scalo chiuso anche stasera, i numeri stanno diventando davvero spropositati.
A causa del perdurare dell'attività vulcanica, l'Unità di Crisi presso Fontanarossa ha stabilito anche per oggi la chiusura dello scalo dopo il tramonto (18:00 ora locale) al fine di garantire la sicurezza della navigazione aerea.
Lo scalo riaprirà domani mattina alle 7.00
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La Procura della Repubblica di Catania ha aperto un fascicolo sulla chiusura dell'aeroporto di Catania per l'emergenza cenere lavica, ipotizzando il reato di interruzione di pubblico servizio. Lo scalo di Fontanarossa da 10 giorni consecutivi chiude la sera a scopo precauzionale e riapre all'alba dell'indomani.
L'inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Renato Papa che ha già interrogato un componente l'unità di crisi aeroportuale e che nei prossimi giorni sentirà anche il direttore dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania, Sandro Bonaccorso.
La Procura, inoltre, ha già acquisito documenti agli atti dell'inchiesta. Le indagini sono state avviate dopo la presentazione di un esposto alla polizia di frontiera di Stefano Ridolfo, presidente della Società aeroporto Catania, azienda che gestisce i servizi a terra a Fontanarossa.
"La nostra inchiesta - ha spiegato il procuratore aggiunto Renato Papa - mira a verificare se la chiusura dello scalo tutte le sere corrisponda a condizioni oggettive di sicurezza o se è dovuta a superficialità da parte delle persone addette, visto che l'Etna è un vulcano fortemente monitorato su tutti i fronti".
Secondo quanto si è appreso, allo stato non ci sarebbero iscritti nel registro degli indagati.
Le difficoltà del traffico aereo sull'aeroporto di Fontanarossa a causa della cenere lavica potrebbero essere risolte dirottando il traffico sullo scalo di Sigonella, che per piste e attrezzature è in grado di accoglierlo, e che è "stato chiuso solo una volta contro le 10 consecutive di Fontanarossa".
Lo affermano il segretario generale della Cgil siciliana, Italo Tripi, e il segretario della Camera del lavoro di Catania, Francesco Battiato. "Non è concepibile - precisano - che Sigonella non venga utilizzato, perchè scalo militare, anche a fronte di emergenze come quella di queste settimane". "Dal canto nostro - aggiungono Tripi e Battiato - riteniamo che l'aeroporto di Sigonella debba essere smilitarizzato e le sue potenzialità e capacità debbano essere messe al servizio del traffico civile e dell'economia dell'isola con grandi possibili vantaggi anche sul terreno dell'occupazione". "L'utilizzo in caso di emergenza - concludono - potrebbe essere un primo passo in questa direzione"
Prosegue l'attività eruttiva dell'Etna, questa mattina caratterizzata dall'emissione di due grosse colonne di fumo: una grigia scura di cenere lavica che fuoriesce del cratere di Sud-Est; l'altra bianca, frutto della degassazione presente nella Bocca Nuova e nella Voragine. I due pennacchi si espandono nel cielo parallelamente e, sospinti dal forte vento in alta quota, si dirigono verso il versante est del vulcano.
Continua anche l'emissione di lava dalla frattura di quota 3.100 metri e dalla bocca di quota 2.800, con le colate che rimangono nelle zone alte e desertiche dell'Etna.
la cenere lavica, frutto dell'attività stromboliana che interessa il cratere di Sud-Est, ha obbligato ieri per la decima giornata consecutiva l'aeroporto di Catania a chiudere al tramonto. Chiuso per l'emergenza cenere lavica dell'Etna ieri sera, per la prima volta, anche l'aeroporto di Reggio Calabria.
Entrambi gli scali hanno riaperto alle 7. Dall'aeroporto reggino dello Stretto sono stati cancellati alcuni voli in partenza, come quello per Roma e per Milano dell'Alitalia, rispettivamente delle 6:35 e delle 9:35, perchè ieri sera le aeromobili non sono potute atterrare.
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