Alitalia, si tenta di chiudere entro le 16


Stato
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I lavoratori sono stufi di vessazioni e di imprenditori da quattro soldi che vogliono far pagare le male gestioni a chi ha sempre lavorato seriamente. SE parli di corporazioni parliamo anche di lobby e di capitalismo all'italiana che vive grazie a favori politici

Ma sempre a polemizzare?? Qui domani fallisce tutto !!!!! Non ci sono vessazioni di imprenditori !!! I vessati saranno i 20000 lavoratori... !!!
 
Ti fideresti a lasciare uno che è stato dentro per furto, solo a casa tua?

Suvvia, anche i giudici hanno detto che i ladri di Malpensa possono tranquillamente rimanere (anzi, DEVONO rimanere) con le mani nella tua valigia...
e tu di che ti preoccupi, che Marcegaglia o Colaninno ti freghino la macchina fotografica?
Per non parlare dei sindacati, che i ladri di Malpensa li trasferirono a Linate.
 
Suvvia, anche i giudici hanno detto che i ladri di Malpensa possono tranquillamente rimanere (anzi, DEVONO rimanere) con le mani nella tua valigia...
e tu di che ti preoccupi, che Marcegaglia o Colaninno ti freghino la macchina fotografica?
Per non parlare dei sindacati, che i ladri di Malpensa li trasferirono a Linate.

Eh eh eh, occhio che ti risponderanno "si, hanno rubato perchè affamati dai padroni" :D
 
Alitalia oggi, Italia domani
Dal Blog di Grillo

L’Alitalia non è una compagnia aerea, è un’espressione geografica. Se l’Italia non esiste, perché l’Al-Italia, con quel nome, dovrebbe continuare a esistere? Ha avuto amministratori delegati finti, messi lì, a turno, negli ultimi quindici anni dallo psiconano e da Valium Prodi. Amministratori che hanno distrutto la società per conto terzi e incassato milioni di euro di stipendi e di liquidazioni per la fedeltà al padrone. Il mercato di AlItalia è finto, equivale a una tratta, la Milano-Roma, con prezzi pari a Milano-New York.
I suoi dirigenti (quanti?) sono finti, sono portaborse, amici, parenti dei politici. Fatti assumere. Parcheggiati in Al-Italia come in un hangar. I sindacati nazionali rappresentano sé stessi, hanno difeso i privilegi (i loro) e tradito i dipendenti. Hanno creduto (?) alle promesse elettorali di Testa d’Asfalto e alla cordata italiana. Quali contropartite hanno avuto per far fallire la trattativa Air France?
I salvatori di Al-Italia sono finti. Gente spesso condannata, inquisita, sotto processo. Nelle loro mani l’oro diventa merda e la merda si trasforma in plusvalenza. Expo 2015, le tariffe autostradali e nuove aree edificabili sono merci di scambio. Ligresti, Benetton, Colaninno, Tronchetti. Sanno meno di niente di aerei, ma i loro conti li sanno fare bene.
AlItalia è un paradigma, una metafora dell’Italia. E’ in bancarotta e senza una lira. Una linea del Piave che passa da Fiumicino. Se salta Al-Italia può saltare tutto. Per questo è così importante. Chi ha ridotto l’Al-Italia così? Partiti e sindacati. Gli italiani hanno la risposta sulla punta delle lingua. Sanno chi è stato, ma non gli vengono ancora le parole. La bancarotta dell’Al-Italia è un sintomo e un preludio del fallimento del Paese. I partiti e i sindacati ne sono a conoscenza. Se i libri finiscono in tribunale i responsabili dovranno rispondere. Che fallisca allora l’Al-Italia e si apra un pubblico processo contro chi l’ha distrutta. A partire dai presidenti del Consiglio presenti e passati.
 
Io sono avvelenato con chi si ostina a voler SOLO diritti, con chi va a proteggersi dai quei falsi dei sindacati (...e quindi si riconosce in loro). Sono un piccolo imprenditore, e nel mio piccolo sò cosa vuol dire avere dipendenti che non rendono e si barricano dietro i sindacati. Leggi l'altra casta un libro di stefano livadiotti e poi se ne riparla... (e livadiotti non è assolutamente di destra).
Siamo in una società in cui l'epoca dei diritti è finita, prima si parla di cosa si da e poi si inizia a condividere un progetto. E' inutile andare a nascondersi dietro a pregiudizi come "voi imprenditori rovinate i lavoratori", "voi imprenditori ci sfruttate e guadagnate alle spalle", solo perchè si è dipendenti. Oramai le aziende che funzionano, sono quelle che condividono il progetto con i collaboratori, non quelle che tendono a nascondersi dietro alle categorie e/o invitano a risolvere le cose con lo sciopero. E' finita quell'era ! E' fallita una delle più grandi compagnie finanziarie in America, lo si sa bene. Avete visto le reazioni dei lavoratori ? Hanno preso e sono usciti senza protestare ne niente dalla sede con i propri scatoloni, positivi che le cose si sarebbero sistemate e da ciò sarebbero nate nuove opportunità ! I lavoratori alitalia, cosa fanno ? Scioperano e chiedono diritti davanti a una situazione che è critica e solo perchè c'è qualcuno in cielo che gli stà dando ancora fiato per respirare ne aprofittano di ciò. Risultato ? sempre colpa di berlusconi ! Sapete di cosa ha colpa berlusconi ? Di essere ricco, ricco e ancora ricco e di avere addosso l'invidia di troppa gente!
 
Alitalia oggi, Italia domani
Dal Blog di Grillo

L’Alitalia non è una compagnia aerea, è un’espressione geografica. Se l’Italia non esiste, perché l’Al-Italia, con quel nome, dovrebbe continuare a esistere? Ha avuto amministratori delegati finti, messi lì, a turno, negli ultimi quindici anni dallo psiconano e da Valium Prodi. Amministratori che hanno distrutto la società per conto terzi e incassato milioni di euro di stipendi e di liquidazioni per la fedeltà al padrone. Il mercato di AlItalia è finto, equivale a una tratta, la Milano-Roma, con prezzi pari a Milano-New York.
I suoi dirigenti (quanti?) sono finti, sono portaborse, amici, parenti dei politici. Fatti assumere. Parcheggiati in Al-Italia come in un hangar. I sindacati nazionali rappresentano sé stessi, hanno difeso i privilegi (i loro) e tradito i dipendenti. Hanno creduto (?) alle promesse elettorali di Testa d’Asfalto e alla cordata italiana. Quali contropartite hanno avuto per far fallire la trattativa Air France?
I salvatori di Al-Italia sono finti. Gente spesso condannata, inquisita, sotto processo. Nelle loro mani l’oro diventa merda e la merda si trasforma in plusvalenza. Expo 2015, le tariffe autostradali e nuove aree edificabili sono merci di scambio. Ligresti, Benetton, Colaninno, Tronchetti. Sanno meno di niente di aerei, ma i loro conti li sanno fare bene.
AlItalia è un paradigma, una metafora dell’Italia. E’ in bancarotta e senza una lira. Una linea del Piave che passa da Fiumicino. Se salta Al-Italia può saltare tutto. Per questo è così importante. Chi ha ridotto l’Al-Italia così? Partiti e sindacati. Gli italiani hanno la risposta sulla punta delle lingua. Sanno chi è stato, ma non gli vengono ancora le parole. La bancarotta dell’Al-Italia è un sintomo e un preludio del fallimento del Paese. I partiti e i sindacati ne sono a conoscenza. Se i libri finiscono in tribunale i responsabili dovranno rispondere. Che fallisca allora l’Al-Italia e si apra un pubblico processo contro chi l’ha distrutta. A partire dai presidenti del Consiglio presenti e passati.
Un'altro pagliaccio, che torni a fare il comico...
 
Per nulla, ma in italia e anche in questo forum molti pensano che Colaninno e Co. stiano facendo l'affare della vita senza metterci nemmeno un po' di rischio....

non è l'affare della vita... ma poco ci manca..
prendono due compagnie con aerei patrimonio immobiliare slot e quote di mercato a soli 600 milioni di euro, ed opereranno in alcune tratte in regime di monopolio quasi legale
il rischio?sapete quanti soldi girano tra le loro mani?bene fatevi due conti e scoprirete che è davvero minimo..... o almeno come si suol dire la spesa vale l'impresa!
 
non è l'affare della vita... ma poco ci manca..
prendono due compagnie con aerei patrimonio immobiliare slot e quote di mercato a soli 600 milioni di euro, ed opereranno in alcune tratte in regime di monopolio quasi legale
il rischio?sapete quanti soldi girano tra le loro mani?bene fatevi due conti e scoprirete che è davvero minimo..... o almeno come si suol dire la spesa vale l'impresa!

Io credo che l'obiettivo sia di portare in positivo l'azienda in 5-6 anni e venderla.

Colaninno non è un imprenditore vero ma un finanziere.
Ha fatto lo stesso con telecom, lo farà a breve con piaggio e poi con AZ.
 
Ancora dalle agenzie:

ROMA - E' soddisfatto il ministro del Welfare Maurizio Sacconi dopo l'incontro a Palazzo Chigi con i sindacati di Alitalia. ''Credo che gia' ci sia una importante base di consenso'' - ha dichiarato - mi auguro che la Cai vorra' valutare positivamente il risultato del confronto che si e' svolto e che vorra' andare avanti perche' ormai e' chiaro che non ci sono alternative se non il fallimento''. Sacconi si augura comunque ''che il consenso si possa ampliare''. (Agr)
 
Io credo che l'obiettivo sia di portare in positivo l'azienda in 5-6 anni e venderla.

Colaninno non è un imprenditore vero ma un finanziere.
Ha fatto lo stesso con telecom, lo farà a breve con piaggio e poi con AZ.

scusate il quasi OT

da wikipedia
un piccolo passo della storia di Telecom Italia
...
Olimpia e la fusione Olivetti - Telecom Italia [modifica]
All'inizio del 2001, nonostante abbia appena ceduto importanti asset (l'80% di Italtel e Sirti tra gli altri), il gruppo Olivetti-Telecom è in grandi difficoltà e Colaninno, Gnutti e i loro soci sono costretti a passare la mano. Dopo diverse trattative viene trovato un accordo con Tronchetti Provera e Benetton. Per il 23% della Olivetti (posseduto da Bell) i nuovi proprietari di Telecom Italia pagano 4,175 Euro per azione, una cifra enorme considerando che le Olivetti quotavano solo 2,25 Euro.

La cessione di quel 23% ha creato una notevole plusvalenza (1,5 miliardi di euro) nelle casse di Bell, la società veicolo lussemburghese con la quale Colaninno e Gnutti ottennero il controllo di Telecom. Per questa plusvalenza Bell è stata indagata per evasione fiscale e multata dall'Agenzia delle entrate per 1,937 miliardi di euro. L'accertamento con adesione a cui hanno aderito i soci di Bell ha permesso la riduzione delle sanzioni ad un quarto del minimo, così la società ha dovuto versare al Fisco solamente 156 milioni.
...
 
scusate il quasi OT

da wikipedia
un piccolo passo della storia di Telecom Italia
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Olimpia e la fusione Olivetti - Telecom Italia [modifica]
All'inizio del 2001, nonostante abbia appena ceduto importanti asset (l'80% di Italtel e Sirti tra gli altri), il gruppo Olivetti-Telecom è in grandi difficoltà e Colaninno, Gnutti e i loro soci sono costretti a passare la mano. Dopo diverse trattative viene trovato un accordo con Tronchetti Provera e Benetton. Per il 23% della Olivetti (posseduto da Bell) i nuovi proprietari di Telecom Italia pagano 4,175 Euro per azione, una cifra enorme considerando che le Olivetti quotavano solo 2,25 Euro.

La cessione di quel 23% ha creato una notevole plusvalenza (1,5 miliardi di euro) nelle casse di Bell, la società veicolo lussemburghese con la quale Colaninno e Gnutti ottennero il controllo di Telecom. Per questa plusvalenza Bell è stata indagata per evasione fiscale e multata dall'Agenzia delle entrate per 1,937 miliardi di euro. L'accertamento con adesione a cui hanno aderito i soci di Bell ha permesso la riduzione delle sanzioni ad un quarto del minimo, così la società ha dovuto versare al Fisco solamente 156 milioni.
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Non ho capito perchè mi quoti.
 
Stato
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