Citazione:Messaggio inserito da Boeing747
Il matrimonio con gli olandesi è stata l'ultima occasione per forse</u> fare di AZ un vettore di livello europeo e per salvarla dall'agonia di questi mesi. AZ da sola non ce l'avrebbe fatta nemmeno se vigesse a LIN il mai abbastanza rimpianto decreto Burlando, sarebbe solo durata di più. E' superfluo ricordare i motivi industriali, sindacali, politici e geografici che determinano l'inefficienza anacronistica e cronica di AZ.
Detto questo concordo con il fondo dell'analisi di kernel. A prescindere da AZ e dalla prospettiva che qualcun altro prima o poi faccia hub a MXP, è fondamentale ridurre LIN: aeroporto sostanzialmente domestico (i transiti di LH&c sono maggiori da MXP, per non parlare del traffico internazionale più in generale), luogo di rendita per vettori inefficenti e discriminante per vettori extraUE che vogliano servire Milano (perché un Milano-Singapore di LH può originare da LIN mentre con SQ deve orginare a MXP?). Limitare LIN significa spostare parte del traffico attuale su MXP e innescare un circolo virtuoso, non farlo significa far perdere a Milano fino a 10 milioni di pax/anno; gli aspetti di rendita e di discriminazione accennati sopra sono tutt'altro che marginali in un'analisi costi/benefici, e insisto prescindono dal fatto che a MXP ci sia un hub di chicchessia.
Fin qui la teoria. Venendo alla pratica e basandosi sui fatti, è palese che i politici lombardi passati e presenti con l'esclusione di Cattaneo non abbiano la conoscenza del problema -ancor prima della forza politica- per concretizzare una riduzione efficace di LIN, che dovrebbe consentire di volare solo a Roma (più eventualmente Londra, Parigi, Napoli e Catania), vietare il through check-in e chiudere la Dogana.
Spero di sbagliarmi, ma ben che vada ci sarà una riduzione quantitativa di LIN, senza intaccarne gli aspetti qualitativi. In questo scenario bisogna abbandonare il sentimento e la sindrome da accerchiamento, ed essere massimamente pragmatici. La prospettiva negativa è la perdita di tot milioni di passeggeri, che ai tassi di crescita prevedibili ci vorranno almeno 5 anni per ricostruire. Quella positiva è che si fa piazza pulita del marcio, e si creano quindi le condizioni per impostare un modello sano, che miri all'accessibilità internazionale e intercontinentale prima che ai volumi. Fino all'eventuale interesse di fare hub a MXP da parte di qualche vettore, le analogie da seguire sono aeroporti come MAN o DUS, che non hanno il cancro di LIN ma nemmeno hanno un mercato pesante come quello dell'ovest Lombardia. Considerando che per la sostenibilità dei voli di lungo raggio non è necessario che l'effetto hub si abbia sia all'origine che a destinazione (si vedano ad esempio il MXP-ORD di AZ o il MXP-SIN di SQ) e che fra un anno cominceranno i voli regolari col 787, è verosimile che nel medio termine MXP abbia voli nonstop almeno pentasettimanali verso JFK, EWR, ORD, PHL, ATL, YYZ, GRU, DXB, DOH, AUH, DEL, BOM, PVG, HKG, BKK, SIN e NRT più magari qualche altro tipo MIA, GIG, EZE, ICN e simili, e un network di corto e medio non troppo dissimile da quello attuale. Insomma: il treno per roba come il MXP-MNL è perso, l'importante è essere collegati con le principali destinazioni da vettori moderni, efficienti e con spiccato orientamento al cliente, caratteristiche che AZ non ha saputo offrire.
Marco