prendo dal sole24 ore un pezzo di articolo finora non riportato, mentre gran parte l'abbiamo già letta più volte...questo passo è interessante:
Tra Fiumicino e Malpensa, da anni, ha spiega Cimoli, «c'è un falso dualismo. L'Italia sta perdendo colpi sul mercato internazionale ma abbiamo tutte le possibilitá per recuperare soprattutto se lavoriamo nel senso di intese come quella raggiunta oggi. Il problema degli hub si può superare» anche perchè, osserva Cimoli, «in Germania hanno Francoforte e Monaco di Baviera e in Francia l'aeroporto di Parigi Charles de Gaulle e quello di Lione». Rispetto alla Francia e alla Germania, poi, spiega il presidente e ad di Alitalia, «il territorio italiano è geograficamente molto diverso e difficile».
Scende intanto la quota di mercato di Alitalia sul mercato nazionale. La riduzione della capacità offerta (-6,4%) e del traffico (-4,8%) nel primo trimestre 2006, secondo quanto riportato nella relazione trimestrale, ha comportato una «flessione superiore a quattro punti percentuali» della quota di mercato rispetto al 31 marzo 2005, quando era attestata al 52,4 per cento. A fine 2005 la quota di mercato detenuta da Alitalia sul domestico era «lievemente inferiore al 50%».
bello che si parla di lione che non c'entra un acca, mentre per monaco diciamo che una sostanziosissima fetta è propria di italiani che alitalia non riesce a convincere.
Fatto sta che se anche andassero bene fco e mxp insieme, si potrebbe accettare solo con una az delle dimensioni non dico di lufthansa ma almeno di iberia.
senza contare che per sfiga geografica è difficile fare hubbing dall'europa, a roma soprattutto salvo le destinazioni africani e mediorientali; certo che ad amsterdam è molto più facile
Tra Fiumicino e Malpensa, da anni, ha spiega Cimoli, «c'è un falso dualismo. L'Italia sta perdendo colpi sul mercato internazionale ma abbiamo tutte le possibilitá per recuperare soprattutto se lavoriamo nel senso di intese come quella raggiunta oggi. Il problema degli hub si può superare» anche perchè, osserva Cimoli, «in Germania hanno Francoforte e Monaco di Baviera e in Francia l'aeroporto di Parigi Charles de Gaulle e quello di Lione». Rispetto alla Francia e alla Germania, poi, spiega il presidente e ad di Alitalia, «il territorio italiano è geograficamente molto diverso e difficile».
Scende intanto la quota di mercato di Alitalia sul mercato nazionale. La riduzione della capacità offerta (-6,4%) e del traffico (-4,8%) nel primo trimestre 2006, secondo quanto riportato nella relazione trimestrale, ha comportato una «flessione superiore a quattro punti percentuali» della quota di mercato rispetto al 31 marzo 2005, quando era attestata al 52,4 per cento. A fine 2005 la quota di mercato detenuta da Alitalia sul domestico era «lievemente inferiore al 50%».
bello che si parla di lione che non c'entra un acca, mentre per monaco diciamo che una sostanziosissima fetta è propria di italiani che alitalia non riesce a convincere.
Fatto sta che se anche andassero bene fco e mxp insieme, si potrebbe accettare solo con una az delle dimensioni non dico di lufthansa ma almeno di iberia.
senza contare che per sfiga geografica è difficile fare hubbing dall'europa, a roma soprattutto salvo le destinazioni africani e mediorientali; certo che ad amsterdam è molto più facile