Grazie a tutti per il benvenuto sul forum.
Per rispondere alla domanda di berioz la risposta è si. Le macchine in “surplus” di Alitalia potrebbero entrare nella piattaforma Eurowings ma qui, tengo a precisare, entriamo in un´area di teorie e speculazioni personali, non essendoci al momento alcuna informazione ufficiale riguardo interesse di LH nei confronti di AZ.
C´è un punto da dover precisare. L´adesione alla piattaforma Eurowings avviene, come descritto, tramite un accordo “two ways”. Da una parte il gruppo Lufthansa che fornisce il business model EW, dall´altro l´azienda che desidera adoperarlo per le proprie operazioni. Nello stesso business model sono incluse anche le tariffe ed il range di prezzi che l´azienda deve utilizzare per poter entrar a fare parte di questa realtá.
Ed è questa la peculiaritá:
Non sono i costi di operazione e gestione dell´azienda X a dettare le tariffe che verranno utilizzate, ma sono le tariffe stesse (decise dal group Eurowings di fronte alla concorrenza nel segmento) a determinare se una azienda X con i suoi costi ha le potenzialitá per aderire alla piattaforma.
In fin dei conti deve essere l´azienda X a determinare se, con i propri costi di gestione ed operazione, riesce ad adoperare il business model di EW ottenendo alla fine dei ricavi positivi da esso. La responsabilitá qui ricade principalmente sulle spalle della azienda che entra a far parte di Eurowings.
Questo è un fattore che determina la differenza tra l´acquisizione e la cooperazione. Tramite la cooperazione il rischio di impresa è divisa tra entrambi i soggetti che operano sotto il marchio EW. Quindi per essere piú precisi, e nuovamente solo a livello di speculazione, se Alitalia entrasse in questo business model dovrebbe essere Aza stessa a verificare se, con le tariffe EW, riuscirebbe ad ottenere dei ricavi alla fine della giornata. Sicuramente l´applicazione delle tariffe non è rigida ed avranno uin margine di adattamento alle varie realtá e mercati, ma qui non posso pronunciarmi piú di tanto non essendo esperto del settore.
Riguardo invece l´utilizzo del marchio SN ha ragione EI-MAW. All´inizio la compagnia sará “Member of the Eurowings Group” ma, se il modello EW rimane quello che è previsto essere oggi, SN dedicherá una parte della flotta al marchio low cost. Se questa parte della flotta sará una parte esistente oggi o una dedicata ex novo non ve lo so dire.
Sicuramente il marchio Brussels Airlines è conosciuto e, con la sua rete capillare soprattutto in Africa, ha senso mantenerlo e non sostituirlo con EW.
La frase utilizzata da Carsten Spohr alla conferenza stampa seguita all´acquisizione di SN è stata:
“…sulla base del successo del suo sviluppo, Brussels Airlines puó dare un contributo significativo a portare il nostro marchio transeuropeo Eurowings al successo….”
Piú di questo purtroppo non posso aggiungere.
Belumosi hai ragione. Sará interessantissimo vedere gli ulteriori sviluppi di questa cooperazione con Etihad. Lufthansa punta a lavorare sui grandi numeri. In parte vuole ma in parte deve.
Lufthansa infatti ha un grande svantaggio rispetto ai concorrenti principali AF e BA. Cittá come Parigi o come Londra generano da sole volumi di traffico sufficienti a nutrire rotte long range.
Dovendo invece LH portare la maggior parte dei passeggeri su voli feeder (circa il 60-70%) verso FRA, MUC, VIE e ZRH, piú elevato è il numero di passeggeri in connessione, piú sará possibile dividere i costi con piú ricavi. Per raggiungere masse di transiti necessarie a riempire B747 e A380 da cittá come Francoforte sul Meno, si deve poter intercettare piú clientela possibile, offrendo un range vasto di destinazioni raggiungibili anche tramite partner.
Per ottenere tale scopo, Lufthansa ha da diverso tempo avviato diverse joint ventures per assicurarsi accesso a mercati chiavi. Negli ultimi anni sono stati siglati accordi importanti con United, Air Canada, ANA, Air China (dopo difficili trattative durate anni) e Singapore Airlines. Questo ha permesso a Lufthansa Group di avere un numero sempre piú alto di possibilitá di connessione ed accesso a mercati pieni di concorrenza (come in america) o altamente regolamentati (come in Cina), altrimenti impossibili da raggiungere. Un ulteriore sviluppo di un tale accordo con Etihad seguirebbe questo percorso iniziato anni fa.
Carsten Spohr ha detto alla conferenza stampa:
"..possiamo giá immaginare, di ampliere la nostra cooperazione in futuro anche ad altri settori..."
Al momento sappiamo solo del codeshare sulle destinazioni menzionate e qualsiasi altra cosa sarebbe frutto solo della mia immaginazione. Ma un allargamento di questa cooperazione potrebbe essere interessante e necessaria per i motivi di cui sopra.
LH243