La Regione capitola sulle rotte della continuità e cede il passo al libero mercato. L’a nnuncio ratifica le richieste pressanti che da più parti spingevano in direzione delle liberalizzazioni.
Dalle compagnie low cost, in particolare, ma anche dalle società che gestiscono gli scali isolani. «Sui tre aeroporti di Ciampino, Malpensa e di Bergamo Orio al Serio potrà vigere la libera concorrenza», ha dichiarato l’assessore regionale ai
trasporti, Sandro Broccia. «Quindi saranno fuori dal sistema della continuità territoriale e qualunque compagnia potrà
organizzare voli da e per la Sardegna naturalmente in regime di libero mercato».
Alla fine il compromesso del sistema misto tenterà di garantire e migliorare il trasporto aereo da e verso la Sardegna, per i residenti e non. Lo stesso ministro Alessandro Bianchi, venerdì scorso, ospite di un convegno organizzato all’Università aveva ribadito la necessità di «una riforma complessiva del trasporto aereo anche per una maggiore armonizzazione delle tariffe».L’apertura
alle liberalizzazioni annunciata da Broccia sono il risultato delle decisioni assunte nell’ultima conferenza dei servizi sulla continuità territoriale.Un ripensamento che accoglie le istanze delle compagnie aeree escluse dai vincoli della continuità
territoriale, e quelle delle società operanti negli aeroporti
sardi: «Il presupposto espresso dalla continuità è quello di tutelare
i residenti», commenta Umberto Borlotti, direttore della Sogaal di Fertilia, «i low cost, non risolvono i problemi della Sardegna ma possono certamente contribuire a movimentare il traffico aereo nell’Isola».
Per i non residenti, ovviamente, ma anche per sardi. Borlotti lo
definisce “traffico creativo”. Ossia: fette di mercato che allargano
gli orizzonti della continuità in maniera complementare. Anche perchè: «Il libero mercato non è orientato alle esigenze dei residenti».Quindi,le liberalizzazioni su altri scali possono essere un supporto eun’opportunità in più. «Ciampino,Bergamo e Malpensa sono
aree di interesse geografico che non interferiscono con le rotte
garantite dalla continuità su Linate e Fiumicino». E la scelta
potrebbe fare molta differenza per le tasche dei passeggeri.In
regime di continuità un volo,andata e ritorno, costa circa 135 euro. In regime di libera concorrenza,con i low cost, si può viaggiare
anche con pochi spiccioli.
Insomma, la certezza del prezzo fisso e l’incognita del prezzo variabile saranno le nuove frontiere della continuità.#9632;
Fonte: Giornale di Sardegna
Dalle compagnie low cost, in particolare, ma anche dalle società che gestiscono gli scali isolani. «Sui tre aeroporti di Ciampino, Malpensa e di Bergamo Orio al Serio potrà vigere la libera concorrenza», ha dichiarato l’assessore regionale ai
trasporti, Sandro Broccia. «Quindi saranno fuori dal sistema della continuità territoriale e qualunque compagnia potrà
organizzare voli da e per la Sardegna naturalmente in regime di libero mercato».
Alla fine il compromesso del sistema misto tenterà di garantire e migliorare il trasporto aereo da e verso la Sardegna, per i residenti e non. Lo stesso ministro Alessandro Bianchi, venerdì scorso, ospite di un convegno organizzato all’Università aveva ribadito la necessità di «una riforma complessiva del trasporto aereo anche per una maggiore armonizzazione delle tariffe».L’apertura
alle liberalizzazioni annunciata da Broccia sono il risultato delle decisioni assunte nell’ultima conferenza dei servizi sulla continuità territoriale.Un ripensamento che accoglie le istanze delle compagnie aeree escluse dai vincoli della continuità
territoriale, e quelle delle società operanti negli aeroporti
sardi: «Il presupposto espresso dalla continuità è quello di tutelare
i residenti», commenta Umberto Borlotti, direttore della Sogaal di Fertilia, «i low cost, non risolvono i problemi della Sardegna ma possono certamente contribuire a movimentare il traffico aereo nell’Isola».
Per i non residenti, ovviamente, ma anche per sardi. Borlotti lo
definisce “traffico creativo”. Ossia: fette di mercato che allargano
gli orizzonti della continuità in maniera complementare. Anche perchè: «Il libero mercato non è orientato alle esigenze dei residenti».Quindi,le liberalizzazioni su altri scali possono essere un supporto eun’opportunità in più. «Ciampino,Bergamo e Malpensa sono
aree di interesse geografico che non interferiscono con le rotte
garantite dalla continuità su Linate e Fiumicino». E la scelta
potrebbe fare molta differenza per le tasche dei passeggeri.In
regime di continuità un volo,andata e ritorno, costa circa 135 euro. In regime di libera concorrenza,con i low cost, si può viaggiare
anche con pochi spiccioli.
Insomma, la certezza del prezzo fisso e l’incognita del prezzo variabile saranno le nuove frontiere della continuità.#9632;
Fonte: Giornale di Sardegna