AP + IG/GJ: stavolta è la volta buona?


airblue

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6 Novembre 2005
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Lombardia.
Data la concreta possibilità di perdere la gara per l'acquisto di AZ, ora AP deve pensare al futuro.

Negli ultimi giorni è emersa la situazione finanziaria critica di GJ e della controllante IG. Forse è la volta buona per l'Aga Khan per decidersi a vendere.

AP sembra che anche senza la vittoria della gara per AZ avrà il supporto di Intesa San Paolo.

Ora con IG e GJ in difficoltà un merger potrebbe essere una interessante soluzione, molto più interessante rispetto a qualche mese fa.

Il network AP / IG sono complementari senza grandi sovraposizioni, GJ ha inoltre in dote i contratti di leasing per 5 A332, che uniti ai 2 in arrivo ad AP farebbero una flotta di 7 macchine, direi interessante per iniziare in modo serio le operazioni di lungo raggio.
Inoltre i 320 in arrivo ad AP sarebbero degli ottimi sostituti per i 18 MDD-80 di IG.

Poi con il fatto che GJ è quotata si può ipotizzare una operazione di merger AP/IG che confluisca in GJ e di fatto faccia si che il nuovo vettore che si forma è già collocato in borsa.

Lo so che forse siamo ai limiti della fanta aviazione, ma che ne pensate?
 
Sul fatto che vi possano essere degli interessi convergenti fra APHolding e Meridiana non c'è dubbio. Rimane, però, il fatto che né IG né AP hanno culture e abitudini manageriali moderne: sono giocattoloni di signoroni ricchi, e spesso questi modelli imprenditoriali tirano a campare più volentieri che perdere il balocco (i più svegli, spesso non italiani, vendono un giocattolo e se ne creano un altro - Lauda Niki docet).
Ci sono altri aspetti: (1) gli stipendi, che in IG sono più alti che in AP (e non è questione da poco: mi pare di capire che ci siano al riguardo problemi di integrazione già in IG-GJ proprio per questo motivo). Un ostacolo del genere non è facile da superare. (2) Integrare tre linee aeree in un colpo solo è possibile, ma non credo che sia semplice: GJ, ovvero un mezzo charter/mezzo lungo raggio di linea sovvenzionato dalle regioni; IG, che negli ultimi anni ce l'ha messa tutta per trasformarsi, almeno in termini di immagine e servizio, in low cost; AP, linea aerea full service. Se IG non è riuscita a raddrizzare GJ, perché AP dovrebbe riuscirci? (3) Di soldi ce ne vogliono tanti, ma proprio tanti, per buttarsi in un colpo solo sul lungo raggio con 7 332: il rischio sarebbe elevatissimo (anche perché di tre marchi non ce n'è uno vagamente conosciuto all'estero).
Certo, sarebbe bello vedere una grande linea aerea privata italiana, in barba (cioè in concorrenza) ad AZ qualunque fine essa faccia. Ma gli ostacoli sono molti e credo che AP e IG aspetteranno di vedere il compimento della vicenda AZ prima di valutare se la loro sopravvivenza sia davvero in pericolo. Dovesse essere questione di vita o di morte, IG e AP potrebbero fondersi: per ora, però, il futuro prossimo è ancora troppo incerto per affrettare scelte strategiche così importanti.
 
Citazione:Messaggio inserito da airblue
Lo so che forse siamo ai limiti della fanta aviazione, ma che ne pensate?

fanta aviazione sicuramente....però, tutto sommato, un'idea che sulla carta "piacerebbe"......

Citazione:Messaggio inserito da I-FORD
Se poi riescono anche a pagare i dipendenti puntualmente c'è la speranza che qualcosa di buono ne venga fuori.

cioè? ti riferisci a chi e cosa?
 
In un panorama italiano dominato dalla frammentazione tra compagnie aeree, credo sia un'ipotesi più che sensata.

Tuttavia, non la vedrei molto bene nel breve termine, ed in particolare aspetterei la conclusione del processo di integrazione tra GJ e IG: non vorrei che un'ipotetico vettore AP+GJ+IG diventasse semplicemente una "scatola" in cui coesistono tre anime aziendali diverse, che magari sotto sotto si guardano pure in cagnesco.

Faccio un esempio riferendomi agli AV, ma credo si possa estendere anche alle altre categorie di dipendenti: quante volte abbiamo detto che uno dei problemi di Alitalia è la mancanza di uno standard nei servizi di bordo? Se non erro, si è anche detto che una delle cause, se non LA causa principale, è la presenza di moltissimi "ex qualcosa" (ex ATI, ex Team, etc. etc.) che lavorano ciascuno a modo loro.

Non sto a sindacare quali degli "ex qualcosa" lavorino meglio, perché non è di questo che discute, e in ogni caso sono certo che ci sono validissime professionalità in tutti questi gruppi. Credo però che se si vuole far crescere un vettore di qualità (sarebbe folle volere altrimenti), è bene assicurarsi che la fusione avvenga secondo criteri di vera standardizzazione e non di semplice somma di dipendenti.

My two cents [:306]
 
Citazione:Messaggio inserito da airblue

Data la concreta possibilità di perdere la gara per l'acquisto di AZ, ora AP deve pensare al futuro.

Negli ultimi giorni è emersa la situazione finanziaria critica di GJ e della controllante IG. Forse è la volta buona per l'Aga Khan per decidersi a vendere.

AP sembra che anche senza la vittoria della gara per AZ avrà il supporto di Intesa San Paolo.

Ora con IG e GJ in difficoltà un merger potrebbe essere una interessante soluzione, molto più interessante rispetto a qualche mese fa.

Il network AP / IG sono complementari senza grandi sovraposizioni, GJ ha inoltre in dote i contratti di leasing per 5 A332, che uniti ai 2 in arrivo ad AP farebbero una flotta di 7 macchine, direi interessante per iniziare in modo serio le operazioni di lungo raggio.
Inoltre i 320 in arrivo ad AP sarebbero degli ottimi sostituti per i 18 MDD-80 di IG.

Poi con il fatto che GJ è quotata si può ipotizzare una operazione di merger AP/IG che confluisca in GJ e di fatto faccia si che il nuovo vettore che si forma è già collocato in borsa.

Lo so che forse siamo ai limiti della fanta aviazione, ma che ne pensate?

quanto lavoro... forse di più di quello richiesto in az...
 
Anche a me pare fanta aviazione, e un po' mi fa schifo questo mescolamento di carte!!

Prima AP su AZ ora AP assieme a IG

Non so!!!

Allora è tutto un cartello con finte concorrenze (mi rendo conto di aver scoperto l'acqua calda, SCUSATE!!!!)
 
se riuscissero a vivacchiare perchè no.. alla luce del fatto che la situazione IG-GJ appare sconcertante... ma tra il dire e il fare in mezzo c'è un oceano (in Italia) quindi ahimè credo che a breve scadenza sarà possibile solo un'alleanza (mezza o vera e propria)
 
Secondo me la concentrazione tra due vettori come AirOne e Meridiana è la migliore che si possa attualmente avere in Italia.

Rafforzerebbe di molto due vettori industrialmente forti ma con alcuni problemi, essenzialmente finanziari per Meridiana e strategici per AirOne.

Come è stato detto i vantaggi sarebbero molteplici:

-due network non in conflitto
-poche rotte in sovraposizione (da Linate) che andrebbero comunque mantenute per aumentare la propria offerta rispetto ai competitors (vedi ad esempio la rotta per Napoli offerta da Alitalia con ben 6 frequenze al giorno)
-piano di rinnovo flotta avviato da AP che si integrerebbe con quello di IG
-aumento della massa critica
-rafforzamento/sviluppo voli di lungo raggio
-compagnia del gruppo da dedicare ai soli voli charter (eurofly)
-presidio della Sardegna (e la quasi totalità delle rotte in continuità territoriale :D)
-possibilità per alcune rotte ex-Meridiana di disporre di aerei a più bassa capacità (CRJ900) dove attualmente non è giustificato l'MD82.
...

CIAO
_goa
 
Citazione:Messaggio inserito da concorde

quanto lavoro... forse di più di quello richiesto in az...

oltre al lavoro poi tu conosci anche i soggetti coinvolti... quindi altro che fanta aviazione!
 
Citazione:Messaggio inserito da Abenobashi

Rimane il fatto che nessuno dei due rinuncerebbe al brand...
A mio avviso è decisamente migliore il brand AirOne che è anche più spendibile all'estero. AirOne è poi l'unico dei due vettori inserito in un'alleanza mentre Meridiana vaga ancora in solitario.

Al massimo tieni il brand Meridiana per i soli voli dalla Sardegna e da Firenze. :D

CIAO
_goa
 
Citazione:Messaggio inserito da goafan


Come è stato detto i vantaggi sarebbero molteplici:

-poche rotte in sovraposizione (da Linate) che andrebbero comunque mantenute per aumentare la propria offerta rispetto ai competitors (vedi ad esempio la rotta per Napoli offerta da Alitalia con ben 6 frequenze al giorno)

Con il forte rafforzamenti di AZ su LIN ecco come sarebbero i network integrati AP/IG da LIN senza cambio di orario rispetto all'attuale sulle rotte in concorrenza con AZ, ossia FCO, NAP, CTA e PMO. Su CAG si crea una ssituazione di monopolio totale.

LIN-FCO
0640
0700
0730
0800
0830
0905
0955 (IG)
1030
1230
1415
1600
1700
1730
1800
1830
1900
2000
2010 (IG)
2105

LIN-NAP
0655
0900 (IG)
1000
1300
1345 (IG)
1610
1930
2130 (IG)

LIN-CTA
0650 (IG)
1310
1730 (IG)

LIN-PMO
1220 (IG)
1310
 
Citazione:Messaggio inserito da kenadams

Rimane, però, il fatto che né IG né AP hanno culture e abitudini manageriali moderne: sono giocattoloni di signoroni ricchi, e spesso questi modelli imprenditoriali tirano a campare più volentieri che perdere il balocco (i più svegli, spesso non italiani, vendono un giocattolo e se ne creano un altro - Lauda Niki docet).

forse l'Aga Khan è signorone ricco (e non di debiti); in realtà anche Niki Lauda ha dovuto disfarsi del giocattolo che rischiava di travolgerlo finanziariamente, salvo poi ricreare una nuova compagnia basata su un altro 'modello'.
A mio modesto parere, l'interesse di una banca a 'finanziare' una impresa è la possibilità, ragionevole certa, di realizzare un buon guadagno dalla stessa qualunque sia l'esito dell'impresa; ovverosia, se tutto va bene ci guadagno con i proventi, se tutto va male ci guadagno con le dismissioni, alla faccia di chi nell'impresa 'ci mette la faccia'. Questo può anche andar bene a Toto, che credo non abbia alternative se non chiudere 'bottega' se non avesse l'appoggio delle banche, molto meno bene all'Aga Khan che ha un patrimonio personale di tutto rispetto e ottimi strumenti di poter far soldi, con i propri soldi, rischiando in proprio.
Vedremo... comunque un gruppo AP+IG+GJ avrebbe buone possibilità, qualora ben gestito.
 
Tra l'altro se meridiana si affrettasse un pò a rinnovare il suo brand che stà svecchiando da anni e sta diventando veramente triste!
 
Riguardo S.A. Aga Khan il solo valore dei cavalli da corsa che possiede in giro per il mondo vale più di IG/GJ messe insieme.Quando vendette la compagnia charter UTHA ad AF in cambio ricevette azioni,tutt'ora in suo possesso dovrebbero oscillare tra il 2 e il 3,75 del capitale.S.A. è uno dei principali azionisti di Bank of Scottland(una delle più grosse banche mondiali)più partecipazioni che forse neanche lui sa quali e dove sono.In Africa centro occidentale,specie nei paesi dove ha rilevato le compagnie aeree è il secondo datore di lavoro dopo lo Stato.Non mi ricordo in che sito ho letto questa notizia ma ultimamente stà valutando l'acquisizione della compagnia della Costa d'Avorio stato nel quale conta qualcosa come 500.000 dipendenti.Compagnie di telefonia mobile etc etc.
Questa piccola illustrazione riguarda il fatto che non si riesce a capire perchè non voglia investire in IG.
 
Citazione:Messaggio inserito da stall
Questa piccola illustrazione riguarda il fatto che non si riesce a capire perchè non voglia investire in IG.

19 novembre 2007
Yacht Costruito in gran segreto, ancora mistero sulle potenzialità dei motori
L'Aga Khan vuole il record oceanico
Attraversare l'Atlantico in 48 ore. Già spesi 150 milioni di euro, ma ne serviranno altrettanti

PORTO CERVO - L'Aga Khan non ha ancora lanciato la sfida ma i bookmaker di Londra già accettano scommesse: riuscirà il suo nuovo megayacht Alamshar a compiere la traversata dell'Atlantico in meno di 48 ore, planando sulle onde a più di 130 chilometri l'ora? A giorni il principe Karim, 49º imam (capo spirituale) di 15 milioni di musulmani ismailiti e uomo fra i più ricchi del pianeta, avrà 71 anni: cavalli e yacht, da sempre la sua grande passione. Alamshar è il nome di uno dei più famosi e premiati purosangue della sua scuderia; Shergar si chiamava un altro cavallo (rapito e mai più restituito negli anni Ottanta) del principe e Shergar si chiama anche l'attuale panfilo di Karim.

COSTI - Il costo di costruzione di Alamshar è 150 milioni di euro; ce ne vorranno altrettanti per organizzare la traversata transatlantica. Il record di velocità è dell'imbarcazione neozelandese «The world is not Enough», 65 nodi (120 chilometri l'ora), anno 2004; ma nell'albo d'oro del Nastro Azzurro (trofeo attribuito a imbarcazioni adibite al trasporto passeggeri, merci o posta) il detentore è Cat-Link V, con 41,2 nodi, tempo di percorrenza 2 giorni, 20 ore e 9 minuti. Il nuovo yacht dell'Aga Khan dovrebbe essere pronto per l'estate 2008, come ha anticipato il Sunday Telegraph, ma per avere conferma che la sfida ci sarà si dovranno attendere nuovi test di velocità e percorrenza. «L'unica cosa certa è che il principe sta facendo allestire un nuovo yacht. Soltanto quando avrà risultati definitivi sulle performance prenderà una decisione»: il comandante Gianfranco Alberini, commodoro dello Yacht Club Costa Smeralda (il sodalizio che lancerà la sfida) non vuole sbilanciarsi.