Crisi Airbus tra smentite e rassicurazioni</u>
Anche oggi la cronaca della crisi Airbus registra un touribillon di smentite e rassicurazioni ai sindacati e agli investitori, pubblicate su autorevoli quotidiani francesi e tedeschi. Le prime riguardano due notizie riportate da La Tribune e da Die Welt. Il quotidiano francese parlava di possibili dimissioni del presidente e CEO di Airbus Christian Streiff e lo vedeva proiettato a ricoprire la carica di vertice vacante di Peugeot - Citroen. Il quotidiano tedesco, invece, parlava di possibili due anni di ritardo del programma A400M. Una notizia che, sommata a quella di una profonda analisi da fare sul programma A350, praticamente poneva un’ ombra su tutti i nuovi programmi del costruttore europeo. Sulla prima notizia un portavoce di Airbus è stato cristallino con l’agenzia di stampa AFP: «Airbus smentisce categoricamente le speculazioni» sulle dimissioni di Streiff. A sua volta un portavoce del ministero della Difesa di Berlino ha dichiarato: «Airbus ci ha rassicurati che il programma A400M mantiene i tempi schedulati». Smentite che rassicurano su vertici ed aereo da trasporto militare Airbus, ma che danno una misura del clima che aleggia intorno al colosso aeronautico. Un clima nel quale parlare di un nuovo ritardo o di uno scollamento ai vertici dell’ azienda appare perlomeno verosimile e che fa sembrare atmosfera di un’altra epoca l’immagine del colosso europeo che inanellava ordini e consegne e presentava al mondo il più grande aereo civile della storia.
Insomma, la crisi c’è e ed il piano di rilancio, il Power8, è una strada necessaria che inevitabilmente costerà sacrifici. Sulla questione oggi EADS, madre dell’ azienda di Tolosa, tranquillizza i sindacati ed annuncia che nessuna decisione è stata ancora presa circa il programma A380 ed il programma A350 e che in ogni caso le decisioni, comprese quelle sul futuro produttivi di determinati impianti, verranno prese dopo una profonda valutazione anche con i rappresentanti dei lavoratori. Airbus e sindacati si erano già incontrati lo scorso mercoledì per discutere della ristrutturazione, ma, a quanto hanno riferito i rappresentanti dei lavoratori, sono stati comunicati ben pochi dettagli e lo stesso management si è preso tre mesi di tempo per valutare a pieno la situazione. Corre voce, tra l’altro, che il piano di Streiff sia giudicato troppo severo da alcuni consiglieri di Airbus e la notizia smentita delle possibili dimissioni del capo di Airbus sembrava fondarsi proprio sul suo possibile isolamento.
In questo scenario s’inserisce la notizia di Rolls-Royce che ha deciso di sospendere per un anno la produzione dei motori Trent 900 destinati al liner doppio ponte di Tolosa. Una decisione "tecnica" che prende atto degli annunciati ulteriori ritardi del programma A380 e che certo non può pesare come un atto di sfiducia rispetto al costruttore, ma che in un clima del genere suona, emotivamente e non certo razionalmente, come una sottolineatura dei problemi dell’ A380. D’altra parte che i problemi siano grossi lo hanno confermato gli stessi manager di Airbus che ieri hanno riconosciuto al sempiterno rivale Boeing 15 anni di vantaggio e che hanno dichiarato la necessità di un’attenta valutazione preventiva delle capacità finanziarie ed ingegneristiche per procedere con il programma A350. A questo si aggiunga che, se pure smentita l’ipotesi di ritardo del programma A400M, lo stesso è stato comunque definito «sotto pressione» dagli stessi vertici Airbus.
Insomma, Airbus vuole, e deve, correre ai ripari e conta di farlo concertando con i sindacati, ma qui la partita si complica vista anche la natura "multicentrica" dell’ azienda. Se EADS rassicura che nessuna decisione è stata presa, anche per il futuro produttivo dello stabilimento di Amburgo che tanto agita la Germania, è un fatto che la ristrutturazione deve entrare nel vivo dei rapporti produttivi tra i vari stabilimenti disseminati nei quattro paesi riuniti sotto il marchio Airbus. La scure dei tagli della ristrutturazione dovrebbe muoversi secondo logiche produttive, ma non è detto che queste coincidano con quelle geografiche e politiche.
By Dedalonews.it
Credo che abbiano capito i loro sbagli e ora procedono a una radicale revisione di tutti i programmi. Questo secondo me è un buon passo intrapreso da Airbus.
Ciao
Fabio