Alitalia scarica Genova, scatta la protesta
Poco meno di trenta voli tagliati, dipendenti a casa così la compagnia di bandiera cancella la città. Sale la rabbia dei passeggeri e dei sindacati che annunciano nuove iniziative di lotta
di Massimo Minella
Poco meno di trenta voli cancellati da inizio anno, ore e ore di ritardi sui voli, rabbia crescente dei passeggeri che prendono di mira i pochi dipendenti Alitalia ancora rimasti a difendere la posizione. Annuncia Ivano Bosco, segretario genovese della Filt-Cgil, che da lunedì salirà il livello della protesta. «Ci scusiamo in anticipo per il disagio che potremo dare ai clienti dell´aeroporto, ma fin d´ora annunciamo che la misura è colma - racconta il sindacalista - Non possiamo più accettare questo atteggiamento di Alitalia nei confronti di Genova che, alla fine, si scarica sui dipendenti, oggetto di insulti e aggressioni verbali di una clientela ormai esasperata dal servizio. Potremmo anche arrivare a proteste eclatanti».
Le tensioni sindacali procedono di pari passo con i disservizi a cui è da mesi costretto il "Colombo", che pure sta faticosamente tentando di reggere all´onda d´urto della crisi. Peccato che da inizio d´anno le cancellazioni di voli genovesi non si sono mai interrotte. Sono state sette a gennaio. E passi perché si era all´inizio della nuova gestione Alitalia. Infatti, a febbraio e marzo le cose erano andate meglio (un volo cancellato a febbraio, due a marzo). Ad aprile, il disastro: quindici voli cancellati. E ieri, 9 maggio, si era già a quota due, concentrate sull´ottavo volo per Roma, partito il 6 maggio e che con due cancellazioni e un ritardo alla partenza di 2 ore e un quarto rischia quasi di essere un volo fantasma. Non è tutto. La vecchia gestione ha lasciato un buco di bilancio nei conti del "Colombo" di oltre tre milioni di euro, i ritardi sui voli creano disagi per i bagagli ed esasperano i clienti che alla fine sfogano la loro rabbia sui dipendenti Alitalia, pochi e sempre più a disagio. La verità è che la nuova gestione ha cercato di assecondare le varie richieste dei territori, potendo però contare sulla stessa coperta, che è sempre corta.
«Da sei mesi a questa parte abbiamo visto praticamente di tutto - continua Bosco - Abbiamo sempre denunciato che l´operazione Cai avrebbe finito per declassare Genova, ma averlo detto in anticipo rispetto a tutti gli altri è una consolazione davvero magra». Ciò che scatena la reazione più dura del sindacato è però la riduzione degli organici. «Oggi ci sono soltanto quattro dipendenti a tempo indeterminato, che sono i caposcalo - continua il sindacalista - Poi c´è un gruppo, anche con persone che hanno vent´anni di anzianità, diventato a tempo determinato, fino al 13 luglio.
E tutti gli altri sono in cassa. Il risultato è che spesso resta una sola persona in servizio all´aeroporto, come quella che venerdì sera ha dovuto subire gli insulti dei passeggeri esasperati da oltre due ore di attesa. Anche oggi (ieri per chi legge n. d. r.) altri 22 minuti di ritardo sul volo delle 7. Ma ormai chi ci fa più caso?»
Così, da domani scatterà la nuova fase della protesta. «Faremo anche dei volantini per spiegare all´utenza quello che sta accadendo, i clienti finiscono per prendersela con quelli che ci sono, ma questa inefficienza aziendale e questa precarietà sono ormai intollerabili - chiude Bosco - E´ ora che anche le istituzioni locali si facciano sentire, perché questi disagi continui colpiscono pesantemente l´immagine della città
(10 maggio 2009)
La Repubblica - Genova
CIAO
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