Accordo regione Puglia Ryanair 2016


@belumosi, il nocciolo é quello. Fare un calcolo scientifico di quanto apporti il volo di turno é impossibile, perché troppe sono le variabili in discussione (uso dell'aereo in sostituzione di altro mezzo, emigrato che rientra come tutte le estati, studente fuori sede, imprenditore... e potremmo andare avanti). Prendere un solo caso per fare i conti (tipo il semplice non residente) lascia il tempo che trova.
Detto questo, é vero che il conto devi farlo anche su altri benefici (la mobilitá che permetti ai tuoi cittadini), ed in quest'ottica la cosa mi fa girare i cosiddetti, perché con una buona sinergia tra imprese che hanno diversi interessi, si potrebbero cogliere due piccioni con un'unica fava: aprire rotte verso cittá principali e non sottoborghi periferici di paesini (cosa che serve ai tuoi abitanti, magari), e, nel contempo, pubblicizzare la tua regione come meta turistica. Investendo, probabilmente, anche meno quattrini. Anche perché il calcolo che fai tu dei 10€ corrisponde ad un contributo per ogni pax arrivato, il che mi lascia qualche dubbio sulla correttezza (io opterei per una tara maggiore, togliendo quelli che comunque, di riffa o di raffa, avrebbero dovuto comunque raggiungere lo stesso luogo).
 
Lampante ma anche difficile da stabilire. E' uno dei punti su cui molti qui solleviamo il dubbio sull'effettivo 'valore aggiunto' di certi contratti.
Chi parla di ritorni 25x poi ci dovrebbe anche spiegare questi ritorni dove vanno ed a beneficio di chi.

In un paese dove la pressione fiscale media supera il 50%, il maggior beneficiario sono le casse dell'erario. Nel caso della Sicilia questo significa le casse della Regione Siciliana, anche se con una discreta latenza, mentre nel caso della Puglia significa proprio le casse del governo centrale.

Anni fa c'era un gran bravo forumista che faceva notare come in realtà per il sistema paese il ritorno più importante fosse quello dei pax internazionali in entrata, e che quindi aveva più senso economico incentivare quel tipo di rotte, soprattutto rispetto a quelle nazionali (se non ricordo male, si discuteva di un qualche politico locale che aveva fatto pressioni per far sovvenzionare un volo TPS-CIA, che per quanto possa essere utile ad un certo sottoinsieme di indigeni, alla fine non porta chissà quale beneficio al settore turistico locale).
 
@belumosi, il nocciolo é quello. Fare un calcolo scientifico di quanto apporti il volo di turno é impossibile, perché troppe sono le variabili in discussione (uso dell'aereo in sostituzione di altro mezzo, emigrato che rientra come tutte le estati, studente fuori sede, imprenditore... e potremmo andare avanti). Prendere un solo caso per fare i conti (tipo il semplice non residente) lascia il tempo che trova.
Detto questo, é vero che il conto devi farlo anche su altri benefici (la mobilitá che permetti ai tuoi cittadini), ed in quest'ottica la cosa mi fa girare i cosiddetti, perché con una buona sinergia tra imprese che hanno diversi interessi, si potrebbero cogliere due piccioni con un'unica fava: aprire rotte verso cittá principali e non sottoborghi periferici di paesini (cosa che serve ai tuoi abitanti, magari), e, nel contempo, pubblicizzare la tua regione come meta turistica. Investendo, probabilmente, anche meno quattrini. Anche perché il calcolo che fai tu dei 10€ corrisponde ad un contributo per ogni pax arrivato, il che mi lascia qualche dubbio sulla correttezza (io opterei per una tara maggiore, togliendo quelli che comunque, di riffa o di raffa, avrebbero dovuto comunque raggiungere lo stesso luogo).
Vero. Tra l'altro uno dei limiti di queste sovvenzioni è il legame con l'aeroporto, piuttosto che con il territorio dove sorge lo scalo.
Per fare un esempio, se a Trapani avessero investito gli stessi soldi per far arrivare gli stessi voli a PMO piuttosto che a TPS, quanto sarebbe diminuito l'afflusso di turisti nel trapanese? Secondo me poco, perchè al turista sarebbe stato "venduto" PMO come aeroporto di accesso al luogo prescelto per le vacanze.
 
Scusate, ma non concordo per nulla.
AGP faceva diversi milioni di pax anche prima della nascita delle LC, semplicemente perchè la Spagna ha saputo diventare una destinazione turistica per tutte le tasche. È tutto questo nonostante la costa del sol non sia neanche lontanamente paragonabile come bellezza alla Puglia o alla Sicilia.
 
O hai cambiato idea oppure francamente non mi pare affatto che tu sia d'accordo con vari punti elencati da belumosi.

Affatto. Non ho cambiato idea. il discorso di belumosi mi sembra ragionevole, e non ho problemi a riconoscerlo. Poi ci sono alcuni punti che non mi trovano d'accordo al 100% ma sul senso generale del post non posso che concordare.

Nello specifico sulle cose sui cui non concordo tanto:

**Solo in un mondo fantastico gli incentivi allo sviluppo dell' economia dovrebbero essere pagati dai beneficiari, proprio perchè i risultati alla fine si diramano a macchia d'olio ed individuare specificamente chi ne beneficia e quanto ne beneficia è utopia pura a meno di mettere il collare ai viaggiatori.

**Gli incentivi statali sono decine di Miliardi annui. Ristrutturazioni, caldaie, infissi, mobili, automobili, giovani, turismo, ristoranti, produzione di energia. Allora che facciamo? Alziamo la tassazione agli under 30 perchè lo stato predispone particolari incentivi economici per questa catogoria imprenditoriale? Facciamo lo stesso coi produttori di mobili?
Sarebbe un controsenso. Se metto un incentivo sto effettuando una redistribuzione delle risorse per aiutare a svilupparsi aree economiche (siano esse geografiche, anagrafiche o di settore) maggiormente in difficoltà.

Io sono fermamente convinto che Ryanair non sia la panacea di tutti i mali anzi. Non tutti hanno strutture, volumi e competenze adeguate per gestire, indirizzare e sfruttare il fenomeno. Diverse realtà ci riescono molto bene. La Puglia e l'aeroporto di Orio ad esempio. Altri non ci riescono. Ma non vedo perchè accanirsi su chi i risultati li ottiene.

Capisco il dubbio giuridico. NON capisco su che basi si scredita uno studio universitario, ancora di più NON capisco il dubbio economico. E' lampante, anche senza studio dell' università (bastano i dati sul turismo estero per farsi un idea), che il ritorno sul territorio è fortissimo.

E' uno dei punti su cui molti qui solleviamo il dubbio sull'effettivo 'valore aggiunto' di certi contratti.
Chi parla di ritorni 25x poi ci dovrebbe anche spiegare questi ritorni dove vanno ed a beneficio di chi.

Beh possiamo sempre mettere un collare satellitare ai turisti per saper con precisione dove spendono le cifre. Solo così possiamo passare dalla spesa media alla spesa precisa. Ed allora sapremo quanto se ne va in alberghi, quanto in ristoranti, quanti in bar, quanto in taxi, quanto in salumerie, quanto in negozietti per souvenir, quanto in bordelli illegali. E sapremo anche l'indirizzo preciso.

Scherzi a parte, capisci che è totalmente infattibile. Al massimo potrai avere una media delle ripartizione delle spese per area settoriale.
 
Anni fa c'era un gran bravo forumista che faceva notare come in realtà per il sistema paese il ritorno più importante fosse quello dei pax internazionali in entrata, e che quindi aveva più senso economico incentivare quel tipo di rotte, soprattutto rispetto a quelle nazionali (se non ricordo male, si discuteva di un qualche politico locale che aveva fatto pressioni per far sovvenzionare un volo TPS-CIA, che per quanto possa essere utile ad un certo sottoinsieme di indigeni, alla fine non porta chissà quale beneficio al settore turistico locale).

Questo è verissimo, il senso del sottolineato è che tutti i soldi che i turisti esteri spendono in territorio italiano entrano nella contabilità del commercio internazionale (la bilancia dei pagnamenti) con lo stesso segno contabile che hanno le esportazioni. Semplificando: Tutti i soldi che i turisti esteri spendono in italia equivalgono contabilmente ad ESPERTAZIONI. A sua volta l'aumento delle esportazioni (e quindi l aumento del turismo) ha un doppio effetto, sia sul pil, sia sullo stock di ricchezza, sia sugli equilibri del tasso di cambio.
Non mi addentro oltre per non fare un pippotto inappropriato. Chi vuole approfondire può legge su wikipedia, Blanchard o krugman.
 
se posso aggiungere 2 cents alla discussione, la mia esperienza (...coinvolto in trattative tra gestore APT e LCC) è che il vettore LCC punta ad azzerare i costi operativi sul singolo scalo ...tutti i costi, siano essi quelli di handling, tasse od imposte varie. Una trattativa che, come sottolineato da molti, è totalmente sbilanciata nel caso degli scali minori/regionali anche grazie soprattutto all'uso politico che viene fatto sul territorio dei dati di traffico (molti pax ..molto onore/consenso). Solo aumentando l’appetibilità/solidità dello scalo si riesce a disegnare incentive scheme mirati, ad esempio sullo sviluppo turistico.

Pesa tutto e quindi anche un eventuale aumento della Tassa Comunale (a vantaggio dell'INPS), perché l’LCC proverà a farsela “rimborsare” in qualche modo dal gestore: ridurre questa od ogni altra inutile gabella (IRESA?) significherebbe per il gestore poter “negoziare” una riduzione degli incentivi offerti al vettore. Tra l’altro, in concessione totale il gestore trattiene tutte le altre imposte/tasse meno questa per cui se il gestore è costretto dagli accordi a rimborsarla, la perdita è secca.

Che poi il cliente tipo per un LCC sia così price-sensitive da non volare più se il costo del biglietto supera quello del taxi per arrivare in aeroporto è oggetto di studio da sempre (..almeno da quando si parla di Southwest Effect). Ma è di sicuro la leva che usa da sempre MOL: volete i miei pax allora non fatemi pagare niente. E tutti gli altri, legacy incluse, si sono adeguate.

Amen! Ti ringrazio della testimonianza da insider, che conferma perfettamente le mie aspettative sulla questione.
 
Vero. Tra l'altro uno dei limiti di queste sovvenzioni è il legame con l'aeroporto, piuttosto che con il territorio dove sorge lo scalo.
Per fare un esempio, se a Trapani avessero investito gli stessi soldi per far arrivare gli stessi voli a PMO piuttosto che a TPS, quanto sarebbe diminuito l'afflusso di turisti nel trapanese? Secondo me poco, perché al turista sarebbe stato "venduto" PMO come aeroporto di accesso al luogo prescelto per le vacanze.

Tranne un paio di corse di autobus di linea al giorno, che forse diventano 3 per un paio di mesi d'estate, non c'è alcun tipo di trasporto pubblico tra Trapani e PMO. C'era una volta il treno, con cambio a Piraineto (e spesso secondo cambio ad Alcamo Diramazione), ma a parte il basso livello di servizio (in 3 ore era un miracolo, c'erano poche corse al giorno), qualche anno fa hanno chiuso l'Alcamo Diramazione-Trapani per frane, e riaprirla costa 50 milioni di Euro (e tutta la Piraineto-Trapani è a singolo binario, ammodernarla anche senza il raddoppio costerebbe molto di più, per non parlare delle spese di esercizio una volta ammodernata). Ci si pagano gli investimenti mercatistici a Ryanair per una decina d'anni con quella stessa cifra. La frequenza degli autobus non si può incrementare, almeno fino alla definitiva "liberalizzazione", e se anche si fosse potuta incrementare, il costo sarebbe stato in pratica simile a quello pagato per i suddetti investimenti mercatistici. Anche quando finalmente arriverà questa benedetta "liberalizzazione", nel 2017 a meno di nuove proroghe (ricordo che una rappresentante del PdL al Senato provò a far passare una proroga al centinaio di concessionari fino al 2019), alla fine non mi stupirei se le sovvenzioni pubbliche per un eventuale aumento del livello di servizio tra PMO e Trapani fossero più o meno della stessa entità di quelle richieste dal vettore LCC in questione per mantenere una base a TPS, e non mi stupirei se la Regione Siciliana pretendesse, in analogia di quanto recentemente fatto con gli aeroporti, che fossero i comuni a pagarsi gli eventuali incrementi di servizio (e.g. in questo scenario il comune di Trapani dovrebbe pagarsi le sovvenzioni per le corse a PMO).

Restano taxi, NCC e navette private in alta stagione. Dubito che investendo le stesse cifre a PMO piuttosto che a TPS, ci si possa aspettare lo stesso ritorno per in termini di turisti nel trapanese. Ad ogni modo all'inizio le risorse erano della provincia di Trapani, che decideva di investirli nell'aeroporto invece che in sagre o altre spese clientelari. Il problema a TPS è nato quando, abolendo le province, il Sig. Crocetta non ha distribuito le risorse che queste amministravano ai liberi consorzi, accentrando nelle sue mani queste risorse, che ha probabilmente usato per altro, in altre parti della Sicilia.

Dal punto di vista del TPL, e probabilmente anche del governo locale, la situazione in Puglia mi sembra nettamente migliore.
 
Io adoro l'ironia. Quando però ha dietro delle considerazioni concrete. Ti rispondo per passo.

-Il turismo è sensibile al prezzo. Non parliamo della differenza tra 19 eur e 39 eur (che, invero, è bassa in valore assoluto ma atissima in valore percentuale). Parliamo della differenza tra una tariffa media (boh la calcoliamo da bilancio sul tutto il network?) sola andata di 45 eur e una tariffa media di (esempio easy, immagina AZ) 80 eur. A/R fanno 90 eur contro 160. Ovvero 70 eur di differenza a persona a viaggio. In media.
-Le persone scelgo dove andare se una zona costa 160 e un altra 90? Certo. Probabilmente tu sei altospendente e non sai di che parlo. Ma io fino a qualche anno fa che ero uno studentello senza lavoro ci badavo eccome. E posso assicurarti che sono tantissime le persone che per 70 eur a testa di differenza il week end (ti ricordo che la media di giorni passati dai turisti in puglia è di 4gg) se lo fanno in un altro posto.
-sulle tasse aeroportuali non so esserti d'aiuto, chiedi all'utente
-sul guadagno dell' ente pubblico ho gia risposto post dietro (e vedo che il concetto sviluppo dell' economia non è ancora compreso)
-su TW non saprei che dirti, io scrivo poco sul forum lui scrive tanto, sicuramente è più esperto. Però quando si contestano o distorcono anche i numeri di bilancio pubblico di un aeroporto c'è "qualquadra che non cosa".

1) Sono abbastanza d'accordo sulla differenza. Quello che non mi torna nel discorso è più semplice: un turista che guarda alla differenza di 30 euro per tratta, spende MEDIAMENTE 100 euro/giorno? È davvero plausibile il discorso fatto? Semplifico il mio dubbio ancor di più: da una parte il "turista medio" lo consideriamo molto attento ai 10 euro, dall'altra non ci facciamo problemi a dar per scontato che spenda molto in giro. E lo facciamo oltretutto sulla base di analisi, vuoi o non vuoi, di parte.
2) sul guadagno dell'ente pubblico nota l'esempio che ho fatto prima di parlare di comprensioni :D Te lo ripeto per semplicità: ente spende 10. ritornano 12, 2 all'ente e 10 a un privato. Il saldo per la collettività (non per il privato) è positivo? Che detto diversamente: per quale motivo lo Stato, cioè io, tu e tutti gli altri dobbiamo pagare tali incentivi? Per un guadagno sociale, collettivo o per la crescita di pochi privati?

Se c'è una cosa che mi fa impazzire è quando si cercano degli outlier e si considerano rappresentativi di tutto il sistema, o, peggio, quando si discute dell'andamento di funzioni, anche complesse, senza avere sistemi di riferimento, condizioni iniziali e al contorno certe. E, in alcune discussioni, questa è la norma, mi pare. :)
 
1) Sono abbastanza d'accordo sulla differenza. Quello che non mi torna nel discorso è più semplice: un turista che guarda alla differenza di 30 euro per tratta, spende MEDIAMENTE 100 euro/giorno? È davvero plausibile il discorso fatto? Semplifico il mio dubbio ancor di più: da una parte il "turista medio" lo consideriamo molto attento ai 10 euro, dall'altra non ci facciamo problemi a dar per scontato che spenda molto in giro. E lo facciamo oltretutto sulla base di analisi, vuoi o non vuoi, di parte.

Certo che è plausibile. Per diversi motivi:

-Effetto di "desistenza": se so che arrivarci costa troppo non prendo proprio in considerazione l'idea di andarci anche se il posto è bello ed economico
-Ripartizione del budget: ovvero bilancio le spese tra costo di viaggio e spese in loco. Esempio, se il mio budget complessivo per la vacanza è 500 eur, se il viaggio mi costa 300 eur potrò poi spenderne solo duecento. Se invece il viaggio mi costa 150 allora potrò spenderne anche 350.

Il tema del risparmio sul volo tu la vedi in termini di 10 euro, in realtà parliamo di importi molto maggiori (differenze tra costi delle diverse compagnie). Per quanto riguarda i dati di spesa dei turisti puoi tranquillamente prenderli e confrontarli anche con quelli dell'osservatorio regionale sul turismo.
Ma un ulteriore punto, forse ancora più fondamentale, è che dovresti vederla soprattutto in termini di psicologia del consumo.

2) sul guadagno dell'ente pubblico nota l'esempio che ho fatto prima di parlare di comprensioni :D Te lo ripeto per semplicità: ente spende 10. ritornano 12, 2 all'ente e 10 a un privato. Il saldo per la collettività (non per il privato) è positivo? Che detto diversamente: per quale motivo lo Stato, cioè io, tu e tutti gli altri dobbiamo pagare tali incentivi? Per un guadagno sociale, collettivo o per la crescita di pochi privati?

Due osservazioni:

1) Si incentiva un intero settore, in una intera area geografica. L'incentivo (per di più indiretto, quindi parlerei più di attività di promozione che di incentivo) non è quindi destinato a pochi specifici cittadini. Quindi parliamo di collettività. Magari tu non ci rientri, ma parliamo di collettività ugualmente. NON di PRIVATI (sarebbe stato cosi se l'incentivo fosse stato dato stile pannelli fotovoltaici, o stile agriturismo. Dammi nome e cognome, rispondi a questi requisiti e ti dò l incentivo monetario).
Detto ciò la maggior spesa che generano i turisti contribuisce al benessere collettivo e all aumento del pil. E, strano ma vero, l'incidenza del turismo sul pil è passata dal 3% di qualche anno fa al 7% attuale (non sto parlando esclusivamente del fenomeno ryanair, sia ben chiaro!). Alias se aumentano i turisti aumenta il pil, aumentano il redditto collettivo e quello pro capite (l albergatore che gudagna dal turista spenderà poi dal salumiere), e aumenta il gettito fiscale.

2)Bene siccome tu dici che il ritorno all'ente tramite tasse è di soli 2 milioni per 10 milioni spesi ti prego di dimostrarmelo numeri alla mano partendo da 312 milioni di fatturato.

Se c'è una cosa che mi fa impazzire è quando si cercano degli outlier e si considerano rappresentativi di tutto il sistema, o, peggio, quando si discute dell'andamento di funzioni, anche complesse, senza avere sistemi di riferimento, condizioni iniziali e al contorno certe. E, in alcune discussioni, questa è la norma, mi pare. :)

Concordo, e allora dico, sulla basa di cosa diciamo di saperne più noi della regione puglia? (potrebbe anche essere, e me lo auguro per la qualità del forum, ma sarebbe bello saperlo).
Ma soprattutto, chi dice che il documento è di parte o è viziato sta forse dicendo, senza addurre alcun ulteriore studio o dato, che la prof.ssa Bergantino ( che se non erro ha redatto lo studio) abbia scritto o sia stata portata a scrivere cose false? No perchè questa a casa mia si chiama diffamazione.
 
Ultima modifica:
Questo articolo si meriterebbe un thread a parte:
Alitalia, un piano in stile 'low cost' per convincere la Puglia a rinunciare a Ryanair
...
C’è qualcosa di più concreto oltre alla telefonata fatta dal presidente di Alitalia, Luca Cordero di Montezemolo, al presidente Michele Emiliano. Si tratta della possibilità di una sorta di strategia ad hoc per i cieli pugliesi. Una possibilità che Alitalia potrebbe valutare alla luce degli scenari di sviluppo che si potrebbero aprire proprio in Puglia a causa degli sconvolgimenti che stanno destabilizzando le rotte aeree pugliesi e mettendo per la prima volta in dubbio il dominio della Ryanair.

l ragionamento è molto semplice: Alitalia, come tutte le grandi compagnie aeree, adotta la strategia “hub & spoke”, vale a dire il modello di sviluppo che prevede uno scalo aeroportuale, l’hub, come base operativa principale della compagnia. Nel caso di Alitalia si tratta dell’aeroporto di Fiumicino. Sarebbe impossibile e deleterio per la compagnia rinunciare a questa strategia. Per questo l’ipotesi accreditata per i cieli pugliesi è quella di adottare anche il modello “point to point”, che prevede dei voli diretti fra uno scalo e l’altro. In pratica, quella strategia che ha determinato e continua a determinare il successo delle compagnie low cost. Ryanair compresa.

Del resto, Alitalia ha le armi a disposizione per rendere realizzabile questa ipotesi. La compagnia, partner di Etihad Airways (che detiene il 49 per cento delle azioni), possiede una flotta di 122 aerei. È quindi realistico pensare che una piccola parte di questa flotta possa essere dedicata al progetto pugliese per garantire agli scali di Bari e Brindisi, con il sostegno dei fondi regionali, voli diretti con alcune delle principali località italiane e europee, nel caso in cui decollasse l’ipotesi della gara pubblica.
...
da http://bari.repubblica.it/cronaca/2016/01/10/news/alitalia_a_bari-130927697/
 
Appena letto. Certo che con la struttura e i costi attuali, mi sembra difficile per AZ coprire le rotte FR.

Inviato dal mio SM-G920F utilizzando Tapatalk
Impensabile a meno che non sia in programma la realizzazione di una branca low cost stile Vueling da sviluppare da zero probabilmente in partnership con AB e EY. Lo spazio ci sarebbe, ognuno dei 3 gruppi ha una sua branca low cost ma andrebbe creato con costi da low cost, come fecero per AirOne Smart carrier era insostenibile visti i costi AZ.
 
Questo articolo si meriterebbe un thread a parte:
E' un articolo che non dice sostanzialmente nulla.
Tralaltro quello di collegare certe citta' minori italiane con voli p2p italiani e internazionali a fronte di accordi specifici con i gestori aeroportuali non e' affatto una novita'.
 
Magari adesso è cambiato qualcosa ma a suo tempo a BGY AZ non fece proprio delle proposte economiche...
Ripristinare il volo Orio-Roma? Alitalia vuole 1,5 milioni di euro
Alitalia difficilmente tornerà ad Orio al Serio. Anche perché per farlo avrebbe chiesto un «incentivo»: 1 milione e mezzo di euro per 3 voli giornalieri da e per Roma. Perchè per Alitalia i tre voli quotidiani sono in perdita, da qui la decisione prima di sospendere il volo dal 9 gennaio, poi di tornare a metterlo in vendita on line, salvo decretarne il definitivo stop dal 26 marzo.

Di fronte alla richiesta di integrazione da parte della ex compagnia di bandiera, il dietrofront è stato immediato: margini di trattativa non ce n'erano. Un milione e mezzo di euro per 3 voli è sembrato decisamente troppo, anche se nel corso della trattativa si sarebbe scesi a 1. Ma per 2 voli.

Alitalia avrebbero lasciato aperto qualche piccolo spiraglio per tornare a volare da Orio nei mesi estivi, ma rimane solo un'ipotesi. Del resto, tutta la potenza di fuoco della compagnia è concentrata sul Linate-Fiumicino.
E' un articolo del 7 aprile 2012 e parecchie cose sono cambiate o no?
http://www.ecodibergamo.it/stories/..._orio-roma_alitalia_vuole_15_milioni_di_euro/
 
Questo articolo si meriterebbe un thread a parte:

Alitalia, un piano in stile 'low cost' per convincere la Puglia a rinunciare a Ryanair

La storia recente di alitalia non ha insegnato nulla evidentemente. Rincorrere una LC su rotte di breve raggio. Ok magari ci può stare. Ma con quale criterio? e soprattutto con quali aspettative? Si pensa di poter competere con i cask (e quindi con le relative tariffe) delle varie low cost?
Giusto per comprendere elenco i cask ex-fuel di alcune compagnie (anche se un po' datati, 2013, rendono l'idea):

Ryanair: 1,60
Easyjet: 3,29
Norwegian:3,65
Vueling: 4,05
IAG 4,46
Airberlin: 4,5
KLM: 5
Lufthansa:5,94
AirFrance: 6,14

Dove mai potremmo piazzarci con alitalia in termini di costi ex fuel e quindi tariffe praticabili?

Secondo me, e forse sbaglio, si rischia solo un bagno di sangue, sia per alitalia, sia per eventuali incentivi che comunque non renderebbero sufficientemente competitivi i prezzi.
 
Secondo me, e forse sbaglio, si rischia solo un bagno di sangue, sia per alitalia, sia per eventuali incentivi che comunque non renderebbero sufficientemente competitivi i prezzi.
Sul bagno di sangue per Alitalia sono d'accordo, sui prezzi non sufficientemente competitivi meno.
Sono sicuro che i turisti dall'estero (ma anche dal resto d'Italia) viaggerebbero anche a fronte di un prezzo medio di biglietto piu' alto. Sono sicuramente piu' i 'locali' ad essere sensibili ad un eventuale prezzo piu' alto, ergo non quelli che andrebbero in realta' incentivati.
Ma qui rischiamo di ricominciare, quindi evito.
 
Insomma è talmente straordinario come l'industria petrolifera con una piccola differenza... nel ricerca del petrolio oltre che a pagarsi l'investimento chi beneficia deve indennizzare la collettività,qui invece si chiede il contrario e cioè alla collettività di pagare l'investimento... mi sa che i numeri non sono proprio come nell'industria petrolifera altrimenti i soldini correrebbero a metterli gli operatori del settore.
 
Ultima modifica: