All’aeroporto di Napoli investimenti per 128 milioni


Ci sono aggiornamenti sui lavori della metro a NAP? Quando dovrebbe aprire? I lavori stanno rispettando i tempi previsti?
 
La notizia è già stata smentita. La seconda fornitura di treni (fondi FESR) fa parte della commessa per i lavori del deposito di Arsenale, non sarebbero e non arriveranno mai prima del deposto. Cose note da anni a chi si interessa delle sorti del tpl.
Altri giornalacci hanno direttamente rilanciato, dicendo che i treni sono più larghi. Tanto, l'importante è che si rilanci la notizia sui social network, accompagnata da clicktivism.
Almeno qui, eviterei link simili.
 
Era stata riportata su buona parte della stampa nazionale (repubblica, giornale, il mattino, tgcom), non sapevo fosse stata smentita. Potrebbe essere utile un link della smentita, che in rete non ho visto, onde evitare battute come la mia.
 
Ho un brivido a leggere le fonti che hai citato, ma c'entra probabilmente la mia influenza.

http://multimediale.comune.napoli.it/index.php?n=7271

Cose per altro note fin da quando i nuovi treni, identici a quelli ora in circolazione a Genova, sono stati progettati per la città ligure.
Si parla del deposito Arsenale, finanziato finalmente solo lo scorso Dicembre, da quasi tre lustri, e di come questa seconda tranche di fornitura di treni sia, per altro, legata al finanziamento del deposito.

D'altra parte, bisogna pur generare visualizzazioni, e in fondo Napoli fa colore, fra una Pizza e una sfogliatella, ed i treni troppo larghi. Ogni tanto mi manca, la stampa italiana. Solo ogni tanto.

A proposito, a chiusura dell'articolo, mi risulta che i vecchi convogli siano stati interamente ristrutturati. A Francoforte girano S-Bahn di quasi 50 anni fa, ma alla stampa italica piace citare l'età dei treni come unico parametro, pazienza abbiano ormai una nuova elettronica e nuovi carrelli da standard ferroviario.
 
[h=1]CDA DI GESAC DELIBERA FUSIONE NAPOLI CAPODICHINO-SALERNO COSTA D’AMALFI[/h][FONT=&quot]Il cda di Gesac delibera la fusione Capodichino-Costa d’Amalfi e per i due aeroporti campani si intravede un futuro comune. Quello approvato ieri dal consiglio d’amministrazione di Gesac è un documento strumentale che ha una doppia finalità: supportare la richiesta di concessione della gestione totale dell’aeroporto di Salerno; e dare corpo all’istanza di rete aeroportuale integrata da presentare all’Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile. Insomma è il passo fondamentale verso quel sistema regionale degli aeroporti previsto dalla riforma Delrio e assunto come valore strategico alla base della fusione tra Gesac e Salerno Costa d’Amalfi. Le due società di gestione, infatti, si uniranno per incorporazione entro questa primavera e dal punto di vista giuridico potranno già operare come soggetto unico. Nel concreto, però, occorrerà un po’ più di tempo per attuare il piano industriale che prevede, per entrambi gli aeroporti, il raggiungimento della soglia passeggeri pari a 17 milioni nell’arco dei prossimi venticinque anni e l’ottenimento di una sola concessione quarantennale che permetterà di gestire insieme Napoli Capodichino e Salerno Costa d’Amalfi. Nella riunione di ieri non si è ancora discusso di quote: i vertici di Gesac ne riparleranno con i colleghi di Salerno, ma è immaginabile che voglia il controllo di almeno il 70/80% della società di gestione. D’altronde, è consistente la massa di investimenti di cui dovrà farsi carico: si parla di quasi 130 milioni per adeguare il solo aeroporto Costa d’Amalfi, cui dovrebbero aggiungersi altrettante risorse rintracciate nella finanza pubblica. L’obiettivo è, per Napoli, raggiungere i dodici-tredici milioni di passeggeri nei prossimi due decenni e per Salerno sfondare il muro dei cinque milioni. Il tutto migliorando i raccordi autostradali fra i due scali, gli accessi, i servizi, i parcheggi, il trasporto integrato e per Salerno allungare la pista a 2,2 km e rifare l’aerostazione. Dopodiché, si potrà parlare di potenziamento delle rotte internazionali su Capodichino e di charter e voli turistici anche privati su Salerno, con il cargo merci diviso tra i due aeroporti in proporzione alle rispettive capacità. Ma per vedere tutto questo occorrerà, se tutto va bene, almeno un triennio.
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Aeroporto di Napoli era rimasto paralizzato dalla neve stamattina, un'immagine davvero molto molto rara vedere la città imbiancata


Napoli, una coltre bianca sull'aeroporto: chiuso Capodichino


Partito soltanto un volo all'alba Tweet 27 FEBBRAIO 2018 Dalle 6,30 alle 8 traffico aereo bloccato nello scalo napoletano di Capodichino a causa della neve e soprattutto della scarsa visibilit. Un solo volo partito, alle 6,04, per Milano Linate, poi* è scattato lo stop. La direzione dell'aeroporto e la Gesac, la societ che gestisce lo scalo, hanno disposto dalle 8,15 alle 10 la chiusura della pista. Molti i voli cancellati. File alle biglietterie di passeggeri che chiedono info e la possibilità di riprogrammare il volo. Molti i passeggeri che hanno avuto difficoltà ad accedere allo scalo a causa delle condizioni delle strade. -

See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/me...ino-ef3126fd-a52c-41a1-8c89-380a8bc067f0.html

Un video

https://video.repubblica.it/edizion...iuso-l-aeroporto-di-capodichino/298279/298900
 
Capodichino ha lo stesso traffico dell'aeroporto di Milano Linate

Nel disastroso stillicidio di cattive notizie sul Sud Italia, se n'è distinta finalmente una buona: l'aeroporto di Capodichino, il city-airport di Napoli, ha maturato, nell'ultimo periodo confrontabile, lo stesso traffico passeggeri di Milano Linate. Un grande successo che va ascritto, in parte, al boom turistico che il capoluogo campano ha conosciuto negli ultimi mesi (senza alcun merito da parte della giunta comunale e di quella regionale che pure si contendono millantate strategie promozionali) e in massima parte all'ottima gestione dello scalo, che ha saputo mettere a frutto anche i finanziamenti ottenuti dal ministero dei Trasporti. La differenza l'ha fatta Armando Brunini, un manager, amministratore delegato di Capodichino da quattro anni, sveglio, onesto e determinato. Questione di classe dirigente
Ma anche questione di comune senso del dovere. E del merito. Già, il binomio mancante. Dovere e merito. Dovere di lavorare bene, merito nel riuscirci, anche in campo avverso. Perché la confusione gravissima tra elite lobbistica e elite professionale che è stata perpetrata in Italia con alterne vicende negli ultimi tre decenni ha fatto sì che per tanti, troppi cittadini, oggi il concetto di élite sia diventato sinonimo di casta e antitesi di competenza. Non si può essere bravi, non esistono quelli bravi, al vertice s'incontrano solo raccomandati e imbroglioni, questo è pensano in tanti.

Quando Salvini dice che non esistono più destra e sinistra ma esistono élite che fanno solo i propri interessi, e i popoli sono abbandonati a se stessi, efficacemente sintetizza il quadro. È chiaro che è una semplificazione estrema. Ma è altrettanto chiaro che nasce dalle troppe finte elite che si spacciavano per professionali ed erano (e sono) solo corporative, castali. Insomma, per dirla in parole povere: se perfino a Napoli un tecnico che ci sa fare riesce a capovolgere le sorti di una grande azienda di servizi, è segno che si può far bene anche al Sud, quando si è bravi e determinati. E se invece, di solito, si fanno disastri è perché le caste hanno infiltrato i loro scherani in troppi luoghi di gestione complessa, con risultati disastrosi, per cui oggi in troppi pensano che i cosiddetti tecnici sono brocchi.

È ipotizzabile, soprattutto al Sud (che, ricordiamocelo, rappresenta l'estremizzazione dei problemi dell'intero Paese) ripristinare un po' di logica, restituire i meriti a chi li ha, e smascherare i brocchi? Non è facile essere ottimisti, al riguardo. Troppa ruggine s'è accumulata sugli ingranaggi del merito. Per questo le eccezioni positive come quella di Napoli Capodichino riaprono il cuore alla speranza.

https://www.italiaoggi.it/news/capo...ffico-dell-aeroporto-di-milano-linate-2299516
 
ve bene tutto, però: semplicemente Napoli ha usufruito tutto d'un colpo dell'arrivo di FR, a differenza di altri aeroporti che hanno visto una crescita più progressiva.
Per me, per la valutazione delle capacità manageriali dello scalo vale quasi più la crescita fatta negli anni scorsi *nonostante* l'assenza di FR.

Capodichino ha lo stesso traffico dell'aeroporto di Milano Linate

Nel disastroso stillicidio di cattive notizie sul Sud Italia, se n'è distinta finalmente una buona: l'aeroporto di Capodichino, il city-airport di Napoli, ha maturato, nell'ultimo periodo confrontabile, lo stesso traffico passeggeri di Milano Linate. Un grande successo che va ascritto, in parte, al boom turistico che il capoluogo campano ha conosciuto negli ultimi mesi (senza alcun merito da parte della giunta comunale e di quella regionale che pure si contendono millantate strategie promozionali) e in massima parte all'ottima gestione dello scalo, che ha saputo mettere a frutto anche i finanziamenti ottenuti dal ministero dei Trasporti. La differenza l'ha fatta Armando Brunini, un manager, amministratore delegato di Capodichino da quattro anni, sveglio, onesto e determinato. Questione di classe dirigente
Ma anche questione di comune senso del dovere. E del merito. Già, il binomio mancante. Dovere e merito. Dovere di lavorare bene, merito nel riuscirci, anche in campo avverso. Perché la confusione gravissima tra elite lobbistica e elite professionale che è stata perpetrata in Italia con alterne vicende negli ultimi tre decenni ha fatto sì che per tanti, troppi cittadini, oggi il concetto di élite sia diventato sinonimo di casta e antitesi di competenza. Non si può essere bravi, non esistono quelli bravi, al vertice s'incontrano solo raccomandati e imbroglioni, questo è pensano in tanti.

Quando Salvini dice che non esistono più destra e sinistra ma esistono élite che fanno solo i propri interessi, e i popoli sono abbandonati a se stessi, efficacemente sintetizza il quadro. È chiaro che è una semplificazione estrema. Ma è altrettanto chiaro che nasce dalle troppe finte elite che si spacciavano per professionali ed erano (e sono) solo corporative, castali. Insomma, per dirla in parole povere: se perfino a Napoli un tecnico che ci sa fare riesce a capovolgere le sorti di una grande azienda di servizi, è segno che si può far bene anche al Sud, quando si è bravi e determinati. E se invece, di solito, si fanno disastri è perché le caste hanno infiltrato i loro scherani in troppi luoghi di gestione complessa, con risultati disastrosi, per cui oggi in troppi pensano che i cosiddetti tecnici sono brocchi.

È ipotizzabile, soprattutto al Sud (che, ricordiamocelo, rappresenta l'estremizzazione dei problemi dell'intero Paese) ripristinare un po' di logica, restituire i meriti a chi li ha, e smascherare i brocchi? Non è facile essere ottimisti, al riguardo. Troppa ruggine s'è accumulata sugli ingranaggi del merito. Per questo le eccezioni positive come quella di Napoli Capodichino riaprono il cuore alla speranza.

https://www.italiaoggi.it/news/capo...ffico-dell-aeroporto-di-milano-linate-2299516
 
ve bene tutto, però: semplicemente Napoli ha usufruito tutto d'un colpo dell'arrivo di FR, a differenza di altri aeroporti che hanno visto una crescita più progressiva.
Per me, per la valutazione delle capacità manageriali dello scalo vale quasi più la crescita fatta negli anni scorsi *nonostante* l'assenza di FR.

Mi sembra un po' riduttivo e ingeneroso ridurre il tutto all'arrivo di FR. Che certo come giustamente hai indicato è stato l'elemento esplosivo.
Ma che la gestione GESAC negli ultimi anni (anche pre FR) abbia e stia lavorando bene mi pare abbastanza evidente sulla base di diversi dati oggettivi.
 
Capodichino ha lo stesso traffico dell'aeroporto di Milano Linate

l'aeroporto di Capodichino, il city-airport di Napoli, ha maturato, nell'ultimo periodo confrontabile, lo stesso traffico passeggeri di Milano Linate.

A Salerno lo stesso traffico passeggeri (e cargo) di Malpensa... un giorno, mi/vi auguro.
 
Mi sembra un po' riduttivo e ingeneroso ridurre il tutto all'arrivo di FR. Che certo come giustamente hai indicato è stato l'elemento esplosivo.
Ma che la gestione GESAC negli ultimi anni (anche pre FR) abbia e stia lavorando bene mi pare abbastanza evidente sulla base di diversi dati oggettivi.

Non sono d'accordo, Armando Brunini è stato l'artefice anche del rilancio di Bologna e non mi riferisco solo all'aeroporto, ma al turismo incoming, totalmente assente in città negli anni passati e "decollato" grazie all'accordo con Ryanair.
 
Stato di avanzamento dei lavori dei nuovi pontili (oggi)
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Ma sono sempre pontili come gli altri 2 , cioè senza finger?
 
Che io sappia sì, non ho essendoci spazio per le appendici mobili.

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