Thread Alitalia dal 2 novembre


ALITALIA: COLANINNO, SAREMO VOLANO PER MADE IN ITALY

(ASCA) - Roma, 27 nov - Alitalia sara' un volano per il Made in Italy. Lo ha annunciato il presidente della compagnia, Roberto Colaninno, che oggi sara' a cena con il presidenre del Consiglio, Silvio Berlusconi, a Villa Madama.

''Stasera - dichiara Colaninno - annunciamo una grande alleanza per il made in Italy. Alitalia e oltre 40 tra i piu' prestigiosi marchi dell'imprenditoria italiana insieme: l'obiettivo comune e' portare il meglio dell'Italia nel mondo''. ''E' il ritorno di Alitalia al ruolo di 'compagnia di bandiera', a quella funzione di vettore del nostro Paese e delle sue capacita' imprenditoriali nel mondo che ha svolto con straordinario successo negli anni '60 e '70 - aggiunge Colaninno -. Sono convinto che questo possa essere il DNA della nuova Alitalia, in stretta coerenza con la missione imprenditoriale che come azionisti della compagnia ci siamo dati''.

''E' importante sottolineare che siamo soltanto all'inizio di un percorso, che ho fortemente voluto, aperto a tutti i brand italiani di qualita' che vorranno condividere questa sfida - prosegue il presidente della compagnia -. Con Alitalia giungono ogni anno nel nostro Paese oltre un milione e mezzo di passeggeri intercontinentali e sei milioni di passeggeri internazionali. Vogliamo che la loro esperienza di viaggio sia anche un'esperienza del meglio che il made in Italy puo' offrire''.

''Faremo di Alitalia un volano di comunicazione e di marketing per i migliori prodotti del nostro Paese - conclude Colaninno - della moda, del design, dell'enogastronomia - affinche' la Compagnia sia italiana non solo nel nome e nella proprieta' ma soprattutto nei servizi al cliente, nella qualita' della vita di bordo, nello stile''.
 
Da "IL SOLE 24 ORE" di sabato 28 novembre 2009

Cena a Villa Madama con Berlusconi.
Colaninno: porteremo i marchi nel mondo Alitalia-imprese: alleanza il Made in Italy per Silvio Berlusconi a cena a Villa Madama con i vertici dell`Alitalia e i rappresentanti di 45 imprese italiane. Marchi dell`alimentare, della moda, dell`arredamento, ai quali il presidente della compagnia Roberto Colaninno ha lanciato la proposta di «una grande alleanza per il made in ltaly».

A quasi un anno dalla cena, era il 5 dicembre 2008, voluta dal presidente del Consiglio per ringraziare Colaninno, Corrado Passera e gli altri imprenditori - definendoli «patrioti» che hanno investito nella nuova compagnia mantenendola italiana, ieri Alitalia è stata di nuovo l`ingrediente principale nel menu di Villa Madama, tra una portata di pennette tricolori, tagliata di filetto di chianina, formaggi, gelato. Ogni pietanza in tricolore, con l`accompagnamento di Pinot grigio, Rosso toscano e moscato d`Asti.

«Alitalia e oltre 40 trai più prestigiosi marchi dell`imprenditoria italiana insieme: l`obiettivo comune è portare il meglio dell`Italia nel mondo», ha detto Colaninno.

«Siamo soltanto all`inizio di un percorso, che ho fortemente voluto, aperto a tutti i brand italiani di qualità che vorranno condividere questa sfida. Faremo di Alitalia un volano di comunicazione e marketing per i migliori prodotti del nostro paese».

Con Berlusconi c`erano il sottosegretario Gianni Letta, i ministri Maria Vittoria Brambilla (Turismo), Mariastella Gelmini (Istruzione), Andrea Ronchi (Politiche europee).

Tra i presenti Santo Versace, presidente e amministratore delegato del gruppo Gianni Versace e deputato del Pdl, i rappresentanti di Ferrero, Parmalat, Bulgari, Damiani, Biagiotti, Marinella, Salvatore Ferragamo, Roberto Cavalli, Poltrona Frau, Natuzzi, Lavazza, Levoni, Gancia, Peroni, Rana, Auricchio, Frescobaldi, Flos, i consorzi del Parmigiano reggiano, prosciutto Parma, prosciutto San Daniele, casa vinicola Canella. La proposta di Colaninno è in fase di discussione con le aziende invitate. Non sono stati resi noti i termini economici degli accordi proposti. «Anche il nuovo terminal Alitalia all'aeroporto di Roma Fiumicino ospiterà spazi dedicati alla promozione dei migliori brand italiani, così come le 50 sale Freccia Alata sparse nel mondo», ha detto l`annninistratore delegato, Rocco Sabelli.

Proseguono intanto gli incontri azienda-sindacati sulla ristrutturazione nel gruppo Alitalia, che nei primi nove mesi ha dichiarato una perdita operativa di 258 milioni.

Da gennaio a settembre Alitalia ha trasportato i6,088 milioni di passeggeri. Il coefficiente medio di occupazione dei posti è del 64,6%inferiore rispetto alla media dei vettori europei dell`Aea (75,8%).

È riemersa la conflittualità con il personale, per le decisioni dell`azienda, «unilaterali» secondo i sindacati, sull`integrazione tra Alitalia ed Air One e il nuovo orario di lavoro. Per il 9 dicembre è proclamato uno sciopero del personale navigante.

E' stato raggiunto ieri un accordo con i sindacati Filt, Fit, Uiltrasporti, Uglt e Cisal per il passaggio di 102 lavoratori di AlitaliaCai alla GH di Palermo, che fa l`assistenza aeroportuale (handling) ad Air One a Punta Raisi.

G.D.

Articolo pieno di errori di battitura che ho provato a correggere.
Baci. Pax.
 
Un'azienda che cerca di farsi pubblicità, come tutte le aziende di tutti i settori in tutto il mondo.

scherziamo? incredibile! inammissibile!! inconcepibile!!! terrorettragedia! alla ghigliottina!


Un conto è fare pubblicità su nuovi servizi,promozioni,offerte,miglioramenti altro discorso invece mistificare la realtà.
 
...i rappresentanti di Ferrero, Parmalat, Bulgari, Damiani, Biagiotti, Marinella, Salvatore Ferragamo, Roberto Cavalli, Poltrona Frau, Natuzzi, Lavazza, Levoni, Gancia, Peroni, Rana, Auricchio, Frescobaldi, Flos, i consorzi del Parmigiano reggiano, prosciutto Parma, prosciutto San Daniele, casa vinicola Canella...

... la signora Bolla, i coniugi Bertani, la contessa Ruffino, i fratelli Gancia, Donna Folonari, il barone Ricasoli, il marchese Antinori, i Serristori Branca e i Moretti, quelli della birra! A metà di quel giro di presentazioni Fantozzi era già completamente ubriaco...
 
Un conto è fare pubblicità su nuovi servizi,promozioni,offerte,miglioramenti altro discorso invece mistificare la realtà.

a me l'unico che cerca di mistificare la realtà sembra Saulino (ma chi è?).

Esempio: Colaninno, Sabelli o qualcuno in Alitalia ha mai detto che il Terminal 1 di FCO era un terminal di nuova costruzione? No, hanno detto che sarebbe diventato il terminal dedicato di Skyteam, sarebbe stato ristrutturato e personalizzato, ribattezzato con il nuovo nome e quant'altro. In definitiva, la verità.

Saulino però, per portare avanti la sua teoria, si sente in dovere di precisare che "Poco importa se il terminal Alitalia dell'aeroporto Leonardo da Vinci di “nuovo” ha soltanto il nome".

Qualcuno ha mai detto il contrario?

E tutto l'articolo è su questa linea.
Risposte ad obiezioni mai fatte, estremizzazione del punto di vista altrui, argomentazioni senza nesso logico, artifici retorici da sofista (immancabile la storia che dei francesi che vengono a colonizzarci, non ha nessun senso logico ma non fa niente, se i francesi investono in Alitalia è per colonizzarci non per fare soldi).

Un imbrattacarte, in una parola.
 
Esempio: Colaninno, Sabelli o qualcuno in Alitalia ha mai detto che il Terminal 1 di FCO era un terminal di nuova costruzione? No, hanno detto che sarebbe diventato il terminal dedicato di Skyteam, sarebbe stato ristrutturato e personalizzato, ribattezzato con il nuovo nome e quant'altro. In definitiva, la verità.

Saulino però, per portare avanti la sua teoria, si sente in dovere di precisare che "Poco importa se il terminal Alitalia dell'aeroporto Leonardo da Vinci di “nuovo” ha soltanto il nome".

Qualcuno ha mai detto il contrario?

Eddai, non giochiamo con le parole:

A Fiumicino apre il nuovo terminal Alitalia
http://www.ilsole24ore.com/art/Sole...0d-11de-9d4a-3d859f78759c&DocRulesView=Libero

Addirittura il Sole 24 Ore scrive:
"È il Terminal 1, realizzato al posto del precedente Terminal A".
 
nessuno in AZ ha mai detto che è il "nuovo terminal", è sempre stato detto chiaramente che si trattava di una ristrutturazione e di spostare in un unico terminal dedicato tutti i voli sparsi in due terminal.
Se alcuni giornalisti hanno come al solito capito fischi per fiaschi non mi stupisce, succede spesso quando parlano di aviazione, ovviamente si tratta di franca incompetenza e non malafede.

Quale migliore dimostrazione di cosa significhi giocare con le parole accusare AZ di aver affermato questo?
 
a me l'unico che cerca di mistificare la realtà sembra Saulino (ma chi è?).

Esempio: Colaninno, Sabelli o qualcuno in Alitalia ha mai detto che il Terminal 1 di FCO era un terminal di nuova costruzione? No, hanno detto che sarebbe diventato il terminal dedicato di Skyteam, sarebbe stato ristrutturato e personalizzato, ribattezzato con il nuovo nome e quant'altro. In definitiva, la verità.

Saulino però, per portare avanti la sua teoria, si sente in dovere di precisare che "Poco importa se il terminal Alitalia dell'aeroporto Leonardo da Vinci di “nuovo” ha soltanto il nome".

Qualcuno ha mai detto il contrario?

E tutto l'articolo è su questa linea.
Risposte ad obiezioni mai fatte, estremizzazione del punto di vista altrui, argomentazioni senza nesso logico, artifici retorici da sofista (immancabile la storia che dei francesi che vengono a colonizzarci, non ha nessun senso logico ma non fa niente, se i francesi investono in Alitalia è per colonizzarci non per fare soldi).

Un imbrattacarte, in una parola.


Nemmeno lui parla di terminal di nuova costruzione...almeno a rileggere l'articolo.
LA cordata Alitalia nasce,come ripetuto ieri dal presidente del consiglio,per evitare che i francesi venissero in casa e portassero i turisti a Parigi invece che a Roma.Diciamo che questa esagerazione ha origine con la nuova Alitalia.
Parlare di colonizzazione è una tua esagerazione.Ha invece un senso logico viste le fusioni in atto,i grandi cambiamenti del trasporto aereo a livello mondiale che presuppone per i piccoli come Alitalia non ci sarà posto se non all'interno di grandi major.Vogliono fare soldi:è ovvio.Oggi AF è in Alitalia e ha un peso determinante.
Sui conti:non so,forse lui e Arrigo hanno informazioni che la maggior parte delle persone non hanno e questo si vedrà più avanti.
Lo stesso Colaninno ha inaugurato una stagione di retorica vuota(come da tradizione)che riguarda il made in Italy,orgogliosi nel mondo,saremo il volano ecc...a chi ci lavora e ai clienti interessa che funzioni bene.Poi tutte queste cose dette a cena lasciano il tempo che trovano.E se finisse in mani francesi chi se ne frega?Anzi,direi meglio così.Questo è il destino di AZ:finire in mani francesi.
 
nessuno in AZ ha mai detto che è il "nuovo terminal"

“Da oggi Alitalia ha una propria casa, il nuovo Terminal 1 rappresenta infatti una tappa importante e significativa perché il rilancio di Alitalia è ormai un fatto compiuto e procede secondo tappe prestabilite e senza nessun ritardo - annuncia il Presidente di Alitalia Roberto Colaninno.
http://www.masterviaggi.it/detail.php?IdArt=36608

Quale migliore dimostrazione di cosa significhi giocare con le parole accusare AZ di aver affermato questo?

Evitiamo di finire sempre nella sindrome del complotto.
 
Che poi ragazzi il terminal unico alitalia non è poi tanto unico, io il 1 novembre mi sono fatto un FCO-JFK in cs con Delta (AZ608 se non sbaglio) e dal terminal uno mi sono fatto bei dieci minuti a piedi per raggiungere il terminal 3.
 
stamane sul sito di adr è comparso questo volo

AZ 08550
BERLIN 08:00 08:00 08:09 T1 PARTITO
 
PATRIOTI CON LE ALI:
CRONACA D’UN DISASTRO ANNUNCIATO
Decima puntata
IL GIOCO DELL'OCA: DA AIR FRANCE AD AIR FRANCE

Incuranti del ridicolo, ma senza trovare ostacoli sul loro cammino, Napoleone Sabelli e il “patriota” Colaninno proseguono nella loro campagna (pubblicitaria). Uno spot dietro l'altro: dal nuovo terminal di Fiumicino, appena inaugurato in pompa magna, agli ultimi risultati di bilancio con il “ritorno all'utile”.
Poco importa se il terminal Alitalia dell'aeroporto Leonardo da Vinci di “nuovo” ha soltanto il nome. E poco importa se il piccolo utile (15 milioni di euro) messo a segno nel terzo trimestre è solo quello “operativo”, mentre il risultato netto (cioè comprensivo di oneri e imposte) resta negativo. Tra l'altro, stiamo parlando d'un periodo, quello estivo, che per tutte le compagnie aeree rappresenta da sempre il migliore dell'anno.
Evidentemente la coppia di vertice di Alitalia sta recitando un copione che fa parte d'una vera e propria strategia di comunicazione. Con l'obiettivo di far passare il messaggio della “missione compiuta “, dell'avvenuto “risanamento”, del “miracolo” realizzato dai “patrioti” privati di Cai al di là d'ogni aspettativa e contro tutte le previsioni degli addetti ai lavori.
Ma la realtà, si sa, è sempre diversa dalla pubblicità. Come ha osservato il professor Ugo Arrigo, economista dell'Università Bicocca, dopo un'attenta analisi dei conti della nuova Alitalia, il risultato del terzo trimestre è ancora “insufficiente” per parlare di “avvenuto risanamento”. È avvenuto, questo sì, un forte taglio dei “costi unitari di produzione” che ha consentito all'ex compagnia di bandiera di “trasportare i suoi clienti a un prezzo medio di 120 euro con un costo di 118 e un guadagno di due euro a passeggero”,
E se è vero che si tratta di un segnale “incoraggiante” è altrettanto vero che “i dati del terzo trimestre 2009 non possono essere presi come parametro di riferimento per l'intero anno”. Anche perché “dopo la buona stagione (l'estate), arriva quella cattiva (l'inverno) e il quarto trimestre è tradizionalmente portatore di perdite...”.
L'ottimismo profuso a piene mani dai vertici della Magliana ha comunque finito per irritare anche i tour operator. In un editoriale apparso in rete mercoledì 11 novembre sul periodico online Master viaggi, gli annunci di Colaninno e Sabelli sono stati definiti “trionfalistici” e liquidati senza giri di parole come “pura propaganda”. Ed ecco spiegata l'incazzatura degli agenti di viaggio: “La realtà di Alitalia è che i tour operator sono rimasti senza riferimenti e non riescono a programmare i loro pacchetti vacanza perché non conoscono né i prezzi né gli operativi...”
In un contesto normale, un'azienda privata normale cercherebbe di correre subito ai ripari. Ma la nuova Alitalia non è una normale azienda privata e i “patrioti” di Cai, messi assieme dalla politica, stanno cercando solo il modo di uscire dal trasporto aereo incassando il massimo dalla vendita delle loro azioni. Ecco perché alla coppia Sabelli Colaninno la verità interessa meno della “realtà percepita”. Il loro principale obiettivo è e resterà quello di far passare l'idea della “missione compiuta”. Se le cose stanno così, andranno avanti a colpi di spot almeno fino a gennaio, cioè fino a quando la nuova Alitalia avrà fatto un altro passo verso quella che sembra la sua destinazione finale: Air France.
Come Sabelli ha anticipato fin dal 27 ottobre, l'ex compagnia di bandiera “sta per entrare nella joint venture tra Air France-Klm e Delta”.
Firmata a maggio, questo accordo riguarda i voli transatlantici, dove il gruppo francese e il colosso statunitense opereranno insieme offrendo 200 voli e 50 mila posti al giorno.
Ma le parole del Napoleone di Agnone lasciano intravedere qualcosa di più di una semplice joint venture con il gigante francese che, non dimentichiamolo, ha già in pancia un quarto della nuova Alitalia.
Leggiamo attentamente le parole del rappresentante di Cai: “Dal punto di vista manageriale, non ho dubbi sul fatto che l'accordo con Air France sia la cosa migliore che abbiamo fatto...Inoltre è anche la porta d'ingresso per un'operazione più grande...”. E siamo arrivati al passaggio chiave: “Operazione più grande”. Significa forse che dopo la fusione tra anglo-spagnola tra British Airways e Iberia si sta preparando quella italo-francese tra Alitalia ed Air France?
Se così fosse saremmo al gioco dell'oca. Promessa nel 2008 da Prodi alla compagnia di Spinetta l'ex compagnia di bandiera “regalata” da Berlusconi ai “patrioti” tornerebbe al punto di partenza per passare definitivamente ai francesi entro il 2011.
La giustificazione? Per fare “un'operazione più grande”. Di fatto, una cessione camuffata da joint venture come lascia intravede quello che sta per accadere lontano, molto lontano da Roma. In Argentina.
Considerata da sempre una gallina dalle uova d'oro, una delle due direttrici intercontinentali (l'altra è il Tokyo), la rotta Roma-Buenos Aires ancora oggi è servita da sette voli a settimana. Ma dal mese di gennaio la rappresentanza Alitalia della capitale argentina verrà smantellata per passare armi e bagagli nella sede dell'Air France. Anche i servizi di terra andranno ai francesi e l'handling dei voli Alitalia verrà interamente gestito da Air France. Un assorbimento in pena regola, al termine del quale Cai perderà tutti gli asset e qualsiasi autonomia sulla rotta da e per l'Italia.
 
... la signora Bolla, i coniugi Bertani, la contessa Ruffino, i fratelli Gancia, Donna Folonari, il barone Ricasoli, il marchese Antinori, i Serristori Branca e i Moretti, quelli della birra! A metà di quel giro di presentazioni Fantozzi era già completamente ubriaco...

standing ovation!!!