Ecco l'articolo in questione.
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Un seggio europeo in premio al capo dei piloti?
L'indigestione da eterno dramma dell'Alitalia e il sollievo nazionale dopo la firma di tutte e nove le sigle sindacali agli accordi Cai ha spento prima del solito i riflettori su una vicenda che, per certi versi, entra nel vivo ora. Per dirla con un dirigente Anpac, Giovanni Galiotto, che ha affidato alle mailing list dei piloti un lungo sfogo nel giorno successivo all'accordo con Cai, la sospiratissima intesa «e il punto di partenza di una vertenza ancora dura, che inevitabilmente comporterà sacrifici e rinunce». Anzitutto. dovranno essere decisi i cassintegrati. Non certo un dettaglio da poco.
La Cai ha convocato i sindacati per lunedì prossimo per iniziare il confronto sul nuovo contratto e il giorno dopo è prevista una riunione al ministero per avviare le procedure per la cassa integrazione straordinaria. A quanto si apprende, il commissario straordinario Fantozzi dovrebbe mettere tutti i lavoratori
Alitalia e AirOne in cassa integrazione. Successivamente, la Cai li assumerà ex novo beneficiando così (grazie alla nuova legge Marzano) di uno
sgravio fiscale generosissimo. Già sulle liste dei cassintegrati avviene un primo passaggio spinoso. Le definiranno i sindacati, che si accorderanno con Cai sui criteri. Per quanto riguarda i piloti, dunque, Anpac, Up e la Quadruplice, cioè Cgil, Cisl, Uil e Ugl. L'indennità delle aquile si aggira attorno ai mille euro, ma per ognuno di loro verrà calcolato l'80% di quello che percepivano negli ultimi mesi e la differenza sarà pagata dal fondo di garanzia del trasporto aereo. In teoria, la scelta dovrebbe rispettare in prima battuta un criterio di anzianità e di vicinanza - anagrafica o contributiva – alla pensione. Poi, bisognerà guardare agli aerei che restano a terra. Ma nel frattempo, a giudicare dalle mail e dai commenti che circolano in rete, alcuni piloti e l'Anpac stanno tentando di trasformare ancora una volta questo delicatissimo momento in un'occasione per fare pressioni o consolidare il loro potere in azienda.
Del resto, una sconcertante dichiarazione di Fabio Berti al Porta a Porta di lunedì scorso, ignorata dai giornali, la dice lunga sull'idea che l'Anpac ha di se stessa. Su
Berti circolano tra l'altro, voci insistenti in Anpac su un'offerta "collaterale" che il governo gli avrebbe fatto nei difficili giorni della vertenza Cai. O la presidenza dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (l'attuale numero uno, Bruno Franchi, scade a marzo del 2009), oppure, in alternativa, un seggio per le elezioni europee del 2009, nelle liste del Pdl. «Quello che può essere successo - ha detto Berti nella trasmissione di Vespa - è che l'Anpac abbia riempito dei vuoti di potere dentro l'azienda». Soprattutto, «può essere successo che in condizioni in cui non c'era un proprietario e un management che non ne sentiva direttamente la responsabilità, così come la può sentire un imprenditore che possiede un'azienda, ci siano stati vuoti riempiti dall'associazione». Possiamo solo immaginare lo stato d'animo di Colaninno, dall'aria impassibile sulla poltrona di fronte, ma tant'è. A più di uno spettatore, che paga tasse da decenni nella convinzione che aziende pubbliche come l'Alitalia non siano gestite dai piloti ma da un regolare management e che il proprietario ci sia, cioè il Tesoro, sarà cascata la mascella a terra. Ma è sul web che le "aquile" si stanno, al solito, scatenando. Per creare il clima giusto in vista delle liste dei cassintegrati e dei prossimi test al simulatore o in volo per l'abilitazione. Un assaggio? Ecco la mail di un certo Marco Lupo, che si preoccupa di garantire un futuro incerto a
Valentina Leone, pilota della Cisl apparsa in tivvù per difendere l'accordo:«io mi auguro che i signori comandanti di A32x non facciano più toccare il side stick alla "signora" riccioli d'oro». Un altro, Franco Zorzo, a proposito dei confederali, sempre nell'allegro clima di delazione, auspica che «chi avrà il potere di controllare sappia fare bene il suo lavoro...la vendetta è un piatto che va consumato freddo...io ho la memoria di un elefante, spero anche tutti voi».
Articolo di Tonia Mastrobuoni
dal quotidiano "il Riformista"