27 giugno - 33° anniversario strage di Ustica


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Rinco59, ti posto il mio parere. Le cose sono 2: o hanno avuto paura a scrivere la verità, oppure non avevano prove.
In ogni caso i racconti non hanno alcuna valenza probatoria. E' lo stesso discorso su Priore di cui si accennava alcuni post sopra: tu puoi farti l'idea che vuoi, ma senza prove quell'idea è un tuo costrutto privo di fondamento.

Scrivere post dove ribatto quel che mi ha detto il mio amico carissimo o il conoscente che stimo massimamente e per il quale nutro massima stima in quanto persona rispettabile ed integerrima è molto simile ad una attività di depistaggio in buona fede, nel momento in cui quel che ti ha detto non è finito nero su bianco in un documento rivolto alla magistratura.
Bene, se tale documento non esiste, significa che quello che il mio amico carissimo afferma non ha prove oggettive, e pertanto può essere derubricato a qualsiasi opinione personale di qualsiasi soggetto. Ovvero vale quanto l'opinione di sora Lella che, seduta sull'isola Tiberina, ti raccontava (pace all'anima sua) le storie romanzate del cinema a Roma negli anni d'oro.
In linea di principio concordo.
ma in questa vicenda, ho avuto molti contatti diretti, vuoi perché la mia famiglia e' di Crotone, vuoi perché per una serie di motivi me ne sono occupato a fondo fino a buona metà degli anni 90.
La storia del Mig ha sempre suscitato interrogativi. Le domande che ho posto 3 post più su, ne sono esempio
ed Alfonso Zurlo era un importante medico di Crotone che non aveva alcun interesse in gioco e che ha sempre manifestato i suoi dubbi.
se poi aggiungi che non stiamo parlando ne di fantascienza ne di storie lette sui giornali, ma di vicende che, per i motivi di cui sopra, ci hanno coinvolto direttamente, fai presto a farti un convincimento che non ha bisogno di un riscontro giudiziale.
 
In linea di principio concordo.
ma in questa vicenda, ho avuto molti contatti diretti, vuoi perché la mia famiglia e' di Crotone, vuoi perché per una serie di motivi me ne sono occupato a fondo fino a buona metà degli anni 90.
La storia del Mig ha sempre suscitato interrogativi. Le domande che ho posto 3 post più su, ne sono esempio
ed Alfonso Zurlo era un importante medico di Crotone che non aveva alcun interesse in gioco e che ha sempre manifestato i suoi dubbi.
se poi aggiungi che non stiamo parlando ne di fantascienza ne di storie lette sui giornali, ma di vicende che, per i motivi di cui sopra, ci hanno coinvolto direttamente, fai presto a farti un convincimento che non ha bisogno di un riscontro giudiziale.

Sgombro il campo da ogni dubbio: io sono assolutamente certo della tua buona fede. Chiediti però perché le cose che ha raccontato a te non le ha dette ai carabinieri ed ai magistrati.
 
Sgombro il campo da ogni dubbio: io sono assolutamente certo della tua buona fede. Chiediti però perché le cose che ha raccontato a te non le ha dette ai carabinieri ed ai magistrati.
Non vorrei ricordar male, Nicolap sicuramente ne avrà traccia, ma credo che i medici avessero manifestato i loro dubbi anche in forma ufficiale.
non so la forma tecnica, forse una integrazione della perizia.
 
Non vorrei ricordar male, Nicolap sicuramente ne avrà traccia, ma credo che i medici avessero manifestato i loro dubbi anche in forma ufficiale.
non so la forma tecnica, forse una integrazione della perizia.

Vedi post 28, che è onestamente imbarazzante....
 
Vedi post 28, che è onestamente imbarazzante....
Azz,scusate anche me..
Sicuramente lo è' imbarazzante.. Ma è anche strano che due stimati professionisti prima dicano, poi rinneghino.
se aggiungessi altro, farei gossip, ed allora avrebbe ragione Nicolap.
Mi limito solo a riferire ciò che ho ascoltato direttamente, e cioè i dubbi sul cadavere e sull idoneità fisica al volo.
aggiungo che ricordo una battuta, non so fosse tale, sull altezza
 
"Nel verbale di sopralluogo il dottor Scalise scrive che il corpo del pilota si trova su una pietraia in forte pendenza con la testa a monte, con le cinghie del paracadute legate al corpo e con i resti di un apparente seggiolino a circa un metro di distanza. L’uomo è di colorito scuro, corporatura robusta, 1.75 metri di altezza, capelli ondulati e baffi neri. Indossa una tuta da pilota di colore grigio scuro lacerata in più parti, non porta scarpe né distintivi. Il cadavere viene indicato in avanzato stato di decomposizione in un primo tempo, ma nel corso della stessa perizia, lo stesso Scalise attesta che il cadavere è “fresco”; qui cominciano le prime incongruenze: lo stesso gioco di versioni discordanti e sparizioni di prove che caratterizza la storia del DC-9 Itavia. Poco distante dal corpo del pilota viene ritrovato un casco di colore nero; è intriso di sangue. La morte è da attribuire alla frattura cranica conseguente ad un urto violento contro un corpo contundente duro. Il 19 luglio il vicepretore Savelli rilascia il nullaosta al seppellimento della salma non ancora identificata. Il tutto viene fatto con eccessiva fretta e lascia spazio a numerosi dubbi. Qualche giorno dopo, la Forza Armata per messo del generale di squadra aerea De Paolis chiede alla legione carabinieri di Catanzaro di considerare la possibilità di sottoporre ad autopsia la salma del pilota. Il giudice Priore, anni dopo, noterà come sia inconsueto che un atto di tale rilevanza sia stato compiuto su sollecitazione della Forza Armata e non d’iniziativa della procura locale. Il 22 luglio viene disposta l’autopsia del cadavere, fissata per il giorno successivo nella camera mortuaria del cimitero di Castelsilano. I professori Anselmo Zurlo, primario di medicina legale e cardiologo, ed Erasmo Rondanelli, primario patologo, effettueranno l’autopsia sul cadavere del pilota sotto la supervisione di numerosi militari dell’Arma e dell’Aeronautica, dell’assistente dei periti Scerra e del maresciallo dei carabinieri Lo Giacco. Il sostituto procuratore di Crotone Francesco Brancaccio non dà inizio all’autopsia fino a quando non giunge con l’elicottero un comandante in divisa, il generale di brigata Zeno Tascio, capo del SIOS Aeronautica, ed un fotografo convocato dai Carabinieri di Crotone, che scatta una ventina di fotografie a mano a mano che i reperti vengono evidenziati dai due periti tenendoli con le pinze; anche queste fotografie non verranno mai ritrovate."

http://usticadestiniincrociati.wordpress.com/la-mia-tesi-di-laurea/il-mig-23-libico/
 
Nel 2009 un ex Ministro ex Presidente del Consiglio ed ex Presidente della Repubblica, disse la sua veritá.

Non ho dato un grande contributo alla storia - ha detto Cossiga - ho solo raccontato quello che sapevo. Si è riaperta un'inchiesta su Ustica e ho testimoniato". L'ex presidente, nell'intervista contenuta nel documentario, ha svelato che l'allora capo del Sismi gli riferì che sarebbe stato un missile, lanciato da un aereo francese per colpire un aereo libico con a bordo Gheddafi, ad abbattere il Dc9 Itavia sulle acque di Ustica. Cossiga, però, ha espresso la propria sfiducia sulla possibilità che in futuro venga fatta chiarezza: "Credo però che non si saprà mai nulla di più - ha aggiunto Cossiga - La Francia sa mantenere un segreto e si è sempre rifiutata di rispondere alle nostre domande. L'altro Stato coinvolto è l'ex Unione Sovietica"

Ma si é preferito farlo passare per (quasi)matto.
 
È bene leggere i paragrafi successivi
"Rondanelli dichiarerà in seguito che, su specifica richiesta del Procuratore e degli altri funzionari presenti quel giorno, non era stato possibile effettuare una perizia completa sul cadavere (ovvero procedere all’analisi degli organi interni e effettuare prelievi per gli esami istologici), ma era stato richiesto di procedere ad una semplice ricognizione di cadavere. Tale esigenza sarebbe stata dettata dalla necessità di riferire telefonicamente, quanto prima possibile, i risultati dei rilievi alla procura della Repubblica di Roma, che indaga sull’abbattimento del DC-9 di Ustica, e che ha richiesto ogni notizia utile sulla caduta del MIG: con specifico riferimento all’entità delle lesioni riportate del pilota. Il giorno successivo, il 23 luglio, i periti scrivono che il cadavere si trovava in “avanzato stato di decomposizione, con presenza di numerosi nidi di vermi”, ma in un secondo momento apportano correzioni a mano indicando come avanzatissimo lo stato di decomposizione. Questa correzione viene erroneamente interpretata come un atto dovuto per amicizia nei confronti di Aldo Davanzali presidente dell’itavia da parte del professor Zurlo. Anche in questo caso, come per la relazione del dottor Scalise, alcune affermazioni dei due periti: affermazioni per altro frettolose e vaghe; lasciano intendere che il cadavere fosse “fresco” all’epoca dei fatti e quindi congruente con la data di rinvenimento del relitto. Subito dopo la consegna della relazione, il 24 luglio, i due professori esprimono perplessità circa l’epoca della morte del pilota; decidono quindi di redigere un supplemento alla perizia già consegnata, dal titolo “Memoria aggiuntiva alla perizia autoptica eseguita in data 23 luglio 1980”. A detta dei due esperti la morte di quell’uomo risale ad almeno quindici giorni prima dell’autopsia, proprio intorno al 27 giugno 1980, il giorno dell’abbattimento del DC-9. I periti vengono convocati dal capitano Inzolia nella sede della compagnia dei carabinieri di Crotone ed in seguito la memoria aggiuntiva di Rondanelli e Zurlo sparisce.


<<Zurlo ricorda di essere stato convocato da Inzolia e di essere andato alla caserma dietro le pressioni di costui che aveva fatto presente, alla sua risposta di non poter andare, che l’ufficiale che voleva vederlo era giunto appositamente in aereo da Roma e che, sempre in aereo quella stessa sera, doveva ritornare a Roma. Anche lui ricorda che l’uomo indossava un abito bianco, forse una divisa estiva. I due periti incontrarono separatamente questa persona, giacché raggiunsero la caserma in orari differenti. La persona giunta da Roma, che appariva un ufficiale medico dell’Aeronautica, chiese chiarimenti sullo stato di conservazione della salma, come se avesse avuto conoscenza del supplemento di perizia presentato dopo il primo verbale e quindi come se fosse a conoscenza dei dubbi che erano sopraggiunti dopo il deposito della prima perizia. Di fronte alle perplessità di Zurlo gli esibì una foto a colori tipo polaroid del cadavere, nella quale si notava il colore vermiglio del sangue fuoriuscito dalla salma che bagnava il terreno sottostante. Il particolare del colore avrebbe deposto secondo l’ufficiale a favore della tesi della morte recentissima del pilota. Sempre secondo l’ufficiale quella fotografia era stata scattata al momento del ritrovamento del cadavere. Zurlo obiettò, affermando che anche se la fotografia era stata scattata di certo all’atto del ritrovamento del corpo, nulla provava che il rinvenimento era avvenuto cinque giorni prima dell’esecuzione della perizia necroscopica, cioè nulla provava la data in cui la fotografia era stata eseguita. L’ufficiale sorrise a tale osservazione e l’incontro ebbe termine.


Inzolia non ricorda assolutamente l’episodio; non ricorda la convocazione in caserma dei due periti, non ricorda ufficiali venuti appositamente da Roma in aereo, che sarebbero ripartiti subito dopo l’incontro con i due professori; non ricorda esibizioni di polaroid nel suo ufficio; non ricorda alcun signore vestito di bianco; non ritiene che esistano divise bianche nelle forze di Polizia. Questo atteggiamento dell’Inzolia è particolarmente grave. Egli palesemente intende cancellare il ricordo del fatto, di cui è l’unico testimone. In effetti mai si sarebbe potuti arrivare alla identificazione dell’ufficiale, se non si fosse trovata quasi casualmente documentazione su quella missione. E ne sarebbe derivato un ulteriore motivo di aggressione alla credibilità dei periti, sostenitori di una convocazione e di un incontro, assolutamente non provati.>> (dalle “Conclusioni del Giudice Istruttore Rosario Priore sulla vicenda del MIG, 31/08/1999”)
 
Ma difatti non sono proprio militari di leva ad avere affermato di avere piantonato il MIG proprio a fine giugno?
Ho i miei dubbi che l'abbiano fatto. In quel periodo ero militare, anche se non in aviazione. Ogni scorta, piantonamento, accompagnamento che esulasse dalla routine era eseguito dai CC, e non di leva.
E c'erano anche tante sora Lella che dalla mosca facevan nascere l'aquila.
 
Ho i miei dubbi che l'abbiano fatto. In quel periodo ero militare, anche se non in aviazione. Ogni scorta, piantonamento, accompagnamento che esulasse dalla routine era eseguito dai CC, e non di leva.
E c'erano anche tante sora Lella che dalla mosca facevan nascere l'aquila.

Ecco qui
Che qualcuno abbia preso lucciole per lanterne ci può ovviamente stare. Ma quando sono tante le tessere del puzzle che non si trovano, allora qualcosa che non va c'è.
Ricordo, sempre a proposito del MIG, che Duan Claridge, all'epoca capo sezione CIA a Roma, dichiarò per due volte di avere mandato suoi uomini a ispezionare il MIG caduto subito dopo la tragedia di Ustica. Poi in seguito ritrattò

In quegli ambienti tutti ne hanno viste tante, ma un aereo civile che esplode e un MIG precipitato, anche per quegli anni, non erano certo all'ordine del giorno. Possibile che tanti si siano sbagliati cambiando versione più volte o non ricordino?
Io, pur non essendo coinvolto, ricordo ogni dettaglio dell'11 settembre. Ancora oggi a più di 10 anni di distanza: dove ero, cosa stavo facendo, la prima telefonata che ho fatto etc etc
 
Michele e Rinco, quello che avete postato è uno stralcio delle conclusioni del GI Priore. Non si tratta dei documenti nudi e crudi dell'indagine, bensì di come lui ha interpretato tali documenti.
Si tratta della teoria che lui si è convinto spieghi le dinamiche dei fatti. Non di come i fatti si sono effettivamente svolti.
C'è una differenza abissale. Come il magistrato giudicante ha poi dovuto far notare in sede di dibattimento.
 
Ecco qui
Che qualcuno abbia preso lucciole per lanterne ci può ovviamente stare. Ma quando sono tante le tessere del puzzle che non si trovano, allora qualcosa che non va c'è.
Ricordo, sempre a proposito del MIG, che Duan Claridge, all'epoca capo sezione CIA a Roma, dichiarò per due volte di avere mandato suoi uomini a ispezionare il MIG caduto subito dopo la tragedia di Ustica. Poi in seguito ritrattò

In quegli ambienti tutti ne hanno viste tante, ma un aereo civile che esplode e un MIG precipitato, anche per quegli anni, non erano certo all'ordine del giorno. Possibile che tanti si siano sbagliati cambiando versione più volte o non ricordino?
Io, pur non essendo coinvolto, ricordo ogni dettaglio dell'11 settembre. Ancora oggi a più di 10 anni di distanza: dove ero, cosa stavo facendo, la prima telefonata che ho fatto etc etc

Perchè questa ostinazione ad utilizzare la stampa, invece degli atti ufficiali dell'inchiesta?
E un po' come se domani uno portasse in giudizio questa discussione su AC come prova documentale.
 
Azz,scusate anche me..
Sicuramente lo è' imbarazzante.. Ma è anche strano che due stimati professionisti prima dicano, poi rinneghino.
se aggiungessi altro, farei gossip, ed allora avrebbe ragione Nicolap.
Mi limito solo a riferire ciò che ho ascoltato direttamente, e cioè i dubbi sul cadavere e sull idoneità fisica al volo.
aggiungo che ricordo una battuta, non so fosse tale, sull altezza

e questo non sarebbe un commento alla "mio cuggino m'ha detto"? Zurlo trovava anormale un pilota di 175cm?
 
Michele e Rinco, quello che avete postato è uno stralcio delle conclusioni del GI Priore. Non si tratta dei documenti nudi e crudi dell'indagine, bensì di come lui ha interpretato tali documenti.
Si tratta della teoria che lui si è convinto spieghi le dinamiche dei fatti. Non di come i fatti si sono effettivamente svolti.
C'è una differenza abissale. Come il magistrato giudicante ha poi dovuto far notare in sede di dibattimento.

Perchè questa ostinazione ad utilizzare la stampa, invece degli atti ufficiali dell'inchiesta?
E un po' come se domani uno portasse in giudizio questa discussione su AC come prova documentale.

e questo non sarebbe un commento alla "mio cuggino m'ha detto"? Zurlo trovava anormale un pilota di 175cm?
Le tue affermazioni sono tutte corrette.
ma quello che si intende far rilevare non è' , purtroppo, la conoscenza accertata di quello che sia effettivamente avvenuto, quanto, per dirla con Mac, come , nonostante la rilevanza dei fatti, tante persone ed in tanti diversi contesti abbiano fornito versioni imprecise quando non contrastanti.
per quanto mi riguarda, la questione Dell altezza prendila per quello che è , non ricordo esattamente la battuta, e trent anni fa avevo una diversa sensibilità di fronte a certo accadimenti, forse era qualcosa del tipo " in Libia son messi proprio male se devon prendere certa gente come piloti" , appunto con riferimento alle caratteristiche fisiche, però visto che c ero io ad ascoltare quei discorsi, insieme magari anche a mio cugino, mi è sembrato naturale postarlo
 
Perchè questa ostinazione ad utilizzare la stampa, invece degli atti ufficiali dell'inchiesta?
E un po' come se domani uno portasse in giudizio questa discussione su AC come prova documentale.

Credo la risposta sia semplice: gli atti ufficiali dell'inchiesta non sono sufficienti (sia quantitativamente che qualitativamente) a scrivere la parola fine su questa tragedia.
È quindi normale che, senza una risposta plausibile (e definitiva), si cerchi di guardare oltre quelle che sono le posizioni ufficiali
 
Credo la risposta sia semplice: gli atti ufficiali dell'inchiesta non sono sufficienti (sia quantitativamente che qualitativamente) a scrivere la parola fine su questa tragedia.
È quindi normale che, senza una risposta plausibile (e definitiva), si cerchi di guardare oltre quelle che sono le posizioni ufficiali

hai davvero letto gli atti sulla questione che sollevavi?
 
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