Questa gente vive veramente fuori dal mondo, e a sentire 'sti discorsi si comprende a pieno come le colpe di questa situazione non siano certo solo del management (che, a scanso di equivoci, non sto assolutamente difendendo).
Coffee break su La7. Sindacalista CUB che chiede la nazionalizzazione
Team
You should soon get an e-mail from our corporate travel agent (Claire is currently in touch with them) concerning Alitalia (AZ) bookings: there is no action (at least for the time being) required for those who will be travelling in the days to come and holding confirmed (AZ) tickets however, for any future bookings with the airline in question, the normal procedure (see relevant SOP in the QM$ folder) will no longer be valid and you will therefore have to speak to your travel assistant directly in order to find a suitable solution. This is applicable as of now so any further communication will only be FYI. Other functions within the business will also be informed accordingly.
Riporta semplicemente i fatti, quota Lucia Annunziata nel ribadire che i dipendenti hanno scelto il suicidio piuttosto che il sacrificio.Cosa scrive?
Non ne sarei così sicuro. Sia per ragioni legali, che di opportunità politica.La nazionalizzazione sarebbe una scelta pessima, pericolosa, e sostanzialmente sbagliata sotto un profilo tanto materiale che morale.
Sono dunque ormai certo che avverrà a brevissimo, probabilmente già in settimana. Ha vinto il marcio, di nuovo. Prima ce ne facciamo una ragione e meglio è.
Grazie.Riporta semplicemente i fatti, quota Lucia Annunziata nel ribadire che i dipendenti hanno scelto il suicidio piuttosto che il sacrificio.
Fa notare inoltre il peso ulteriore che questa storia puo' avere sull'attuale governo, sempre piu' a rischio di essere soverchiato dai populisti grillini che stanno cavalcando l'onda di questa storia per accusare l'establishment politico come causa di questa situazione.
Insomma nulla di nuovo.
Non ne sarei così sicuro. Sia per ragioni legali, che di opportunità politica.
Sull'opportunità politica non vorrei stessimo compiendo l'errore di aspettarci delle scelte razionali.
http://www.repubblica.it/economia/2...ano-163844851/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P3-S1.8-T2Tuttavia, i tanti che hanno scritto il loro “no” sulla scheda hanno compiuto un gesto che racchiude in sé il vizio d’origine, culturale e industriale, che ha da sempre caratterizzato il volo avventuroso di Alitalia. A tutti i livelli. Cioè l’idea che di fronte ai dissesti epocali di questa compagnia ci sia sempre un piano B pronto in un cassetto. E che quel piano B, alla fine, sia sempre lo Stato padrone a dettarlo, tappando i buchi di bilancio con i soldi del contribuente. Questa volta non andrà così. Non c’è più una mammella pubblica, dalla quale succhiare i soldi per pagare gli stipendi, o il gasolio per far volare gli aerei. Questa volta c’è solo l’amministrazione straordinaria e la nomina di un commissario, che salda i creditori che può saldare e poi porta i libri in tribunale. E questo esito, doloroso quanto si vuole, non lo detta solo la solita Europa Matrigna, che vieta gli aiuti di Stato. Lo detta il buon senso. Non c’è più un cielo da solcare, per una compagnia aerea che perde 700 milioni all’anno, 2 milioni al giorno, 80 mila euro l’ora. Luigi Gubitosi è l’ultimo presidente arrivato al capezzale del moribondo, e se non riesce a rianimarlo lui (che ha avuto a che fare con il carrozzone Rai) non ce la può fare nessuno. Non ci sono più rotte da percorrere, per un vettore che ha creduto di giocare la partita dell’eccellenza insieme alle ricchissime compagnie degli Emirati, mentre Ryanair e Easyjet gli rubavano le tratte più battute (le turistiche a corto e medio raggio) e Freccerosse e Italo gli scippavano quelle più pregiate (la Roma-Milano su tutte). Ecco i colpevoli, di questo “delitto”. I politici l’Alitalia l’hanno usata come un taxi, per motivi elettorali e spesso anche personali. È stato così nella Prima Repubblica, quando le cavallette Dc e Psi l’hanno spolpata tra nomine lottizzate e assunzioni clientelari. È stato così nella Seconda, quando Berlusconi nel 2008 se l’è giocata al tavolo della campagna elettorale, facendo saltare l’unica fusione che allora aveva ancora un senso, quella con Air France-Klm. È stato così anche nella Terza, quando hanno finto di difendere a chiacchiere “la compagnia tricolore”, mentre nei fatti cedevano pezzi di mercato alle low cost straniere. I privati l’Alitalia l’hanno usata solo per ingraziarsi il Palazzo, come accadde con i “patrioti” che su ordine del Cavaliere ci misero un obolo solo per garantire la patetica difesa “dell’italianita’”, e non certo una prospettiva strategica credibile.
I manager l’Alitalia l’hanno sfasciata, in un tourbillon di piani industriali buttati al macero e di bonus astronomici ficcati in portafoglio. In cinquant’anni sono cambiati tre all’anno, cinque solo negli ultimi cinque anni. Da Nordio a Cempella, da Mengozzi a Cimoli. E poi Sabelli, Ragnetti, Cassano. Pare una squadra di calcio. Peccato che si sia rivelata di serie C, moltiplicando i passivi anno su anno. Almeno Mengozzi e Cimoli, qualcosa hanno restituito, tra una condanna a 6 e una a otto anni. Ma siamo tutti garantisti, per carità. Restano i sindacalisti, che hanno lucrato prebende previdenziali e bloccato alleanze industriali, sempre convinti che il bengodi degli anni ‘70 non sarebbe mai finito. Siamo all’ultimo volo della Fenice. O sbuca fuori un grande partner (occidentale o asiatico che sia) e si compra la compagnia tutta intera, o siamo al capolinea. Bisogna dirlo, con dolore. Forse è meglio così. È bello, per un Paese, poter schierare nei cieli del mondo globalizzato la sua “compagnia di bandiera”. Da orgoglio, fa “identità”. Ma questo non può più avvenire a qualsiasi prezzo. Se ci sono le condizioni di mercato, bene. Altrimenti, se ne prenda atto, e si compiano le scelte
conseguenti. Tra il 1974 e il 2014, per salvarla, abbiamo speso 7,4 miliardi di denaro pubblico: l’equivalente di una “Alitalia tax” da 180 milioni l’anno. Forse può bastare. Dio è morto, Pantalone è morto, e stavolta può morire pure Alitalia.
Questo sarebbe chiedere troppo!Sull'opportunità politica non vorrei stessimo compiendo l'errore di aspettarci delle scelte razionali.
Credo abbiano anche responsabilità penali e civili a questo puntoA quanto pare i soci non vogliono perdere tempo.
(ANSA) - ROMA, 25 APR - Il Consiglio di Amministrazione di Alitalia, convocato ieri dopo l'esito negativo del referendum dei lavoratori, è previsto nella tarda mattinata. Il Cda è chiamato a valutare gli effetti del voto di ieri che ha bocciato il verbale di confronto siglato il 14 aprile dalla Compagnia, dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni professionali.
Almeno è gnoccaAbolite la Biancofiore (che parla di nazionalizzazione)