Alitalia:sciopero 5 aprile (2038 esuberi,tagli fino al 30% sugli stipendi naviganti)


Questa è la logica del mercato.
Appurato che gli stipendi di AZ sono ai livelli di EasyJet e per cityliner forse più bassi... la logica di mercato non è al massimo ribasso... la logica di mercato non mi sembra doverci conformare a far pagare i voli a 1€ perche tanto si ricevono finanziamenti e non si versano contributi e tasse in Italia...
Sai come piacerebbe anche a me il 16 di ogni mese non dover pagare nessun F24? Sicuramente se lo potessi fare anche io offrirei un prodotto ai miei clienti a prezzi stracciati..se questa è la logica di mercato allora che lo sia davvero per tutti...
 
Appurato che gli stipendi di AZ sono ai livelli di EasyJet e per cityliner forse più bassi... la logica di mercato non è al massimo ribasso... la logica di mercato non mi sembra doverci conformare a far pagare i voli a 1€ perche tanto si ricevono finanziamenti e non si versano contributi e tasse in Italia...
Sai come piacerebbe anche a me il 16 di ogni mese non dover pagare nessun F24? Sicuramente se lo potessi fare anche io offrirei un prodotto ai miei clienti a prezzi stracciati..se questa è la logica di mercato allora che lo sia davvero per tutti...

Ragionamento che però si scontra con l'evidenza di altre compagnie non LC che stanno sul mercato e, come si diceva in precedenza, alle quali si può suonare il campanello proponendo la propria professionalità.
Sarà che non sono mai stato dipendente, che non ho un albo che decide le mie tariffe minime e che l'unico mio giudice è il cliente il quale può tranquillamente sostituirmi con un indiano che costa 1/20, ma io davvero non capisco cosa spinga un dipendente Alitalia a restarci passando il tempo a lamentarsi. Belli i discorsi sui massimi sistemi del mondo, la macroeconomia, le tasse, il tempo e le stagioni che non sono più quelle di una volta, ma come tutti gli ambiti di business e vita le cose si evolvono. Capisco che in un paese in cui governano i tassisti sia difficile da capire, ma le aziende chiudono, cosa che in Italia càpita ogni lunedì mattina, senza che lo Stato si ponga alcun problema.
 
Finalmente qualche dettaglio su dove taglieranno


Crisi Alitalia, esuberi e voli cancellati
Posti a rischio anche per l’indotto

I settori che saranno colpiti sono quelli delle pulizie a bordo, con 126 licenziamenti, dell’assistenza a terra (500), del catering (400). Si tratta della terza ristrutturazione della compagnia. Gli esuberi sono 2.037 solo a terra. Piloti e hostess sono 400

di Valeria Costantini

centoventisei licenziamenti tra gli «spazzini dei cieli», i dipendenti che si occupano delle pulizie a bordo. Circa 500 a rischio nell’handling (i servizi di assistenza a terra), 400 quelli in bilico nel settore del catering. Ogni posto di lavoro perso in Alitalia significherà l’ennesima carneficina sociale soprattutto a Fiumicino, come nell’enorme indotto delle piccole o medie imprese del Lazio. Una nuova crisi occupazionale a valanga per la terza «ristrutturazione» in dieci anni della compagnia ex tricolore-araba.
Il piano industriale dell’aviolinea - contestato dai sindacati – parla di 2.037 esuberi solo tra il personale di terra: di questi, operai, tecnici, informatici, oltre la metà, cifre intorno ai 1.600 dipendenti, lavorano al Leonardo Da Vinci. Poi c’è il personale navigante (hostess e piloti): per 400 di loro la solidarietà termina ad agosto e sono quindi a rischio. Un numero che sale però se si calcola la possibilità paventata di lasciare a terra venti aerei nel post-crisi: 30 persone a equipaggio fanno altri 600 lavoratori a spasso.

Esuberi e tagli salariali del 30% che hanno fatto scattare i primi scioperi, già lunedì la mobilitazione di 24 ore proclamata dalla Cub Trasporti, con presidio in aeroporto dalle 10: in concomitanza incrociano le braccia per 4 ore i controllori di volo. Alitalia ha cancellato il 40% dei voli programmati ed è corsa ai ripari contingentando i dipendenti: 703 «comandati» in gergo, come previsto dalle norme, che dovranno garantire l’operatività dei voli. E chi controlla questi numeri, si chiedono però i sindacati? «Mentre Governo e vettore continuano a non aprirci il tavolo delle trattative, il prezzo della nuova crisi lo pagheranno sempre i lavoratori – accusa Antonio Amoroso della Cub –. Non solo i licenziati per i quali si parla anche di ricollocazioni mai avvenute già in passato, ma anche i precari Alitalia, ostaggi dell’azienda da anni». Se 2.400 sono gli esuberi annunciati, la cifra dei posti di lavoro persi nell’indotto potrebbe essere il doppio.

Ams, Alitalia Maintenance System, è stata la prima vittima: i 240 dipendenti del gioiello tecnologico di Fiumicino - le officine di riparazione dei motori aeronautici - tra fallimenti e (s)vendita dall’aviolinea sono finiti a casa e senza ammortizzatori. Ora c’è la Gh in bilico: licenziamento collettivo per 126 dipendenti delle pulizie di bordo. «È mancata la sorveglianza degli enti preposti come l’Enac sul settore dell’handling – spiega Piero Amati, delegato al Lavoro del sindaco di Fiumicino, Esterino Montino. - Tre grandi aziende a gestire i servizi di terra, ma con molti sub-appalti su cui manca un controllo su contratti e condizioni di lavoro». Infine c’è il settore catering: i fornitori Lsg Sky e Dnata Chef hanno già accusato pesanti ripercussioni per la politica di Alitalia del «buy on board»: meno pasti sugli aerei del medio raggio e quindi meno lavoro con stimati 300 esuberi. È qui l’altro dramma per le aziende produttrici di quei pasti e dei beni primari che li compongono: una decina quelle nel Lazio, che rischiano tagli del 30%.
 
Non capisco molto bene l'articolo, ma a leggerlo si direbbe che AZ impiega 126 persone per le pulizie di terra, e 400 nel catering. Non erano entrambi affidati a societa' terze?
 
Allora mi sa che AZ e' entrata nel 21mo secolo. Di compagnie aeree europee col proprio personale di catering e pulizie, che mi ricordi, ce ne sono pochine. Magari avranno una consociata, nel gruppo - vedi LH - ma l'outsourcing in questi campi e' una realta' da almeno una ventina d'anni.

(Dando per scontato che cio' che scrive l'articolo - preso da dove, tra l'altro? - sia vero e corretto).
 
Ragionamento che però si scontra con l'evidenza di altre compagnie non LC che stanno sul mercato e, come si diceva in precedenza, alle quali si può suonare il campanello proponendo la propria professionalità.
Sarà che non sono mai stato dipendente, che non ho un albo che decide le mie tariffe minime e che l'unico mio giudice è il cliente il quale può tranquillamente sostituirmi con un indiano che costa 1/20, ma io davvero non capisco cosa spinga un dipendente Alitalia a restarci passando il tempo a lamentarsi. Belli i discorsi sui massimi sistemi del mondo, la macroeconomia, le tasse, il tempo e le stagioni che non sono più quelle di una volta, ma come tutti gli ambiti di business e vita le cose si evolvono. Capisco che in un paese in cui governano i tassisti sia difficile da capire, ma le aziende chiudono, cosa che in Italia càpita ogni lunedì mattina, senza che lo Stato si ponga alcun problema.
Difficile spiegarlo quando il sogno di molti è essere dipendenti statali... perfino senza la mediocrità degli stipendi statali.
 
Alitalia non mi risulta abbia dipendenti nel catering e nel settore pulizie degli aerei.
 
Alitalia non ha addetti alle pulizie ne al Catering.. visto i tagli, le società che gestiscono le due attività avranno personale in esubero in indotto e quindi dovranno effettuare licenziamenti.


Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
 
Trattandosi di licenziamenti, sembrerebbe che siano dipendenti di Az

A me sembra mto chiaro l'articolo... si parla di posti nell'indotto... se lasci 20 macchine a terra e togli quel po di catering a bordo è ovvio che riduci il lavoro nelle aziende che offrono questi servizi...
 
Mi spiace scriverlo, ma Alitalia avrebbe dovuto adottare tali misure già da tempo.
Le pulizie a bordo sono solo un inutile costo pagato a terzi (confermo che AZ NON ha personale suo), e per come (non) vengono svolte rallentano solo le operazioni di imbarco. Tante volte mi è capitato di vedere aerei fermi in attesa dell'arrivo del personale per la pulizia, soprattutto in aeroporti piccoli dove le squadre sono poche. Basta un ritardo ed il personale, impegnato in altro aeromobile, allunga il ritardo del volo.

C'è un altro punto che a mio avviso va smarcato con il Governo, se si vuol far ruotare gli aeromobili il più possibile: deve essere garantito l'imbarco mentre l'aeromobile fa fuel in tutti gli aeroporti italiani. Anche questa è una regola anacronistica che fa perdere quarti d'ora preziosi.
 
C'è un altro punto che a mio avviso va smarcato con il Governo, se si vuol far ruotare gli aeromobili il più possibile: deve essere garantito l'imbarco mentre l'aeromobile fa fuel in tutti gli aeroporti italiani. Anche questa è una regola anacronistica che fa perdere quarti d'ora preziosi.
Non conosco la normativa a riguardo, ma mi è successo più volte di essere imbarcato mentre era in corso il rifornimento.
Ho sempre notato il segnale delle cinture spento ed una volta terminato, il cockpit informava l'equipaggio tramite un PA della fine della procedura e veniva acceso, nello stesso momento, il segnale delle cinture.
 
Non conosco la normativa a riguardo, ma mi è successo più volte di essere imbarcato mentre era in corso il rifornimento.
Ho sempre notato il segnale delle cinture spento ed una volta terminato, il cockpit informava l'equipaggio tramite un PA della fine della procedura e veniva acceso, nello stesso momento, il segnale delle cinture.

Ryanair lo pratica senza problemi se non erro
 
Basta codificarne le procedure sui proprio manuali (OM A in particolare) che è quello che poi approva ENAC. Poi si concorda la fattibilità e le misure di sicurezza nei vari scali, qualora ve ne fossero, si addestra il personale preposto e si fa carburante con imbarco/sbarco. Come fanno Ryanair, easyJet e compagnia bella.
 
Basta codificarne le procedure sui proprio manuali (OM A in particolare) che è quello che poi approva ENAC. Poi si concorda la fattibilità e le misure di sicurezza nei vari scali, qualora ve ne fossero, si addestra il personale preposto e si fa carburante con imbarco/sbarco. Come fanno Ryanair, easyJet e compagnia bella.

Lo facciano. A cominciare da Linate.
 
Lo facciano. A cominciare da Linate.

A Lin sembrano (ramp agent ecc ecc) avere una concezione del turn around tutta loro...fare tutto in 25/30min è praticamente impossibile. Oggi ce ne hanno messi 55 per "girare" un 320 ezy. Ed è quasi sempre così: sono abituati male secondo me.