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Info point. Il report sui flussi turistici registra una flessione nel mese di marzo
30 Maggio 2011 - La guerra in Libia e la conseguente chiusura, prima totale e poi parziale, dell’aeroporto di Trapani/Birgi, ha fortemente condizionato il flusso turistico in città nel mese di marzo. Lo rivela il report realizzato dal personale del centro di informazioni turistiche di Palazzo Cavarretta, aperto dall’Amministrazione Comunale e gestito dall’Associazione Strada del Vino Erice doc.
Il mese di marzo è iniziato in maniera discreta, in termini di presenze con un afflusso di 30/40 turisti al giorno, in tendenziale aumento (50/60 turisti nella seconda decade del mese), in maggioranza stranieri con un’età media tra i 50/60 anni. Dopo il 19 marzo si è verificato un brusco calo, passando da 60 turisti al giorno che visitavano in media l’info point ad appena dieci.
Dall’osservatorio dell’info – point è emerso che moltissimi turisti hanno disdetto le loro prenotazioni, sia a causa delle incertezze determinate dalla chiusura dell’aeroporto di Birgi e dalla carenza di informazioni su partenze ed atterraggi da parte di Ryanair, sia perché molte persone, che hanno contattato il servizio turistico, erano convinte che a Trapani vi fosse la guerra, avendo recepito tali informazioni dagli organi di stampa (tv e giornali).
La riapertura dell’aeroporto, ancorché parziale, ed una minore pressione mediatica, hanno determinato dal mese di aprile una certa ripresa.
Durante il periodo della Settimana Santa (17/24 aprile) si è registrato il tutto esaurito in tutte le strutture ricettive del centro storico.
Nuovo forte calo, invece, tra fine aprile ed inizio maggio con una media di circa 40 turisti al giorno che si sono rivolti all’info – point (quasi tutti provenienti dalle navi da crociera).
Per quanto riguarda la tipologia dei turisti, il 75% è straniero ed il 50 per cento appartiene alla fascia di età 35/55 anni. I giovani dai 20 ai 35 anni sono il 30%, mentre il 20% ha un’età tra i 55 ed i 70 anni.
Il 55% viaggia in coppia, il 22% da solo ed il 23% viaggia in piccoli gruppi.