Attacco all’Iran, le compagnie israeliane spostano gli aerei in Europa: alcuni sono a Fiumicino e Malpensa
di Leonard Berberi
Oltre 60 velivoli, secondo l’analisi del «Corriere», si trovano tra Cipro, l’Italia e gli Stati Uniti. I vettori locali li hanno messi al riparo da eventuali risposte militari di Teheran
Poche ore dopo l’attacco d’Israele all’Iran le compagnie aeree dello Stato ebraico hanno lasciato all’estero i velivoli che erano già via e hanno messo in sicurezza quelli presenti a Tel Aviv e Haifa spostandoli altrove in Europa per proteggerli da un’eventuale risposta militare di Teheran. A Cipro, soprattutto, ma diversi jet sono stati parcheggiati tra la notte e la prima mattinata anche a Roma Fiumicino e Milano Malpensa. È quanto emerge dall’analisi del
Corriere sui movimenti in alta quota.
Lo scalo di Tel Aviv chiuso
Secondo i media israeliani l’aeroporto internazionale di Tel Aviv potrebbe restare chiuso per 3-4 giorni, una decisione con pochi precedenti. Il timore è quello di una reazione ancora più pesante da parte della Repubblica islamica e dei suoi alleati nella regione. E così i vettori locali — El Al con la sua sussidiaria Sundor, Arkia, Israir, Air Haifa — hanno spostato i propri velivoli, asset dal valore di decine di milioni di euro ciascuno, in scali più sicuri.
Esteri
Verso Larnaca e Pafos
Stando ai dati forniti dai siti di tracciamento dei movimenti aerei su una flotta complessiva di circa 65 velivoli utilizzati direttamente dai vettori israeliani almeno 55 a metà giornata risultava posizionata altrove, includendo qui anche alcuni Boeing 787 di El Al decollati nella notte dagli Usa ma poi fatti rientrare o dirottati altrove. Di questi 24 si trovano tra Pafos e Larnaca, a Cipro, quattro a Fiumicino, due a Malpensa.
I Boeing lasciati in Asia
Diversi i jet portati anche ad Atene, Bucarest, Budapest, Sofia, Madrid, Amsterdam. Air Haifa — per esempio — ha spostato in pochi minuti da Haifa a Larnaca tutti i suoi tre Atr 72-600. El Al, che ha oltre 50 aerei, ha preferito al momento lasciare anche lontani (a Bangkok e Phuket) alcuni dei suoi Boeing 787. In una nota Israir ha fatto sapere che il trasloco forzato dei suoi velivoli «fa parte di un piano di emergenza sviluppato negli ultimi giorni».
«Gli aerei hanno volato vuoti»
El Al ha confermato lo spostamento dei propri jet «verso le destinazioni che serviamo», mentre Arkia non ha voluto fornire dettagli sullo stato dei propri aerei: secondo l’incrocio dei dati sul sito Flightradar24 si trovano parcheggiati a Larnaca e Pafos. Un portavoce dell’aeroporto «Ben Gurion» di Tel Aviv sottolinea che tutti questi velivoli «sono stati fatti volare senza passeggeri» verso gli scali di sosta provvisoria.
lberberi@corriere.it
Oltre 60 velivoli, secondo l’analisi del «Corriere», si trovano tra Cipro, l’Italia e gli Stati Uniti. I vettori locali li hanno messi al riparo da eventuali risposte militari di Teheran
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