Alitalia e Ferrovie: accordo raggiunto


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Milano, 28 nov. (AdnKronos) - "Siamo ancora commissariati, ma per Alitalia quest'anno è il migliore degli ultimi 5-6" con la compagnia aerea che farà "200 milioni di ricavi in più". E' quanto afferma Fabio Lazzerini, chief business officer di Alitalia, nel suo intervento al XVI edizione del Biz Travel Forum in corso a Milano, ricordando che dal 2012 la perdita era pari a circa 150 milioni l'anno.

"Abbiamo un po' di aerei in meno, abbiamo lavorato facendo girare meglio gli aerei che abbiamo, cercando di spostare l'asse di Alitalia e di ribilanciare il traffico tra leisure e corporate", aggiunge evidenziando che la compagnia ha ottenuto "nel terzo trimestre un microscopico utile". La scelta che si sta rivelando vincente è di smettere di "reagire alla concorrenza ritirandosi. Se lo si fa una, due o tre volte, prima o poi si diventa irrilevante, invece noi dobbiamo essere rilevanti". La decisione di "aumentare le frequenze Milano-London City ci sta facendo crescere del 25%-26% in fatturato nei due trimestri centrali dell?anno"; con offerte ad hoc anche la tratta Milano-Tokyo "è tornata a fare profitti".
 
Alitalia, Di Maio: «Chiuderemo questa vicenda all’inizio del 2019»
Il governo intende chiudere la questione legata ad Alitalia, la compagnia di bandiera commissariata e in attesa di essere ceduta, «all’inizio dell’anno prossimo». Lo ha detto il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio. «Chiuderemo sicuramente all’inizio dell’anno prossimo» la questione «Alitalia, una volta e per tutte…senza che voi ci rimettiate altri soldi», ha detto il vice presidente del Consiglio

Reuters.
 
Milano, 28 nov. (AdnKronos) - "Siamo ancora commissariati, ma per Alitalia quest'anno è il migliore degli ultimi 5-6" con la compagnia aerea che farà "200 milioni di ricavi in più". E' quanto afferma Fabio Lazzerini, chief business officer di Alitalia, nel suo intervento al XVI edizione del Biz Travel Forum in corso a Milano, ricordando che dal 2012 la perdita era pari a circa 150 milioni l'anno.

"Abbiamo un po' di aerei in meno, abbiamo lavorato facendo girare meglio gli aerei che abbiamo, cercando di spostare l'asse di Alitalia e di ribilanciare il traffico tra leisure e corporate", aggiunge evidenziando che la compagnia ha ottenuto "nel terzo trimestre un microscopico utile". La scelta che si sta rivelando vincente è di smettere di "reagire alla concorrenza ritirandosi. Se lo si fa una, due o tre volte, prima o poi si diventa irrilevante, invece noi dobbiamo essere rilevanti". La decisione di "aumentare le frequenze Milano-London City ci sta facendo crescere del 25%-26% in fatturato nei due trimestri centrali dell?anno"; con offerte ad hoc anche la tratta Milano-Tokyo "è tornata a fare profitti".

Ogni volta che leggo le interviste di Lazzerini mi sbellico dalle risate. Meglio del Trap.
Avrà detto veramente "prima o poi si diventa irrilevante"?
L'aumento delle frequenze sulla LIN-LCY avrà fatto aumentare il fatturato del 25% su tutto il network o solo su quella rotta, dove magari la capacità è aumentata in proporzione (insieme ai costi)?
 
«Chiuderemo sicuramente all’inizio dell’anno prossimo» la questione «Alitalia, una volta e per tutte…senza che voi ci rimettiate altri soldi», ha detto il vice presidente del Consiglio

Reuters.

Come dire: dimenticate di rivedere quelli che avete già messo, di soldi.
 
“Se applichiamo una visione all'antica, le ferrovie andrebbero considerate come concorrenti, ma se rimettiamo il cliente al centro, ci si rende conto che invece possiamo essere un team”. Così, dal palco del BizTravel Forum in corso a Milano, il chief commercial officer di Alitalia, Fabio Lazzerini (nella foto), si è espresso in merito a un eventuale sodalizio con Trenitalia. La compagnia tiene gli occhi puntati sull’offerta del vettore ferroviario, ritenuta vincolante con parametri da definire.

L'anno migliore
Nel frattempo, i numeri fanno respirare. “Il 2018 è stato il migliore degli ultimi cinque anni", ha annunciato il cco. Una crescita in termini di ricavi del 7-8% con un utile, seppur minimo, sul terzo trimestre, nonostante il commissariamento. Ora, "non potendo aggiungere aerei alla flotta, stiamo lavorando sulla clientela", spiega Lazzerini.

Focus sul business travel
"Spingiamo i viaggi corporate, orientandoci su un bilanciamento 40-60 con il comparto leisure, attraverso l'aumento delle tariffe medie e investendo su nuove rotte che risultino attrattive anche per i viaggiatori business". Quello che conta oggi, a detta di Lazzerini, è essere rilevanti e non battere in ritirata davanti ai competitor. "È quello che abbiamo fatto all'aeroporto di London City - racconta -. Dopo una prima intenzione di chiudere la rotta e spostare altrove i nostri voli, abbiamo invece aumentato le frequenze, orientando il prodotto sul mondo corporate e diventando profittevoli sulla destinazione".

TTG Italia

Sembra un comizio dei 5 stelle. Il nulla sotto vuoto spinto elevato a vangelo da un teleimbonitore.
E la stampa che infiocchetta.
Lo vedo bene al posto di Toninelli.
 
Milano, 28 nov. (AdnKronos) - "Siamo ancora commissariati, ma per Alitalia quest'anno è il migliore degli ultimi 5-6" con la compagnia aerea che farà "200 milioni di ricavi in più". E' quanto afferma Fabio Lazzerini, chief business officer di Alitalia, nel suo intervento al XVI edizione del Biz Travel Forum in corso a Milano, ricordando che dal 2012 la perdita era pari a circa 150 milioni l'anno.

"Abbiamo un po' di aerei in meno, abbiamo lavorato facendo girare meglio gli aerei che abbiamo, cercando di spostare l'asse di Alitalia e di ribilanciare il traffico tra leisure e corporate", aggiunge evidenziando che la compagnia ha ottenuto "nel terzo trimestre un microscopico utile". La scelta che si sta rivelando vincente è di smettere di "reagire alla concorrenza ritirandosi. Se lo si fa una, due o tre volte, prima o poi si diventa irrilevante, invece noi dobbiamo essere rilevanti". La decisione di "aumentare le frequenze Milano-London City ci sta facendo crescere del 25%-26% in fatturato nei due trimestri centrali dell?anno"; con offerte ad hoc anche la tratta Milano-Tokyo "è tornata a fare profitti".


“Spostare l’asse di Alitalia” sa di mistico, quasi biblico...

Ma poi uno nella sua posizione può uscirsene con “abbiamo UN PO’ di aerei in meno”???
Ma dai? Ma dove siamo? Al banco dei salumi della Conad?

Mi stupisco come abbia potuto abbindolare Tim Clark per così tanto tempo.
 
Alitalia, Di Maio: «Chiuderemo questa vicenda all’inizio del 2019»
Il governo intende chiudere la questione legata ad Alitalia, la compagnia di bandiera commissariata e in attesa di essere ceduta, «all’inizio dell’anno prossimo». Lo ha detto il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio. «Chiuderemo sicuramente all’inizio dell’anno prossimo» la questione «Alitalia, una volta e per tutte…senza che voi ci rimettiate altri soldi», ha detto il vice presidente del Consiglio

Reuters.

Quindi la vende a suo padre?
 
Giuseppe Bonomi: "Alitalia non è più uno strumento di sviluppo"

L'ex presidente della compagnia aerea: "L'operazione di salvataggio è importante ma il market share del vettore è ormai marginale. Bene l'operazione Fs, ma manca il partner industriale"

“Vedere la salvezza di Alitalia come l'unica possibilità di sviluppo del trasporto aereo del paese è un errore antistorico". E’ così che Giuseppe Bonomi, amministratore delegato di Arexpo ed ex presidente di Alitalia, ha commentato la situazione della compagnia aerea, come riportato da Affaritaliani.

“La salvezza di Alitalia è importante – ha spiegato il manager - ma parlare di compagnia di bandiera è veramente un fatto antistorico perché Alitalia ormai ha un dimensionamento tale che non può più essere considerata uno strumento di sviluppo”. I motivi sono presto detti: “Credo che non arrivi neanche al 20 per cento di market share nel corto-medio raggio. E' talmente piccola che non può costituire lo strumento su cui programmare lo sviluppo del trasporto aereo del paese. Ecco perché dico che è una battaglia anti storica".

Quanto all’ingresso di Fs, Bonomi la giudica “un'idea non malsana, anche se non la vedo al 51%. Ma che possa entrare con un pacchetto azionario di minoranza, unitamente - magari con un patto di sindacato - a un grande partner industriale, leggasi una grande compagnia aerea, questa è un'idea che può starci dal punto di vista industriale, la vedo tutto sommato positivamente".

"Ma – rimarca in conclusione Bonomi - occorre quello che ancora oggi non c'è, e cioè un grande partner industriale. Sul problema degli assetti proprietari, se mi si chiede: il 51 per cento deve essere in mano pubblica? Se uno vuole condannare alla quarta procedura concorsuale in dieci anni, sì. Ma non perché il pubblico sia brutto e il privato sia bello".

http://www.guidaviaggi.it/notizie/194344/

Salvatore Bonomi!
Quello che ha fatto scappare da Malpensa Alitalia, Lufthansa e persino Air One?

Quello che quando era AD di Alitalia sbraitava contro Linate ma alla Sea era il suo più accanito sostenitore?

Quello che aveva vaneggiato di una causa di Sea contro AZ di 2 miliardi e rotti di euro?

Dai, non puó essere lui! Va bene che guidaviaggi ha intervistato pure Massimo Ferrero ma riesumare Bonomi è davvero andare oltre...manco Tigi se lo fila più.
 
Sulla Stampa di oggi si paventa che il colloquio tra Di Maio ed il Commissario alla concorrenza verterà molto su Alitalia. Si richiederà una proroga della scadenza del prestito ponte e la possibilità di mutare il prestito in azioni della new company per un tetto massimo di 300 milioni di euro secondo il quotidiano torinese.

Di natura diversa invece l’arrivolo di MF secondo il quale non ci sarà alcun rinvio per la restituzione del suddetto prestito poiché si è ormai fuori tempo massimo per un decreto ad hoc entro il 15 dicembre.
 
non so voi ma questo tirare a campare con decisioni prese cosi alla "boia Xio" mi da un fastidio...
Essendo dipendente del gruppo FS poi mi da ancora piu fastidio
 
“Spostare l’asse di Alitalia” sa di mistico, quasi biblico...

Ma poi uno nella sua posizione può uscirsene con “abbiamo UN PO’ di aerei in meno”???
Ma dai? Ma dove siamo? Al banco dei salumi della Conad?

Mi stupisco come abbia potuto abbindolare Tim Clark per così tanto tempo.

Il GM Italia in EK conta come il 2 di picche ... altro che Tim Clark
 
ROMA, 30 novembre (Reuters) - Il nuovo commissario di Alitalia, dopo le dimissioni di Luigi Gubitosi che è stato nominato amministratore delegato di Tim, arriverà a breve.

Lo ha detto il vicepremier e ministro dello Sviluppo e del Lavoro Luigi Di Maio.

“Il nuovo commissario Alitalia arriverà a brevissimo, stiamo completando una serie di valutazioni quindi è chiaro che si va alla ricostruzione della terna”, ha detto Di Maio parlando a margine di un evento al ministero dello Sviluppo economico,
 
Con un decreto legge che sarà emanato probabilmente la settimana prossima il Governo italiano prorogherà di 6 mesi la scadenza per la restituzione del prestito ponte da 900 milioni di Euro (più interessi), concesso a maggio 2017 ai commissari straordinari per permettere al vettore aereo Alitalia di continuare ad operare. Il poco tempo prima dalla scadenza, prevista da legge del 15 dicembre, renderà obbligatorio un prolungamento dal momento che allo stato attuale Alitalia non potrebbe restituire l'intera somma (anche se difficilmente lo potrà fare anche a giugno), ma in questo modo si dilaterebbero i tempi nella speranza di trovare una maniera per trasformare parte del credito in equity.

Nell'incontro di ieri tra il vicepremier, ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio e il commissario Ue alla Concorrenza Margrethe Vestager si è parlato anche di questo, e molto probabilmente saranno arrivate rassicurazioni sulla proroga. Anche perché altrimenti si tratterebbe di una scelta folle che condurrebbe ad una procedura di infrazione per aiuti di Stato, gettando ulteriore benzina sul fuoco nei rapporti tesi tra Italia e Unione europea. Il rischio è però elevato sopratutto perché sul prestito ponte è già stata avviata un'inchiesta dell'Antitrust europeo che potrebbe comminare una pesante multa all'Italia.

Di Maio è però convinto della bontà del piano governativo e si dice sicuro che "con l'offerta vincolante di Ferrovie fino al 31 gennaio ci sarà un periodo di due diligence e poi vedrete che secondo me arriveranno tanti investitori". L'idea è sempre quella di coinvolgere il ministero dell'Economia e delle Finanze trasformando almeno 300 milioni di prestito in azioni, delle quali una parte rimarrebbe allo Stato italiano in via diretta e l'altra sarebbe ceduta ad aziende pubbliche che finora non si sono mai espresse in maniera favorevole a questa possibilità.

https://www.avionews.it/item/121659...forse-decreto-per-proroga-prestito-ponte.html
 
Con un decreto legge che sarà emanato probabilmente la settimana prossima il Governo italiano prorogherà di 6 mesi la scadenza per la restituzione del prestito ponte da 900 milioni di Euro (più interessi), concesso a maggio 2017 ai commissari straordinari per permettere al vettore aereo Alitalia di continuare ad operare. Il poco tempo prima dalla scadenza, prevista da legge del 15 dicembre, renderà obbligatorio un prolungamento dal momento che allo stato attuale Alitalia non potrebbe restituire l'intera somma (anche se difficilmente lo potrà fare anche a giugno), ma in questo modo si dilaterebbero i tempi nella speranza di trovare una maniera per trasformare parte del credito in equity.

Nell'incontro di ieri tra il vicepremier, ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio e il commissario Ue alla Concorrenza Margrethe Vestager si è parlato anche di questo, e molto probabilmente saranno arrivate rassicurazioni sulla proroga. Anche perché altrimenti si tratterebbe di una scelta folle che condurrebbe ad una procedura di infrazione per aiuti di Stato, gettando ulteriore benzina sul fuoco nei rapporti tesi tra Italia e Unione europea. Il rischio è però elevato sopratutto perché sul prestito ponte è già stata avviata un'inchiesta dell'Antitrust europeo che potrebbe comminare una pesante multa all'Italia.

Di Maio è però convinto della bontà del piano governativo e si dice sicuro che "con l'offerta vincolante di Ferrovie fino al 31 gennaio ci sarà un periodo di due diligence e poi vedrete che secondo me arriveranno tanti investitori". L'idea è sempre quella di coinvolgere il ministero dell'Economia e delle Finanze trasformando almeno 300 milioni di prestito in azioni, delle quali una parte rimarrebbe allo Stato italiano in via diretta e l'altra sarebbe ceduta ad aziende pubbliche che finora non si sono mai espresse in maniera favorevole a questa possibilità.

https://www.avionews.it/item/121659...forse-decreto-per-proroga-prestito-ponte.html

Il tendone del circo dov'e'? Sento i pagliacci...
 
Ricavi da traffico passeggeri in crescita del 6,7% e quasi 2 milioni di passeggeri in più. Grazie, soprattutto, all'aumento del lungo raggio: +7,8% rispetto al 2018. E ancora: più vendite online (+20%) con crescente soddisfazione da parte degli utilizzatori. Sono alcuni dei numeri che emergono dal bilancio dei primi due anni di collaborazione tra Alitalia e Ibm: un percorso tecnologico guidato dal Chief Information and Technology Officer di Alitalia, Roberto Tundo.

“Ogni progetto di innovazione aziendale - spiega Tundo - assume la valenza di un viaggio a tappe. Poco più di due anni fa siamo partiti da un Sistema Informativo non adeguato alla sfida competitiva che Alitalia deve affrontare nel quotidiano in un contesto con competitors aggressivi ed agili. Grazie ad una tecnologia che corre veloce e attraverso una scelta di partner di primo livello come Ibm, abbiamo compiuto un vero e proprio salto generazionale operando oggi con un Sistema Informativo di tipo Full Hybrid MultiCloud”.

Tra i risultati più importanti c'è la regolarità e la puntualità con cui Alitalia vola: a ottobre, nella classifica stilata dalla società indipendente “FlightStats”, la compagnia tricolore si è posizionata al secondo posto fra i principali vettori europei con l’84,7%, preceduta da Klm (88,3%) ed ottenendo giudizi di “Eccellente, Molto Buono” da quasi il 70% dei clienti".

“Oggi - spiega Tundo - possiamo operare con grande efficacia il ricalcolo dell’operativo voli e l’ottimizzazione degli aeromobili ed equipaggi in tempo reale, a fronte di disruption dovute ad eventi avversi (meteo, di contesto operativo etc.). Senza il supporto delle tecnologie più avanzate e la lettura veloce ed efficiente dei dati disponibili, questo risultato non sarebbe stato possibile. Anche l’estensione delle rotte a fronte di una sostanziale invarianza del numero di aeromobili costituisce un risultato sostenuto dalle innovazioni adottate in tutti i settori”.

Di pari passo, ha avuto una decisa evoluzione la customer experience con un aumento considerevole dell’uso degli strumenti online: riferendoci ai primi sei mesi del 2018, i ricavi digitali di Alitalia hanno registrato un incremento del 20% circa rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente con un aumento a doppia cifra delle visite al sito Alitalia.com ed un utilizzo dei canali digitali per il check-in che ha superato in media il 60%, con punte del 70% in ambito domestico grazie anche all’estensione della finestra temporale per effettuare l’accettazione on-line da 24 a 48 ore prima della partenza.

La nuova architettura del Sistema Informativo supporta anche i processi che governano l’accoglienza ed il catering a bordo: la rivista internazionale “Food and Travel” ha assegnato ad Alitalia il riconoscimento di “Miglior compagnia aerea 2018”. “Il digital journey che, tappa dopo tappa, ci ha permesso di raggiungere questi risultati - racconta ancora Tundo - è stato meditato punto per punto, ma non sarebbe stato realizzabile senza un partner come Ibm”.

Una particolare attenzione è stata posta anche allo sviluppo di un programma di Cybersecurity che tenesse conto non solo della necessità primaria difendere i dati aziendali e quelli dei clienti, "ma anche delle esigenze e parallele opportunità introdotte dal nuovo assetto del Sistema Informativo di Alitalia oggi costituito da servizi e piattaforme fisicamente presenti in varie parti del mondo".

“Mettere le persone al centro, e non le tecnologie, è una prerogativa di Ibm”, spiega Stefano Rebattoni, General Manager Global Technology Services di Ibm Italia che aggiunge: “Per farlo occorre puntare su una perfetta integrazione delle innovazioni disponibili. Il cloud, in particolare nella sua formulazione ibrida, offre questa possibilità”.

“In estrema sintesi - prosegue Rebattoni - sono state tre le tappe con cui abbiamo accompagnato il digital journey di Alitalia: in primis la trasformazione con cui abbiamo superato l’obsolescenza iniziale spostando le fondamenta dell’architettura tecnologica sul cloud e sul data center di Ibm. La seconda tappa è stata focalizzata sulla virtualizzazione e l’allargamento ad un cloud ibrido capace di integrare tutte le potenzialità della precedente struttura IT. Infine, e in questo caso stiamo già parlando dei prossimi passi da compiere, abbiamo avviato una nuova orchestrazione tecnologica basata su multi-cloud

Repubblica
 
Con un decreto legge che sarà emanato probabilmente la settimana prossima il Governo italiano prorogherà di 6 mesi la scadenza per la restituzione del prestito ponte da 900 milioni di Euro (più interessi), concesso a maggio 2017 ai commissari straordinari per permettere al vettore aereo Alitalia di continuare ad operare. Il poco tempo prima dalla scadenza, prevista da legge del 15 dicembre, renderà obbligatorio un prolungamento dal momento che allo stato attuale Alitalia non potrebbe restituire l'intera somma (anche se difficilmente lo potrà fare anche a giugno), ma in questo modo si dilaterebbero i tempi nella speranza di trovare una maniera per trasformare parte del credito in equity.

Nell'incontro di ieri tra il vicepremier, ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio e il commissario Ue alla Concorrenza Margrethe Vestager si è parlato anche di questo, e molto probabilmente saranno arrivate rassicurazioni sulla proroga. Anche perché altrimenti si tratterebbe di una scelta folle che condurrebbe ad una procedura di infrazione per aiuti di Stato, gettando ulteriore benzina sul fuoco nei rapporti tesi tra Italia e Unione europea. Il rischio è però elevato sopratutto perché sul prestito ponte è già stata avviata un'inchiesta dell'Antitrust europeo che potrebbe comminare una pesante multa all'Italia.

Di Maio è però convinto della bontà del piano governativo e si dice sicuro che "con l'offerta vincolante di Ferrovie fino al 31 gennaio ci sarà un periodo di due diligence e poi vedrete che secondo me arriveranno tanti investitori". L'idea è sempre quella di coinvolgere il ministero dell'Economia e delle Finanze trasformando almeno 300 milioni di prestito in azioni, delle quali una parte rimarrebbe allo Stato italiano in via diretta e l'altra sarebbe ceduta ad aziende pubbliche che finora non si sono mai espresse in maniera favorevole a questa possibilità.

https://www.avionews.it/item/121659...forse-decreto-per-proroga-prestito-ponte.html

Quindi ricapitoliamo: al 31 ottobre c'era una fila lunghissima di investitori e partner pronti a mettere mano al portafoglio. Al 30 novembre sono ancora in standby. A dicembre non si fa nulla perché è Natale. Al 31 gennaio ci sara un'altra fila di di investitori, sicuramente diversa e parallela a quella di ottobre. Ci entreranno tutti a Montecitorio?
 
Stato
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