noi non abbiamo le palle per far nulla di ciò, è nel nostro dna!
Mah, io credo che sia un problema culturale. Il persistere del cattocomunismo sessantottino deriva dall' aver voltato le spalle al mercato già nel 1922. Lo Stato mamma nasce col fascismo, in altri Paesi è stato solo la reazione alla crisi del '29 ed è stato archiviato più facilmente. Il 99% della gente con cui parlo non capisce l' anomalia italiana, perché è provinciale e non sa nemmeno che il resto del Mondo funziona diversamente.
Non è favorevole al mercato Bertinotti, non lo sono i sindacati, non lo è la Chiesa, non lo sono i fascisti dell' economia sociale. Il record è Tremonti, unico esempio mondiale di uomo anti-mercato messo al comando da un partito sedicente liberista. Chi resta? Nessuno.
Abbiamo 80 anni di non-mercato alle spalle, con pochi episodi controcorrente e dovuti alla concomitanza di crisi e regole UE.
Alitalia comunque non sarà più sovvenzionata regolarmente dallo Stato, comunque finisca con CAI, perché i conti sono disastrosi e la UE stavolta non può essere più presa in giro. Questo è successo, anni addietro, nelle altre partecipazioni statali, salvo che alla RAI.
Il vero mistero è come mai Alitalia fosse rimasta in mano al Tesoro anziché venduta come le ben più importati ENI, ENEL, Telecom, Autostrade etc.
L' Italia deve abbandonare il posto fisso e il divieto di licenziare, altrimenti saremo sempre i più sclerotizzati d' Europa. Purtroppo è difficile che lo faccia un Governo di sinistra e meno ancora che lo faccia un Governo di destra presieduto da chi prospera nel quasi-monopolio della pubblicità televisiva.
Mercato e concorrenza in Italia per troppi sono parolacce.