Appena sorvolato da un A380 EK in decollo


Stato
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il discorso diventerebbe peloso

basta avere,almeno inizialmente,un po`di petrolio,buoni consulenti finanziari (che quando cappellano gli tagli la testa)
toglier le tasse ai cittadini ed eliminare la democrazia
importare manovalanza dal bangladesh e dalla palestina e
diventare il duty free dell`india


Ci sto, affare fatto !
 
Certo che vedere Dubai al centro di una nuova lotta di classe proprio non me l'aspettavo.
 
Certo che vedere Dubai al centro di una nuova lotta di classe proprio non me l'aspettavo.
Non c' è molto da ridere. Quando il prezzo del petrolio ricomincerà inevitabilmente a salire riprenderà l' allargamento su scala mondiale del "modello del Golfo", con ai vertici famiglie immensamente ricche e non soggette ad alcuna regola, perché sovrane, in basso folle di servi asiatici e in mezzo "noi", che al momento abbiamo il ruolo di consumatori di petrolio e delle sdraio di Dubai.

Peccato che non abbiamo a che fare con Lorenzo de Medici, i capitali vengono spesi quando va bene in aerei a due piani, altrimenti nel finanziamento delle medersa care a Osama. Se non vengono spesi vengono investiti nell' acquisto delle nostre aziende. La lotta di classe farà sorridere, fra dieci o vent' anni avere un padrone wahabita farà sorridere un po' meno.
 
Mi sembra una visione un po' islamofobica. L'Islam politico è un fenomeno recente e già decisamente avviato sulla via del tramonto. Ipotizzare una dominazione wahabita del mondo francamente la vedo dura.
Il petrolio poi ha sempre avuto curve altalenanti e ciclicamente stabili nella loro evoluzione. Salirà ancora, per poi ridiscendere, mentre gradualmente ha già perso la sua rilevanza storica sulla maggior parte degli energy mix occidentali. Entro trent'anni sarà con ogni probabilità una voce ancora importante, ma non strategicamente significativa dei nostri panieri energetici.
 
Per ottenere gli stessi risultati basterebbe, almeno inizialmente, una nazione strapiena di opere d'arte e luoghi incantevoli, buoni consulneti finanziari, che magari ti fanno comprare i bond argentini o Parmalat, imporre tasse su tutti i fronti, avere una gran democrazia, che ti permette di provare le gioie di furti i violenze impuniti, usare come manovalanza gli immigrati illegali senza che succeda nulla a chicchessia e pagare il pane 3 € ( quanto costa ora.. et voilà! Se in paradiso senza nemmeno aver volato per 6 ore...

@ Sarre: aspetto una chiamata
e tutto questo senza neppure uno straccio di compagnia di bandiera????
 
Non c' è molto da ridere. Quando il prezzo del petrolio ricomincerà inevitabilmente a salire riprenderà l' allargamento su scala mondiale del "modello del Golfo", con ai vertici famiglie immensamente ricche e non soggette ad alcuna regola, perché sovrane, in basso folle di servi asiatici e in mezzo "noi", che al momento abbiamo il ruolo di consumatori di petrolio e delle sdraio di Dubai.

Peccato che non abbiamo a che fare con Lorenzo de Medici, i capitali vengono spesi quando va bene in aerei a due piani, altrimenti nel finanziamento delle medersa care a Osama. Se non vengono spesi vengono investiti nell' acquisto delle nostre aziende. La lotta di classe farà sorridere, fra dieci o vent' anni avere un padrone wahabita farà sorridere un po' meno.
non mi sembra proprio che i nuovi capitani d'industria dell'aerea del Golfo (intendo gli agiati arabi locali con capitali da investire) stiano facendo tutti quegli investimenti in un'ottica di politica "islamista" (oltranzista e fondamentalista, oltretutto, come traspare dal tuo commento).
Anzi, spesso si trovano a fare i conti con le frange più conservatrici che non vedono di buon occhio questa occidentalizzazione (lo è dal loro punto di vista) nonchè arrivo in massa di "infedeli" (quali siamo per alcuni).
Stanno, a mio avviso, semplicemente inventandosi il loro futuro, con pragmatismo e, why not?, molto denaro.
Sempre meglio che (far finta di) far crescere un'industria turlupinando i risparmiatori e poi fuggire con il malloppo dopo una serie di operazioni sbagliate per giocare a fare l'imprenditore e trovarsi pure, al termine di tutto ciò, sempre ricchi e agiati. Loro!
Sull'espansione economica del Golfo terrei il discorso religioso nettamente separato e - sotto molto aspetti - ininfluente.
Dopotutto anche a casa nostra le nostre "belle"ingerenze religiose le abbiamo pure noi....
 
Mi sembra una visione un po' islamofobica.
Non mi pare, comunque non mi fa piacere che immense ricchezze energetiche e la possibilità di ricatto permettano libertà quasi assoluta a simpaticoni come gli amici sauditi di Osama, Ahmadinejad, Gheddafi (se cambia idea), Chavez e Putin, tutta gente che ha opinioni diverse dalla mia sulla democrazia.

Quanto al petrolio, fra trent' anni conterà meno perché ce ne sarà ben poco.

Sono ben lontano da pensieri "socialisti", ma il modello E-M-I-R-A-T-E-S, con gli Ingllesi/Occidentali a dirigere, gli Indiani a sgobbare e gli indigeni a fare un caxxo strapagati non mi entusiasma.
 
Non mi pare, comunque non mi fa piacere che immense ricchezze energetiche e la possibilità di ricatto permettano libertà quasi assoluta a simpaticoni come gli amici sauditi di Osama, Ahmadinejad, Gheddafi (se cambia idea), Chavez e Putin, tutta gente che ha opinioni diverse dalla mia sulla democrazia.

Quanto al petrolio, fra trent' anni conterà meno perché ce ne sarà ben poco.

Sono ben lontano da pensieri "socialisti", ma il modello E-M-I-R-A-T-E-S, con gli Ingllesi/Occidentali a dirigere, gli Indiani a sgobbare e gli indigeni a fare un caxxo strapagati non mi entusiasma.

Petrolio ce ne sarà a sufficienza per ancora per secoli. Come per il carbone, che è stato sostituito, non esaurito. Quelle sull'esaurimento delle riserve sono leggende. Possiamo discutere sulla necessità di tecnologie con un maggiore tasso di recupero, ma non sullo stato delle riserve.

Se non ci piacciono gli interlocutoiri attuali della produzione potremmo semplicemente decidere di mettere in produzione altre riserve, come ad esempio le nostre in Basilicata che sono le terze in Europa. Oppure i giacimenti in acque profonde, o ecc. ecc.
Poi però non bisogna lamentarsi dei costi più elevati della benzina a fronte di costi più elevati di produzione.
 
Se non ci piacciono gli interlocutoiri attuali della produzione potremmo semplicemente decidere di mettere in produzione altre riserve, come ad esempio le nostre in Basilicata che sono le terze in Europa. Oppure i giacimenti in acque profonde, o ecc. ecc.
Poi però non bisogna lamentarsi dei costi più elevati della benzina a fronte di costi più elevati di produzione.

nell'area del golfo estrarre un barile di petrolio non costa più di 5 dollari
da 5 dollari ai 50 di adesso e ai 120 di un mese fa è tutto guadagno
e qualcosa di questa montagna di denaro dovranno pur farne
 
nell'area del golfo estrarre un barile di petrolio non costa più di 5 dollari
da 5 dollari ai 50 di adesso e ai 120 di un mese fa è tutto guadagno
e qualcosa di questa montagna di denaro dovranno pur farne

I prezzi sono altamente variabili anche nel Golfo. Si va da 0,98 US$ al barile sino a 13. Non confondere però il costo di produzione con il costo di collocamente sul mercato. Sono due cose ben distinte e non sempre gli attori sono gli stessi.

Non vado poi a sindacare sui guadagni. Anche Diego della Valle ha un forte mark up sulle scarpe che produce. Che facciamo, nazionalizziamo?
 
@nicolap
stavo ribadendo una cosa peraltro scontata
se l'economia gira nel golfo hanno veramente una montagna di soldi a disposizione

e l'occidentale che lavora con loro lo sa e ne trae le conseguenze
 
Petrolio ce ne sarà a sufficienza per ancora per secoli. Come per il carbone, che è stato sostituito, non esaurito. Quelle sull'esaurimento delle riserve sono leggende.
La prossima volta che vedrò Scaroni e Rocca mi lamenterò per le frottole che mi hanno detto fin qui.
 
La prossima volta che vedrò Scaroni e Rocca mi lamenterò per le frottole che mi hanno detto fin qui.

Fai bene, ne raccontano parecchie!
Per quanto riguarda gli scenari apocalittici sulla fine del petrolio basta invece leggere i rapporti che le stesse Eni, BP, ecc. scrivono per trovare i dati di cui parliamo. Ma anche quelli dell'OPEC, dell'AIE e del DOE.
 
Non mi sembra così allarmista nemmeno lui, in fin dei conti:

Petrolio: Scaroni, ce n’è in abbondanza
26 settembre 2007 alle 14:15 — Fonte: repubblica.it
“La crescita dei prezzi non è determinata dal fatto che il petrolio sta per finire, ma dal fatto che, negli anni novanta, i prezzi erano così bassi che non si facevano investimenti per produrlo oggi.
Oggi gli investimenti si fanno e, per questo, di petrolio ce ne sarà in abbondanza”. Lo ha detto l’amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni, a margine della premiazione di un concorso tenuto a Firenze. “L’opinione prevalente degli esperti — ha concluso Scaroni — è che il petrolio durerà ancora 70 o 80 anni”.

E considera che si riferisce a TCR (i tassi di consumo odierni), che sono in sistematico calo.
 
la butto li... consideriamo, nell'andare avanti su questa discussione sulle risorse energetiche, che questa è materia di studio e di analisi professionale di nicolap... i suoi interventi, immagino quindi, non siano i classici "per sentito dire", per "consolidata credenza" o per "letture interessate, ma pur sempre letture"...

io, infatti, me ne sto alla larga sopratutto perchè lui ama il metodo socratico e a forza di farti domande ti fa sentire un cretino incompetente!

ehehehhe
 
in Occidente da diversi anni su scala percentuale nella comparazione col tasso di crescita di altre fonti di energia (gan naturale in primis)

scusa,credevo che l`affermazione fosse a livello mondiale ed in termini assoluti,non percentualizzata alla crescita
e questo mi stupiva non poco
 
Stato
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