Alitalia, nasce la Compagnia Aerea Italiana


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ti si dimenticato di mettere in grassetto che finiscono anche i codeshare farlocchi, visto che Linate lo vogliono solo i lombardi.
Inoltre, come ti è già stato risposto, è argomento "solido" almeno da quando è stato compilato il FPL con ADES fallimento (l'anno scorso in questo periodo) .

La calata di braghe la vedi solo te.

Anzi, SEA ha tutto da guadagnare chiudendo LIN (più economie di scala, più ricavi non-avio che lì sono ridicoli). Il punto è che SEA ha sempre dovuto sottostare ai voleri del suo azionista di maggioranza, il Comune di Milano, che fino a quando c'era Albertini non ne voleva sapere di ridimensionare LIN. Con il cambio di Sindaco è cambiato anche l'orientamento su LIN.

Se ci sarà una calata di braghe sarà quella non tanto dei lombardi (a cui non frega granché di LIN) ma dei milansei di milano-città e soprattutto di un po' di interessi organizzati di milano-città (p.es. Camera di Commercio).
 
inoltre come ho già scritto diverse volte se mxp vuole diventare un hub DEVE chiudere linate,e guarda un pò che strano,ora si parla di chiudere linate,qualcuno in lombardia si deve essere accorto che avere la botte piena e la moglie ubriaca è fisicamente impossibile


Che LIN debba proprio chiudere non penso ...

L'ipotesi su cui qualcuno sta scommettendo monedine di rame è:

cessione del 25% degli slot LIN-FCO da assegnare ad altre compagnie per la LIN-FCO
LIN-FCO unlimited
per tutte le altre rotte, nazionali incluse:
limitazione a 80 posti installati a bordo con limitazione all'MTOW ed alla larghezza per evitare che qualcuno faccia il furbo.
più qualche chicca che dovrebbe limitare l'emorragia di Linate.

Teniamo presente che con un LIN seriamente limitato da non uccidere il feeder a MXP si scatena un certro effetto push-pull che, alla lunga, da benefici.
 
sempre da corriere.it

Alitalia: Tremonti, «Risparmiatori tutelati»
Matteoli: «Nessuno resterà a spasso»

ROMA - «Il risparmio è un bene pubblico che va tutelato. I piccoli risparmiatori saranno tutelati». Lo ha assicurato riferendosi all'Alitalia il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti.
COMMISSARIO - Dopo la costituzione della «newco» per Alitalia, la nuova società che rileverà il marchio e le attività della compagnia di bandiera italiana, il piano per il salvataggio dell'azienda fa un altro passo avanti con la scelta del commissario: Augusto Fantozzi, infatti, è disponibile ad accettare l’incarico. Lo ha detto lo stesso avvocato ed ex ministro lasciando Palazzo Chigi dopo un «faccia a faccia» con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Fantozzi ha definito il suo colloquio con Letta «una visita di cortesia» e in merito alla procedura che si sta adottando per il salvataggio della compagnia aerea ha spiegato: «Chi ci sta lavorando lo sa, non io». Il ministro delle Infrastrutture e trasporti Altero Matteoli, ha però sottolineato che il nome del commissario straordinario per la bad company di Alitalia «sarà deciso dal cda di venerdì». Riguardo al nome di Fantozzi, ricevuto a Palazzo Chigi, Matteoli ha dichiarato: «È un'ipotesi seria, ma c'è anche un altro nome».
LA NUOVA SOCIETÀ - Martedì è stata costituita, per il momento con 16 investitori, la società Compagnia Aerea Italiana, con l'obiettivo di dar vita alla nuova compagnia di bandiera italiana, rilevando asset di Alitalia e AirOne. In pratica le attività di volo, con le rotte, la flotta (integrata con quella di AirOne, portata in dote da Carlo Toto), e una parte dei dipendenti attuali. Presidente sarà Roberto Colaninno, amministratore delegato Rocco Sabelli. I soci, per ora, sono sedici: Roberto Colaninno tramite Immsi, gruppo Benetton tramite Atlantia, Gruppo Aponte, Gruppo Riva, Gruppo Fratini tramite Fingen, gruppo Ligresti tramite Fonsai, Equinox, Clessidra, gruppo Toto, gruppo Fossati tramite Findim, Marcegaglia, Bellavista Caltagirone tramite Acqua Marcia, Gruppo Gavio tramite Argo, Davide Maccagnani tramite Macca, Marco Tronchetti Provera e Intesa Sanpaolo. Il capitale ammonta a un miliardo di euro. La Nuova Alitalia rileverebbe dalla Vecchia Alitalia posta in liquidazione, previo decreto ad hoc nel consiglio dei Ministri previsto per giovedì, aerei, slot e contratti lasciandole gran parte dei debiti e circa 7.000 esuberi.
MATTEOLI - Il governo italiano, nel frattempo, vede con piacere la possibilità di una collaborazione tra la Nuova Alitalia che nascerà con il piano di Intesa e la compagnia franco-olandese Air France Klm. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli, parlando a margine del Meeting dell'Amicizia di Rimini. «Se Air France ora vorrà collaborare con la Nuova Alitalia ci farà piacere», ha detto Matteoli dopo aver ricordato le ragioni per cui il governo Berlusconi si era opposto al tentativo di acquisizione di Alitalia da parte della compagnia transalpina. Una fonte vicina al dossier Alitalia ha detto che mercoledì rappresentanti di Intesa si recheranno a Parigi per illustrare ai vertici della compagnia transalpina il «piano Fenice» (che prevede la nascita di una nuova Alitalia senza esuberi e senza debiti, rimasti in una bad company affidata a un commissario straordinario, che per l'appunto dovrebbe essere Augusto Fantozzi).
ESUBERI - Intanto, la questione degli esuberi resta tra le prioritarie prima di varare il riassetto del gruppo: il governo, a quantosi apprende, non ha ancora deciso come e dove ricollocare i lavoratori di Alitalia in esubero (pare possano essere fino a settemila). Il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, al Meeting di Rimini dove è intervenuto anche Tremonti, ha precisato che non è ancora deciso se gli esuberi «verranno ricollocati alle Poste, all’Agenzia delle entrate o al Catasto», ma ha chiarito che «nessuno sarà lasciato a spasso. Sono previsti anche ammortizzatori sociali - ha detto - non vogliamo lasciare nessuno in mezzo a una strada». Il ministro ha poi ribadito: «Apriremo prima il confronto con i sindacati».
BERSANI: «NUOVO CASO FIAT-ALFA» - L'ex ministro dello Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, invece, teme che la Nuova Alitalia potrebbe trasformarsi in un nuovo caso Fiat-Alfa Romeo. La casa automobilistica fu ceduta alla casa torinese senza debiti, di cui si fece inzialmente carico l’Iri, ma quando Bruxelles bollò l’operazione come aiuto di Stato i debiti passarono in carico a Torino. Secondo il ministro ombra dell’Economia del Pd un analogo rischio lo corrono i soci della newco che potrebbero trovarsi a dover ripagare i debiti della bad company se l’Unione europea dovesse bocciare l’ipotesi che ad accollarseli sia lo Stato. Bersani condivide le obiezioni dell’economista Francesco Giavazzi e ricorda di essere stato lui per primo a sollevare forti dubbi in questo senso.
CASTELLUCCI - Intanto si apprende che l'investimento di Autostrade e Atlantia (gruppo Benetton) in Alitalia sarà «tra i 100 e i 150 milioni di euro». Lo ha anticipato l'amministratore delegato di Autostrade e Atlantia, Giovanni Castellucci. «Non voglio anticipare quanto deciderà il Cda di mercoledì pomeriggio, ma sarà tra i 100 e i 150 milioni di euro», ha detto Castellucci spiegando che «dovrebbe essere questa la cifra di cui si parla per gli imprenditori di primo livello».
COLANINNO - Roberto Colaninno, invece, non si sbilancia e precisa che, per quanto riguarda le indiscrezioni relative alle ipotesi di investimento di Immsi nella Compagnia Aerea Italiana, «ogni opportuna valutazione e le conseguenti deliberazioni saranno assunte dal Cda di Immsi, convocato per giovedì a Mantova».
 
Secondo me non è che Air France ritorna dentro per la finestra.

In termini aziendali: Gli advisor Intesa al momento non possono escludere a priori i due partner alternativi. Nelle trattative con Lufthansa devono avere ancora la carta "guarda che me ne vado con AF" per negoziare condizioni migliori per AZ. Questo fa parte di normali strategie d'impresa e di teoria dei giochi.

In termini politici: La sinistra, di fronte alla promessa mantenuta del avversario, doveva correre ai ripari per evitare una seconda sconfitta politica travolgente dopo i rifiuti di Napoli. La stampa gli ha aiutati facendo una montatura del ritorno di Air France, così loro invece di accettare che Berlusconi aveva infatti imprenditori disposti a salvare Alitalia possono dire allegramente "Lo sposo sarà AF, quello che avevamo scelto noi"

Quello che mi chiedo è: se Berlusconi aveva la cordata di imprenditori pronta per salvare Alitalia, perchè non li ha messi in campo subito invece di perdere tempo (e denaro - vedi voce "Prestito ponte")? E se fosse stato veramente interessato a salvare Alitalia pur di non darla ai francesi cattivi, che stanno antipatici a tutti e mangiano baguette, perchè si è messo in gioco per questa sfida solo a campagna elettorale inoltrata?
 
per tutte le altre rotte, nazionali incluse:
limitazione a 80 posti installati a bordo con limitazione all'MTOW ed alla larghezza per evitare che qualcuno faccia il furbo.
più qualche chicca che dovrebbe limitare l'emorragia di Linate.
L'idea di Intesa per LIN è diversa.
 
Domandina:

Ma se i sindacati e ANPAC dovessero dire un "no" netto al piano di Intesa, che succede? AZ dritta al fallimento e 20.000 a casa, senza Poste, Catasto, etc.?
 
Ma il prestito ponte da 300Mln chi lo rimborsa??
nessuno, ma non c'entra nulla con l'operazione CAI, se non per un aiuto nella tempistica, altrimenti l'estate non la si sfangava..
AZ se l'è passato in conto capitale e fine delle trasmissioni.

Aiuto di Stato?
 
Aiuto di Stato?
E pantalone paga!

Ma tanto siamo tutti contenti della nuova Alitalia:
- 300 milioni in simpatia.
- un paio di multarelle dalla UE non ce le leva nessuno.
- ci becchiamo una vagonata di esuberi proprio quando dovrebbero diminuire gli statali (ma forse la scuola non è un settore strategico).
- tariffe più alte grazie al monopolio che vanno a creare.

Insomma non ci è costata poco la liquidazione di Alitalia per vederla finire in mani francesi o tedesche entro un paio di anni!
Ma sarà sicuramente colpa dei mutati scenari...
 
Non chiede ulteriori limitazioni alle macchine utilizzabili, ma alle destinazioni servibili.

si ma non passerà mai
in comune sono già convinti che i tagli avverranno alla capacità delle macchine e non agli slot e tantomeno alle rotte, ve li immaginate quelli di windjet ch urlano "attentato alla crescita di una regione come la sicilia"?

Una dinminuzione delle dimensioni è inattacabile
 
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