il lupo (cai) perde il pelo ma non il vizio (az)


Giustamente richiami al pragmatismo: le traversie degli ultimi 10 anni impongono di essere più realisti del re. Ebbene, ciò comporta che la gradualità sia nel migliore dei casi un'illusione, nel peggiore il modo per non cambiare le cose o peggiorarle. Gradualità richiede infatti o un decreto di regolamentazione a geometria variabile nel tempo, o una successione di N decreti.

Nel primo caso si assisterebbe a un pasticcio come col Bersani bis, la cui genesi prevedeva proprio una commissione che a intervalli di tempo regolari avrebbe dovuto esaminarne le conseguenze ed eventualmente porvi rimedio: come allora anche un domani la commissione si fodererebbe le palpebre di salame, inducendo un assestamento sulla prima versione su cui poi si insinuerebbero allargamenti e strappi in contrasto con lo spirito della legge. Nel secondo caso invece si ingaggerebbero N battaglie comunitarie dall'esito incerto, e sarebbe altamente improbabile che almeno una di esse non porti a un papocchio che sacrifica le esigenze di connettività di Milano sull'altare degli interessi altrui.


Sì, questo è un problema. Anzi, dal mio punto di vista è IL problema.
E cercherei di capire quale soluzione sia più efficace, perché, d'altra parte, non vedo altre strade realmente praticabili.

Ragazzi, io sono stato in Consiglio Comunale lunedì, quando questi discutevano di aeroporti. Ora, il Consiglio conta poco o niente, ma quello che era rilevante era ascoltare 'sta gente come cartina di tornasole del livello infimo della "cultura" media in materia. E' con questo "capitale umano" (politico, burocratico, tecnico, imprenditoriale, ecc.) che abbiamo a che fare.

Su questa lunghissima partita giocano interessi di ogni genere e hanno peso organi e personaggi terribilmente squallidi. Ciò detto - in mancanza della capacità di metterci quacluno di milgiore - queste sono le condizioni di contensto date. Non altre.

I comitati di Cimiano e non ricordo quale altro quartiere a nord di LIN hanno piantato casino per il rumore dei voli. Ottimo! Bisognerebbe approfittarne per lanciare l'ipotesi di trasferire voli su MXP e NON per ragioni tecniche, ma per risolvere quel conflitto. Credo che queste vie traverse siano più o meno le uniche praticabili in questo disgraziato paese.

Dunque se "modello Bersani bis" dev'essere (su questo onestamente non saprei), il punto diventa trovare il modo far funzionare la prevista commissione.
Se hai aperto un nuovo colelgamento o petnziato il servizio e contestualmente il tuov ettore apre nuove rotte, hai unos trumento per dire alla suddetta "bene, ora queindi riduciamo conseguentemente l'attività su LIN". Poi naturalmente il risultato che persegui lì te lo giochi - come sempre è in politica - anche su altri 150 tavoli paralleli sugli argomenti più disparati.

Non so se state seguendo la vicenda Expo, ma è del tutto esemplificativa di come un tema e un provvedimento (attivazione della Soge) diveti terreno di battaglia per regolare n conflitti di ogni genere che nulla o poco c'entrano con Expo. Può far schifo quanto si pare, ma qui le cose funzionano in questo modo delirante. Se non si vole stare al gioco, prego accomodarsi in Germania o altrove.

daniele,milano
 
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I comitati di Cimiano e non ricordo quale altro quartiere a nord di LIN hanno piantato casino per il rumore dei voli. Ottimo! Bisognerebbe approfittarne per lanciare l'ipotesi di trasferire voli su MXP e NON per ragioni tecniche, ma per risolvere quel conflitto. Credo che queste vie traverse siano più o meno le uniche praticabili in questo disgraziato paese.

daniele,milano

...esatto...quoto ...considerato che le cause in cui è coinvolta sea sono più di una per il rumore....sono stati fatti più esposti alòla procura.....linate non è dotato di valutazione di impatto ambientale...non è in regola con la soglia di emissioni di rumore.........e la stessa enac è a conoscenza della gravità della situazione di Linate, per l'inquinamento acustico.....come già postato in altro 3d:

http://www.aviazionecivile.com/vb/showthread.php?t=93924
 
chiudere LIN di colpo significa chiudere SEA
Questa è la bugia di moda del 2009. Ripeterla 100 o 1.000 volte non la fa diventare vera.

Se pure Linate sparisse improvvisamente dal paesaggio insieme a tutti i suoi passeggeri e movimenti, Malpensa resterebbe con i suoi 16, 19 o 24 milioni di pax annui e bisogna davvero trovare chi, con un aeroporto con quel traffico, riuscirebbe a perdere soldi. Bisognerebbe davvero impegnarsi.

Anche mio nipote che va all' asilo capisce che, se non si potesse più volare da LIN a Vienna, i pax non resterebbero a casa, ma prenderebbero il volo per Vienna dove disponibile, vale a dire Malpensa. Forse il 10% andrebbe a Orio, aeroporto sulla via della saturazione. Per tutte le altre destinazioni succederebbe la stessa cosa, con l' eccezione di Roma, che comunque perderà buona parte dei suoi pax al completamento dell' AV.

Ora, piuttosto che riscrivere la stessa frottola altre volte, sforzati di DIMOSTRARE che senza Linate SEA chiude. Ciò detto, se SEA chiude non me ne frega niente, MXP non resta certo senza gestore e sì, ci sarebbe la fila per sostuituire SEA.


- chiudere di colpo LIN senza migliorare infrastrutture E SERVIZI di collegamento a MXP (innanzitutto con Milano, ma non solo) rischia A) di precludere MXP a una parte di traffico di LIN, mandandolo a BGT o altrove B) è assolutamente impraticabile politicamente
- Inoltre: un hub non si monta dal mattino alla sera.
Nel 1999 si era deciso di chiudere definitivamente Linate. Non lo si fece a causa di un disgraziato Ministro della Repubblica e sotto il pretesto di questioni ambientali.
Affermare che non si possa chiudere Linate nel 2009, aggiunto un secondo collegamento autostradale e alla vigilia di un drastico miglioramento del collegamento ferroviario, è un' altra triste barzelletta.

L' hub non si monta dal mattino alla sera, ma con Linate a 10 milioni di passeggeri non si monta nemmeno nei prossimi 10 anni, dopo aver sprecato i precedenti 10 (soprattutto perché dall' esperienza non si è imparato nulla!)

L' hub può essere un obiettivo del concessionario aeroportuale, ma a prevalere devono essere gli interessi dei passeggeri e dell' economia, che ora NON hanno i necessari collegamenti intercontinentali diretti. Che si voli a Singapore su un aereo del vettore hub carrier di Malpensa o invece della Singapore Airlines non cambia nulla, l' importante è che quel volo ci sia. Quel volo c' è perché va a raccattare passeggeri in Spagna, con un' operazione costosa e, diciamolo francamente, a rischio in tempi di recessione. Se Linate non esistesse sarebbe molto, molto, molto più facile per SQ riempire quel volo senza la costosa prosecuzione per Barcellona, semplicemente con i passeggeri che arriverebbero a MXP invece che a LIN.

L' hub non è indispensabile, sono indispensabili i voli intercontinentali diretti che, per avere LF e yield decenti, hanno bisogno dei passeggeri che invece fanno capo a LIN.

Milano non è Londra o Parigi e, checché ne dica Cattaneo, non può permettersi tre aeroporti, perché non ha abbastanza traffico per riempire tre aeroporti.


- chiudere LIN di colpo [...] è assolutamente impraticabile politicamente
Abbiamo dei politici idioti? Dobbiamo fare la rivoluzione?
Oppure è il popolo che ha deciso di volare per il mondo facendo scalo?


dan969;726910Dunque? Dunque - soprattutto dal punto di vista politico ha detto:
Naturalmente resta il fatto che qualsiasi riduzione di frequenze o destinazioni su LIN coinvolge una pluralità soggetti istituzionali... e i 5 decreti e relativi ricorsi dal 1996 a oggi dovrebbero averci insegnato qualcosa.
Un' altra volta si cerca di nascondere che non sta a SEA decidere la ripartizione del traffico e ovviamente nemmeno se ridurlo d colpo o gradualmente.

A parte che già fra 1998 e 2000 abbiamo visto (volevo scrivere abbiamo imparato, ma vedo che molti non lo hanno imparato) che ad ogni tappa ci sono mille ricorsi e moltiplicare le tappe vuol dire moltiplicare i ricorsi, fino a non concludere nulla, come appunto accadde in quel periodo, le norme UE consentono solo alla UE stessa e allo Stato nazionale, con il placet della Commissione UE, di variare la ripartizione del traffico, comunque con ritardi di mesi se non di anni. Gradualità vuol dire avere ad ogni passo l' autorizzazione della UE e solo chi è pazzo o in malafede può sperare di avere n volte l' OK dello Stato (Roma ladrona) e di Bruxelles. L' approccio graduale è necessariamente fallimentare e proporlo equivale a dire che si vuole mantenere indefinitamente lo status quo, come peraltro si è fatto negli ultimi dieci anni.

Si può solo e rischiando presentare UN piano che preveda una riduzione graduale, ottenendo UNA VOLTA PER TUTTE il placet della Commissione UE per TUTTI i passi successivi.

Ma... lo stesso è successo nel 1999-2000 e sappiamo com' è andata a finire, LIN invece di chiudere è passato da 6 a 10 mln di passeggeri, con tutte le furberie immaginabili.

In ogni caso va presentato UN piano e non si può assolutamente dire che si ridurrà gradualmente LIN a piacimento, come se si avesse in mano un rubinetto. Ch lo dice o è scemo o è in malafede.


Naturalmente resta il fatto che qualsiasi riduzione di frequenze o destinazioni su LIN coinvolge una pluralità soggetti istituzionali... e i 5 decreti e relativi ricorsi dal 1996 a oggi dovrebbero averci insegnato qualcosa.
Appunto, ma questa tua affermazione è in contraddizione con tutte le altre che hai fatto. Tuttavia sei in buona compagnia, anche Bonomi dà sempre un colpo al cerchio e uno alla botte. Purtroppo con i giochi di parole non si va da nessuna parte, mentre per avere risultati veri si può solo prendere decisioni toste, altrimenti ci si deve rassegnare all' ulteriore inesorabile e definitivo declino di Malpensa, ben sapendo che Lufthansa è l' ultimo treno.
 
Non è scritto da nessuna parte che per ridurre LIN gradualmente si debba per forza metter mano al Bersani, ci sono anche altre leve.
I problemi del processo attuativo di una norma sono noti a tutti.


@Boeing747
Essere realisti vuol dire essere integralisti e a proprio modo "talebani"
Tra l'altro quando tempo addietro come Aviazione Civile avevamo incontrato degli esponenti delle istituzioni non avevamo proposto la chiusura, ma un ridimensionamento legato ad una regolamentazione più efficace.
 
@Malpensante
non capisco il tuo accanimento anche se capisco lo scoramento condividendo in TOTO il tuo stesso obiettivo.

Prendo per buono tutto quello che dici: va presentato un piano per chiudere LIN subito.
E aggiungo: è dal 1996 che lo spappiamo e non è mai accaduto.
Inoltre:
- La Provincia è contraria
- La Camera di Commercio è contraria
- Tutti gli interessi romani (e sono potenti!), dal Comune alla Regione sono contrari
- Assolombarda e gli imprenditori milanesi sono sempre stati cotnrari (anche se ultimamente s'è aperto qualche spiraglio)
- Le varie rappresentanze imprenditoriali della Brianza sono contrarie
- Il Comune di Milano nella figura del Sindaco NON sarebbe contrario, ma per tutto il resto (l'intero Cosniglio Comunale, maggioranza e opposizione, vari capibanda del centrodestra e del centrosinistra con poche eccezioni) è un granitico No
- La Regione ha meno problemi di consenso e Cattaneo di principio probabilmente non è contrario, ma sulla faccenda stanno zitti e quando parlano dicono anche loro di essere contrari
- La Camera del Lavoro è contraria e anche buona parte dei lavoratori SEA
- Tutta l'Alitalia è contraria, tranne quei poveretti di Colaninno e Sabelli, e non riuscirai MAI a "deportare" un'azienda di 12.000 dipendenti storicamente radicata a Roma in brughiera.
- Le compagnie straniere (tranne LH) sono tutte contrarie e hanno dimostrato di saper fa valere bene i loro interessi in sede Ue
- Chi da mezza italia vola a Milano è contrario (ricordi quelli di bari, napoli, ecc. che sbraitavano ai tempi del Burlando primo?)

E allora? Se qul che dici è vero e la realtà dei fatti è quella che ho malamente riassuno (ed è così) allora se ne può dedurre una sola cosa:
LIN non chiuderà mai e tanti saluti.

Star lì a sbraitare quanto sarebbe bello che LIN chiudesse domani E' COMPLETAMENTE INUTILE, come i 13 anni dal Burlando primo a ora hanno perfettamente dimostrato, mi sembra lapalissiano.

Poi io avrò detto un sacco di sciocchezze e forse non ho la più pallida idea di quale soluzione si possa trovare perché quella della gradualità è una cretinata? D'accordo. Ma i fattir estano quelli che sono, proponi tu una soluzione che sia PRATCABILE, perché quella della chiusura immediata chiaramente non lo è. Punto.
Chi ci ha provato (e ci ha provato proponendo una limitazione, non la chiusura) è saltato. il conflitto tra Albertini e Bonomi (che costò la testa a quest'ultimo sostituito dalloo yesman Bencini) partì su quel punto (anche se ben corroborato da ragioni altre, afferenti alla politica). Idem Brulando, che s'è visto stravolgere ripetutamente l'impostazione del suo decreto. Nota che una delle ragioni addotte in sede UE da Kinnock a favore della bocciatura fu proprio la mancanza di infrastrutture. E quell'impostazione a favore delle compagnie europee ebbe la meglio nonostante il parere contrariod ella commissione anti-trust, che non è proprio l'ultima delle commissioni... non so s'è t'è chiara la potenza di quegli interessi.

Prova a dire a uno qualunque dei soggetti cotnrari che ti ho elencato che LIN deve chiudere... nella milgiore delle ipotesi ti ignorano completamente (come t'ha ignorato Cattaneo in MCE), nella peggiore ti ridono in faccia. Questo è il migliore dei risultati che puoi ottenere. Se t'accontenti fai pure, se invece pensi che sia il caso di trovare un minimo di efficacia in più per cercare un qualche risultato, proponi soluzioni diverse.

daniele,milano
 
Non è scritto da nessuna parte che per ridurre LIN gradualmente si debba per forza metter mano al Bersani, ci sono anche altre leve.
Quali?
LIN è stato portato a 10 milioni di pax aggirando l' aggirabile, credi che possa valere il contrario?


@Boeing747
Essere realisti vuol dire essere integralisti e a proprio modo "talebani"
Tra l'altro quando tempo addietro come Aviazione Civile avevamo incontrato degli esponenti delle istituzioni non avevamo proposto la chiusura, ma un ridimensionamento legato ad una regolamentazione più efficace.
Vero, ma sembra che non interessi a nessuno, si deve "salvare Linate", come se fosse il soldato Ryan.
 
Poi io avrò detto un sacco di sciocchezze e forse non ho la più pallida idea di quale soluzione si possa trovare perché quella della gradualità è una cretinata? D'accordo. Ma i fattir estano quelli che sono, proponi tu una soluzione che sia PRATCABILE, perché quella della chiusura immediata chiaramente non lo è. Punto.
http://www.aviazionecivile.com/vb/showpost.php?p=721824&postcount=64
Non credo che Malpensante darebbe una risposta troppo diversa.
 
@Malpensante
non capisco il tuo accanimento anche se capisco lo scoramento condividendo in TOTO il tuo stesso obiettivo.
Ogni tanto perdo la pazienza.


Star lì a sbraitare quanto sarebbe bello che LIN chiudesse domani E' COMPLETAMENTE INUTILE, come i 13 anni dal Burlando primo a ora hanno perfettamente dimostrato, mi sembra lapalissiano.

i fatti restano quelli che sono, proponi tu una soluzione che sia PRATICABILE, perché quella della chiusura immediata chiaramente non lo è. Punto.
A dire il vero già anni fa con altri del forum si presentò a Comune e Regione una proposta, a nostro parere logica e semplice, di regolamentazione di LIN.

Partendo dalla constatazione che dal 1998 l' offerta di voli da e per l' Italia e l' Europa da Milano è arrivata ad un livello eccellente, mentre l' offerta di voli intercontinentali resta carente, soprattutto per la difficoltà di riempire gli aerei, essendo scarse a Malpensa le opportune connessioni, si agisce con l' obiettivo di massimizzare le connessioni, lasciando nel contempo a Linate il traffico che consuma slot senza migliorare le opportunità di connessione in modo significativo.

E' infatti indifferente al che a MXP ci siano 10 o 20 voli per Roma. In una certa misura vale per altre destinazioni, in fondo si stava solo correggendo il Bersani bis.

Si abbandonano le pippe mentali pauperistiche che concedono l' accesso a LIN dagli apt Obiettivo 1, si chiudono i voli per gli apt marginali come Vienna e Dublino, per equità si vieta a CHIUNQUE di alimentare da LIN il proprio hub, vietando il through check-in e chiudendo la Dogana, si stabilisce che a MXP devono esserci almeno sei sette voli quotidiani (non low cost) per una destinazione prima che la stessa possa essere raggiunta anche da LIN. Con ciò si offre connettività sufficiente a tutte le ore, mentre tre ann fa da MXP a CTA c' erano solo tre voli.

Che cosa resta da fare? Garantire che non ci sia più alcun modo di aggirare la regolamentazione con c/s e altre furberie.
Banalmente si concede, per le destinazionei ammesse, che ogni vettore, inteso come COA, effettui un volo da LIN per ogni corrispondente volo già effettuato da MXP. Questo garantisce che per tutte le destinazioni Malpensa abbia almeno il 50% deilla capacità e impedisce di fare i furbi, garantendo nel contempo elasticità. Se il traffico cresce puoi aggiungere un volo da MXP, se cresce molto puoi aggiungerne due, uno da MXP e uno da LIN. Sparirebbero i furbetti come Air Italy a caccia di slot all' Idroscalo. Il tutto fatta eccezione per Roma, lasciata libera, ma non di fare feed da LIN.

Quale risultato?
Si mantiene a LIN il 50% dei voli per le destinazioni più importanti come Londra, Parigi, Napoli, Catania, Cagliari, si evitano le fughe da LIN, finisce lo sconcio delle furberie e nell' assegnazione degli slot a LIN (che verrebbero riassegnati da zero), tutti i viaggi intercontinentali fanno capo a MXP, che massimizza la possibilità di connessioni e diventa interessante per molti più vettori intercontinentali o per un eventuale hub carrier.

Quali controindicazioni?
Chi ha vantaggi negli slot li perderebbe, perciò farebbe quanto basta per mantenere il privilegio.
 
Banalmente si concede, per le destinazionei ammesse, che ogni vettore, inteso come COA, effettui un volo da LIN per ogni corrispondente volo già effettuato da MXP. Questo garantisce che per tutte le destinazioni Malpensa abbia almeno il 50% deilla capacità e impedisce di fare i furbi, garantendo nel contempo elasticità. Se il traffico cresce puoi aggiungere un volo da MXP, se cresce molto puoi aggiungerne due, uno da MXP e uno da LIN.

Andrebbe però anche precisato che gli aerei devono essere gli stessi.
Per evitare che poi uno metta un Dornier 328 da MXP e un A300 da LIN sulla stessa destinazione...

EDIT: sarebbe da studiare bene anche la storia delle fasce orarie per evitare che ci siano i voli del mattino e della sera solo a LIN e quelli a centro giornata da MXP che penalizzerebbero le prosecuzioni intercontinentali.
 
Ho riassunto per semplificare, si ragiona non solo in termini di voli, ma di capacità offerta e bene sarebbe badare anche alle fasce orarie.
Poi non è detto che a MXP debba stare la metà dei voli, potrebbe essere anche un terzo, ma sempre meglio di quello che succede ora a MXP con il nazionale non easyJet.
I pax di TAM, Singapore eccetera a Malpensa non trovano praticamente nessuna prosecuzione nazionale, è assurdo!
 
eppure è semplice: basta nominare Linate terza pista di Malpensa.
ualà! capra e cavoli.
 
@Malpensante
non capisco il tuo accanimento anche se capisco lo scoramento condividendo in TOTO il tuo stesso obiettivo.

Prendo per buono tutto quello che dici: va presentato un piano per chiudere LIN subito.
E aggiungo: è dal 1996 che lo spappiamo e non è mai accaduto.
Inoltre:
- La Provincia è contraria
- La Camera di Commercio è contraria
- Tutti gli interessi romani (e sono potenti!), dal Comune alla Regione sono contrari
- Assolombarda e gli imprenditori milanesi sono sempre stati cotnrari (anche se ultimamente s'è aperto qualche spiraglio)
- Le varie rappresentanze imprenditoriali della Brianza sono contrarie
- Il Comune di Milano nella figura del Sindaco NON sarebbe contrario, ma per tutto il resto (l'intero Cosniglio Comunale, maggioranza e opposizione, vari capibanda del centrodestra e del centrosinistra con poche eccezioni) è un granitico No
- La Regione ha meno problemi di consenso e Cattaneo di principio probabilmente non è contrario, ma sulla faccenda stanno zitti e quando parlano dicono anche loro di essere contrari
- La Camera del Lavoro è contraria e anche buona parte dei lavoratori SEA
- Tutta l'Alitalia è contraria, tranne quei poveretti di Colaninno e Sabelli, e non riuscirai MAI a "deportare" un'azienda di 12.000 dipendenti storicamente radicata a Roma in brughiera.
- Le compagnie straniere (tranne LH) sono tutte contrarie e hanno dimostrato di saper fa valere bene i loro interessi in sede Ue
- Chi da mezza italia vola a Milano è contrario (ricordi quelli di bari, napoli, ecc. che sbraitavano ai tempi del Burlando primo?)

E allora? Se qul che dici è vero e la realtà dei fatti è quella che ho malamente riassuno (ed è così) allora se ne può dedurre una sola cosa:
LIN non chiuderà mai e tanti saluti.

Star lì a sbraitare quanto sarebbe bello che LIN chiudesse domani E' COMPLETAMENTE INUTILE, come i 13 anni dal Burlando primo a ora hanno perfettamente dimostrato, mi sembra lapalissiano.

Poi io avrò detto un sacco di sciocchezze e forse non ho la più pallida idea di quale soluzione si possa trovare perché quella della gradualità è una cretinata? D'accordo. Ma i fattir estano quelli che sono, proponi tu una soluzione che sia PRATCABILE, perché quella della chiusura immediata chiaramente non lo è. Punto.
Chi ci ha provato (e ci ha provato proponendo una limitazione, non la chiusura) è saltato. il conflitto tra Albertini e Bonomi (che costò la testa a quest'ultimo sostituito dalloo yesman Bencini) partì su quel punto (anche se ben corroborato da ragioni altre, afferenti alla politica). Idem Brulando, che s'è visto stravolgere ripetutamente l'impostazione del suo decreto. Nota che una delle ragioni addotte in sede UE da Kinnock a favore della bocciatura fu proprio la mancanza di infrastrutture. E quell'impostazione a favore delle compagnie europee ebbe la meglio nonostante il parere contrariod ella commissione anti-trust, che non è proprio l'ultima delle commissioni... non so s'è t'è chiara la potenza di quegli interessi.

Prova a dire a uno qualunque dei soggetti cotnrari che ti ho elencato che LIN deve chiudere... nella milgiore delle ipotesi ti ignorano completamente (come t'ha ignorato Cattaneo in MCE), nella peggiore ti ridono in faccia. Questo è il migliore dei risultati che puoi ottenere. Se t'accontenti fai pure, se invece pensi che sia il caso di trovare un minimo di efficacia in più per cercare un qualche risultato, proponi soluzioni diverse.

daniele,milano

perfetto: tutto vero! stando le cose così, e lo ripeto a nausea, i soggetti sopra elencati LA FINISCANO di parlare di mxp hub (bonomi e i leghisti in testa) e pretendere un vettore da seste libertà per lo scalo perchè con questo scenario non potranno mai averlo e nella migliore delle ipotesi si troverebbero con un "mezzo hub" (e che LH la mandi buona)!

i signori sopra elencati (che a mio avviso dovrebbero preoccuparsi più che di aeroplani di aver ridotto milano a un cimitero fermo agli anni 80, ma questo è un altro discorso) LA FINISCANO di dire che è solo colpa di CAI se malpensa non diventa un hub, la FINISCANO di piangere con palazzo chigi che CAI deve considerare gl'interessi del paese e quindi basare tutto a milano perchè qui più che gl'interessi "nostrani" mi pare si voglia convincere la gente a fare gl'interessi di un solo gruppo di cassamortari della città!

per avere un HUB ci devono essere le pre-condizioni che marcogiov (così come boeing747 e tanti altri) si sgola di dire da anni; ove non le si volessero, perchè il film che ci si racconta è un altro (l'italia può permettersi due HUB e diecimila aeroplani), allora si prenda atto che malpensa è un semplice aeroporto intercontinentale in grado di smazzare anche 25/30 milioni di passeggeri. malpensa è come barcellona el prat. punto. altro che HUB e l'eventuale colpa della cai che non sa leggere il mercato!

sulla vicenda mxp-lin, milano, la città, ha un blocco mentale che la paralizza, che le fa vivere una realtà autistica, a tal punto di arrivare a vedere solo le colpe altrui e non le proprie! su questa vicenda sindaco, regione e quant-altri anzichè fare della buona comunicazione, spiegando i pregi che si potrebbero trarre dalla soluzione unica malpensa, hanno fatto della comunicazione isterica: prima col ritornello "non ci frega niente di alitalia tanto abbiamo la fila di 10.000 vettori fuori da palazzo marino che aspettano da duemilaenovecento anni" una volta mollati da alitalia la musichetta è stata "chi se ne frega facciamo a meno di loro" salvo tre minuti dopo dire "son matti se van via, il mercato è qui" per rilanciare immediatamente "noi abbiamo lufthansa a morte cai" aggiungendo mezzodecimodisecondo dopo "berlusconi deve guardare gl'interessi del paese e obbligare cai a restare" tacciamo poi sull'isterismo cai molla sea handlig e via di questo passo...

nessuno e dico nessuno di questi signori s'è preso però la briga di dire: cari milanesi con la sola malpensa voi avrete i seguenti benefici: bla bla bla
nessuno perchè tutti impegnati a sfornare analisi di mercato finalizzati a salvare capra e cavoli!

rispondo qui alle osservazioni di marcogiov: tutto vero quello che dici! sea vivrebbe anche con la sola malpensa, farebbe utili e probabilmente anche di più per far ciò, però, marco, dovrebbe darsi una ristrutturazione pesantissima e a milano non la vogliono fare... e fin'ora gli è andata bene perchè le loro inefficienze le hanno sempre scaricate su alitalia/cai!!!
 
@malpensante

Ottimo, scusami allora per lo "sbraitare". Seguo da tempo il blog ma forse non abbastanza o non con la sufficente attenzione per sapere di quella proposta.

Allora dico, visto che si tratta di qualche anno fa (quando?), oggi le "condizioni al contorno" sono radicalmente mutate e varrebbe forse la pena di tornare alla carica, magari avendo preventivamente capito quali sono i nodi più critici, per chi, quali sono i potenziali alleati, come veicolare in modo più efficace la proposta.

Parliamone...

@Concorde
Perfetto, tutto (o quasi) condivisibile dal mio punto di vista, soprattutto la "diagnosi" sulla classe dirigente (si fa per dire) milanese-lombarda.
Forse non riesco a spiegarmi bene. Il mio assillo è: data la situazione (e la classe-dirigente-si-fa-per-dire che ci troviamo e con la quale sono costertto a convivere ogni giorno), COSA SI PUO' FARE (con tutta la consapevolezza dei propi limiti) per compiere non dico un salto, ma due passettini avanti? E su questo - condividendo pressoché ogni parola che dici - che mi piacerebbe ci fosse il confronto. Sarò stato chiaro a 'sto giro?

P.S.: Quali osservazioni di marcgiov che è un po' che non ho il paicere di leggerlo?

Ciao
daniele,milano
 
@concorde

E' impossibile darti torto.

Se SEA fosse una società privata sicuramente cercherebbe di dimagrire e di svilupparsi dove ce ne sono le condizioni. Ora la proprietà pubblica impedisce la necessaria vendita di SEA Handling, che per SEA non ha alcun valore strategico, impedisce un serio efficientamento, impedisce di parlare chiaro a chi come De Metrio e altri interni ragiona "chiaro".

Va bene la democrazia, ma è assurdo che una massa di incompetenti come i politici eletti nei vari Consigli comunale, provinciale etc. pretenda di decidere sulla ripartizione del traffico senza capir nulla delle conseguenze.


@dan969

Eravamo Cassandre che presagivano l' insostenibilità dell' hub Alitalia, per problemi sia dell' apt che del vettore. Alcuni del gruppo sembra che parlino ancora con la Regione, ma agli altri sembrano spesso catturati in una "sindrome di Stoccolma" e sembrano diventati dei megafoni di qualsiasi cosa il potere dica.

Le condizioni al contorno oggi sono cambiate e tanto varrebbe chiedere direttamente a Lufthansa quale assetto di Linate è compatibile con un' espansione della rete intercontinentale, pur tenendo conto che l' aeroporto deve essere appetibile a tutti, da Emirates a Cathay a South African a United. Lufthansa non parla, Bonomi ha detto anche a me poche settimane fa che "quando ci sarà l' hub carrier Linate verrà ridotto", ma non dice come e lunedì ha ripetuto che "l' hub carrier non può dover duplicare il servizio su due aeroporti", ma di nuovo quale sia la proposta non è dato sapere. Io credo/temo che sia troppo sicuro di sé e della possibilità di regolare Linate come e quando vuole, soprattutto dopo la levata di scudi collettiva pro Linate di questi giorni, che SEA ha contribuito a creare per lo sciocco motivo di dar contro ad Alitalia, ma che peserà quando sarà Lufthansa a chiedere un intervento.

Che cosa fare? Alla Mobility Conference sarebbe stato bene se i politici avessero ascoltato i tecnici, invece che sparare qualche battuta per i giornalisti e andarsene. E poi sarebbe bene far lavorare qualcuno sul tema, ma non certo degli accademici invasati o prostituti.
Penso che i politici non vogliano ascoltare o comunque non siano in grado di capire. Comunque, se ce ne fosse la possibilità, non perderei certo l' opportunità di dire la mia o ascoltare le "proposte segrete". Quella della limitazione di LIN ad aerei con meno di 70 posti mi sembra solo una patetica sciocchezza.