Birgi, il Sindaco di Trapani si chiama fuori dall'accordo per l'aeroporto

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Co-marketing aeroporto: lettere di diffida ai Comuni inadempienti

Si è chiusa con un nulla di fatto la riunione dei sindaci convocata per fare il punto sul co-marketing a sostegno dell’aeroporto di Birgi. La mancanza del numero legale, infatti, non ha consentito di prendere alcuna decisione ufficiale. Ancora una volta il presidente della Camera di Commercio Giuseppe Pace ha ribadito la necessità che le amministrazioni comunali del territorio trapanese paghino le quote loro spettanti. La cifra da pagare per l’anno in corso è di 2 milioni e 225mila euro, compresa l’IVA mentre, allo stato attuale, si è fermi a 1 milione e 384.750 euro versati. Resta ancora da pagare, inoltre, l’ammontare dell’IVA per il 2014 che è di 572.500 euro. La situazione, quindi, al di là delle ripetute affermazioni di tanti primi cittadini, rimane incerta e per questo motivo la Camera di Commercio invierà formali lettere di diffida ai Comuni inadempienti. Pace, in caso di mancata risposta dei sindaci, è pronto a rescindere il contratto con la AMS – la società che si occupa di marketing per Ryanair, una scelta che, è chiaro, porterebbe gravissime ripercussioni sul traffico aereo dello scalo trapanese a causa della conseguente riduzione dei voli da parte di Ryanair.

http://www.trapanioggi.it/co-marketing-aeroporto-lettere-di-diffida-ai-comuni-inadempienti/
 
Ma perché non rescinde il contratto e la finiamo con la pantomima?

perche' farebbe(ro) una magra figura dinnanzi al contribuente-elettore trapanese? naa, tanto che gli frega! perche' comunque 900K€ del 2014 + 530K€ di IVA li devono pagare? naa, tanto chiederanno a Roma un aiutino. perche' hanno messo conoscenti, parenti, trombati che altrimenti perderebbero lo stipendio? mah...
 
Turismo e voli charter a Birgi. Carlo Crocicchia: "Nonostante le difficoltà ci crediamo"

Parliamo di turismo in provincia di Trapani e della possibilità di avere dei voli charter sull'aeroporto di Birgi. Lo facciamo con Carlo Crocicchia, direttore del Disìo Resort di Marsala. Crocicchia, ci interessa quello che stanno cercando di fare gli imprenditori e i manager che lavorano nel turismo per cercare di fare sistema. C’è un tentativo promosso dall’Ast, Associazioni Strutture Turistiche dell’ing. Gaspare Giacalone, di mettere insieme gli operatori del turismo e soprattutto di fare qualcosa nei confronti di dell'interrogativo che rappresenta Ryanair nel nostro territorio; e da voi è venuta l’iniziativa presentata qualche giorno fa a Marsala, in cui dite, di Ryanair non ci possiamo fidare, non ci aiuta, e allora organizziamo noi i voli da e per Trapani, come fanno a Pantelleria. E’ giusto Crocicchia? E’ questa l’idea?
La cosa è più complessa dal punto di vista gestionale. Io come direttore del Disìo ho tutto l’interesse a partecipare all’Ast della quale sono portavoce nominato dal direttivo. E in questa ottica sono interessato a cavalcare l’idea che, sviluppata con gli amici Andrea Oddo e Fabio Casano di Pantelleria ha avuto una sua efficacia e funzionalità. Per cui credevo e credo ancora, anche se alcune riserve mi sono nate dopo l’incontro organizzato al Complesso Monumentale San Pietro, vista la poca partecipazione rispetto al tessuto ricettivo che c’è a Marsala e in provincia. Purtroppo la mancanza di formazione professionale nella gestione delle strutture ricettive e soprattutto l’incapacità di fare rete sono indispensabili per fare in modo che la Sicilia occidentale possa diventare quella “destination” che oggi è solo appannaggio di Palermo e Catania.

La vostra idea è quella di sposare il progetto di Pantelleria Island che da otto/nove anni organizza d’estate i voli charter da e per Pantelleria. Oddo qualche tempo fa ci diceva che, paradossalmente, è così conveniente che i turisti si potrebbe farli viaggiare gratis.
Assolutamente. Il problema è tutto qui. La capacità di comprendere la potenzialità della struttura ricettiva e la destination trapanese come attrazione globale nel suo complesso tra le varie location che la compongono, per permettere ai turisti internazionali e nazionali di arrivare in Sicilia e alloggiare a Marsala, piuttosto che a Trapani, a San Vito, e ovunque in Sicilia occidentale e da lì utilizzare una settimana di vacanza per visitare tutte le attrazioni straordinarie che questa terra offre e con la possibilità di arrivarci con un volo charter che, sarebbe sensato e ragionevole pensare che la struttura stessa possa assorbire il costo offrendo al turista un pacchetto a 360° con il quale ammortizzarlo. Ryanair è un importante vettore che, essendo monocliente dell’aeroporto di Birgi è troppo potente per essere cavalcabile. Se l’aeroporto muove tra arrivi e partenze circa 1 milione e 700 mila passeggeri, bisogna calcolare però quale percentuale di passeggeri che transitano a Birgi rimangono nelle strutture trapanesi, perchè dai dati che ci danno le aziende di noleggio auto, gran parte dei passeggeri che arrivano prendono la loro auto a noleggio e se ne vanno via. Non si può far fede solo su quello che dichiarano le strutture che dichiarano numeri paradossali anche perchè molte sono abusive. A Marsala su 210 strutture ricettive pubblicate online, due terzi sono abusive, e nessuno fa niente e nessuno li costringe a mettersi in regola. Io non voglio che chiudano ma che si mettano in regola.

Mettersi in regola si. Tra l’altro aggiungo che si tratta di un controllo anche superficiale da fare; basterebbe incrociare i dati e vedere le aziende pubblicate online. Diamo qualche numero sul turismo in provincia di Trapani. Se mettiamo insieme tutti i turisti che vengono e tutte le notti che dormono qua, è come se gli alberghi fossero pieni solo ottanta giorni l’anno. Sharm El Sheik fa in una settimana più turisti di San Vito lo Capo tutto l’anno. Questo da un lato ci fa capire che parliamo di un comparto debole in termini di numeri, dall’altro che ci sono margini di miglioramento enormi. Crocicchia, se non c’è il sistema, come si fa? Se poi alle assemblee con gli operatori si è sempre pochi, è difficile andare avanti.
Bisogna riconoscere un fatto, ovvero che i numeri di cui stiamo parlando sono influenzati dall’abusivimo. Quello che lei dà è un dato ufficiale sui nostri dati statistici che diamo a tutti. Però nè io nè lei sapremo mai qual è il dato dei due terzi delle strutture ricettive abusive che sono sul territorio. Altra cosa da considerare è che la capacità di fare rete è più una questione culturale e imprenditoriale che tecnica. Indiscutibilmente il fattore culturale per il quale il siciliano in generale non ha una propensione a guardare al futuro, e ha una visione a breve termine della sua attività imprenditoriale e poco propensa a ragionare in termini di futuro.

E questo secondo lei è un limite invalicabile. Ma riusciremo a vedere un volo charter?
Io credo di si. Capisco la situazione e sto cercando un escamotage. Se noi albergatori marsalesi faremo un pool che in percentuale rispetto alla propria capacità ricettiva investirà una parte modesta, potremo finalmente vedere dei voli charter. Ma voglio farle io una domanda. Sappiamo che il vecchio presidente Airgest era sotto scacco Ryanair e non poteva prendere iniziative collaterali di sviluppo. Cosa dice il nuovo presidente rispetto a questo?

Glissa sull'argomento. Il vero ostacolo potrebbe essere il fatto che Ryanair non gradirebbe su determinate rotte la presenza di voli charter.
Noi siamo pronti a non entrare in conflitto con Ryanair. Si è parlato ad esempio nell’ultimo incontro, del progetto di spostare il volo da Parigi a Londra che Ryanair non serve, o perlomeno non serve su Birgi.

Insomma, diciamo così, che se c’è la voglia di farlo da parte di tutti gli attori: la politica, l’Airgest e gli albergatori, il progetto Charter si fa.
Si, le posso dare una chiccha. Si sta ragionando a livello ipotetico per trovare una soluzione con l’escamotage di usare Londra e Verona come basi di partenza.


http://www.tp24.it/2015/11/26/econo...ia-nonostante-le-difficolta-ci-crediamo/96036
 
...la Regione ha deciso di lasciare le quote in Airgest, la società che si occupa della gestione dell'aeroporto Trapani Birgi e Italkali, la storica azienda specializzata nell’estrazione, la lavorazione e l’esportazione del salgemma. Ma il processo di dismissione non sarà immediato. Nel caso di Airgest, di cui attualmente la Regione detiene il 59,68% delle quote, infatti, si opererà attraverso l'individuazione di un Advisor mediante procedura a evidenza pubblica per la determinazione del valore delle azioni, il cda dovrà dare notizia entro 15 giorni di quella valutazione agli altri soci che possono esercitare il diritto di prelazione entro 20 giorni, se nessuno dei soci è interessato all'acquisto verranno vendute le quote con una procedura a evidenza pubblica (in quel caso serviranno quattro mesi per il bando di gare e altri due mesi per l'aggiudicazione).
http://livesicilia.it/2015/12/02/il...evano-restarne-2-salve-10-partecipate_692337/
 
La proposta: accorpare gli aeroporti di Palermo e Trapani

Accorpare gli aeroporti di Palermo e Trapani. E’ la proposta del deputato regionale del Gruppo Misto, Mimmo Fazio, ex Sindaco di Trapani. Per Fazioè ancora determinante il ruolo della mano pubblica nella gestione della società Airgest SpA e suggerisce che il 20% delle azioni torni alla ex Provincia Regionale e che si persegua un tentativo di fusione con Gesap SpA in direzione di un polo aeroportuale della Sicilia Occidentale. Indicazioni contenute in una interrogazione sulla annunciata la cessione di quote azionarie Airgest da parte della Regione sulla base del decreto firmato da Rosario Crocetta che dispone il Piano di riordino delle aziende partecipate. Airgest, secondo la valutazione della Regione che ne è socio di maggioranza con il 59,68% delle azioni, non rientra tra le società strategiche nelle quali mantenere quote di partecipazione.

L’on. Fazio, pur riconoscendo come la cessione di quote a privati sia una strada già tracciata dalle norme europee, ritiene tuttavia ancora centrale la presenza della mano pubblica in un settore che è strategico e chiede«che la Regione Siciliana restituisca parte delle sue quote, fino ad un massimo del 20% del complessivo azionario Airgest S.p.A., al costituendo Libero Consorzio dei Comuni così consentendo ai comuni del territorio provinciale una legittima rappresentanza in seno alla società affinché gli enti locali consorziati possano salvaguardare l’operatività dello scalo, determinando, concordandola con i soci privati, una politica di marketing territoriale per sostenere il rilevantissimo flusso turistico che l’aeroporto di Trapani con i voli della compagnia low cost Ryanair incrementa da anni». Inoltre Fazio suggerisce se non sia il caso «prima che vengano cedute le quote dell’Airgest… avviare un tentativo di fusione tra le società Airgest e Gesap per giungere ad una attività complementare e non concorrenziale tra i due scali aeroportuali».

Fazio ricorda come «grazie a ingenti investimenti per oltre venti anni da parte della ex Provincia Regionale di Trapani» oggi Birgi è il «terzo scalo per volumi di traffico della Sicilia… complementare con lo scalo di Palermo nell’offerta del trasporto aereo su un bacino di oltre 2 milioni di abitanti»; egrazie anche alla compagnia aerea Ryanair e agli accordi di comarketing «nell’ultimo dei quali, dopo la abolizione della Provincia Regionale di Trapani, sono coinvolti anche i comuni del territorio provinciale Trapanese».

Non manca nell’atto ispettivo una nota critica riguardo il manifesto scarso interesse della Regione che ha disertato nel luglio 2014 l’assemblea dei soci, e per ben due volte, nel settembre e nell’ottobre 2015, ha fatto saltare le sedute di insediamento del CdA e di nomina del presidente «non avendo addirittura individuato i propri rappresentanti in seno all’organismo societario».

http://ilmattinodisicilia.it/15742-la-proposta-accorpare-gli-aeroporti-di-palermo-e-trapani/