Updated: AHO-FCO-DTW-SAN-SEA-DTW-FCO-AHO OT: 7 stati (CA, AZ, CO, UT, NV, OR, WA)
[FONT="] Ciao a Tutti,[/FONT]
questa volta per le vacanze lunghe, abbiamo scelto un viaggio on the road negli USA.
Abbiamo percorso circa 6.300 km in 22 giorni e toccato 7 stati (CA, AZ, CO, UT, NV, OR, WA), cercando di fare un mix tra parchi e città. Il tutto é stato preparato a casa con l'aiuto della fida internet e dei preziosi contributi dei viaggiatori che condividono in rete impressioni, opinioni, proposte e tutto ciò che può servire a chi inizia a pensare a un viaggio di questo tipo.
Con circa 1 mese di anticipo ho acquistato il biglietto aereo, con il valido aiuto di Kayak.com, FCO-DTW-SAN-SEA-DTW-FCO con Delta per 730.06 Euro (classe T) tutto compreso e quello AHO-FCO-AHO con Alitalia per 140.25 (tariffa residenti). Sui voli Delta scelgo subito i posti (3 in totale per ogni volo) per tutti i voli. Tutti i posti saranno puntualmente confermati.
Rinnovato l'ESTA, scaduto qualche giorno prima, per la modica cifra di 14 $, e stipulata una assicurazione sanitaria on-line (http://www.travelguard.com) mi dedico alla ricerca di un buona auto che da San Diego ci porti fino a Seattle. Dopo tanto studiare spezzo il viaggio in 2: San Diego-San Francisco 14 gg (Alamo, Ford Escape con 3 guide e 1 pieno, no drop-off charge 446.98 EURO e successivo upgrade a Hyundai Santa Fe per 147.25 Euro) ; San Francisco-Seattle 6 gg (Hertz, Toyota Camry, no drop-off charge, 306.69 Euro). Il fatto di prendere 2 auto, ha comportato un risparmio secco di 350 EURO.
La parte più impegnativa é stata comunque quella di studiare il percorso. Dopo tanto leggere lo stesso viene stabilito.
Si pone quindi il problema: scegliere prima gli hotel, oppure prenderli al momento in funzione della voglia e del tempo disponibili?. Ci sono i pro e i contro e poi io non sono avventuroso come l'amico Dreamliner. Francamente arrivare in un posto, come alcuni di quelli che abbiamo visto, e non trovare una sistemazione adeguata o dover fare magari 50-100 km in più per trovarla, mi ha fatto propendere per la prima soluzione. Senza contare che a priori si possono scegliere sistemazioni adeguate e in linea rispetto alle proprie aspettative, e ciò non é di poco conto.
Alcune foto saranno affette da, in qualche caso, fastidiose macchie (problemi al sensore, urge pulizia). Cercherò di mantenermi limitato con le foto OT anche se non è facile.
Come detto le compagnie sono AZ per il nazionale e DL per l'internazionale.
AHO-FCO............. AZ 7567......... Airbus 320-216
FCO-DTW............. DL 237 ......... Airbus 330-323
DTW-SAN............ DL 1865 ....... Boeing 737-800
SEA-DTW............ DL 6 .............. Boeing 757-200
DTW-FCO............ DL 236 .......... Airbus 330-323
FCO-AHO............AZ 7146........... Douglas MD-82
Come al solito si parte da Alghero, questa volta con la solita levataccia, il volo per FCO é schedulato per le 7 del mattino.
Eccoci nella zona check-in
diamo uno sguardo ai primi voli della giornata, niente di che!
e andiamo verso i controlli di sicurezza
e quindi verso gli imbarchi
Prendo posto sull'A 320 che ci porterà a FCO
IFE sempre impeccabile
rapidamente arrivano caffé e biscotti, che a quest'ora del mattino sono i benvenuti
in un attimo siamo già a terra. In genere il volo AHO-FCO non dura più di 45 min
Andiamo a ritirare il bagaglio, abbiamo tutto il tempo
e facciamo un giretto fuori dall'apt, per i fumatori
Dopo la solita trafila degli imbarchi USA che assomiglia un pò al gioco dell'oca, raggiungiamo il nostro gate
faccio un giro per vedere se riesco a fotografare qualche bella macchina
ecco il nostro aereo che ci porterà a DTW
imbarcati
a fianco un gemello
da subito i passeggeri sembrano pochi ....
... e adocchio questa bellissima fila di sedili
terminato o quasi l'imbarco, abbandono mia moglie e prendo posto nella mia alcova e inizio subito a smanettare. IFE molto vecchio ancora con l'odiato telecomando e scelta musicale ridicola rispetto a quanto si vede oggi in giro su molti aerei.
Ecco una panoramica dell'aereo: interni un pò retrò ma comunque non si sta male: sfido ho 4 sedili a disposizione, vorrei vedere!!!
Si parte ed in un attimo siamo già a 10000 metri
Arriva l'aperitivo con birretta e salatini. Personale molto gentile e disponibile a ogni richiesta.
Il tempo passa rapidamente
Ed é ora di pranzo. Ammazza che schifezza!!! Il menu é oramai sempre lo stesso, scandito dal solito refrain: chicken or pasta???? Chicken my God, dico io sperando di salvarmi. Tutto inutile e neanche un bicchierozzo di vino in cartone può risollevare un voto che non va al di la di un misero 3!!!!
Poco male, tenterò di dormire e il posto è comodo
Siamo oramai in dirittura d'arrivo e infatti arriva la merenda. Scusate per le foto ero assonnato e nonostante la messa a fuoco automatica e l'obiettivo stabilizzato, sono riuscito a farle sfuocate e mosse.
Eccoci arrivati a DTW mentre affianchiamo un B 767-432 ER
Sbarcati, andiamo verso i controlli e quindi a ritirare i bagagli, per riconsegnarli subito per la destinazione finale. E si, negli USA il controllo bagaglio lo fanno al primo apt di arrivo e non all'apt finale.
Abbiamo circa 2 ore che ci separano dal nostro volo per SAN e facciamo un giretto. DTW lo conoscevo di già, ma mi fa sempre un'ottima impressione. Sarà perché l'ho visto anche nella sua versione vecchia, e ogni volta che ritorno mi sembra sempre più nuovo. Molto moderno con un tram interno, molto bello anch'esso, che fa la spola tra una parte e l'altra del terminal.
Andiamo verso il nostro gate, servizi per tutti: elettricità, USB, etc.
Inizia a piovere e con una mezz'ora di ritardo, che alla fine diventerà un'ora ci imbarchiamo e partiamo
Nel frattempo fa capolino il sole e con esso un bellissimo arcobaleno
Si parte, molto nuvoloso e quindi niente foto
Anche in questo caso IFE un pò datato e striminzito, ma siamo in un volo interno, anche se gli USA sono "un continente"
Ecco la nostra rotta, chiedo venia per la foto veramente orribile, peggio non avrei potuto fare.
Insomma mi addormento e anche se con un sonno molto leggero, in un attimo mi trovo a SAN. Sono le 10 di notte, andiamo di corsa a ritirare i bagagli e poi via dritti in hotel.
San Diego è una bella città, abbastanza grande, ma tranquilla e piuttosto rilassata. Devo dire che si gira benissimo sia a piedi che in auto. Diversi sono i punti di interesse. Eccovi alcune foto della Old Town. Sembra di piombare in Messico, d’altronde siamo vicinissimi. Lo stile è quello coloniale spagnolo, anche se oggi il tutto è molto turistico, questo nucleo rappresenta la prima area edificata di San Diego.
Lasciamo Old Town, e ci dirigiamo verso il porto. Eccoci al Seaport Village che è molto bello. Elegante, ben tenuto e poi tanto verde e fiori. Davvero un posto dove stare in completo relax lontano dal traffico e dal rumore. Questa è una cosa che invidio moltissimo alle città americane; gli spazi sempre curati e accoglienti che vengono lasciati per il tempo libero.
Un giretto in centro ci porta a Gaslamp, che è il quartiere più alla moda di downtown. Con i suoi edifici in stile Vittoriano, questo quartiere risulta uno dei più frequentati, soprattutto alla sera, anche per via del gran numero di locali, ristoranti, negozi, etc.
Facciamo una passeggiata al porto, questo risulta molto importante per via della presenza di una mega base navale USA.
Naturalmente anche questo aspetto è stato sfruttato dal punto di vista turistico. E’ infatti possibile visitare, tra le altre cose, anche la portaerei Uss Midway (CV-41). Questa, commissionata durante la seconda guerra mondiale, ha prestato servizio dal 1945 al 2002, e poi trasformata nel 2004 in museo galleggiante e posizionata all'ancora al molo n. 2.
Essendo l’aeroporto SAN molto vicino a downtown, cosa particolarmente interessante per noi appassionati di aviazione e che, anche dal porto, si può fare spotting, naturalmente se dotati di un buon tele zoom. Io non ero molto organizzato, comunque eccovi qualche foto.
Altro punto molto interessante è l’isola Coronado, collegata con un bellissimo ponte dalla forma curva (3.4 km). E’ un posto abbastanza esclusivo con giardini, negozi, hotel, fra i quali l’Hotel del Coronado. Questo rappresenta una delle attrazioni principali, costruito nel 1888 in stile Vittoriano e famosissimo per essere stato il set del mitico film “A qualcuno piace caldo” di Billy Wilder.
Ecco comunque una veduta di San Diego, da Coronado.
Purtroppo è il momento di lasciare San Diego, prendiamo l’auto e puntiamo dritti verso il deserto del Mojave, nostra tappa e night stop sarà Twentynine Palms. Sulla strada ci fermiamo in un mega outlet collocato “in mezzo al nulla”, dove troviamo il mondo!!!! Il Desert Mills Premium Outlet è veramente ben organizzato e c’è veramente da sbizzarrirsi. Date un’occhiata http://www.premiumoutlets.com/outlets/outlet.asp?id=6
Comunque arriviamo a 29 Palms, una città abbastanza grande (25.000 abitanti) in mezzo al deserto e naturalmente super estesa. E’ importante dal punto di vista militare, è infatti sede del più grande Marine Corps Air Ground Combat Center, ma anche dal punto di vista turistico: è infatti porta di accesso del Joshua Tree National Park.
Una veduta dal nostro motel, veramente carino e nuovissimo il Fairfield Inn & Suites by Marriott.
Dopo un ottima colazione, ci si mette in auto. Temperature intorno a 38°C max e destinazione Williams (AZ) famosa per la 66 Route e porta di accesso al Grand Canyon National Park. Facciamo quasi 500 kmin mezzo al nulla o quasi, ma questo è il fascino di questi posti.
Arriviamo in zona Williams e percorriamo un tratto della 66 Route e si vede!!!! In effetti quello della 66 Route era il viaggio che volevamo intraprendere ma dopo aver raccolto tutte le informazioni e aver ricevuto il colpo di grazia da Dreamliner, che lo ha sconsigliato, abbiamo cambiato idea. Il romanticismo va bene, ma ci vuole anche altro!!!
Dopo aver percorso quasi 500 km da 29 Palms a Williams, prendiamo possesso della camera e puntiamo verso il Grand Canyon, altri 200 km (A/R). Certo che quando si è in USA i km si macinano come noccioline. Devo dire che comunque la guida non è stressante e chi è abituato all’Italia, può tranquillamente guidare per ore e ore risultando alla fine meno stanco di uno che guida per 5 minuti in un qualsiasi centro italiano.
Torniamo a Williams, si cena e si va a nanna. Giorno successivo piccola vista al centro di Williams graziosa cittadina in stile 66 Route.
poi via, si punta nuovamente verso il Grand Canyon. La giornata é molto ventosa, sarebbe stato bello fare un giro in elicottero ma il vento e il costo ci hanno fatto desistere. Comunque volevo dire due cose sull’organizzazione dei parchi americani: veramente impeccabile!!! A fronte di una spesa minima ad es. 20$ per auto, si ha accesso per una settimana al parco. Al Grand Canyon è possibile girare con i bus navetta gratuiti che ti portano in tutti i punti di interesse, i servizi, così come le restrooms non mancano mai e tutto è ordinato, pulito e tenuto alla perfezione. Noi dovendo visitare diversi parchi, abbiamo acquistato per 80$ l’annual pass che dura 1 anno è dà accesso a tutti i National Park USA più una miriade di piccoli parchi o aree attrezzate convenzionate.
Ecco qualche altra foto, con luce differente …
Lasciamo il Grand Canyon e ci dirigiamo verso la mitica (Tex Willer) Flagstaff, anch’essa attraversata dalla 66 Route. E’ una bella città a oltre 2000 metri di altitudine, comunque c’è caldo.
Per la sera, abbiamo come meta Cameron ovvero il nulla in mezzo al nulla e al deserto. Veramente intrigante, praticamente c’è solo il nostro hotel con annessa pompa di benzina. L’hotel è molto bello ed è gestito dai Navajos : http://www.camerontradingpost.com/index.html
Molto turistico, al suo interno vi é un megastore di artigianato Navajo e un buon ristorante. La sera si cena con il mitico Taco Navajo: pane fritto coperto di fagioli, chili con carne, insalata e boh! Devo dire che dotato di una fame sterminata, dopo un’ora sono riuscito a intaccarne al max il 30%. Della serie molto abbondante, troppo!!! Ma che ci sta a fare un hotel come questo in una landa sterminata come questa??? Semplice!!! a pochi km, circa 150 troveremo Kayenta (mitica anche questa per i fans di TEX Willer) e dopo altri 40 km, l’altrettanto mitica Monument Walley.
Siamo in piena area Navajos e certo non è che se la passino molto bene, almeno a giudicare dalle loro tipiche abitazioni
Comunque arriviamo in zona Kayenta
e dopo qualche decina di km, ci appare in lontananza la Monument Walley: quanti film mi ricorda! Questo comunque non è un National Park, ma un Navajo Tribal Park gestito da appunto dai Navajos. E’ un luogo magico, sarebbe stato bello vederlo all’alba o al tramonto, come consigliato da tutti, noi arriviamo a mezzogiorno!!! Pazienza, ci accontentiamo ugualmente. Abbiamo un fuoristrada quindi facciamo un giro per i fatti nostri su una strada sterrata di 17 miglia. E’ comunque possibile fare un giro con gli indiani che vi faranno accomodare nel cassone di sgangherati pick up e riempire di polvere per la modica cifra di svariate decine di $.
Lasciamo la MW e facciamo rotta verso Cortez (Colorado).
Lungo la strada, facciamo una leggera deviazione e andiamo al Four Corners Park, anche questo un Navajo Park. In pratica è il punto in cui si incontrano 4 stati americani: UT,AZ, NM e CO. Eccomi qui con una foto che dimostra il mio essere ubiquitario.
Arriviamo a Cortez per la notte e domani ci aspetta il bellissimo National Park Mesa Verde con i suoi incredibili Pueblos.
Continua .....................
[FONT="] Ciao a Tutti,[/FONT]
questa volta per le vacanze lunghe, abbiamo scelto un viaggio on the road negli USA.
Abbiamo percorso circa 6.300 km in 22 giorni e toccato 7 stati (CA, AZ, CO, UT, NV, OR, WA), cercando di fare un mix tra parchi e città. Il tutto é stato preparato a casa con l'aiuto della fida internet e dei preziosi contributi dei viaggiatori che condividono in rete impressioni, opinioni, proposte e tutto ciò che può servire a chi inizia a pensare a un viaggio di questo tipo.
Con circa 1 mese di anticipo ho acquistato il biglietto aereo, con il valido aiuto di Kayak.com, FCO-DTW-SAN-SEA-DTW-FCO con Delta per 730.06 Euro (classe T) tutto compreso e quello AHO-FCO-AHO con Alitalia per 140.25 (tariffa residenti). Sui voli Delta scelgo subito i posti (3 in totale per ogni volo) per tutti i voli. Tutti i posti saranno puntualmente confermati.
Rinnovato l'ESTA, scaduto qualche giorno prima, per la modica cifra di 14 $, e stipulata una assicurazione sanitaria on-line (http://www.travelguard.com) mi dedico alla ricerca di un buona auto che da San Diego ci porti fino a Seattle. Dopo tanto studiare spezzo il viaggio in 2: San Diego-San Francisco 14 gg (Alamo, Ford Escape con 3 guide e 1 pieno, no drop-off charge 446.98 EURO e successivo upgrade a Hyundai Santa Fe per 147.25 Euro) ; San Francisco-Seattle 6 gg (Hertz, Toyota Camry, no drop-off charge, 306.69 Euro). Il fatto di prendere 2 auto, ha comportato un risparmio secco di 350 EURO.
La parte più impegnativa é stata comunque quella di studiare il percorso. Dopo tanto leggere lo stesso viene stabilito.


Si pone quindi il problema: scegliere prima gli hotel, oppure prenderli al momento in funzione della voglia e del tempo disponibili?. Ci sono i pro e i contro e poi io non sono avventuroso come l'amico Dreamliner. Francamente arrivare in un posto, come alcuni di quelli che abbiamo visto, e non trovare una sistemazione adeguata o dover fare magari 50-100 km in più per trovarla, mi ha fatto propendere per la prima soluzione. Senza contare che a priori si possono scegliere sistemazioni adeguate e in linea rispetto alle proprie aspettative, e ciò non é di poco conto.
Alcune foto saranno affette da, in qualche caso, fastidiose macchie (problemi al sensore, urge pulizia). Cercherò di mantenermi limitato con le foto OT anche se non è facile.
Come detto le compagnie sono AZ per il nazionale e DL per l'internazionale.
AHO-FCO............. AZ 7567......... Airbus 320-216
FCO-DTW............. DL 237 ......... Airbus 330-323
DTW-SAN............ DL 1865 ....... Boeing 737-800
SEA-DTW............ DL 6 .............. Boeing 757-200
DTW-FCO............ DL 236 .......... Airbus 330-323
FCO-AHO............AZ 7146........... Douglas MD-82
Come al solito si parte da Alghero, questa volta con la solita levataccia, il volo per FCO é schedulato per le 7 del mattino.
Eccoci nella zona check-in

diamo uno sguardo ai primi voli della giornata, niente di che!

e andiamo verso i controlli di sicurezza

e quindi verso gli imbarchi


Prendo posto sull'A 320 che ci porterà a FCO



IFE sempre impeccabile

rapidamente arrivano caffé e biscotti, che a quest'ora del mattino sono i benvenuti

in un attimo siamo già a terra. In genere il volo AHO-FCO non dura più di 45 min

Andiamo a ritirare il bagaglio, abbiamo tutto il tempo

e facciamo un giretto fuori dall'apt, per i fumatori

Dopo la solita trafila degli imbarchi USA che assomiglia un pò al gioco dell'oca, raggiungiamo il nostro gate



faccio un giro per vedere se riesco a fotografare qualche bella macchina








ecco il nostro aereo che ci porterà a DTW

imbarcati

a fianco un gemello

da subito i passeggeri sembrano pochi ....

... e adocchio questa bellissima fila di sedili

terminato o quasi l'imbarco, abbandono mia moglie e prendo posto nella mia alcova e inizio subito a smanettare. IFE molto vecchio ancora con l'odiato telecomando e scelta musicale ridicola rispetto a quanto si vede oggi in giro su molti aerei.


Ecco una panoramica dell'aereo: interni un pò retrò ma comunque non si sta male: sfido ho 4 sedili a disposizione, vorrei vedere!!!

Si parte ed in un attimo siamo già a 10000 metri

Arriva l'aperitivo con birretta e salatini. Personale molto gentile e disponibile a ogni richiesta.

Il tempo passa rapidamente

Ed é ora di pranzo. Ammazza che schifezza!!! Il menu é oramai sempre lo stesso, scandito dal solito refrain: chicken or pasta???? Chicken my God, dico io sperando di salvarmi. Tutto inutile e neanche un bicchierozzo di vino in cartone può risollevare un voto che non va al di la di un misero 3!!!!

Poco male, tenterò di dormire e il posto è comodo

Siamo oramai in dirittura d'arrivo e infatti arriva la merenda. Scusate per le foto ero assonnato e nonostante la messa a fuoco automatica e l'obiettivo stabilizzato, sono riuscito a farle sfuocate e mosse.



Eccoci arrivati a DTW mentre affianchiamo un B 767-432 ER

Sbarcati, andiamo verso i controlli e quindi a ritirare i bagagli, per riconsegnarli subito per la destinazione finale. E si, negli USA il controllo bagaglio lo fanno al primo apt di arrivo e non all'apt finale.

Abbiamo circa 2 ore che ci separano dal nostro volo per SAN e facciamo un giretto. DTW lo conoscevo di già, ma mi fa sempre un'ottima impressione. Sarà perché l'ho visto anche nella sua versione vecchia, e ogni volta che ritorno mi sembra sempre più nuovo. Molto moderno con un tram interno, molto bello anch'esso, che fa la spola tra una parte e l'altra del terminal.


Andiamo verso il nostro gate, servizi per tutti: elettricità, USB, etc.


Inizia a piovere e con una mezz'ora di ritardo, che alla fine diventerà un'ora ci imbarchiamo e partiamo


Nel frattempo fa capolino il sole e con esso un bellissimo arcobaleno


Si parte, molto nuvoloso e quindi niente foto

Anche in questo caso IFE un pò datato e striminzito, ma siamo in un volo interno, anche se gli USA sono "un continente"


Ecco la nostra rotta, chiedo venia per la foto veramente orribile, peggio non avrei potuto fare.

Insomma mi addormento e anche se con un sonno molto leggero, in un attimo mi trovo a SAN. Sono le 10 di notte, andiamo di corsa a ritirare i bagagli e poi via dritti in hotel.


San Diego è una bella città, abbastanza grande, ma tranquilla e piuttosto rilassata. Devo dire che si gira benissimo sia a piedi che in auto. Diversi sono i punti di interesse. Eccovi alcune foto della Old Town. Sembra di piombare in Messico, d’altronde siamo vicinissimi. Lo stile è quello coloniale spagnolo, anche se oggi il tutto è molto turistico, questo nucleo rappresenta la prima area edificata di San Diego.




Lasciamo Old Town, e ci dirigiamo verso il porto. Eccoci al Seaport Village che è molto bello. Elegante, ben tenuto e poi tanto verde e fiori. Davvero un posto dove stare in completo relax lontano dal traffico e dal rumore. Questa è una cosa che invidio moltissimo alle città americane; gli spazi sempre curati e accoglienti che vengono lasciati per il tempo libero.




Un giretto in centro ci porta a Gaslamp, che è il quartiere più alla moda di downtown. Con i suoi edifici in stile Vittoriano, questo quartiere risulta uno dei più frequentati, soprattutto alla sera, anche per via del gran numero di locali, ristoranti, negozi, etc.


Facciamo una passeggiata al porto, questo risulta molto importante per via della presenza di una mega base navale USA.

Naturalmente anche questo aspetto è stato sfruttato dal punto di vista turistico. E’ infatti possibile visitare, tra le altre cose, anche la portaerei Uss Midway (CV-41). Questa, commissionata durante la seconda guerra mondiale, ha prestato servizio dal 1945 al 2002, e poi trasformata nel 2004 in museo galleggiante e posizionata all'ancora al molo n. 2.

Essendo l’aeroporto SAN molto vicino a downtown, cosa particolarmente interessante per noi appassionati di aviazione e che, anche dal porto, si può fare spotting, naturalmente se dotati di un buon tele zoom. Io non ero molto organizzato, comunque eccovi qualche foto.





Altro punto molto interessante è l’isola Coronado, collegata con un bellissimo ponte dalla forma curva (3.4 km). E’ un posto abbastanza esclusivo con giardini, negozi, hotel, fra i quali l’Hotel del Coronado. Questo rappresenta una delle attrazioni principali, costruito nel 1888 in stile Vittoriano e famosissimo per essere stato il set del mitico film “A qualcuno piace caldo” di Billy Wilder.
Ecco comunque una veduta di San Diego, da Coronado.

Purtroppo è il momento di lasciare San Diego, prendiamo l’auto e puntiamo dritti verso il deserto del Mojave, nostra tappa e night stop sarà Twentynine Palms. Sulla strada ci fermiamo in un mega outlet collocato “in mezzo al nulla”, dove troviamo il mondo!!!! Il Desert Mills Premium Outlet è veramente ben organizzato e c’è veramente da sbizzarrirsi. Date un’occhiata http://www.premiumoutlets.com/outlets/outlet.asp?id=6
Comunque arriviamo a 29 Palms, una città abbastanza grande (25.000 abitanti) in mezzo al deserto e naturalmente super estesa. E’ importante dal punto di vista militare, è infatti sede del più grande Marine Corps Air Ground Combat Center, ma anche dal punto di vista turistico: è infatti porta di accesso del Joshua Tree National Park.

Una veduta dal nostro motel, veramente carino e nuovissimo il Fairfield Inn & Suites by Marriott.

Dopo un ottima colazione, ci si mette in auto. Temperature intorno a 38°C max e destinazione Williams (AZ) famosa per la 66 Route e porta di accesso al Grand Canyon National Park. Facciamo quasi 500 kmin mezzo al nulla o quasi, ma questo è il fascino di questi posti.



Arriviamo in zona Williams e percorriamo un tratto della 66 Route e si vede!!!! In effetti quello della 66 Route era il viaggio che volevamo intraprendere ma dopo aver raccolto tutte le informazioni e aver ricevuto il colpo di grazia da Dreamliner, che lo ha sconsigliato, abbiamo cambiato idea. Il romanticismo va bene, ma ci vuole anche altro!!!

Dopo aver percorso quasi 500 km da 29 Palms a Williams, prendiamo possesso della camera e puntiamo verso il Grand Canyon, altri 200 km (A/R). Certo che quando si è in USA i km si macinano come noccioline. Devo dire che comunque la guida non è stressante e chi è abituato all’Italia, può tranquillamente guidare per ore e ore risultando alla fine meno stanco di uno che guida per 5 minuti in un qualsiasi centro italiano.





Torniamo a Williams, si cena e si va a nanna. Giorno successivo piccola vista al centro di Williams graziosa cittadina in stile 66 Route.


poi via, si punta nuovamente verso il Grand Canyon. La giornata é molto ventosa, sarebbe stato bello fare un giro in elicottero ma il vento e il costo ci hanno fatto desistere. Comunque volevo dire due cose sull’organizzazione dei parchi americani: veramente impeccabile!!! A fronte di una spesa minima ad es. 20$ per auto, si ha accesso per una settimana al parco. Al Grand Canyon è possibile girare con i bus navetta gratuiti che ti portano in tutti i punti di interesse, i servizi, così come le restrooms non mancano mai e tutto è ordinato, pulito e tenuto alla perfezione. Noi dovendo visitare diversi parchi, abbiamo acquistato per 80$ l’annual pass che dura 1 anno è dà accesso a tutti i National Park USA più una miriade di piccoli parchi o aree attrezzate convenzionate.
Ecco qualche altra foto, con luce differente …


Lasciamo il Grand Canyon e ci dirigiamo verso la mitica (Tex Willer) Flagstaff, anch’essa attraversata dalla 66 Route. E’ una bella città a oltre 2000 metri di altitudine, comunque c’è caldo.




Per la sera, abbiamo come meta Cameron ovvero il nulla in mezzo al nulla e al deserto. Veramente intrigante, praticamente c’è solo il nostro hotel con annessa pompa di benzina. L’hotel è molto bello ed è gestito dai Navajos : http://www.camerontradingpost.com/index.html
Molto turistico, al suo interno vi é un megastore di artigianato Navajo e un buon ristorante. La sera si cena con il mitico Taco Navajo: pane fritto coperto di fagioli, chili con carne, insalata e boh! Devo dire che dotato di una fame sterminata, dopo un’ora sono riuscito a intaccarne al max il 30%. Della serie molto abbondante, troppo!!! Ma che ci sta a fare un hotel come questo in una landa sterminata come questa??? Semplice!!! a pochi km, circa 150 troveremo Kayenta (mitica anche questa per i fans di TEX Willer) e dopo altri 40 km, l’altrettanto mitica Monument Walley.

Siamo in piena area Navajos e certo non è che se la passino molto bene, almeno a giudicare dalle loro tipiche abitazioni

Comunque arriviamo in zona Kayenta


e dopo qualche decina di km, ci appare in lontananza la Monument Walley: quanti film mi ricorda! Questo comunque non è un National Park, ma un Navajo Tribal Park gestito da appunto dai Navajos. E’ un luogo magico, sarebbe stato bello vederlo all’alba o al tramonto, come consigliato da tutti, noi arriviamo a mezzogiorno!!! Pazienza, ci accontentiamo ugualmente. Abbiamo un fuoristrada quindi facciamo un giro per i fatti nostri su una strada sterrata di 17 miglia. E’ comunque possibile fare un giro con gli indiani che vi faranno accomodare nel cassone di sgangherati pick up e riempire di polvere per la modica cifra di svariate decine di $.





Lasciamo la MW e facciamo rotta verso Cortez (Colorado).



Lungo la strada, facciamo una leggera deviazione e andiamo al Four Corners Park, anche questo un Navajo Park. In pratica è il punto in cui si incontrano 4 stati americani: UT,AZ, NM e CO. Eccomi qui con una foto che dimostra il mio essere ubiquitario.

Arriviamo a Cortez per la notte e domani ci aspetta il bellissimo National Park Mesa Verde con i suoi incredibili Pueblos.
Continua .....................
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