Alitalia: i sindacati aprono, si tratta ancora sui piloti


Stato
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mi chiedo una cosa; in questi giorni si parla solo di piloti (comandanti e primi ufficiali) e AA/VV, ma il personale di terra ossia rampa e centraggio, check-in, operai, personale di biglietteria, capiscalo di servizio etc etc etc.....di tutti questi che sono parecchi, non ne parla nessuno: a loro CAI che offre? e i sindacati che dicono? senza parlare di tutto il personale amministrativo....sembra quasi che AZ sia solo personale viaggiante.....mi chiedo se stando così le cose al personale di handling non convenga che CAI lasciasse il settore affidandosi ad un handler (flightcare, aviaprtner, eas....) così da poter usufruire dei vantaggi della legge ed essere riassorbiti....mah!?! chi sa e può rispondere?
 
00:23 Matteoli: "Utile aggiornare confronto con i sindacati"
Il ministro dei Trasporti Altero Matteoli aggiorna il confronto: "Poichè alcune organizzazioni sindacali chiedono tempo per un'ulteriore riflessione, ritengo utile un aggiornamento del confronto in tempi brevi"


00:20 Cai smentisce voci: "Nessuna nuova proposta"
Fonti Cai smentiscono le voci secondo cui la cordata avrebbe chiesto altro tempo per presentare una nuova proposta di accordo. "Non è stata avanzata e non sarà avanzata"
 
Avevano un buon comportamente forse perchè avevano fatto le scuole svizzere, o forse perchè a parità di attività guadagnavano il doppio di me e la loro vita era regolata dall'azienda con precisione "svizzera", al contrario della mia.
Qualcosina ho saputo dato che un equipaggio SR l'ho riportato indietro io dagli USA.

non so tu a che anni ti riferisca

OGGI i costi della vita in svizzera si sono portati ai livelli di quelli italiani

ma venti anni o anche solo sino a sei-sette fa erano ben piu`alti e quindi si giustificava uno stipendio piu`alto

sarei ad esempio curioso di sapere quanto guadagna il personale thai
compagnia di lunga tradizione ,con una sua scuola di training consolidata che attinge a personale autoctono e non deve,come ad esempio le compagnie del golfo,rivolgersi ,in larga parte ,ad un mercato di expat


e poi........cosi`giustifichi il disamore per il proprio lavoro,in un settore che ESIGE da parte dei suo operatori IL SORRISO e la cultura del CLIENTE

SCUSA,ma dissento
 
mi chiedo una cosa; in questi giorni si parla solo di piloti (comandanti e primi ufficiali) e AA/VV, ma il personale di terra ossia rampa e centraggio, check-in, operai, personale di biglietteria, capiscalo di servizio etc etc etc.....di tutti questi che sono parecchi, non ne parla nessuno: a loro CAI che offre? e i sindacati che dicono? senza parlare di tutto il personale amministrativo....sembra quasi che AZ sia solo personale viaggiante.....mi chiedo se stando così le cose al personale di handling non convenga che CAI lasciasse il settore affidandosi ad un handler (flightcare, aviaprtner, eas....) così da poter usufruire dei vantaggi della legge ed essere riassorbiti....mah!?! chi sa e può rispondere?

bella domanda!!!
 
Alitalia: ministero, "Si' dei sindacati ad accordo quadro"
15 set 00:49 Economia

ROMA - I sindacati confederali avrebbero dato il loro via libera all'accordo quadro per il salvataggio di Alitalia. Fonti del ministero del Lavoro, dove si sono svolti i colloqui informali tra i rappresentanti dei lavoratori, la Cai e il governo, parlano di "un passo avanti" nella vertenza. Il documento conterrebbe il piano industriale, ma non un riferimento specifico ai contratti. (Agr)
 
Non necessariamente un hub deve essere interamente proporzionale alle dimensioni del Paese o bacino d'utenza in cui è locato.
Io avevo scritto hub europeo.

A Dubai valgono altre regole, Singapore ha un vantaggio enorme sui Paesi circostanti, ben meno sofisticati. Swiss ha goduto, per anni, del basso livello di efficienza dei concorrenti, un po' come KLM.
Quando LH e AF, dopo BA, si sono risvegliate e hanno iniziato a risucchiare passeggeri invece che regalarne, Swiss e KLM hanno gettato la spugna. Peraltro Swiss si è suicidata finanziariamente, comprando tutte le peggiori compagnie aeree disponibili sul mercato, nel vano tentativo di ingrandirsi. Con altri manager la storia sarebbe andata diversamente, non sarebbe mai arrivata al grounding.
 
da Repubblica.it


Alitalia, c'è un accordo quadro
Gli autonomi lo sconfessano
Al termine di una giornata di riunioni, prima intesa tra governo, Cai, Cgil, Cisl, Uil e Ugl. L'ira delle altre sigle: "Irresponsabile trattare solo con i confederali. E' un documento inutile e provocatorio". Sacconi li convoca e dice: "Oggi si vola ma il tempo stringe". Proteste dei dipendenti negli aeroporti e nelle strade. Fischi a Fantozzi


00:43 Ministero: sì di Cgil, Cisl, Uil e Ugl all'accordo quadro
Cgil, Cisl, Uil e Ugl condividono l'accordo quadro che contiene il piano industriale. E' quanto riferiscono fonti del ministero del Welfare, in merito agli incontri tra governo e sindacati su Alitalia. Nell'accordo quadro, precisano le stesse fonti, non c'è più un riferimento immediato ai contratti


00:47 00:47 I piloti: "Intervenga Berlusconi"
Al punto in cui è arrivata la trattativa serve un intervento diretto di Berlusconi, o tramite il sottosegretario Gianni Letta. Lo chiede il presidente dell'Anpac, fabio berti, che sottolinea: Berlusconi "ci ha dato delle garanzie. Uscivamo da una trattativa difficile con Air France. Ci abbiamo creduto". Per questo i piloti chiedono un intervento diretto, perché spiegano "vogliamo un segnale serio.
Siamo disposti a sacrifici ma devono esserci piccole aperture e invece c'è una chiusura totale"


01:00 Sacconi: "Solida base di partenza"
L'intesa tra governo, Cai e quattro sigle sindacali sul documento di valutazione del piano industriale rappresenta "una solida base di partenza per il futuro della compagnia di bandiera". Lo ha detto il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, al termine degli incontri con sindacati e Cai


01:08 Bonanni: "Un passo importante"
L'accordo quadro è "un primo passo importante per salvare Alitalia". Lo ha sottolineato il segretario generale della cisl, Raffaele Bonanni, al termine dell'incontro.


01:15 Sacconi: "Il tempo stringe"
Il ministro del welfare Sacconi assicura che per ora non ci sono rischi per i voli ma ha anche sottolineato che è in corso una "lotta contro il tempo e sarebbe veramente colpevole se arrivassimo a risolvere tutti questi nodi troppo tardi"


01:21 Sacconi: "Confronto proseguirà domani"
Il confronto con le organizzazioni sindacali di Alitalia proseguirà lunedì. Lo ha annunciato il ministro Sacconi. "Andrà avanti - ha detto - per individuare i modi con cui definire il nuovo contratto aziendale, cercando una condivisione quanto più ampia tra tutte le organizzazioni dei lavoratori di Alitalia"


01:22 I contenuti dell'accordo quadro
L'accordo quadro, si legge in una nota del ministero del Welfare, contiene "le linee guida del piano industriale, il perimetro operativo della nuova Alitalia, la stabilità dell'assetto azionario; i livelli occupazionali della nuova società e gli impegni per la continuità di cargo e manutenzione pesante; le forme di tutela del reddito dei lavoratori in esubero e il programma di ricollocamento e riqualificazione di questi stessi lavoratori"


01:23 Matteoli: "Ora parlare con tutte le categorie"
Il ministro delle Infrastrutture Matteoli: "Ora bisogna parlare con le altre categorie e affrontare anche gli aspetti contrattuali"


01:29 Angeletti: "Passo avanti"
Il leader della Uil Angeletti: La condivisione dell'accordo quadro "è un passo in avanti, ma ora dobbiamo dedicarci al modello e alle norme contrattuali"


01:41 Epifani: "Lavorare senza ultimatum"
Il segretario generale della Cgil Epifani: "Senza ultimatum si continuerà a lavorare fino a quando riusciremo a trovare un accordo". "Abbiamo condiviso un primo passo - aggiunge - poi c'è il secondo passo da fare perché ci sono problemi che richiedono approfondimenti e il coinvolgimento più ampio di tutti. L'accordo, se ci sarà, sarà alla fine di tutto". Sui tempi necessari per raggiungere l'accordo finale, Epifani sottolinea che "sono quelli necessari ma dal governo e dall'azienda c'è la disponibilità a continuare il confronto"


01:43 Gli autonomi sconfessano i confederali
"Alla fine di una lunga giornata di attesa e di presidio, i lavoratori del gruppo Alitalia - piloti, assistenti di volo e personale di terra - hanno respinto e resa inefficace la scellerata messa in scena del sindacato confederale e del ministero del Lavoro tesa a produrre un documento precostituito da sottoporre, poi, alle rappresentanze dei dipendenti dell'Alitalia". E' quanto si legge in una nota unitaria firmata Anpac, Up, Anpav, Avia, Sdl. "Qualsiasi documento eventualmente prodotto senza la diretta partecipazione delle associazioni professionali e sindacali rappresentanti di tutte le categorie verrà condiderato inutile e provocatorio"


01:58 Autonomi convocati per il pomeriggio da Sacconi
I piloti, gli assistenti di volo e il personale di terra di Alitalia sono stati preavvertiti di una nuova convocazione da parte del ministro del Welfare Sacconi per il pomeriggio. E' quanto si apprende da fonti sindacali


02:00 Autonomi: quell'accordo è carta straccia
Per il coordinatore nazionale dell'Sdl, Fabrizio Tomaselli, l'accordo quadro "non rappresenta i lavoratori di Alitalia". Un accordo considerato "carta straccia". Fabio Berti, il leader dei piloti dell'Anpac, considera "molto grave la sottoscrizione di un accordo senza aver coinvolto le sigle più rappresentative dei lavoratori di Alitalia"


02:01 Il personale Cai sale a 12.500, mille in più
Nell'accordo quadro salgono da 11.500 a 12.500 i dipendenti della nuova Alitalia, mille in più rispetto alla prima proposta della Cai. I piloti previsti sono 1.550 (gli esuberi passerebbero da circa mille a 850), 3.300 gli assistenti di volo, 7.650 tra operai, impiegati, quadri e dirigenti
 
Notizia di primo mattino:

ALITALIA <AZPIa.MI>, ENI <ENI> NON FORNIRA' CARBURANTE SENZA PAGAMENTI CASH- AD A STAMPA


Ma questa cosa come si concilia con :

07:50 Tempi per l'accordo slittano al 30 settembre
Ci sarà tempo fino al 30 settembre per raggiungere un accordo tra i sindacati e la Cai sul contratto dei dipendenti della nuova Alitalia. Lo prevede l'accordo quadro condiviso dal governo, la Cai e Cgil, Cisl, Uil e Ugl.


da Repubblica.it
 
Credo proprio che oggi si voli senza accordo.
Poi l'ENI non vorrà dare il carburante.
Silvio fa una telefonata.
Il carburante arriva.
E gli aerei partono come se nulla fosse

un´unica imprecisione rispetto alla sceneggiatura dello sceneggiato (oggi la chiamano fiction)

il carburante arriva senza nessuna telefonata di sirvio

il cammeo dell´ENI era stato concordato prima.

c e´scritto 5 pagine indietro:

testualmente si legge

"Poi facciamo intervenire l´ENI e la facciamo abbaiare. "

la gente in sala emette grida di terrore e per qualche minuto seguiranno scenari da tregenda.

poi attacca la musica di superman ...
 
Quando Swissair rimase "a terra"
di Lino Terlizzi

14 settembre 2008

Grounding è una parola che suscita ancora imbarazzo in Svizzera. Il 2 ottobre del 2001 gli aerei della Swissair, sino ad allora celebrata come una delle migliori compagnie aeree, rimasero a terra per mancanza di soldi. Fu una crisi senza precedenti, un danno economico e di immagine enorme per la Confederazione elvetica. "Grounding" sarebbe diventato alcuni anni più tardi anche il titolo di un film elvetico, attraverso il quale il Paese ha cercato di fare i conti con se stesso e con il fallimento di Swissair.
Ora, a distanza di quasi sette anni, con una nuova compagnia nata dalle ceneri di Swissair – la Swiss – che funziona e che è entrata nell'orbita di Lufthansa, la Svizzera comincia a riaversi. La ferita non è ancora completamente rimarginata, ma Swiss, figlia di quella crisi, sta in effetti diventando un caso di successo. Il prezzo per il rilancio: tagli di voli e organici, passaggio in mani straniere.

Quel 2 ottobre nessuno o quasi si aspettava il grounding. Eppure, rivista con gli occhi di poi, la storia di Swissair aveva già fornito chiari segnali di allarme. L'impressione di fondo era che non si sarebbe mai arrivati alla chiusura della compagnia di bandiera. Swissair perdeva soldi, non era riuscita ad entrare in una grande alleanza, si era lanciata in una campagna di acquisizioni da capogiro per evitare l'isolamento, ma alcune delle linee estere acquisite (tra cui la belga Sabena) erano a loro volta fonti di perdite.
Il passo decisivo fu la chiusura dei rubinetti da parte delle banche, di Ubs in particolare. Un passo criticato e controverso, che però di fatto ha mostrato che il re era davvero nudo. L'altra mossa decisiva è stata quella della Confederazione, che ha iniettato danaro per riprendere le attività dopo il grounding ma che nel contempo ha messo insieme la ex Swissair e la controllata Crossair, facendo poi nascere, nell'aprile del 2002, la nuova Swiss. Il capitale di questa è stato fornito da Confederazione e Cantoni ma anche dalle principali imprese svizzere.

La cura dimagrante è stata drastica, circa un terzo dei voli e degli organici dell'ex gruppo Swissair è stato tagliato, i salari hanno risentito della crisi. E' stato inoltre scelto un solo hub nazionale, l'aereoporto di Zurigo, con una riduzione quindi della presenza a Ginevra e in altri scali. Swiss ha cercato quasi subito un'alleanza con British Airways, ma il tentativo è fallito. Nel 2005 è stata Lufthansa non solo ad allearsi, ma ad acquisire Swiss. A quel punto, la nuova compagnia rossocrociata aveva già attuato autonomamente la sua ristrutturazione e si era già riportata in area utili. Nel 2006 Swiss è tornata in attivo.

Lufhtansa ha pagato in tutto 339 milioni di franchi (212 milioni di euro) per Swiss. Non è molto, se si considera che la sola Confederazione tra il 2001 e il 2002 ha versato 1,7 miliardi di franchi per l'ex Swissair e per la nuova Swiss. Ma l'emorragia di soldi è stata fermata ed un marchio elvetico vola ancora nei cieli. Per l'opinione pubblica svizzera restano due rincrescimenti il fatto che in sede giudiziaria non siano stati definiti sin qui i colpevoli principali del dissesto Swissair; il fatto inoltre che il Paese non abbia più una sua compagnia. Su quest'ultimo punto ha risposto qualche tempo fa con chiarezza il ministro elvetico delle Finanze, Hans-Rudolf Merz: «La Svizzera non ha una compagnia di bandiera, è vero, ma ha almeno i collegamenti che le servono».
 
Alitalia, salgono a 12.500 gli assunti nell'accordo-quadro Autonomi: «è carta straccia»

15 settembre 2008


C'è "condivisione" di Cgil, Cisl, Uil e Ugl sulla proposta di accordo quadro per il salvataggio di Alitalia emersa negli incontri con il Governo e la Cai. Lo affermano fonti del ministero del Welfare, spiegando che l'accordo contiene il piano industriale ma non c'è un riferimento immediato al contratto. L'accordo quadro è quindi "un passo avanti".

Tra i punti dell'accordo quadro, l'incremento a 12.500 degli assunti nella nuova Alitalia, mille in più rispetto a quelli previsti nella prima proposta della Cai. Questi 1.500 lavoratori saranno così distribuiti: 1.550 piloti, 3.300 assistenti di volo, 7.650 operai, impiegati, quadri e dirigenti. «Cai - si legge nell'accordo quadro, - ai fini della realizzazione del piano industriale, organizzerà in una nuova società secondo forme organizzative orginali i cespiti aziendali materiali e i materiali acquisiti da società in amministrazione straordinara e dalla società Air One con l'assunzione di 2.500 connesse risorse umane». Il piano prevede una capitalizzazione iniziale di un miliardo e l'obiettivo di raggiungere il break even operativo in due anni. L'accordo conferma poi l'impiego alla stabilità dell'azionariato per 5 anni, o al mantenimento del controllo in caso di quotazione in Borsa, comunque non prima di tre anni. E l'obiettivo di un accordo con un partner internazionale che entri con una quota di minoranza.

«È stata una giornata sicuramente faticosa con qualche risultato non soltanto per i nostri lavoratori, ora bisogna proseguire nel lavoro». Lo ha detto nella notte il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Altero Matteoli, al termine di quella che ha definito una «giornata sicuramente faticosa in cui abbiamo raggiunto qualche risultato».
Nel sottolineare che c'è stata la condivisione sull'accordo quadro che parla del piano industriale, Matteoli ha aggiunto che ora «bisogna parlare con le altre categorie ed affrontare anche gli aspetti contrattuali».
Per il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, è stato fatto un primo passo ed ora «senza ultimatum si continuerà a lavorare fino a quando - dice - riusciremo a trovare un accordo».

Ma i sindacati sono divisi: secondo gli autonomi, il documento è nato da un confronto non aperto a tutte le sigle, e per questo motivo giudicato «inutile e provocatorio», niente più che «carta straccia», dalle sigle autonome che rappresentano la maggior parte dei piloti e degli assistenti di volo: Anpac, Up, Avia, Anpav e SdL, che con documento unitario contestano «la scellerata messa in scena del sindacato confederale e del ministero del Lavoro tesa a produrre un documento precostituito da sottoporre alle rappresentanze indipendenti del gruppo Alitalia».
È «carta straccia» per la SdL. Mentre per i piloti dell'Anpac è «molto grave la chiusura di un accordo senza aver coinvolto le sigle che rappresentano la grande maggioranza dei lavoratori del gruppo Alitalia». Duro l'attacco al ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi: una gestione «scellerata», per le sigle autonome.

Il confronto è durato per ore ed ore nella sede del ministero del Lavoro. Ed è andato avanti anche nella notte mentre le altre sigle sindacali attendevano, presso una sede secondaria del ministero, l'inizio della trattativa formale con tutte le organizzazioni sindacali, convocata prima alle 18 di ieri sera, poi alle 19, poi slittata ancora alle 22. E mai avviata. Il confronto proseguirà oggi alle 11, con un nuovo incontro con Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Alle altre sigle è stata preannunciata una convocazione per un incontro che, probabilmente, si terrà nel primo pomeriggio.
Qualche centinaio di dipendenti di Alitalia ha atteso fino a tarda notte, in strada, l'avvio della trattativa formale che poi non è partita: fischi e contestazioni per il commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, ma anche slogan contro il presidente del Consiglio ed il ministro del Lavoro, ed un forte pressing sui sindacati perchè non accettino il piano proposto.
 
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