Alitalia: a Malpensa solo voli low cost


nell 98 u2 e fr erano piccoli, af e LH non erano potenti come adesso, non c'erano realta forti oltre che Az in Italia, vueling, germanwings, airberlin, non estistevanno nemenno jet2, IG era soltanto CT, niente windjet, niente niki, e posso continuare per un po... il mercato e cambiato un po di allora.

Secondo me vedremo piuttosto lin a 14M (secondo me quasi il max) e MXP chi va oltre 25M (non da subito ma in giro di 5 anni)
Finalmente uno che ragiona guardando in avanti e non indietro.

Allo zero lungo raggio, aggiungiamo anche le mediorientali, le asiatiche e la TAM che vanno alla grande anche senza feed !!!
 
cioè dici che i politici lombardi non hanno competenza in materia ?
stai facendo cabaret ?
negli ultimi dieci anni a parte il litigioso anno del centrosx ,lombardo è sempre stato il presidente del consiglio , lombardi erano svariati ministri e viceminsitri sempre assisi nei punti chiave di governo come trasporti interno lavoro .
Prima dello smantellatore Prato anche l'ultimo AD di AZ è stato deciso da questi politici lombardi .
Cosa vorresti di più ?
La situazione attuale è figlia del loro decennale lavoro , non è che ci sono altri colpevoli .
Chi come te continua a dare la colpa ad altri sta facendo cabaret .
...
Come politici lombardi intendevo ovviamente quelli che operano sul territorio, quindi evidentente cabaret lo stai facendo tu, perchè non consideri quanto segue: il presidente del consiglio passa più tempo a Napoli o all'Aquila che non a Milano. Questo "aborto" di Alitalia è un'idea sua e va protetta dalla concorrenza, anche aggirando leggi, come il Bersani bis per Linate.
Cimoli, che citi, non a caso è stato uno dei più favorevoli all'hub di MXP ed anche uno dei osteggiati all'interno di AZ e del mondo aeronautico.

Una bella risposta fuori centro ma c'è chi sa fare di peggio.
Alitalia all' attacco di Linate Sottrae traffico, va ridotto

Repubblica — 04 ottobre 2003 pagina 28 sezione: ECONOMIA
MILANO - Il nemico di Alitalia? Opera al nord, sottrae due milioni di passeggeri alla compagnia italiana per dirottarli verso hub del nord Europa, primi fra tutti Francoforte e Monaco. Non lascia dubbi l' identikit tracciato ieri dal presidente di Alitalia Giuseppe Bonomi in un convegno a Milano, da dove ha riconfermato che l' alleanza con Air France e Klm «è irrinunciabile». Il «nemico industriale», a suo dire, si chiama Lufthansa, che ha disseminato i suoi voli nei principali scali del bacino padano. A cui va aggiunta «l' aggressione incontrollata delle compagnie low cost». Conclusione di Bonomi: «Se Alitalia riuscisse a recuperare quei due milioni di passeggeri, avremmo risolto gran parte dei nostri problemi di bilancio e di posizionamento sul mercato globale». Bonomi, a sorpresa, ha inserito tra gli alleati dei tedeschi anche la Sea, la spa controllata all' 84% dal comune di Milano e che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa. Provocando non poche polemiche. «Linate non è un city airport - ha spiegato - perché è un grande aeroporto in termini di volumi di traffico che consente ai nostri principali competitori di portare flussi di persone verso i loro hub di riferimento per poi trasportarli su destinazioni intercontinentali». Bonomi ha aggiunto che non chiede la chiusura del vecchio Forlanini ma «una diversa configurazione del traffico di Linate». Come dire: ci porta via passeggeri, va ridimensionato. Bonomi, ex assessore leghista della giunta di Marco Formentini, è stato in passato presidente della Sea. E da quella sede aveva in più occasioni polemizzato con Alitalia perché non garantiva a sufficienza lo sviluppo della Malpensa, privilegiando Fiumicino. Ieri, invece, ha sostenuto che la compagnia «non avrà un occhio di riguardo per Malpensa» e che la Sea «si può benissimo rivolgere altrove se pensa che Alitalia non si rafforzi abbastanza su Malpensa». Ce n' è abbastanza per una replica di Fossa. Il quale ha accusato Bonomi di sbagliare bersaglio: da Linate parte un solo volo giornaliero per Francoforte, contro i dieci della Malpensa. E poi ha aggiunto: «A Malpensa non c' è ancora la base di armamento che ci è stata promessa da Bonomi e la stiamo ancora aspettando». Notizie poco positive per Alitalia - che ieri si è confermata al penultimo posto nella classifica della puntualità in agosto - sono arrivate ieri da Palazzo Chigi. Il governo ha rinviato l' esame del decreto che consentirà allo Stato di scendere sotto il 50% di quote di possesso. Ritardo che potrebbe compromettere i negoziati con Parigi e Amsterdam. Da qui l' immediata reazione della compagnia: i negoziati per l' allargamento dell' alleanza con Air France e Klm, si legge in una nota, «potranno essere avviati soltanto a valle della privatizzazione della compagnia». Operazione che «si auspica possa essere perfezionata nel primo semestre del 2004». - LIUCA PAGNI

Incredibile, Bonomi la pensaVA proprio come voi. Ed era presidente di Alitalia. Che sia realmente Alitalia il cancro del sistema aeroportuale milanese? O forse no?
D'istinto ti rispondo con questo:
http://www.youtube.com/watch?v=PYsR4VZ0Ylg

Ma veniamo ai fatti:
Bonomi è stato il Presidente SEA che ha portato a termine MXP2000 e l'ha aperto come hub AZ; altri tempi, alleanza con KLM, un'AZ ancora davvero "grande" guidata da Cempella. Che se andrà proprio per il caos dovuto ai decreti Burlando e Bersani.
Sostituito da Mengozzi ... su cui è meglio stendere un velo pietoso, visto che ha la Legion d'Onore francese e non una decorazione al merito della Repubblica.
Bonomi è stato presidente AZ per qualche mese e con zero deleghe, quindi quest'affermazione è del tutto in linea con quello che ci sarebbe aspettati da lui. Se fosse stata applicata, la vecchia AZ sarebbe ancora viva e non avrebbe fatto dehub da MXP.
Ora Bonomi, che è di nuovo presidente SEA, sta lavorando a ricostruire un hub a MXP, ma stavolta con LH.

Se vuoi dimostrare quello che hai in mente, devi postare una simile, lungimirante, dichiarazione di Sabelli o Colaninno. Sempre che sappiano con chiarezza dove sta LIN e come è regolamentato, perché il primo pare che abbia paura di volare ed il secondo si perda con facilità tra Cremona e Malpensa. :D:D:D
 
ieri sera mi trovavo per la prima volta a milano malpensa terminal1 avendo Roma piu vicina mi e difficile usare Milano
cmq! vi vorrei raccontare la mia esperienza in aeroporto
ho notato che nonostante e una grande struttura mi e apparso una struttura gia vecchia dopo 9 anni di vita
non avendola mai vista dall'apertura e possibile che sia diventata cosi malconcia?
 
sinceramente credo che Colaninno & Co abbiano solo preso atto di quello che è il trend dei prossimi anni. Non credo che vedremo molti più voli di breve medio raggio full fare negli anni prossimi.
Credo che il modello vincente dei prossimi anni sia quello di una compagnia in stile Frontier/JetBlue per il breve/medio e di Virgin Atlantic per il medio-lungo.
Sia LHI che AZ stanno iniziando ad attrezzarsi....
 
Potrebbe esserci una altra chiave di lettura dell'argomento:

a causa della presente situazione di concorrenza feroce MXP (ma in realta gran parte dell'Italia), e' diventato un posto da cui e' straordinariamente conveniente viaggiare.

Io ho fatto un esercizio. Ho cercato il miglior prezzo per MIA per la seconda parte di gennaio 2010.

Il risultato e' abbastanza impressionante.

Da MXP e da FCO lo si trova per 380€, mentre da molte citta' estere (ho provato LON, PAR, MAD) il prezzo non e' meno di 470. Solo FRA mi da prezzi migliori.

Comunque non solo MXP e' diventato low cost... anche FCO.

So benissimo che una prova su un campione e una tipologia di traffico singola non e' significativa. Bisognerebbe farne molte altre, sotto data, biz, altre destinazioni ecc..

Ma possiamo comunque ipotizzare che il braccio di ferro in corso sul nostro territorio stia portando qualche beneficio ai consumatori, anche se forse effimero.

E' chiaro che non potra' andare avanti sempre cosi', alla fine qualcuno schiattera', che sia AZ o LHI....

Sarei portato a pensare che LHI puo' essere ibernata e perdere poco, mentre AZ no.... ma questo ce lo dira' il futuro.

Nel frattempo assistiamo attoniti alla distruzione di AP.
 
Finalmente uno che ragiona guardando in avanti e non indietro.

Allo zero lungo raggio, aggiungiamo anche le mediorientali, le asiatiche e la TAM che vanno alla grande anche senza feed !!!

Allo stato attuale a Milano non mancano certo gli aerei, mancano i sederi da metterci sopra.
Sul fantastico lungo raggio di MXP non scendo in commenti.
 
nell 98 u2 e fr erano piccoli, af e LH non erano potenti come adesso, non c'erano realta forti oltre che Az in Italia, vueling, germanwings, airberlin, non estistevanno nemenno jet2, IG era soltanto CT, niente windjet, niente niki, e posso continuare per un po... il mercato e cambiato un po di allora.

Secondo me vedremo piuttosto lin a 14M (secondo me quasi il max) e MXP chi va oltre 25M (non da subito ma in giro di 5 anni)
Interessante, secondo te quindi in 5 anni LIN riesce a raddoppiare la sua quota di passeggeri e malpensa ad aumentare di 1,5 milioni all'anno.
LIN dovrebbe crescere all'incirca del 20% all'anno e MXP poco meno del 10%. Fattibile? Considerando il "bellissimo" trend di crescita degli aeroporti milanesi credo proprio di no.
 
se ti puó consolare...di AP é rimasta solo la livrea

Non mi consola per niente, sono inkakkiato nero per la distruzione di AP. Le cose adesso sarebbero ben diverse se non lo avessero fatto.... per tutta Italia. Come il Brasile ha la sua TAM e la Grecia la sua Aegean, anche noi potevamo avere una compagnia di backup... magari non enorme, ma qualcosa.





Trovami una sola frase virgolettata in cui un politico lombardo si scaglia contro i finti code share di Linate e il non rispetto dei movimenti orari.

Una solo frase in cui si chiede che venga rispettata la legge.

Aspetto fiducioso.


?????

Mi sa che ci siamo capiti male, io non solo sono convinto che non parlino del rispetto della legge a LIN, del bersani e dell'antitrust, ma neanche parlano piu' dei bilaterali.

Sollevavo solo l'ipotesi che stiano zitti perche' tengono famiglia.

Del resto tempo fa quando ne hanno parlato un po' non escludo che gli abbiano fatto uno shampoo.
 
ecco cosa dichiarava il 24 marzo 2009 un "politico del territorio" (ricordo che il comune di Milano detiene 84,56% di SEA) http://www.youtube.com/watch?v=wy5j3dcpY4I

IL SINDACO MORATTI: SIAMO FELICISSIMI DI QUESTA COMPAGNIA
Scoppia la pace tra Milano e Alitalia
Colaninno: Linate e Malpensa centrali. «Si investe per la prima volta in dieci anni». Arrivano i nuovi aerei

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MILANO — Adesso, lei parla di «grandissima soddisfazione e grandissimo orgoglio»: ha avuto quel che voleva, Linate non sarà ridotto a navette Milano- Roma e Malpensa non finirà svuotato, anzi, per cui perché lesinare sui superlativi? «Siamo felicissimi di questa nuova Alitalia». Lui porta a casa, è un po' più misurato ma la soddisfazione è la stessa: «Con questo accordo dimostriamo che il nostro obiettivo è il benessere del Paese. Era passata l'informazione scorretta che volessimo chiudere Linate. No: investiamo. E svilupperemo Malpensa, accetteremo la concorrenza: sarà il mercato a migliorarci». Insomma: quale «dehubizzazione» in favore di Roma e Parigi? «Milano è centrale. Abbiamo sempre detto che è un'area determinante per il futuro dell'Italia», e dunque via i dubbi: i suoi restano «aeroporti di riferimento».

«Lei» è ovviamente Letizia Moratti, sindaco della capitale del Nord. Lui, altrettanto evidentemente, Roberto Colaninno, presidente della compagnia. Si sono confrontati per mesi. Solo a febbraio erano volate frasi dure. Colaninno: «Siamo un'azienda privata, non possiamo pagare le comodità dei milanesi». Moratti, non più diplomatica: «Se sono privati non si capisce perché debbano contare sul monopolio Milano-Roma». Forse erano solo tattiche negoziali. Forse no. Ora che è scoppiata la pace sono comunque alle spalle. Alitalia a Milano ci resta, e «da vettore di riferimento », avvia potenziamenti, firma con la Sea un accordo quadriennale da 150 milioni salutato così da Giuseppe Bonomi, il presidente della società di gestione: «Oggi chiudiamo la querelle sul futuro: Linate è il salotto di Milano, Malpensa è la sua porta verso il mondo».

È il punto su cui insiste Colaninno, ribadendo gli «importanti investimenti» in cantiere. Il simbolo è l'Airbus che compare in pista per l'inaugurazione, il primo comprato dall'Alitalia gestione Cai e il primo, anche, degli 80 nuovi aerei promessi da qui al 2011. Simbolo, e occasione per uno spot da par condicio nei trasporti firmato Silvio Berlusconi. Martedì il premier aveva lanciato il Frecciarossa di Trenitalia, berretto da ferroviere per il viaggio Milano-Roma. È (era?) la tratta più redditizia per Alitalia, e quella che oggi affronta per prima la concorrenza: le tre ore di viaggio già svuotano non poco i voli tra le due città. Grana per Colaninno, che però fa il mercatista doc («La competizione fa bene», e per adeguarsi intanto inaugura i nuovi check-in e varchi di sicurezza veloci), e che incassa una promessa. Aveva o no, Berlusconi, fortemente voluto l'operazione Cai? Ora — oggi — può fare solo gli auguri al telefono. Ma arriverà a indossare pure il cappello di pilota: «Mi prenoto per il primo volo del nuovo aereo, dopo il ferroviere farò il presidente aviatore». La foto, prima o poi, arriverà.

Per adesso, Colaninno e l'amministratore delegato Rocco Sabelli archiviano una giornata doppiamente cruciale: l'accordo con Sea arriva nelle stesse ore in cui Air France diventa ufficialmente partner e versa ad Alitalia 323 milioni. «Stiamo studiando anche con loro nuovi sviluppi per Malpensa», annuncia Colaninno mentre Sabelli, al suo fianco, assicura: «Il bilancio dei nostri primi due mesi è incoraggiante. I dipendenti sono encomiabili e i passeggeri stanno tornando: siamo passati da aerei pieni al 42% a un tasso del 56-58%. Non siamo lontani dal 66% del break-even. La partita è difficile, ma si può giocare ».

Raffaella Polato
26 marzo 2009
 
ieri sera mi trovavo per la prima volta a milano malpensa terminal1 avendo Roma piu vicina mi e difficile usare Milano
cmq! vi vorrei raccontare la mia esperienza in aeroporto
ho notato che nonostante e una grande struttura mi e apparso una struttura gia vecchia dopo 9 anni di vita
non avendola mai vista dall'apertura e possibile che sia diventata cosi malconcia?
Probabilmente il design poco simile alle tenmdenze attuali di vetrate infinite e tubi a vista, può rendere il design datato. A me sembra cmq esteticamente più moderno di altri aeroporti.

ecco cosa dichiarava il 24 marzo 2009 un "politico del territorio" (ricordo che il comune di Milano detiene 84,56% di SEA) http://www.youtube.com/watch?v=wy5j3dcpY4I

IL SINDACO MORATTI: SIAMO FELICISSIMI DI QUESTA COMPAGNIA
Scoppia la pace tra Milano e Alitalia
Colaninno: Linate e Malpensa centrali. «Si investe per la prima volta in dieci anni». Arrivano i nuovi aerei
Calavano le fette di salame sugli occhi...

Gli crollerà l'acconciatura a rileggere queste sue parole dopo le ultime sparate dei vertici AZ
 
?????

Mi sa che ci siamo capiti male, io non solo sono convinto che non parlino del rispetto della legge a LIN, del bersani e dell'antitrust, ma neanche parlano piu' dei bilaterali.

Sollevavo solo l'ipotesi che stiano zitti perche' tengono famiglia.

Del resto tempo fa quando ne hanno parlato un po' non escludo che gli abbiano fatto uno shampoo.

Scusami indaco, non so perché ma ho sbagliato a quotare. Invece di quotare la tua frase, volevo quotare questa di Flyice:

Forse non hai fatto abbastanza attenzione, ma lo hanno detto eccome.

E quindi una volta corretto questo mio piccolo errore sono pronto a riproporre il quesito:

Trovami una sola frase virgolettata in cui un politico lombardo si scaglia contro i finti code share di Linate e il non rispetto dei movimenti orari.

Una solo frase in cui si chiede che venga rispettata la legge.

Aspetto fiducioso.
 
Se vuoi dimostrare quello che hai in mente, devi postare una simile, lungimirante, dichiarazione di Sabelli o Colaninno. Sempre che sappiano con chiarezza dove sta LIN e come è regolamentato, perché il primo pare che abbia paura di volare ed il secondo si perda con facilità tra Cremona e Malpensa. :D:D:D

Ecco qui, detto fatto:

'Troppi due scali, stop a Linate'
Repubblica — 28 gennaio 2009 pagina 9 sezione: MILANO

Da Alitalia doccia fredda sui fan di Malpensa: lo scalo varesino non può essere un hub, a meno di non chiudere Linate. Lo dice l' amministratore delegato della società, Rocco Sabelli, nel corso di un' audizione in Parlamento, davanti alle commissioni Trasporti di Camera e Senato, tutta dedicata ai progetti della nuova compagnia di bandiera. Solo Fiumicino resterà un hub, insiste Sabelli, e il motivo è uno solo: Linate. «La scelta migliore - spiega l' ad di Alitalia ai senatori - sarebbe Malpensa, ma c' è un piccolo particolare, un problema irrisolto da anni: non è possibile avere un hub al Nord se Linate continua a essere un aeroporto internazionale». Due sono troppi, e troppo costerebbero ai «cavalieri bianchi» guidati da Colaninno. Per sostenere la sua tesi, Sabelli fa due conti: «Avere due aeroporti internazionali nell' orbita della stessa città significa, per la compagnia, perdere tra i 140 ed i 150 milioni l' anno: non è sostenibile». La conclusione è obbligata, e destinata ad aprire nuove polemiche dentro il composito fronte del Nord che si oppone al pesante, e ormai deciso, ridimensionamento dello scalo varesino: siccome «non ci sono le condizioni» per spianare la strada ad un ruolo più forte di Malpensa, «l' hub resta a Fiumicino». A meno che non si taglino i voli internazionali su Linate. Le reazioni non si fanno attendere. Durissima quella del presidente della Provincia Filippo Penati: «Linate non si tocca, non accetteremo diktat da chi, per proteggere il proprio business, penalizza l' intero territorio, l' intera economia e l' intera comunità milanese». Penati ricorda tra l' altro il «costo salatissimo» dei voli tra Linate e Roma, di cui Alitalia continua ad avere il monopolio. E chiama in causa il governo tornando a chiedere la liberalizzazione dei voli su Malpensa «per togliere il cappio di Cai che la sta strozzando». Sul piede di guerra anche la Lega che, con il capogruppo in consiglio provinciale Fabio Meroni, definisce «sconcertanti, inaccettabili e contro il Nord» le parole di Sabelli: «Non ha ancora capito una cosa fondamentale e perfino ovvia: è il Nord il motore dello sviluppo ed è al Nord che bisogna investire». E ancora: «è troppo facile, oltre che fuori da ogni logica di mercato, chiedere la chiusura di Linate per far funzionare Malpensa». Sulla stessa lunghezza d' onda Luigi Vimercati, senatore del Pd eletto a Milano: «Inaccettabile lo scambio fra Malpensa e Linate: da un lato si riconosce che le potenzialità dell' area milanese sono le più ampie per lo sviluppo di Malpensa come aeroporto internazionale e intercontinentale, dall' altro però Colaninno e Sabelli continuano a chiedere la chiusura di Linate». - RODOLFO SALA
 
Temo che FlyIce non sarà in grado di ribattere.

Apprezzo la sua determinazione, ma la verità delle cose mi pare che sia piuttosto palese.

Dal punto di vista prettamente industriale la scelta di Sabelli era quella che la quasi totalità dei forumisti milanesi ha da sempre invocato.

Una volta appurata la reticenza di una parte dei politici lombardi riguardo il ridimensionamento del "cityairport", è stato giustamente cambiato il piano in corsa scegliendo FCO come scalo principale (sebbene più problematico) e LIN come "salotto milanese", utilizzando mezzi ortodossi o meno per difendere le quote di mercato più redditizie.
 
Una volta appurata la reticenza di una parte dei politici lombardi riguardo il ridimensionamento del "cityairport", è stato giustamente cambiato il piano in corsa scegliendo FCO come scalo principale (sebbene più problematico) e LIN come "salotto milanese", utilizzando mezzi ortodossi o meno per difendere le quote di mercato più redditizie.

Quoto.
Le dichiarazioni successive e poco lusinghiere su Malpensa ricordano la volpe e l'uva e comunque sono una giustificazione mediatica della loro scelta, che alla luce dei fatti era comunque l'unica sensata.