Comuni morosi, Ryanair minaccia tagli all'aeroporto di Birgi
Ultimatum della compagnia low cost irlandese: "Pagate le rate per i servizi di marketing o riduciamo i voli"
di MARIA EMANUELA INGOGLIA
26 giugno 2015
Ryanair scrive all'Airgest minacciando di ridurre i voli. L'ultimatum che la compagnia low cost irlandese ha lanciato alla società che gestisce l'aeroporto "Vincenzo Florio" di Birgi non lascia margini di mediazione: tutti e 24 i Comuni del Trapanese devono versare le rate previste dall'accordo per i servizi di marketing e promozione territoriale. A fare scricchiolare l'intesa sottoscritta nel gennaio del 2014 tra la Camera di Commercio, ente che detiene il 2 per cento delle quote Airgest, e l'Ams, la società di comunicazione e marketing di Ryanair, sono i ritardi dei comuni nel pagamento delle quote del 2014 e del 2015.
Erano stati proprio i 24 sindaci a "salvare" con l'azione di comarketing - che prevede un impegno economico per tre anni di due milioni e 100 mila euro ripartiti in base alla grandezza dei Comuni per quote di contribuzione che oscillano da 300 a 5 mila euro - l'aeroporto di Birgi, consentendo all'Airgest di rinnovare il contratto con Ryanair, il principale vettore dello scalo trapanese. Oggi all'appello mancano per il 2014 i versamenti di 7 comuni mentre sono 16 quelli che ritardano nel pagamento della rata del 2015, determinando serie ripercussioni anche sugli equilibri interni al Comitato di comarketing. A lanciare l'aut aut è anche il presidente della Camera di Commercio Pino Pace che si è detto "pronto a dimettersi da presidente del Comitato". "Se i sindaci - dice - non onorano gli impegni assunti, versando ognuno la propria quota, ritiro la mia disponibilità a guidare il comitato, mantenendo ovviamente saldo l'impegno della Camera di Commercio a sostenere l'accordo versando quanto dovuto come fatto fin'ora".
A non aver ancora pagato o completato i versamenti della rata del 2014 sono i comuni di Valderice, Castelvetrano, Campobello di Mazara, Petrosino, Santa Ninfa, Gibellina, Salaparuta e Poggioreale mentre per il 2015 hanno versato la prima tranches solamente i comuni di Alcamo, Erice, Partanna, Salemi, Buseto Palizzolo, Calatafimi-Segesta, Favignana e Marsala. Tra gli argomenti mossi dai sindaci per il mancato versamento delle quote stabilite c'è la "difficile situazione economica in cui versano gli enti locali" ma anche anche l'utilizzo dei cinque milioni di euro stanziati dal governo nazionale a ristoro dei danni causati dalla guerra in Libia nel 2011. La somma dovrebbe andare per il 75 per cento all'Airgest e per il restante 25 ai comuni. Un'ipotesi contestata dai sindaci che speravano invece di potere fare riferimento su buona parte di questo stanziamento per finanziare l'accordo di comarketing.
Intanto il 30 giugno si terrà alla Camera di Commercio l'assemblea dei sindaci, con all'ordine del giorno anche le eventuali dimissioni del presidente Pino Pace ormai certe se "i comuni non comunicheranno - dice - di aver dato mandato ai propri uffici di procedere ai versamenti". L'unica certezza è che l'Ams, nella sua lettera di diffida, ha chiesto il pagamento delle somme entro il 30 giugno, pena l'avvio delle procedure legali nei confronti dei comuni inadempienti per la riscossione dei crediti.
Attento a quanto sta accadendo è il prefetto di Trapani Leopoldo Falco che lo scorso anno aveva avuto un ruolo determinante nella risoluzione del comarketing tenendo una serie di incontri con i sindaci, la Camera di Commercio e l'Airgest. "Sarebbe un'ingerenza da parte mia - dice - continuare ad avere un ruolo in questa vicenda. I sindaci hanno fatto un grande sforzo, il punto è continuare a onorare gli impegni e dare continuità ai versamenti supportando il presidente Pace che si è preso questa responsabilità interna nei confronti di Ryanair, un cliente difficilissimo e senza dubbio un interlocutore forte che si fa ben rispettare. Sono a disposizione dei sindaci e seguo con molta attenzione i loro dibattiti".
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