C'è chi la fuel policy che citi l'ha sempre usata e chi l'ha implementata in tempi più o meno recenti spargendo il terrore tra coloro che erano abituati (penso e spero che siano una minoranza) ad arrotondare o convinti del fatto che, cito, l'unica volta in cui il carburante è troppo è quando si è in fiamme.
Le "sgassate" a cui fai riferimento, se un sistema di monitoraggio funziona come dovrebbe, vengono comunque rilevate, dato che verrebbero notati dei picchi che si discostano dalle medie e, probabilmente, se questi picchi sono associati allo stesso Comandante ci sarà occasione per dei chiarimenti. Gli stessi sistemi di monitoraggio possono rilevare, as esempio, come e quanto hai usato i reversers, quando hai spento un motore in rullaggio, in che modo hai effettuato una discesa, praticamente nulla resta confinato al cockpit. A differenza di parecchi anni fa, quando alcuni dati venivano estratti in caso di investigazioni o di controlli mirati, ora basta regolare alcuni parametri del Flight Data Monitoring, lavoro che anche uno studente può fare, e al termine dell'ispezione giornaliera c'è la fotografia di tutto ciò che è avvenuto durante ogni volo.
Credo che nessuno, ma forse non è citato nelle riviste aeronautiche mensili che ho avuto modo di leggere, sia così stupido da redarguire un pilota che ha imbarcato carburante per mezz'ora o anche più di autonomia quando a destinazione erano previsti temporali o vento al traverso prossimo ai limiti. Troverei invece lecito il chiarire le motivazioni dell'aver arrotondato alla tonnellata (o ai cinquecento chili) superiore trovandosi a destinazione, facciamo dopo 7 ore, con 4 minuti in più di autonomia visto che una parte di quello che ha preso in più se lo è bruciato a causa del peso più alto, consdierando che il consumo è maggiore per tutto il volo e non solo durante la salita. Se vogliamo mettiamo poi in conto anche il fattore emissioni. Nelle stesse riviste ho letto di gente abituata ad imbarcare extra perché "prevede" di avere un livello più basso, "prevede" traffico a destinazione, "prevede" temporali in rotta che non sono sulle carte meteo, diciamo un popolo di previsori che avrebbero un futuro assicurato nel campo dell'astrologia nel caso che la Compagnia fallisse.
A mio avviso è palese che chi è stato abituato a fare i propri comodi alla richiesta delle ragioni per cui non usa una policy che fa risparmiare ma butta inutilmente soldi senza trarre alcun guadagno "si senta minacciato" (probabilmente perché confonde una legittima "richiesta di informazioni" con "pressioni") e corra a chiamare la Gabanelli.