Aeroporti italiani: debito per gli enti oltre il miliardo

  • Autore Discussione Autore Discussione Michele-TRN
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Non guardate l'indebitamento che di perse non è grave con un buon fatturato. Guardate gli utili e le perdite. La situazione più grave è quella di Rimini che ha registrato perdite per 7,6 milioni di euro e non scherzano nemmeno Forlì, Brescia e Parma.
 
Non guardate l'indebitamento che di perse non è grave con un buon fatturato. Guardate gli utili e le perdite. La situazione più grave è quella di Rimini che ha registrato perdite per 7,6 milioni di euro e non scherzano nemmeno Forlì, Brescia e Parma.

Non credo che il fatto che 3 dei 4 aeroporti da te citati sono nella stessa regione sia solo un caso. Forse dovrebbe quanto meno insospettire che sono troppi, anche considerando che il quarto aeroporto presente nella stessa regione e' "nientepocodimenoche" Bologna. Voglio dire un aeroporto con la A maiuscola...con centinaia di voli settimanali. Non credo ci sia lo spazio per altri 3 aeroporti...forse giusto 1 va...
 
Il discorso vale per tutti gli aeroporti e tutte le regioni (anche perché non ha molto senso usare i confini amministrativi quando contano di più i bacini di utenza). Salvo i casi di vero servizio pubblico (isole minori soprattutto), a mio parere gli aeroporti devono stare in piedi con le proprie gambe (o con quelle di soci privati) e non essere un onere per la collettività
 
Il discorso vale per tutti gli aeroporti e tutte le regioni (anche perché non ha molto senso usare i confini amministrativi quando contano di più i bacini di utenza). Salvo i casi di vero servizio pubblico (isole minori soprattutto), a mio parere gli aeroporti devono stare in piedi con le proprie gambe (o con quelle di soci privati) e non essere un onere per la collettività

straquoto
 
Il discorso vale per tutti gli aeroporti e tutte le regioni (anche perché non ha molto senso usare i confini amministrativi quando contano di più i bacini di utenza). Salvo i casi di vero servizio pubblico (isole minori soprattutto), a mio parere gli aeroporti devono stare in piedi con le proprie gambe (o con quelle di soci privati) e non essere un onere per la collettività

Sono d'accordo, nel senso che sono i bacini di utenza che incidono sull'appetibilita' e sulla sostenibilita' di un aeroporto. Proprio per prendere l'esempio in questione, Rimini dista pochi Km dal confine con le Marche, e saranno sicuramente tanti i pesaresi e gli anconetani che si servono di questo aeroporto, come saranno tanti i riminesi che si servono di Ancona (specie per i voli feeder). Il discorso dell'unica regione pero' tende ad enfatizzare ancora di piu' la ristrettezza degli ambiti territoriali: una regione puo' essere grande quanto si vuole, ma sara' sempre uno spazio geografico limitato, e avere 4 aeroporti in questo spazio non puo' che generare competizione e sovrapposizione dei bacini di utenza...poi certo ci sono regioni e regioni, con territori e popolazione molto diversi...ma a mio avviso 4 in Emilia-Romagna (2 per zona, in linea d'aria e di autostrada anche vicini tra loro) sono troppi...considerando anche, ripeto, la presenza di Bologna...
 
Non credo che il fatto che 3 dei 4 aeroporti da te citati sono nella stessa regione sia solo un caso. Forse dovrebbe quanto meno insospettire che sono troppi, anche considerando che il quarto aeroporto presente nella stessa regione e' "nientepocodimenoche" Bologna. Voglio dire un aeroporto con la A maiuscola...con centinaia di voli settimanali. Non credo ci sia lo spazio per altri 3 aeroporti...forse giusto 1 va...

Concordo perfettamente con te. Peraltro Bologna è baricentrico per tutta l'Emilia Romagna.
 
Aerei e finanza. La voragine nei bilanci delle società di gestione aeroportuale in Italia

Roma, Italia - Inchiesta del "Sole 24 Ore": debiti complessivi per quasi 3,5 miliardi di Euro, dei quali 1,1 a carico degli enti locali


(WAPA) - Un'inchiesta sullo stato dei bilanci della società di gestione degli aeroporti italiani, pubblicata dal quotidiano finanziario "Il Sole 24 Ore" il 12 novembre 2012, desta numerose preoccupazioni sulla situazione dell'aviazione civile in Italia, con una condizione debitoria generalizzata ed, in molti casi, a livelli allarmanti.

Il quotidiano ha analizzato gli ultimi dati finanziari disponibili di quaranta operatori, dividendoli per area geografica: la situazione peggiore sempre secondo quanto scrive il tabloid è quella del centro-Italia, dove il contributo principale agli 1,72 miliardi di Euro di indebitamento è data da AdR, società di gestione degli scali romani Fiumicino e Ciampino, con 1,669 miliardi.

Pessimi risultati anche nel nord-ovest, che totalizza stando a quanto riportato dal suddetto, debiti per 950 milioni di Euro, dei quali 620,2 gravano sulle spalle degli enti locali proprietari di quote. 824,7 milioni sono a carico della sola Sea (la società di gestione degli aeroporti milanesi di Malpensa e Linate).

401,9 milioni di Euro, dei quali 257,9 a carico degli enti locali, è il debito complessivo degli aeroporti del sud e delle isole: la situazione peggiore è quella di Aeroporti di Puglia (società di gestione di Bari, Foggia, Taranto e Brindisi), che riporta un rosso di 124,4 milioni di Euro, quasi tutti sulle spalle dei contribuenti.

Le strutture del nord-est segnano complessivamente un rosso di 211,2 milioni di Euro. Di questi oltre il 50% è generato da Save, la società di gestione dell'aeroporto di Venezia, e dalla sua controllate Aertre, operatrice di Treviso.

In coda a questa poco onorevole classifica si piazza il centro-nord, un'area nella quale si trovano comunque alcune delle situazioni più problematiche tra le società di gestione italiane (Parma, Rimini, Forlì, Siena). Qui il passivo è di 192,2 milioni di Euro. SaB (Bologna) guida il gruppo con debiti per 68,5 milioni di Euro.

Una situazione preoccupante, ma che secondo il segretario generale di Assaeroporti Stefano Baronci, contattato dal quotidiano, non è da attribuire all'eccessivo numero di scali presenti nel nostro Paese: "Si è più volte scritto che gli aeroporti italiani sono tanti, ma è un falso mito, in quanto la numerosità è simile al resto d'Europa. In Francia e Spagna è superiore. Gli aeroporti sotto il milione di passeggeri all'anno in Francia sono 42, in Spagna 19 ed in Italia 16. Bisognerebbe valutare caso per caso: gli aeroporti minori hanno una funzione importante, anche perché si trovano spesso in aree periferiche e scarsamente servite, e pertanto il loro ruolo è di fornire connettività". (Avionews)
(0092)
 
Aeroporti, da piano riordino numero più che dimezzato - Ciaccia

lunedì 12 novembre 2012 14:42


FERRARA, 12 novembre (Reuters) - Dal piano del governo di riordino del settore aeroportuale uscirà un numero di scali più che dimezzato rispetto all'attuale.

Lo ha detto a Reuters il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Mario Ciaccia, a margine di un convegno a Ferrara.

"Noi non possiamo permetterci il lusso di avere aeroporti che vivono in squilibrio economico, che viene in larga parte sopportato da soggetti pubblici", spiega Ciaccia.

La settimana scorsa, a Parma è esplosa la mina dello scalo 'Giuseppe Verdi'. Pur avendo pubblicato un comunicato per precisare che la società di gestione So.Ge.A.P. non è a rischio fallimento, Guido Dalla Rosa Prati e Franco Rastelli, rispettivamente presidente e direttore, hanno sottolineato che il socio di maggioranza privato (Meinl Bank, 67,95%) "non ha alcun interesse al mantenimento di una società in perdita, per la quale non vede un ritorno plausibile degli investimenti già effettuati (circa 37,5 milioni di euro dal 2007) e da effettuare".

Ciaccia è a conoscenza della situazione del Giuseppe Verdi. "L'aeroporto di Parma presenta forti squilibri economici e verrà valutato nell'ambito del piano nazionale aeroporti", argomenta il viceministro.

All'interno del piano, gli aeroporti dovranno rispettare "criteri economici o continuità territoriale. Non si può anticipare una valutazione su questo o su quell'aeroporto", ma "non c'è tempo per gli sprechi". Anche se ha delle qualità, l'aeroporto di Parma "non registra grandi volumi di traffico".

In generale, secondo Ciaccia, "cento aeroporti non ce li possiamo più permettere". Gli aeroporti dovranno rispondere a criteri: "Se mancano, c'è un problema, e ce l'hanno oltre il 50% degli aeroporti italiani. Se non rispettano i criteri, in base al federalismo demaniale verranno trasferiti alle Regioni, che si faranno carico di tutti gli oneri".

In conclusione, Ciaccia anticipa che gli aeroporti saranno "più che dimezzati".

Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia
 
L'analisi dei dati per aeroporto evidenzia alcuni fatti interessanti. Il grosso della cifra (1,6 + 0,9 b) viene da due società di gestione "abbastanza" sane. Non ho in mente i dati di AdR, ma con i livelli di fatturato che genera non dovrebbe avere problemi a servire il debito. Stesso discorso per SEA, a cui la giunta comunale ha appena sottratto 300 mil con il maxidividendo.
La vera preoccupazione (e il vero spreco) sono gli scali minori.
 
Per quanto riguarda Treviso, i dati sono diversi da quanto illustrato da Il Sole 24 Ore.
La componente pubblica è inferiore al 20% e non al 34.79%
(80% Save + 10% Veneto Sviluppo + percentuali minime per Comune, Camera di commercio e Provincia di Treviso, + fondazione Cassamarca)
Il bilancio 2011 non è in utile per la chiusura di 7 mesi e la spesa di 16 milioni per i lavori eseguiti.
Non di certo per finanziamenti a compagnie...
 
Sono d'accordo, nel senso che sono i bacini di utenza che incidono sull'appetibilita' e sulla sostenibilita' di un aeroporto. Proprio per prendere l'esempio in questione, Rimini dista pochi Km dal confine con le Marche, e saranno sicuramente tanti i pesaresi e gli anconetani che si servono di questo aeroporto, come saranno tanti i riminesi che si servono di Ancona (specie per i voli feeder). Il discorso dell'unica regione pero' tende ad enfatizzare ancora di piu' la ristrettezza degli ambiti territoriali: una regione puo' essere grande quanto si vuole, ma sara' sempre uno spazio geografico limitato, e avere 4 aeroporti in questo spazio non puo' che generare competizione e sovrapposizione dei bacini di utenza...poi certo ci sono regioni e regioni, con territori e popolazione molto diversi...ma a mio avviso 4 in Emilia-Romagna (2 per zona, in linea d'aria e di autostrada anche vicini tra loro) sono troppi...considerando anche, ripeto, la presenza di Bologna...


Daccordo ma non è certo Rimini quello in piu, ti ricordo che è dalla fine anni 60' che atterrano turisti e stiamo parlando della maggiore zona turistica d'Europa. Non tiriamo fuori c.... del tipo che atterrano a BOA, perchè non è assolutamente vero che poi vengono da noi, anzi!