Aeroporti a rischio, 24 scali minori verso la chiusura


il problema non è come interpreto io, perchè io interpreto come te, ma come interpretano i tanti manager aeroportuali presenti su questo forum e sui giornali nazionali.
la maggior parte quando parla di chiusura non sa di cosa parla, credimi. Intendono proprio trasformarli in piantagione....

Concordo. Tra l'altro di questa chiusura sarà almeno la decima volta che se ne parla. Ormai si è detto di tutto e le posizioni di tutti sono già molto evidenti. Si tratta di un argomento ciclico che almeno due volte l'anno viene tirato fuori dal cappello.

A mio avviso, ognuno tira l'acqua al proprio mulino: nella maggior parte dei casi si è favorevoli alla chiusura di un "aeroporto minore" perchè si ha a che fare con un "aeroporto maggiore", quindi questo fa essere di parte perchè non si comprende come il reale/concreto sviluppo di uno scalo (intendo fatto per bene) per determinate aeree disagiate/non correttamente investite (e di cui non se ne ha reale cognizione di causa) possa essere determinante per una crescita economica locale, che si ripercuoterebbe a livello nazionale.

Dall'altra parte c'è chi la pensa in maniera opposta in merito.

Quindi direi che la palla sta al centro.

Come risolvere? Lavorando sulla densità di scali in rapporto all'area geografica e alla popolazione residente, considerando anche lo sviluppo turistico e la movimentazione prodotta da altri fattori.

Di conseguenza gli aeroporti da chiudere non sarebbero 24 (ovvero non si dovrebbe passare la falce ad occhi chiusi), ma molti di meno.

No ad un aeroporto ogni 100 km? Giusto: io partirei però dal Nord, investendo sulle infrastrutture al Sud, vero motore per risollevare l'economia dell'intero paese.

Questo è il mio punto di vista. Giusto o sbagliato quanto quello di altri.
 
La questione, a mio avviso, non può legarsi totalmente al numero di passeggeri che transitano annualmente ma all'effettiva utilità dello stesso: il che deve contemplare certamente il traffico ma anche i mezzi e il tempo di percorrenza per raggiungere lo "scalo sostituto" e se il sostituto possa essere definito tale oppure no; con questo alludo ai due scali adriatici di Ancona e Pescara, che se da una parte Ancora può, non con grande facilità, trovare ad 80km RMI, Pescara, al contrario, dovrebbe fare affidamento su FCO (170km) o BRI (260km), il che troverebbe delle tesi abbastanza solide per impedire la chiusura al traffico civile di PSR.

Più facile la situazione per VBS, CUF, ALL, PMF, FRL, QSR e magari TFS.
 
la domanda giusta, è "cosa intendete per chiudere" un aeroporto?

solo in italia, che di fatto è uno stato di polizia, gli aeroporti sono "chiusi". L'aeroporto non è altro che una striscia di asfalto lunga tra i 700 e i 3000 metri, che non costa assolutamente nulla (o quasi) allo stato.

Quello che costa è gestire tutta la burocrazia che ci gira intorno, uffici, controlli, cancelli, etc etc etc

nel resto del mondo civilizzato gli aeroporto minori senza traffico, non sono ne chiusi (nel senso italiano) ne aperti perchè non c'è nessuno che costa $$$ che sta li.

Percui basterebbe eliminare tutta la burocrazie, gli uffici per riscuotere inutili tasse etc dagli aeroporti minori, e lasciare le strutture, come fanno in tutto il mondo...

contate quanti aeroporti ci sono in 100km di raggio dal centro di londra, e poi dite al governo inglese che vanno CHIUSI!!!

siamo nel paese di pulcinella, dove chi compra un VLA è un paperon de paperoni, poera ITALIA...

ciauz sky3boy
 
Credo che basterebbe dire
Ci sono aeroporti strategici (IMHO FCO, VCE e con il nodo milanese da sciogliere ((e già qua srebbe da ridere)))
Ci sono aeroporti primari (IMHO Da Ovest in avanti: GOA, TRN, BLQ, PSA, CIA, NAP, BRI, REG, SUF, CTA, PMO, CAG, OLB)
Ci sono aeroporti Secondari ma di importanza rilevante (VRN, TRS, FLR, AOI, BDS,PNL, LMP, AHO)
Questi possono godere di aiuti pubblici se necessario in termini da verificare (penso per esempio a voli sociali verso isole, miglioramento infrastutture, piste, etc)

Tutti gli aeroporti non compresi nella lista sopra (attenzione per favore è mia personale) possono continuare a operare in qualsiasi modo desiderano ma:
1 - società solo ed esclusivmente private e senza coinvolgimento di qualsivoglia ente pubblico (comuni, provincie, regioni, CCIAA, consorzi di bonifica e comunità montane
2 - possono solo ed esclusivamente giocare con i loro soldi, non vi sono automatismi sociali per personale; sono aziende private a tutti gli effetti: fai soldi bene, ricchezza per il territorio, non fai soldi: chiudi coemqualsiasi altra azienda.
3 - nessuna possibilità di miglioramenti logistici/tecnici con soldi pubblici ma solo con investimenti privati al 100%

Credo che si avrebbe quindi un doppio risparmio: via sussidi, poltrone e altre garanzie a questi aeroporti, maggiori risorse per aeroporti "diciamo basilari" piste anche a Maratea Mare oppure a Lignano Sabbiadoro...se il privato paga...perche no?
 
Credo che basterebbe dire
Ci sono aeroporti strategici (IMHO FCO, VCE e con il nodo milanese da sciogliere ((e già qua srebbe da ridere)))
Ci sono aeroporti primari (IMHO Da Ovest in avanti: GOA, TRN, BLQ, PSA, CIA, NAP, BRI, REG, SUF, CTA, PMO, CAG, OLB)
Ci sono aeroporti Secondari ma di importanza rilevante (VRN, TRS, FLR, AOI, BDS,PNL, LMP, AHO)
Questi possono godere di aiuti pubblici se necessario in termini da verificare (penso per esempio a voli sociali verso isole, miglioramento infrastutture, piste, etc)

Tutti gli aeroporti non compresi nella lista sopra (attenzione per favore è mia personale) possono continuare a operare in qualsiasi modo desiderano ma:
1 - società solo ed esclusivmente private e senza coinvolgimento di qualsivoglia ente pubblico (comuni, provincie, regioni, CCIAA, consorzi di bonifica e comunità montane
2 - possono solo ed esclusivamente giocare con i loro soldi, non vi sono automatismi sociali per personale; sono aziende private a tutti gli effetti: fai soldi bene, ricchezza per il territorio, non fai soldi: chiudi coemqualsiasi altra azienda.
3 - nessuna possibilità di miglioramenti logistici/tecnici con soldi pubblici ma solo con investimenti privati al 100%

Credo che si avrebbe quindi un doppio risparmio: via sussidi, poltrone e altre garanzie a questi aeroporti, maggiori risorse per aeroporti "diciamo basilari" piste anche a Maratea Mare oppure a Lignano Sabbiadoro...se il privato paga...perche no?

Sono tendenzialmente d'accordo con il tuo discorso e credo che derivi anche dal famoso piano ENAC by KPMG/Nomisma etc etc....
però sul punto 3 sono in disaccordo...dimentichi che gli aeroporti sono di proprietà del demanio e che le società (private o pubbliche è uguale) ne hanno solo la concessione d'uso. Quindi per me il miglioramento infrastrutturale non può non essere a carico dello stato (anche se solo parzialmente) in quanto io società privata faccio investimenti ma rischio di non avere la concessione allo scadere... a questo punto VENDI gli aeroporti ..
 
Credo che basterebbe dire
Ci sono aeroporti strategici (IMHO FCO, VCE e con il nodo milanese da sciogliere ((e già qua srebbe da ridere)))
Ci sono aeroporti primari (IMHO Da Ovest in avanti: GOA, TRN, BLQ, PSA, CIA, NAP, BRI, REG, SUF, CTA, PMO, CAG, OLB)
Ci sono aeroporti Secondari ma di importanza rilevante (VRN, TRS, FLR, AOI, BDS,PNL, LMP, AHO)
Questi possono godere di aiuti pubblici se necessario in termini da verificare (penso per esempio a voli sociali verso isole, miglioramento infrastutture, piste, etc)

Tutti gli aeroporti non compresi nella lista sopra (attenzione per favore è mia personale) possono continuare a operare in qualsiasi modo desiderano ma:
1 - società solo ed esclusivmente private e senza coinvolgimento di qualsivoglia ente pubblico (comuni, provincie, regioni, CCIAA, consorzi di bonifica e comunità montane
2 - possono solo ed esclusivamente giocare con i loro soldi, non vi sono automatismi sociali per personale; sono aziende private a tutti gli effetti: fai soldi bene, ricchezza per il territorio, non fai soldi: chiudi coemqualsiasi altra azienda.
3 - nessuna possibilità di miglioramenti logistici/tecnici con soldi pubblici ma solo con investimenti privati al 100%

Credo che si avrebbe quindi un doppio risparmio: via sussidi, poltrone e altre garanzie a questi aeroporti, maggiori risorse per aeroporti "diciamo basilari" piste anche a Maratea Mare oppure a Lignano Sabbiadoro...se il privato
paga...perche no?

Da incorniciare

Sono tendenzialmente d'accordo con il tuo discorso e credo che derivi anche dal famoso piano ENAC by KPMG/Nomisma etc etc....
però sul punto 3 sono in disaccordo...dimentichi che gli aeroporti sono di proprietà del demanio e che le società (private o pubbliche è uguale) ne hanno solo la concessione d'uso. Quindi per me il miglioramento infrastrutturale non può non essere a carico dello stato (anche se solo parzialmente) in quanto io società privata faccio investimenti ma rischio di non avere la concessione allo scadere... a questo punto VENDI gli aeroporti ..

Le concessioni non sono annuali, l'importante è lasciare il tempo per rientrare dall'investimento.

Stesso ragionamento con le autostrade: tu privato ci metti i soldi, e incassi i pedaggi per x anni. Dopodichè la concessione ritorna allo stato.
 
Le concessioni non sono annuali, l'importante è lasciare il tempo per rientrare dall'investimento.

Stesso ragionamento con le autostrade: tu privato ci metti i soldi, e incassi i pedaggi per x anni. Dopodichè la concessione ritorna allo stato.

Si ma le autostrade non le costruisce certo la società che le gestisce.
Il privato ci mette i soldi per manutenerle e li riprende con gli incassi.
Sono beni dello stato ed in quanto tale lo stato deve contribuire.

Le concessioni non sono annuali certo, ma 20 o 40 anni (cosi come sono quelle in italia) non sempre ti permettono, oggi, di recuperare centinaia di milioni di investimento per le infrastrutture.

Esempio pratico : QSR ha una concessione (anche non definitiva ma dovrebbe diventarla a breve) di 20 anni. La società di gestione deve, secondo l'idea che ha scritto vce145, sborsare circa 30 milioni di euro per l'infrastruttura di cui non è proprietaria. Secondo te in 20 anni recupera i soldi ? Io non credo, anche con un traffico di 5 mil di pax
 
Si ma le autostrade non le costruisce certo la società che le gestisce.
Il privato ci mette i soldi per manutenerle e li riprende con gli incassi.
Sono beni dello stato ed in quanto tale lo stato deve contribuire.

Le concessioni non sono annuali certo, ma 20 o 40 anni (cosi come sono quelle in italia) non sempre ti permettono, oggi, di recuperare centinaia di milioni di investimento per le infrastrutture.

Esempio pratico : QSR ha una concessione (anche non definitiva ma dovrebbe diventarla a breve) di 20 anni. La società di gestione deve, secondo l'idea che ha scritto vce145, sborsare circa 30 milioni di euro per l'infrastruttura di cui non è proprietaria. Secondo te in 20 anni recupera i soldi ? Io non credo, anche con un traffico di 5 mil di pax

Ad esempio i fondi per la costruzione del Viaduct de Millau sono stati totalmente privati.
La Effrance ha ottenuto in cambio una gestione per 75 anni. Secondo me un modello del genere sarebbe sostenibile anche per gli aeroporti in concessione.
 
Credo che basterebbe dire
Ci sono aeroporti strategici (IMHO FCO, VCE e con il nodo milanese da sciogliere ((e già qua srebbe da ridere)))
Ci sono aeroporti primari (IMHO Da Ovest in avanti: GOA, TRN, BLQ, PSA, CIA, NAP, BRI, REG, SUF, CTA, PMO, CAG, OLB)
Ci sono aeroporti Secondari ma di importanza rilevante (VRN, TRS, FLR, AOI, BDS,PNL, LMP, AHO)
Questi possono godere di aiuti pubblici se necessario in termini da verificare (penso per esempio a voli sociali verso isole, miglioramento infrastutture, piste, etc)

Tutti gli aeroporti non compresi nella lista sopra (attenzione per favore è mia personale) possono continuare a operare in qualsiasi modo desiderano ma:
1 - società solo ed esclusivmente private e senza coinvolgimento di qualsivoglia ente pubblico (comuni, provincie, regioni, CCIAA, consorzi di bonifica e comunità montane
2 - possono solo ed esclusivamente giocare con i loro soldi, non vi sono automatismi sociali per personale; sono aziende private a tutti gli effetti: fai soldi bene, ricchezza per il territorio, non fai soldi: chiudi coemqualsiasi altra azienda.
3 - nessuna possibilità di miglioramenti logistici/tecnici con soldi pubblici ma solo con investimenti privati al 100%

Credo che si avrebbe quindi un doppio risparmio: via sussidi, poltrone e altre garanzie a questi aeroporti, maggiori risorse per aeroporti "diciamo basilari" piste anche a Maratea Mare oppure a Lignano Sabbiadoro...se il privato paga...perche no?


Praticamente sono di parere completamente opposto.

In sintesi: gli aeroporti già grandi, autonomi e con traffico consolidato DEVONO andare avanti da soli senza contributi pubblici, ma solo privati. In questo modo gli investitori ne traggono dei reali guadagni. Quelli medi o piccoli (presenti in aeree in cui è davvero possibile sviluppare un traffico a pieno sostegno e sviluppo dell'economia locale, fino ad oggi impossibile per gravi impedimenti infrastrutturali) DEVONO godere del sovvenzionamento pubblico e quindi delle dovute possibilità di crescita. In questo modo possono "accedere" al mercato, essere magari più competitivi ed arrivare anch'essi ad una vendita ai privati.

Anche io specifico: questo è il mio punto di vista. Non è la Bibbia, non voglio accendere discussioni inutili ma è esattamente come la penso. Non trovo giusto che in passato chi ha potuto godere ha goduto, oggi chi ha bisogno non lo possa fare.
 
Ad esempio i fondi per la costruzione del Viaduct de Millau sono stati totalmente privati.
La Effrance ha ottenuto in cambio una gestione per 75 anni. Secondo me un modello del genere sarebbe sostenibile anche per gli aeroporti in concessione.

Si chiama Project Financing , potrei essere d'accordo ma devi darmi la concessione minimo per 100 anni altrimenti non si capisce perchè dovrei investire tutti questi soldi.
 
Uno dei modelli di project financing (B.O.T., Build, Operate, Transfer) prevede proprio che il concessionario costruisca l'infrastruttura a sue spese indipendentemente dal fatto che sorga su terreno pubblico o sia il bene stesso di proprietà pubblica.
Il caso delle autostrade, dove la costruzione è a carico della finanza pubblica ed il concessionario si occupa di gestione e manutenzione, è un'ulteriore tipologia di PF.
Ce ne sono diverse, così come ci sono molte tipologie dove il soggetto pubblico non entra in alcun modo nell'operazione.
 
Per essere un po' più attinenti all'argomento, io sono convinto che criteri come "un aeroporto ogni n chilometri", oppure uno per regione e così via, siano criteri stupidi. Partiamo dal presupposto che un aeroporto costa, sia per la costruzione, sia per la gestione. Quindi, il criterio di economicità è senz'altro un criterio da considerare in via preminente.
Se lo Stato entra o meno nell'operazione, i profili di economicità possono prendere significati molto diversi fra loro.
Più in generale, qualche tempo fa - avevo scritto qualcosa su questo forum - avevo sostenuto che un aeroporto piccolo (diciamo sotto il milione di passeggeri) può comunque trovare una sua giustificazione in un'ottica di connessione con un hub o con un aeroporto principale.
La domanda da porsi, ovvero il criterio da seguire, è se esistano modalità di connessione (treni, autobus) che siano almeno altrettanto efficienti e sicuramente meno costose di un collegamento aereo.
Il fatto, però, è che i collegamenti p2p a corto raggio ben difficilmente sono economici se il bacino di utenza è ridotto, o se c'è un aeroporto più grande e con un maggior numero di collegamenti nelle più o meno immediate vicinanze
 
Credo che basterebbe dire
Ci sono aeroporti strategici (IMHO FCO, VCE e con il nodo milanese da sciogliere ((e già qua srebbe da ridere)))
Ci sono aeroporti primari (IMHO Da Ovest in avanti: GOA, TRN, BLQ, PSA, CIA, NAP, BRI, REG, SUF, CTA, PMO, CAG, OLB)
Ci sono aeroporti Secondari ma di importanza rilevante (VRN, TRS, FLR, AOI, BDS,PNL, LMP, AHO)
Ti inviterei a dare una occhiata ai dati di traffico -basta andare sul sito dell'ENAC- così da verificare la consistenza della tua classificazione degli scali. C'era anche uno studio in merito, sempre dell'ENAC, uscito qualche mese fa.
 
Da incorniciare



Le concessioni non sono annuali, l'importante è lasciare il tempo per rientrare dall'investimento.

Stesso ragionamento con le autostrade: tu privato ci metti i soldi, e incassi i pedaggi per x anni. Dopodichè la concessione ritorna allo stato.
E quali soldi ci ha messo toto sulle autostrade che collegano l'Abruzzo alla capitale? Forse l'idea di chiamarla autostrada dei parchi per giustificare l'esosità rispetto a tutta la rete italiana? O forse ha aggiunto a mia insaputa qualche stazione di servizio tra Brecciarola e Magliano (oltre 100 km) senza potersi rifornire o prendere un caffè?
Queste sono le liberalizzazioni? Dove sono i vantaggi x la popolazione, il maggior esborso dei pedaggi?
 
Ti inviterei a dare una occhiata ai dati di traffico -basta andare sul sito dell'ENAC- così da verificare la consistenza della tua classificazione degli scali. C'era anche uno studio in merito, sempre dell'ENAC, uscito qualche mese fa.

Cosa significa????
Io ho parlato di una mia idea e con una mia logica.
I dati Enac in un brainstorming non mi interessano.