Alitalia: i sindacati aprono, si tratta ancora sui piloti


Stato
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Mi auguro seriamente che i piloti facciano fallire la trattativa (e son sicuro che ci andremo vicini stasera) e la compagnia tutta. Hanno bisogno di tornare sulla terra, e finchè non accadrà qualcosa di drammatico non se ne renderanno mai conto.

E cmq ripeto...la solita cosa all'italiana con tarallucci e vino...che schifo
 
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Le nuove notizie che vedo sono che:

- forse Colaninno propone una riduzione del 20 invece che del 25% degli stipendi, ma non ho capito come distribuita tra varie sigle e categorie

- SB ha chiamato direttamente Scaroni per "spiegargli" che deve riaprire i rubinetti dell'ENI (ma all'estero come fanno?).

http://finanza.repubblica.it/script...ews.tpl&del=20080914&fonte=RPB&codnews=192911

l´ENI non ha mandato il conto per avere i soldi.

e´tutto scritto nella sceneggiatura del teatrino.

e tra venti anni ce lo spieghera´Paolini
 
Molto interessante il pezzo di Verderami stamattina sul Corriere.
Anche se fornisce una prospettiva tutta politica.
 
Sembra che ci vogliano un centinaio di milioni in più per le concessioni sui contratti, se Benetton molla saranno 200. Da trovare tra i soci o includendo altri imprenditori, magari tra quelli inizialmente dirottati sul Cargo.

Premetto che faccio un sacco di fanta-illazioni.

Se Benetton se ne va, allora potrebbe voler dire che Toto resta. Che il partner sara' LH (cs e niente guerra civile a MXP). E che il sedime di FCO non raddoppia inglobando i terreni di Benetton a Maccarese.
 
Piloti..dove siete??????
Possiamo avere una Vs. valutazione su questa nuova offerta dirigenziale?

Bonanni ha detto " state attenti a non tagliarvi il ramo da sotto.."
 
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Premetto che faccio un sacco di fanta-illazioni.

Se Benetton se ne va, allora potrebbe voler dire che Toto resta. Che il partner sara' LH (cs e niente guerra civile a MXP). E che il sedime di FCO non raddoppia inglobando i terreni di Benetton a Maccarese.

Posso sbagliarmi, ma a me pare che LH sia da un pezzo scomparsa dal quadro AZ. Credo che AF sia il partner in campo (il corriere ipotizza che Berlusconi ancora ieri abbia avuto rassicurazioni in tal senso).

Credo che LH invece ambisca concretamente a diventare leader sul ptp e in futuro sull'intercontinentale per il ricco bacino milanese.

Il contributo di Benetton in AZ ha una valenza tutta politica, per il resto continuerà a non investire per Fiumicino (l'aeroporto avrebbe bisogno prima di un eventuale ingrandimento di una grande ristrutturazione ed ammodernamento).
 
Se Benetton se ne va, allora potrebbe voler dire che Toto resta. Che il partner sara' LH (cs e niente guerra civile a MXP).
Se CAI si accordasse coi sindacati Toto sarebbe socio di minoranza o uscirebbe dal trasporto aereo, in ogni caso conterebbe troppo poco per determinare l'alleanza internazionale.
 
Se CAI si accordasse coi sindacati Toto sarebbe socio di minoranza o uscirebbe dal trasporto aereo, in ogni caso conterebbe troppo poco per determinare l'alleanza internazionale.
Domanda:

Ma EAS non doveva essere per forza di cose il preferred-lessor di CAI? E se EAS resta sua, Toto potrebbe contare un po' più di poco?
 
Scusate..ma secondo me hanno fatto i conti senza l'oste (Piloti ed aavv).
Hanno parlato con i confederali che, come è noto, nella vicenda az contano come il due di picche con briscola a quadri...
Vidarem nel pomeriggio.
Se il problema sono solo 100 milioni di euro non capisco tutto questo caos.
Ciao
d.
 
Ma EAS non doveva essere per forza di cose il preferred-lessor di CAI? E se EAS resta sua, Toto potrebbe contare un po' più di poco?
Non so rispondere. Mi chiedo: se CAI paga a Toto 300 milioni e sono esclusi gli slot di consegna Airbus (le macchine sono comunque da pagare), cosa resta? Gli slot a LIN dovrebbero perdere valore secondo il piano CAI, come compensazione della quota di mercato nazionale mi sembra scarsamente giustificabile, altri asset non ne vedo.
 
IL RETROSCENA ALITALIA
Letta, i fornitori e l'allarme da Londra
Il Cavaliere cerca di «recuperare» 500 piloti in esubero, dirottandoli in parte verso la compagnia Air Italy

Più della trattativa che nella notte si è sbloccata, a preoccupare ieri Berlusconi era la prospettiva di quanto potrebbe accadere dopo l'intesa su Alitalia con i sindacati: il timore di scioperi selvaggi, blocchi stradali, disordini di piazza. E le preoccupazioni per le tensioni sociali s'intrecciavano con la volontà del premier di evitare a tutti i costi il fallimento della compagnia aerea, accompagnata da una forte irritazione per come fosse stato gestito fin lì il negoziato. Per stringere il patto Berlusconi ha premuto sui sindacati, propensi a trovare un'intesa ma a loro volta preoccupati, «perché senza l'ok dei piloti non potremo governare la protesta». «L'accordo consentirebbe intanto di far partire l'operazione», era la tesi del Cavaliere, che teneva in serbo una soluzione innovativa per il contratto delle «aquile» e si era già impegnato a dirottarne altri 500 in esubero, in gran parte verso una piccola società: la Air Italy. Nel frattempo aveva ricevuto ulteriori garanzie di sostegno da Air France e Finmeccanica. Le cattive notizie nel pomeriggio erano giunte da Cai, se è vero che Colaninno l'aveva informato di «problemi con gli azionisti». Perciò Berlusconi aveva chiesto ai ministri di fare «qualche altra concessione», in modo da «convincere» poi gli acquirenti di Az. E mentre chiedeva, continuava a imprecare, dicendo che «bisognava lasciarsi dei margini, invece di presentare tutto subito». Avrà forse il tempo di ragionarci sopra. Certamente ieri non aveva il tempo né la voglia di ricostruire gli ultimi giorni della trattativa, di andare appresso a chi riteneva che il negoziato andasse gestito fin dall'inizio da Palazzo Chigi, di chi criticava la guerra di visibilità tra ministri, di chi puntava l'indice sulla scelta di Colaninno e Fantozzi come attori della vicenda, di chi addirittura osservava il distacco di Tremonti, che giorni fa — alla Festa di Azione giovani — dinnanzi alle preoccupazioni di un dirigente di An aveva risposto: «Nooo... Va tutto bene».

Berlusconi doveva e deve salvare Alitalia. E non solo per salvar la faccia. Ieri quell'affondo contro la sinistra è stato un modo per mandare un avvertimento, inserito in un passaggio della sua dichiarazione: dietro il rischio di «suicidio» per il fallimento di Az, il premier scorgeva «motivazioni politiche che non hanno nulla a che vedere con le richieste dei lavoratori ». Si riferiva alle voci su un'ipotesi alternativa al «piano Fenice», che Veltroni nel pomeriggio avrebbe di fatto accreditato, invitando il governo a «chiudere subito» o a «riaprire la procedura». La risposta del Cavaliere non si è fatta attendere. E alla sortita pubblica ha fatto seguire una serie di messaggi riservati. Da una parte ha fatto sapere che — in caso di fallimento di Alitalia — avrebbe modificato nuovamente la legge Marzano, rivedendo così le condizioni di favore per l'acquisto della compagnia. Dall'altra ha fatto capire ai sindacati che la rottura su Az avrebbe provocato anche la rottura delle relazioni e soprattutto la rottura della trattativa sugli incentivi. Un gioco pesante, non c'è dubbio, come pesante era il clima a Palazzo Chigi. L'altra notte Gianni Letta aveva urlato al telefono tutta la sua rabbia: «È una situazione pazzesca. Sono qui a implorare i fornitori per convincerli a garantire il carburante agli aerei, e invece di procedere si blocca tutto? ». E ai sindacati che chiedevano conto delle nuove voci su altri possibili acquirenti, il sottosegretario replicava: «Voi dovete dare un segnale». Macché, le organizzazioni cambiavano

Il grande mediatore
Sulla vicenda Alitalia anche il sottosegretario alla presidenza, Gianni Letta, ha perso il suo aplomb: «È una situazione pazzesca. Sono qui a implorare i fornitori per convincerli a garantire il carburante agli aerei»
interlocutore nel governo, rivolgendo però la stessa domanda. «Ma non è vero», rispondeva esausto il ministro del Welfare Sacconi: «Chi e come metterebbe questi soldi?». L'atmosfera era surreale come le notizie che si spargevano nel Palazzo: all'aeroporto di Londra pare avessero chiesto soldi contanti per far partire un vettore di Alitalia.
Non era pensabile che Berlusconi restasse defilato. Tanto più che le parti si erano rovesciate: «Veltroni — commentava ieri il forzista Grillo — non cavalchi l'irragionevole protesta ». Più o meno quanto dicevano in campagna elettorale i dirigenti del Pd. Irritato dal fatto che Epifani avesse sempre disertato il tavolo della trattativa, oltre a prendersela contro «questi comunisti», il capo del governo doveva trovare una soluzione. «Si chiude, si chiude», sorrideva in serata il ministro Rotondi: «Cos'è una trattativa senza suspense?». Non appariva perciò strano se Casini, che conosce Berlusconi, ieri aveva evitato di attaccarlo: «La soluzione è pessima, ma sono al fianco del premier e mi auguro che la sua mediazione abbia successo». Un modo per non restare sotto le macerie ora che il premier sembra sul punto di farcela anche stavolta.

Francesco Verderami
14 settembre 2008
 
IL RETROSCENA ALITALIA
Letta, i fornitori e l'allarme da Londra
Il Cavaliere cerca di «recuperare» 500 piloti in esubero, dirottandoli in parte verso la compagnia Air Italy
Francesco Verderami
14 settembre 2008

morto il re..viva il re!
morto un papa ...se ne fa un altro!
Chiusa (forse, in qualche modo, a breve) la vicenda AZ, ne prepariamo un'altra?
Avremo poi la vicenda AirItaly con esuberi, perdite, clientelismi politici ecc. ecc. nche questa all'insegna dell'italianità? (a certi va di c*** aver scelto un nome ineggainte all'"italianità":D )
 
morto il re..viva il re!
morto un papa ...se ne fa un altro!
Chiusa (forse, in qualche modo, a breve) la vicenda AZ, ne prepariamo un'altra?
Avremo poi la vicenda AirItaly con esuberi, perdite, clientelismi politici ecc. ecc. nche questa all'insegna dell'italianità? (a certi va di c*** aver scelto un nome ineggainte all'"italianità":D )

Va detto che questo governo ci sa fare....
 
i-givo ha detto:
morto il re..viva il re!
morto un papa ...se ne fa un altro!
Chiusa (forse, in qualche modo, a breve) la vicenda AZ, ne prepariamo un'altra?
Avremo poi la vicenda AirItaly con esuberi, perdite, clientelismi politici ecc. ecc. nche questa all'insegna dell'italianità? (a certi va di c*** aver scelto un nome ineggainte all'"italianità" )

Lafutura gatta da pelare sarà la privatizzazione della compagnia di navigazione marittima "Tirrenia"....
Da una vita perde fiumi di denaro pubblico....
 
Stato
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