27 giugno - 33° anniversario strage di Ustica


Stato
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.. a proposito di fatti e di precisione.. è possibile che dopo tanti anni e perizie non si sia stabilito non solo la causa della caduta dell'aereo, ma nemmeno se si sia destrutturato in volo o al contatto con il mare? Per non parlare dell'inchiesta sul Mig di Castelsilano, è cosí difficile stabilire ad esempio, se il Mig in questione avesse o meno l'autonomia di carburante per arrivare dalla Libia?
 
L'autonomia del Mig-23 è facile determinarla. Il modello trovato sulla sila era un Mig-23 MS, con 2800km di autonomia e quindi 1200 di raggio operativo. Il luogo dell'impatto sulla Sila è a una distanza di circa 700/850 chilometri dalla costa settentrionale della Libia (dove la maggior parte degli aeroporti è ubicato).
Il relitto non aveva serbatoi subalari, nè armamento, eccezion fatta per il cannoncino, privo tuttavia di munizioni.

Hanno indagato sui fatti dell'incidente due commissioni, una italiana e una libica. In quest'ultima sono stati messi agli atti anche i dettagli forniti dai piloti che volavano in formazione con l'aereo precipitato.
 
Per quanto concerne il modo in cui il DC9 si è disintegrato, invece, la commissione ha accertato con un certa precisione sia la dinamica, sia la tempistica. E' tutto molto ben documentato nei documenti dell'inchiesta.
 
L'autonomia del Mig-23 è facile determinarla. Il modello trovato sulla sila era un Mig-23 MS, con 2800km di autonomia e quindi 1200 di raggio operativo. Il luogo dell'impatto sulla Sila è a una distanza di circa 700/850 chilometri dalla costa settentrionale della Libia (dove la maggior parte degli aeroporti è ubicato).
Il relitto non aveva serbatoi subalari, nè armamento, eccezion fatta per il cannoncino, privo tuttavia di munizioni.

Hanno indagato sui fatti dell'incidente due commissioni, una italiana e una libica. In quest'ultima sono stati messi agli atti anche i dettagli forniti dai piloti che volavano in formazione con l'aereo precipitato.
Credo che a quei tempi gli unici dubbi riguardassero le condizioni del pilota libico. Il resto era tutto molto chiaro.
 
Grazie per le risposte. Il problema è che di perizie ne sono state fatte forse troppe e alcune mi pare stabiliscano i fatti in maniera differente oppure come affermó Andreotti "piú ne leggo e meno ne capisco"
 
chi esattamente dovrebbe ammettere? non cariche generiche, essendo un'accusa grave, servirebbero i nomi precisi.

e che cosa di preciso? nei fatti intendo.

e soprattutto in base a quale evidenza scaturita dall'indagine e dal processo?

Abbiamo già avuto modo di notare le nostre idee divergenti su questa vicenda, dato che non è la prima volta che ne discutiamo.

Di certo io non conosco i nomi dei responsabili, altrimenti avrei molto piacere a farli pubblicamente, e se questi fossero ancora vivi, anche a dirgli un paio di paroline di persona!

Nei fatti, è evidente che durante quella sera, e per esteso durante quel periodo storico, il Mar Tirreno era pieno di forze militari NATO.
È evidente che l'Italia era in quegli anni "tra l'incudine e il martello" perchè la Libia aveva forti interessi in Italia. Di certo la cosa non era vista di buon occhio dagli altri membri NATO. E mi riferisco al fatto che l'Italia faceva transitare liberamente aerei militari libici sul proprio territorio, cercando anche di occultare la cosa agli occhi degli americani/francesi.

Inoltre, a mio avviso, nel processo sono emersi fatti eclatanti che dimostrano l'interesse superiore di nascondere la vicenda. Tra i tanti, mi viene da ricordare: registri con pagine sapientemente tagliate, registrazioni audio/telefoniche in cui si sentono strane conversazioni (quello adesso mette la freccia ecc..), due militari esperti che lanciano ripetutamente allarmi con diverse modalità, per finire con uno strano cadavere che inizialmente viene definito "in stato di decomposizione avanzatissimo" e poi all'improvviso diventa un cadavere fresco, mettendo a tacere varie testimonianze recuperate a Castelsilano ed in altre zone della Calabria... A me non sembra che nessuno sappia cosa è successo.

Io non conosco la verità, ho solo una mia idea, come tutti del resto. E di certo non pretendo di avere ragione. Anzi spero che un giorno qualcuno dica che fu solo uno sbaglio in buona fede, e non un atto di guerra in tempo di pace.

Di certo però il Presidente della Repubblica, che ricordo essere anche il capo delle Forze Armate in Italia, che fa certe affermazioni, chiedendo impegno delle istituzioni, lo trovo se non altro bizzarro.
 
Credo che a quei tempi gli unici dubbi riguardassero le condizioni del pilota libico. Il resto era tutto molto chiaro.

Anche la documentazione sull'autopsia è agli atti, e vale la pena di andarsela a leggere nella sua interezza.

Zurlo e Rondanelli, concludono l'autopsia il 23 luglio sostenendo che "anamnesticamente la morte si può far risalire a cinque giorni prima e cioè al venerdì 18 luglio 1980".

Poi, tempo dopo, ritrattarono sostenendo di aver prodotto una memoria aggiuntiva il 26 luglio, nella quale avrebbero sostenuto che la morte era da farsi risalire non a 5 giorni prima, ma a 10/15. Quindi intorno alla fine del mese di giugno.
Non trovandosi la memoria aggiuntiva, i magistrati di Crotone iniziarono ad interrogare i due medici, che però non ricordavano a chi l'avessero consegnata, quando, nè dove. Alla domanda del magistrato "perchè non avete informato anche me di questa memoria aggiuntiva?", fecero scena muta.
Confermarono inoltre di non aver ritenuto utile fare una copia di detta memoria, e alla domanda del magistrato su chi dei due l'avesse redatta risposero entrambi "non ricordo".

Il Dott. Zurlo risultò successivamente legato professionalmente e per amicizia personale a Aldo Davanzali, presidente dell'Itavia.


Su questi fatti si basa la convinzione che il relitto sia precipitato il 27 giugno e non già il 18 luglio del 1980. Maggiori dettagli negli atti del processo.
 
Personalmente ne ho trovate parecchie di versioni particolari sui fatti di Castelsilano come ad esempio la teoria secondo la quale il pilota del Mig fu "conservato" in congelatore per alcuni giorni e poi riposizionato sul luogo dell'incidente.
 
Di certo io non conosco i nomi dei responsabili, altrimenti avrei molto piacere a farli pubblicamente, e se questi fossero ancora vivi, anche a dirgli un paio di paroline di persona!

Non sai chi siano, ma sai che sono morti?


Nei fatti, è evidente che durante quella sera, e per esteso durante quel periodo storico, il Mar Tirreno era pieno di forze militari NATO.
Il Mar Tirreno è teatro di attività addestrative NATO dal 1947. Che lo fosse in quel preciso momento del 27 giugno sarebbe interessante studiarlo su documenti che ne illustrino la portata e i dettagli.

E mi riferisco al fatto che l'Italia faceva transitare liberamente aerei militari libici sul proprio territorio, cercando anche di occultare la cosa agli occhi degli americani/francesi.
Anche su questo, credo che se hai modo di dimostrarlo, tireresti fuori uno scoop sensazionale. Un'anteprima qui dei documenti sarebbe graditissima.

Inoltre, a mio avviso, nel processo sono emersi fatti eclatanti che dimostrano l'interesse superiore di nascondere la vicenda. Tra i tanti, mi viene da ricordare: registri con pagine sapientemente tagliate, registrazioni audio/telefoniche in cui si sentono strane conversazioni (quello adesso mette la freccia ecc..), due militari esperti che lanciano ripetutamente allarmi con diverse modalità, per finire con uno strano cadavere che inizialmente viene definito "in stato di decomposizione avanzatissimo" e poi all'improvviso diventa un cadavere fresco, mettendo a tacere varie testimonianze recuperate a Castelsilano ed in altre zone della Calabria...

sull'ultimo punto ho risposto sopra, per quanto ne sia a conoscenza dagli atti ufficiali. sul resto se fornisci maggiori dettagli possiamo cercare di capire meglio di cosa si tratta.

Di certo però il Presidente della Repubblica, che ricordo essere anche il capo delle Forze Armate in Italia, che fa certe affermazioni, chiedendo impegno delle istituzioni, lo trovo se non altro bizzarro.
e su questo siamo tutti d'accordo.
 
Personalmente ne ho trovate parecchie di versioni particolari sui fatti di Castelsilano come ad esempio la teoria secondo la quale il pilota del Mig fu "conservato" in congelatore per alcuni giorni e poi riposizionato sul luogo dell'incidente.

Posso dire anche che furono i marziani a farlo, ma se non ho modo di provarlo, poi i magistrati mi fanno però una pernacchia.
Non capisco come mai ci sia tutta questa riluttanza a leggere i documenti ufficiali dell'inchiesta, dando invece spesso ampio spazio a siti internet di varia e spesso dubbia natura.
 
Vorrei fare una domanda, ed in particolare a chi ha letto gli atti ufficiali dell'inchiesta: il fatto del passeggero di I-TIGI trovato in mare con un laccio di scarpa legato come un laccio emostatico corrisponde al vero? E i salvagenti? Furono veramente trovati indossati dai passeggeri?
 
Vorrei fare una domanda, ed in particolare a chi ha letto gli atti ufficiali dell'inchiesta: il fatto del passeggero di I-TIGI trovato in mare con un laccio di scarpa legato come un laccio emostatico corrisponde al vero? E i salvagenti? Furono veramente trovati indossati dai passeggeri?

No. Non c'è traccia di questi fatti in alcun documento dell'inchiesta.
Nessuno dei cadaveri ripescati in mare e portati all'obitorio di Palermo è stato trovato con lacci emostatici improvvisati o con indosso il giubbotto salvagente.
 
Non sai chi siano, ma sai che sono morti?

Non so chi sono e non so se sono vivi o morti. Devo però supporre che, essendo passati 33 anni, una parte delle persone che vennero a conoscenza dei fatti, possano avere oggi un'età ragguardevole oppure essere passati a miglior vita. Non per questo voglio dire che non c'è più nessuno in vita in grado di parlare.

Il Mar Tirreno è teatro di attività addestrative NATO dal 1947. Che lo fosse in quel preciso momento del 27 giugno sarebbe interessante studiarlo su documenti che ne illustrino la portata e i dettagli.

Senz'altro vero. D'altra parte l'Italia fa parte della NATO da ben prima del 1980. Interessanti però appaiono, sempre a mio avviso, le ulteriori incongruenze delle dichiarazioni dei nostri alleati. La portaerei statunitense Saratoga ufficialmente si trovava nel Porto di Napoli, ed aveva i radar in manutenzione. In un secondo momento invece venne dichiarato che uno dei radar era attivo e si rilevò un intenso traffico a sud di Napoli. Ovviamente i registri sono andati persi. Tra l'altro dalle indagini del Giudice Priore vennero rilevate incongruenze anche con la presenza stessa della nave in porto, che secondo alcune testimonianze non era a Napoli quella sera.
I cugini francesi invece dichiararono che non vi fu traffico quella sera nella base corsa di Solenzara, tesi in contrasto con la testimonianza del Generale dei Carabinieri Niccolò Bozzo.

Anche su questo, credo che se hai modo di dimostrarlo, tireresti fuori uno scoop sensazionale. Un'anteprima qui dei documenti sarebbe graditissima.

Nella sentenza ordinanza del giudice Priore (procedimento penale 527/84) possiamo leggere alla pagina 1445:
Anche al fine di accertare la possibilità che velivoli libici avessero
potuto aver effettuato voli da e verso la Jugoslavia è stata posta particolare
attenzione al “corridoio” di cui più a lungo e in dettaglio nella parte dedicata
alle attività del Servizio informazioni militare. A ottobre del 1980 il Centro
CS di Verona segnalava alla 1ª Divisione che una fonte definita “attendibile”
e da “cautelare al massimo” - fonte di cui non è stato possibile accertare
l’identità, in quanto, a dire dell’allora responsabile del Centro, Vitaliano Di
Carlo, e del suo segretario, Cinotti, era manipolata dal segretario Di Donna,
deceduto nel 90, e i cui atti sono stati inspiegabilmente distrutti - aveva
segnalato l’esistenza di un accordo segreto che prevedeva la utilizzazione di
aeroporti jugoslavi da parte di velivoli militari libici per addestramento e
riparazioni. Aeroporti jugoslavi che erano raggiungibili attraverso una rotta
interessante il Mediterraneo centrale, lo Ionio ed il basso Adriatico,
sfruttando alcune carenze del sistema di avvistamento aereo italiano. Il
Centro - e qui l’importanza del documento - poneva in relazione le notizie
acquisite con l’ipotesi di collisione formulata a seguito della sciagura del
DC9 Itavia; alla vicenda della caduta del MiG libico che veniva indicata
come avvenuta nel “giugno 80”, ed alle conoscenze, da parte dei libici, delle
“zone critiche” nella rete di difesa aerea nazionale.

E ancora, nelle conclusioni finali a pagina 4962:
Ma ancor più follemente nessuno s’è mai curato del pericolo che con
questa emorragia ne derivava alla sicurezza dello Stato. Nessuno s’è mai
preoccupato non solo che si trasferissero ad uno Stato potenzialmente ostile
professionalità militari, ma che ne potessero scaturire anche – come
avvenne – rivelazioni e vere e proprie attività di spionaggio su informazioni
sensibilissime come i più volte detti “buchi” nella rete radar, quei varchi
cioè che consentivano la penetrazione nei nostri spazi e addirittura voli di
trasferimento dal Mediterraneo nel Nord-Italia e verso l’Est europeo. Come
provato dai corridoi per i MiG che raggiungevano la Jugoslavia, in
particolare la base di Banja Luka – ma anche Sarajevo, Spalato e Belgrado
– per manutenzioni e riparazioni varie, e poi ritornavano in Libia
usufruendo di corridoi italiani e facendo tappa a Malta, e così usando
l’Ambra 13. E’ provato anche dai C130 inviati per la militarizzazione a
Venezia e trasferiti di nuovo in Libia, sempre sull’Ambra 13. Quella notte
ne era poi previsto proprio il passaggio di un esemplare, come risulta dalla
documentazione maltese e italiana, autorizzato per il 26 più 72 ore, con
relativo nulla osta del SIOS/A comunicato a S.I.S.MI e Civilavia.
...
E questo tenendo conto solo delle evidenze oggettive, senza alcun
ricorso a prove soggettive. Tutti, quelli che dovevano provvedere, erano a
conoscenza di queste penetrazioni; nessuno se ne curava; non pochi ne
lucravano in giochi di potere e denaro. Quasi si chiudeva, la Difesa, al
tramonto ed altri apparivano come delegati alla bisogna.


sull'ultimo punto ho risposto sopra, per quanto ne sia a conoscenza dagli atti ufficiali. sul resto se fornisci maggiori dettagli possiamo cercare di capire meglio di cosa si tratta.

Riguardo al MiG è interessante leggere la sentenza del giudice Priore da pag. 4080 in poi riguardante l'autopsia e l'incongruenza sulla data della morte del pilota, oltre alle testimonianze raccolte, che si possono leggere dalla pag. 4287.
 
Vorrei fare una domanda, ed in particolare a chi ha letto gli atti ufficiali dell'inchiesta: il fatto del passeggero di I-TIGI trovato in mare con un laccio di scarpa legato come un laccio emostatico corrisponde al vero? E i salvagenti? Furono veramente trovati indossati dai passeggeri?

Confermo quanto detto da nicolap, non ho mai letto niente di simile. Anzi dalle analisi fatte sui cadaveri si suppone che essi non ebbero modo di rendersi conto di nulla perchè svennero a causa della decompressione, per poi decedere a causa dei traumi dovuti agli urti con la struttura e all'impatto dell'aereo con l'acqua. Nessuno morì annegato.
 
Interessanti però appaiono, sempre a mio avviso, le ulteriori incongruenze delle dichiarazioni dei nostri alleati. La portaerei statunitense Saratoga ufficialmente si trovava nel Porto di Napoli, ed aveva i radar in manutenzione. In un secondo momento invece venne dichiarato che uno dei radar era attivo e si rilevò un intenso traffico a sud di Napoli. Ovviamente i registri sono andati persi. Tra l'altro dalle indagini del Giudice Priore vennero rilevate incongruenze anche con la presenza stessa della nave in porto, che secondo alcune testimonianze non era a Napoli quella sera.
I cugini francesi invece dichiararono che non vi fu traffico quella sera nella base corsa di Solenzara, tesi in contrasto con la testimonianza del Generale dei Carabinieri Niccolò Bozzo.

Che la Saratoga fosse in porto a Napoli quella sera è appurato ormai al 300%, mentre in realtà non ricordo siano emerse particolari irregolarità dai dati forniti dagli americani. Il traffico registrato dal radar si riferiva ad una lettura che prendeva tutta la giornata, ed era abbondantemente cessato all'ora della strage.
No comment per la testimonianza del Gen. Bozzo, che ricordava vagamente ora e data di sorvolo di alcuni aerei che, secondo lui, avrebbero potuto provenire da Solenzara e che lui avrebbe visto da sotto l'ombrellone in spiaggia!

Nella sentenza ordinanza del giudice Priore (procedimento penale 527/84) possiamo leggere ....
Priore si convinse di questa storia, ma non ebbe mai modo di dimostrarla. Tanto che non ebbe alcun seguito nel prosieguo del processo.

Riguardo al MiG è interessante leggere la sentenza del giudice Priore da pag. 4080 in poi riguardante l'autopsia e l'incongruenza sulla data della morte del pilota, oltre alle testimonianze raccolte, che si possono leggere dalla pag. 4287.
Priore ha dato una sua personale lettura dei fatti, interpretando gli atti dell'inchiesta secondo il suo convincimento.
Alla fine non riuscì a provare nulla, e il suo impianto accusatorio venne meno.

Cito Priore: "Ci sono verità che non ho mai potuto dire. Perché pur intuendole e a volte vedendole chiaramente, non potevano essere provate sul piano giudiziario; e scritte in una sentenza, avrebbero potuto produrre effetti destabilizzanti sugli equilibri interni ed internazionali." Credo sia facile da tradurre: "mi sono fatto un'idea, ma ho alcun elemento per provarla".

Secondo me è necessario farsi un'idea propria sui documenti dell'inchiesta, non sulle conclusioni (bocciate dalla stessa magistratura) formulate da altri.
Molti dei dati che hai postato sono presi pari pari da wikipedia, inoltre, che non è il massimo dell'accuratezza su questo ed altri temi.
 
Secondo me è necessario farsi un'idea propria sui documenti dell'inchiesta, non sulle conclusioni (bocciate dalla stessa magistratura) formulate da altri.
Molti dei dati che hai postato sono presi pari pari da wikipedia, inoltre, che non è il massimo dell'accuratezza su questo ed altri temi.

La mia idea che mi sono fatto leggendo articoli di giornale, libri, guardando tutti i documentari realizzati nei vari anni, è quella che ho esposto. Mi piacerebbe leggere la tua idea, in un costruttivo scambio di opinioni.
Wikipedia mi è servita solo per ritrovare in un tempo breve le precise pagine della sentenza-ordinanza, testo di quasi 5000 pagine.
Riguardo quest'ultima, il lavoro di Priore, a mio avviso essa rappresenta una delle più dettagliate rappresentazioni dei fatti. Sicuramente non la verità assoluta, sicuramente con alcuni punti indimostrabili e probabilmente errati.

Su questo caso si sono scritte cose probabilmente inventate, non corrispondenti alla realtà, messe in giro tante voci, ai limiti del complottismo. Un giusto senso critico è necessaria per avvicinarsi a questo caso, altrimenti se ne uscirà ancora più confusi da opinioni incongruenti.
 
Io non ho un'idea precisa su Ustica, ma cerco di leggere in modo autonomo gli unici dati certi che sono emersi dall'inchiesta. Nella speranza di arrivare a conclusioni più precise sulla base si una valutaIone personale.
Rifiuto i dogmi, soprattutto se confezionati da veri e propri santoni che mi accusano di colpevolezza al solo dubitare della veridicità della vulgata ufficiale.
Cerco, soprattutto, di stare alla larga da quelli che sulla faccenda hanno maturato i propri interessi personali.

Mettere sotto esame la teoria del missile (nemmeno in dubbio, solo sotto esame) e comparare a con quella della bomba, rappresenta purtroppo dinanzi all'opinione pubblica una grave colpa. Indice di una sicura colpevolezza e collusione dell'autore con gli autori della strage.
Questa, secondo me, la ragione per la quale a 33 anni dai fatti, si brancola nel buio sulle cause della strage. Ma a qualcuno va molto, ma molto bene così.
 
In molti, in Calabria, erano legati, professionalmente e per amicizia, a Davanzali ed Itavia, che aveva la sede legale a Catanzaro, in via settembrini, e che nel Crotonese aveva avviato importanti investimenti nel settore turistico.
il prof. zurlo, a chi ha avuto modo di parlargli, ha sempre nutrito dubbi, non solo sulle condizioni del cadavere del pilota del Mig, ma anche sul fatto che un uomo con quelle caratteristiche fisiche fosse abile al pilotaggio.
in soldoni, non escludeva neanche che quel cadavere fosse stato messo li apposta
che poi abbia o meno ritenuto di trascrivere le sue convinzioni in atti ufficiali, attiene ad altre valutazioni, sulle quali non so cosa dire. non sarebbe l unico tentativo di depistaggio di questa storia
di certo, non ha mai fatto mistero di queste sue convinzioni, e si trattava di un professionista assai stimato.
ed altrettanto indicativo che Purgatori torni a scrivere sull argomento dopo tanto tempo
 
In molti, in Calabria, erano legati, professionalmente e per amicizia, a Davanzali ed Itavia, che aveva la sede legale a Catanzaro, in via settembrini, e che nel Crotonese aveva avviato importanti investimenti nel settore turistico.
è quindi evidente il conflitto di interessi che dominava le relazioni di molti di loro.


il prof. zurlo, a chi ha avuto modo di parlargli, ha sempre nutrito dubbi, non solo sulle condizioni del cadavere del pilota del Mig, ma anche sul fatto che un uomo con quelle caratteristiche fisiche fosse abile al pilotaggio.
in soldoni, non escludeva neanche che quel cadavere fosse stato messo li apposta
Tutto questo lo deve però aver detto solo a te e agli amici più intimi, perchè agli atti, e nei documenti dell'autopsia non c'è traccia.

che poi abbia o meno ritenuto di trascrivere le sue convinzioni in atti ufficiali, attiene ad altre valutazioni, sulle quali non so cosa dire. non sarebbe l unico tentativo di depistaggio di questa storia
di certo, non ha mai fatto mistero di queste sue convinzioni, e si trattava di un professionista assai stimato.
Fammi capire bene come ha funzionato questo depistaggio. Zurlo non ha mai detto nulla ai magistrati di queste convinzioni, di cui invece parlava liberamente con te e con gli amici. E questo sarebbe un depistaggio da parte dello Stato?

ed altrettanto indicativo che Purgatori torni a scrivere sull argomento dopo tanto tempo
Nesso del ragionamento?

Sono state scattate numerose foto del corpo del pilota e dei suoi organi interni, durante l'autopsia, ed allegate alla documentazione fornita ai magistrati. In nessuno dei documenti si fa riferimento ai dubbi di cui tu parli. Gli stessi medici, quando hanno ritrattato, hanno parlato solo di dubbi sullo stato di decomposizione, e non già sulle caratteristiche fisiche del pilota. Se ne era così convinto e preoccupato, perchè non ha parlato agli inquirenti?
Con tutta franchezza Rinco, queste sembrano più leggende popolari che elementi concreti.
 
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