Un grazie ancora a tutti e ecco una parte del seguito.

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Dopo la notte passata a Cortez, la mattina successiva ci dirigiamo verso il Mesa Verde National Park.
Che dire? Fantastico! Il deserto fa spazio a una bella distesa verde e si sale fino a una altitudine di circa 2600 metri. Ogni volta che si entra in un parco USA bisogna mettere in conto sempre molti km. Anche se questo è abbastanza piccolo, iniziamo a macinare km e km per raggiungere i vecchi pueblos.
Il posto che raggiungiamo è veramente affascinante anche perché apre la mente ai pensieri più fantasiosi. Gli antichi indiani Anasazi vivevano proprio qui in questi villaggi rupresti. Purtroppo essi scomparvero misteriosamente nel 1300 ma certamente bisogna dire che guardando queste costruzioni, essi dovevano avere una cultura piuttosto complessa.
Affascinante, dicevo, ma anche inquietante. Perché essi sparirono misteriosamente abbandonando questi insediamenti? Non si sa molto in effetti, ma credo sia uno stimolo quello di approfondire la conoscenza su questo popolo.
Dopo il Mesa Verde, si cambia stato e si entra nello Utah alla volta di Moab, porta di accesso verso l’Arches National Park che comprende il numero maggiore di archi di roccia, rispetto a qualsiasi parte del mondo. Qui le rocce diventano rosse, le avevamo lasciate così in Arizona.
Ed ecco gli archi scolpiti dagli agenti atmosferici nell’arenaria rossa. Questo parco è in continua evoluzione perché il tempo così come crea, distrugge. Lo stesso fa con questi archi.
Lasciamo Arches Park, dobbiamo attraversare tutta la parte sud dello Utah per arrivare a Las Vegas che ci servirà come base per l’ingresso alla Death Walley. Scegliamo come tappa intermedia Richfield. Sulla strada, ci imbattiamo in una fantastica tempesta di sabbia e vento. Si vedono i cespugli rotolare vorticosamente per terra, come nei migliori film western.
Las Vegas é vicina, il paesaggio é desertico ma presto saremo nel bel mezzo del più grande luna park del mondo.
Las Vegas non ha mezze misure e lo stesso penso che valga per chi ne da un giudizio. Insomma penso che o la si ami o la si odi. Indubbiamente rappresenta l’essenza di ciò che possono fare insieme l’idiozia e l’intelligenza umana. Non oso immaginare quale sia il consumo di energia di una città come Las Vegas. Comunque questa città da il meglio di se la notte. E’ un tripudio di luci, colori, gente; insomma non è male, anche se le attrattive principali risultano alcuni alberghi e le scopiazzature ridicole di posti lontani. Ciò lascia chiaramente intendere che di interessante, dico veramente interessante, non c’è nulla. Mi adeguo e posto qualche foto dei punti di maggiore interesse.
La trafficatissima Strip
Ecco il mitico hotel Bellagio
e il Caesars Palace
L’attrazione principale comunque é rappresentata dai giochi di acqua delle fontane danzanti dell’hotel Bellagio
E con questa lasciamo Las Vegas e andiamo a dormire. La mattina successiva ci aspetta la Death Walley.
Attraversiamo un pezzo del deserto del Nevada e rientriamo in California: lo scenario non cambia: deserto!
Arriviamo presto alla Valle della Morte.
Insomma questo è veramente un posto mistico dove il tempo si dilata e il silenzio regna sovrano. Anche i segnali di vita sono limitati, se non per i turisti che vi passano. Certo dopo il casino di Las Vegas, arrivare qui e come fare un viaggio nel tempo. Per me è stato uno dei posti più affascinanti che ho visto e i 47°C non mi hanno impedito di fare una passeggiata in alcuni dei punti magici di questo fantastico parco.
Ecco la vista che si gode dal Dante’s View point. Da qui è possibile vedere contemporaneamente il punto più alto (Monte Whitney, 4421 m) e’ il punto più basso (Badwater, 86 m sotto il livello del mare) degli USA continentali.
Altro punto spettacolare è Zabriskie Point, dove Michelangelo Antonioni girò l’omonimo film. Le foto purtroppo non rendono in pieno ciò che si prova e si vede sul posto. Onde e corrugamenti del terreno dai colori spettacolari.
Continuiamo per la nostra strada alla volta di Badwater.
Ecco Badwater, una immensa distesa di sale. Passeggiare qui, e come passeggiare sulla Luna. E’ un’esperienza, come già detto, mistica. Las Vegas dista anni luce, eppure non è lontana. Questo è il bello degli USA.
Continuiamo la nostra attraversata della Death Walley, la nostra tappa sarà Ridgecrest: trampolino per il ritorno sulla costa californiana.
Continua …………………..