Thread Alitalia dal 5 gennaio


Stato
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Si, che adesso i sindacati più estremisti faranno scioperare anche i dipendenti di Air One.

peccato che ha indire assemblee siano i confederali.. ossia i primi firmatari (il bonanni che affermava che avrebbe firmato comunque tempo prima che si aprissero i tavoli per le trattative)
stessi sindacati che insieme a poche tute verdi contestavano il fronte del no a fco insultando le assistenti di volo...
si sono forse accorti che i contratti sono peggiorati, che molte attività verrano esternalizzate e che gli esuberi sono di piu' di quelli preventivati?
invece di indire assemblee andassero a cercare bonanni e angeletti che gli hanno garantito tutto ciò
 
peccato che ha indire assemblee siano i confederali.. ossia i primi firmatari (il bonanni che affermava che avrebbe firmato comunque tempo prima che si aprissero i tavoli per le trattative)
stessi sindacati che insieme a poche tute verdi contestavano il fronte del no a fco insultando le assistenti di volo...
si sono forse accorti che i contratti sono peggiorati, che molte attività verrano esternalizzate e che gli esuberi sono di piu' di quelli preventivati?
invece di indire assemblee andassero a cercare bonanni e angeletti che gli hanno garantito tutto ciò



andassero a cercare quelli che hanno fatto saltare tutto a marzo
 
Per chi ha tempo, sul forum di a.net la notizia è solo che AF compra il 25% di AZ come recita il titolo del 3d.

http://www.airliners.net/aviation-forums/general_aviation/read.main/4273558/


Tra i vari post, molti dei quali veramente impietosi e carichi di livore, mi piace segnalare questo (nick: AFKL che scrive dall'Olanda)

"Good for AF-KLM. I dare say, things can only turn for the better.

I suppose they're getting a far better deal than before, with far less "strings attached". Can't wait to see what Alitalia will bring in the coming years, and I must say that I'm glad Alitalia was able to keep it's name. I have always been one of the "let them die" supporters, but keeping this historic name is great (although I suppose from a marketing point of view a lot must be done to reestablish the Alitalia brand).

I wish them luck, especially to the employees!"
 
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Mi pare ovvio per qualcuno che ha la sua base elettorale del Lazio! Questo ci sta, fa il suo gioco.
Occhio, La Russa è una specie di viceré a Palazzo Marino. E' di origini siciliane, ma lui e il fratello sono i gran capi di AN a Milano da una vita, esprimono il vicesindaco e su diverse questioni sono tanto rompiballe e determinanti per la giunta Moratti quanto lo è la Lega per il governo nazionale.

Oltre ai nostalgici dei bei tempi andati, la loro base elettorale tipica commercianti e tassisti. Non serve aggiungere altro.
 
Occhio, La Russa è una specie di viceré a Palazzo Marino. E' di origini siciliane, ma lui e il fratello sono i gran capi di AN a Milano da una vita, esprimono il vicesindaco e su diverse questioni sono tanto rompiballe e determinanti per la giunta Moratti quanto lo è la Lega per il governo nazionale.

Oltre ai nostalgici dei bei tempi andati, la loro base elettorale tipica commercianti e tassisti. Non serve aggiungere altro.

Ecco, mi pareva che pur essendo di sicula origine, fosse uno dei capoccia di AN più influenti a Milano.

Roger that per la composizione della sua base elettorale...gulp.
 
Alitalia: Sdl, ripartira' con pioggia di cause di lavoro




ROMA (MF-DJ)--"E' facile prevedere che la nuova compagnia nascera' sotto una pioggia di cause di lavoro". Lo afferma in una nota Sdl Intercategoriale, parlando dei criteri di assunzione di Cai per la nuova Alitalia.

Sdl "denuncia l'iniquita' dei criteri" e richiede "l'immediata sospensione del processo di assunzioni in corso", per far si' che "tutti i lavoratori ricevano corretta e formale informazione dell'eventuale considerazione dei carichi familiari e sociali, in modo da permettere a tutti, indiscriminatamente, di poter segnalare le particolari situazioni esistenti".

Sdl comunica che dara' "immediato mandato ai nostri legali per verificare le eventuali discriminazioni in atto e conseguentemente di procedere alla tutela dei diritti di tutti coloro che saranno esclusi in base all'illegittimita' di nuovi criteri mai segnalati pubblicamente". com/ren



(END) Dow Jones Newswires

January 08, 2009 11:01 ET (16:01 GMT)
 
...i quali non si rendono conto della situazione, e continuano a parlare di vaccate tipo gli slot di Alitalia su Malpensa.

Mayrhuber, che non è scemo, avrà sicuramente messo a punto una exit strategy nel caso in cui a farla da padrone fossero i vari Larussa, Moratti etc. Non li tiene per le palle: in caso di disaccordo saluta e se ne va.
Quoto!!
Attenzione alle brutte sorprese...
 
Garanzia due anni o 100.000 km

Alitalia, Bossi: «Lufthansa in campo,
su Malpensa garanzie da Berlusconi»


ROMA - Afferma di aver ricevuto «garanzie» da Berlusconi su Malpensa, ribadendo però che l'opzione Lufthansa (alternativa ad Air France) come partner straniero della nuova Alitalia è «ancora in campo». Al termine del vertice con il presidente del Consiglio a Palazzo Grazioli, il ministro per le Riforme e leader della Lega Nord, Umberto Bossi, mette nero su bianco le conclusioni dell'incontro. Cinque i punti sottolineati dal Senatùr: «Primo: abbiamo riscontrato da parte del presidente del Consiglio la volontà di affrontare e di risolvere il problema di Malpensa. Secondo: prendiamo atto che la scelta del partner di Cai non è ancora definita a fronte della manifestata volontà di Lufthansa. Terzo: abbiamo ottenuto dal presidente Berlusconi assicurazioni circa lo sblocco dei negoziati relativi agli accordi bilaterali che consentono di attirare vettori e destinazioni internazionali su Malpensa. Quarto: abbiamo affidato al sottosegretario Castelli l'esame delle proposte complessive che Cai ci ha fatto con riferimento a Malpensa. Quinto: è evidente che chi pensa di far operare una compagnia aerea senza considerare Milano come un hub è destinato al fallimento e al ripetersi degli stessi errori di Alitalia. Su questo ci pare ci sia una generale condivisione».

Corriere della Sera
 
Roma, 16:37
ALITALIA: LA RUSSA, BASTA SILENZIO ASSORDANTE SU LINATE

Va bene difendere le ragioni di Malpensa e Fiumicino, ma basta tacere sul futuro di Linate, l'aeroporto di Milano. Il ministro della Difesa e reggente di An, Ignazio La Russa, e' determinato sull'argomento al termine della riunione dell'esecutivo del partito e dopo l'incontro avuto in mattinata con il premier Berlusconi. "Il sistema Italia, l'interesse nazionale - spiega La Russa - deve essere salvaguardato, senza particolarismi su Fiumicino piuttosto che su Malpensa. Malpensa va difesa tanto quanto Fiumicino. Piuttosto, Alleanza nazionale denuncia l'assordante silenzio su Linate. Nessuno ricorda che l'aeroporto di Milano e' Linate e tutti danno quasi per scontato che debba essere retrocesso a scalo di 'serie c'. Ma An non ci sta: Linate non si tocca, Linate non chiude. La tutela di questo aeroporto e' per noi prioritaria".

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Fonte dell'agghiacciante dichiarazione: www.repubblica.it. Che clientele ha la parte milanese di AN a Linate?

ci mancava!!!

e adesso chi si fa avanti per difendere BRESSO?
ne vogliamo fare un hub regional-popolare di Bresso? pliiiizzzz!

PS: c'è ancora qualche partito scoperto di aeroporto? si faccia avanti perchè fra un po' i posti sono esauriti!
 
ALITALIA: ENI, DICHIARAZIONI FANTOZZI SU CARBURANTE INOPPORTUNE

(ASCA) - Roma, 9 gen - ''Inopportune, non vere e completamente fuori luogo''. Cosi', Angelo Caridi, direttore generale Refining & Marketing di Eni, intervistato dal Quotidiano Energia, definisce le dichiarazioni del commissario straordinario della vecchia Alitalia, Augusto Fantozzi, che aveva accusato la compagnia del ''Cane a sei zampe'' di far pagare ''troppo'' il carburante alla compagnia di bandiera contribuendo cosi' alla sua ''debacle''.

''Evidentemente - aggiunge Caridi -. Fantozzi e' esperto in altre materie. Eni non e' l'unico fornitore di Alitalia pur garantendo circa il 40% dei suoi fabbisogni.

In ogni caso, il commissario forse parla di qualcosa che non conosce perche' Alitalia acquista i suoi carburanti facendo delle gare al ribasso a cui partecipano almeno sei fornitori.

Le offerte sono strutturate con riferimento al prezzo di listino Platts piu' un sovrapprezzo. E se Eni ha una fetta maggiore di mercato e' perche', vista l'importanza delle forniture in ballo, offriva uno spread inferiore rispetto agli altri''.

''Stiamo parlando, in ogni caso, di un sovrapprezzo dell'ordine del 5% rispetto al prezzo di listino Platts del jet fuel - conclude Caridi -. Modalita' quindi piu' che trasparenti, ecco perche' destano stupore le parole del commissario''.
 
«Primo: abbiamo riscontrato da parte del presidente del Consiglio la volontà di affrontare e di risolvere il problema di Malpensa.
Problema che si chiama Linate, che sia lui che il Berlusca hanno dichiarato intoccabile.
Secondo: prendiamo atto che la scelta del partner di Cai non è ancora definita a fronte della manifestata volontà di Lufthansa.
A parte qualche folgorato chi pensa che ci creda?
Terzo: abbiamo ottenuto dal presidente Berlusconi assicurazioni circa lo sblocco dei negoziati relativi agli accordi bilaterali che consentono di attirare vettori e destinazioni internazionali su Malpensa.
Su sollecitazione del governo ci sono già le deroghe per chiunque sia interessato, peccato che con lo status quo a LIN nessuno ne abbia convenienza.
Quarto: abbiamo affidato al sottosegretario Castelli l'esame delle proposte complessive che Cai ci ha fatto con riferimento a Malpensa.
Aria fritta da politici politicanti, che avrebbe fatto imprecare il Bossi di 10 anni fa.
Quinto: è evidente che chi pensa di far operare una compagnia aerea senza considerare Milano come un hub è destinato al fallimento e al ripetersi degli stessi errori di Alitalia. Su questo ci pare ci sia una generale condivisione».
La cosa evidente è che, senza rimodulare prima LIN, MXP non ha appetibilità per voli oltre a quelli già esistenti. In effetti c'è la generale condivisione, con l'eccezione di Cattaneo che conta come il 2 di briscola, che LIN sia un tesoro da salvaguardare.

D'altronde non ci si poteva aspettare molto da un gruppo di interessi che, all'indomani del de-hubbing, ha dato mostra di schizofrenia bipolare insultando AZ e insieme mendicando spudoratamente per un suo ritorno, ignorando allora come sempre LIN e confondendo slot con diritti di traffico.
 
Occhio, La Russa è una specie di viceré a Palazzo Marino. E' di origini siciliane, ma lui e il fratello sono i gran capi di AN a Milano da una vita, esprimono il vicesindaco e su diverse questioni sono tanto rompiballe e determinanti per la giunta Moratti quanto lo è la Lega per il governo nazionale.

Oltre ai nostalgici dei bei tempi andati, la loro base elettorale tipica commercianti e tassisti. Non serve aggiungere altro.

Immagino anche che non si veda di buon occhio con Formigoni...
Comunque Larussa son 10 anni che dice sempre le stesse cose su Linate, non lo scopriamo certo oggi. Lui e il presidente della camera di commercio, certo Sangalli se mi ricordo bene.
Ai tempi il tutto era condito anche da un certo Ballotta e Gammino il primo sindacalista il secondo rappresentate di diverse compagnie a Milano. Per fortuna il tempo, almeno questi ultimi due, ce li ha opportunamente allontanati.
 
Gammino c'è ancora, o se è cambiato il successore è uguale. Ma giustamente sono comprimari, sono Moratti e Berlusconi a menare le danze su LIN.
 
Riporto un interessante articolo di Affaritaliani.it

Malpensa aveva già perso 7 anni fa. Ma il sudicio si può evitare

Di Gabrio Casati - www.gabriocasati.org

Malpensa torna di prepotenza sulle prime pagine, trasportata dal soffio greve della competizione per la sopravvivenza con Fiumicino. Tra i consueti toni baronali – ma senza soldi ovviamente – che provengono da Roma, la vicenda riapre, per l’ennesima volta, uno scenario che si era profilato nelle sue linee generali già nel 2002 quando fallì l’alleanza Alitalia-Klm proprio sul nodo di Malpensa e poi s’è definito chiaramente con la fallita vendita voluta dal Governo Prodi nel corso del 2007. Nessuno, può davvero sorprendersi che Malpensa abbia perso, sul breve, la competizione con Fiumicino, comunque di scarsa prospettiva. Del resto, c’è qualcuno che possa citare una, ma una sola, battaglia vinta da Milano contro il potere centrale?

Uscendo dal fragore della cronaca urlata vale la pena di fare qualche considerazione breve, ma importante.

1. Tecnicalità. Non esiste che di punto in bianco nasca un hub, cioè una compagnia che faccia di una aeroporto il suo scalo di riferimento. Tempo, progressività e cooperazione sono le parole chiave. Perché il mercato aereo è una bestia complicata, estremamente regolamentato e allo stesso tempo quasi artigianale. Flotte, network di lungo e di breve-medio raggio, alleanze commerciali globali, aeroporti, strutture e servizi di terra e altre amenità richiedono molto tempo, spesso anni, per essere realizzati e successivi tentativi di aggiustamento. Se questo è vero in tempi normali, figuriamoci in tempi di crisi drammatica. IATA – l’associazione mondiale delle compagnie aeree – stima che la perdita totale del settore nel 2008 abbia raggiunto i 6 miliardi di dollari. Il 2009 si annuncia probabilmente peggiore. Sembra ovvio come i tempi lunghi del mercato aereo siano destinati ad allungarsi ulteriormente in conseguenza della congiuntura economica. Nessun miracolo dunque, e nessuno in tempi stretti

2. Lufthansa Italia. Ma Malpensa ha un Comune e una SEA finalmente “sul pezzo”. La strategia di SEA è quella giusta, l’unica possibile e indipendente dalle sorti di Alitalia: l’accordo con Lufthansa, come vettore “relativo” di riferimento e l’pertura di tutti i contatti possibili con qualunque compagnia interessata a operare collegamenti poin to point su Malpensa. In questo senso il pressing su ENAC e Governo su slot e accordi bilaterali deve rimanere asfissiante.

3. Infrastrutture di terra. Il rallentamento della crescita di Malpensa e il tempo necessario a Lufthansa per “montare” il proprio hub varesino, potrebbero quasi costituire un’opportunità. Quella di riporre del tempo necessario per dotare Malpensa di tutte quelle infrastrutture di accesso di cui, a dieci anni dalla sua nascita, è ancora largamente sprovvista, a partire da una capillare ed efficiente rete di collegamenti ferroviari: verso Milano, perché altrimenti sarebbe difficile far digerire ai milanesi l’inevitabile ridimensionamento di Linate; verso le regioni confinati – dal Ticino al Piemonte, fino a Genova – per disporre di una catchment area (bacino di domanda di traffico) non solo potenziale ma effettivamente ben collegata con l’aeroporto. Si tratta di opere per centinaia di miliardi di euro, è il momento di pretendere dal Governo gli impegni per le quote di spettanza dello Stato centrale.

4. Sistema aeroportuale. Con un progetto industriale ben definito (accordo SEA-Lufthansa) e condizioni al contorno favorevoli (impegno sulla rinegoziazione degli slot e sulla realizzazione delle opere infrastrutturali), il Comune di Milano può perseguire seriamente l’obiettivo di raggiungere i massimi livelli di cooperazione con enti e istituzioni coinvolte nella gestione degli aeroporti del Nord fino a eventuali operazioni sugli assetti proprietari delle società di gestione, come già avvenuto su Aem con Brescia e in corso su Atm con Torino. E proprio Torino, considerando la localizzazione mediana di malpensa sul Mi-To, dovrebbe essere la prima città a cui guardare.

5. Geopolitica, cosa ci dà Parigi? Infine sarebbe interessante sapere, in una vicenda come quella di CAI-Air France in cui la politica ha legittimamente giocato un ruolo così preponderante, quale siano le contropartite sul piano bilaterale italo-francese per la fusione dei cieli. Quali sono – perché sicuramente ci sono oggi con Berlusconi come ieri con Prodi – le concessioni fatte da Parigi, e in quali settori economici o politici, per facilitare il ricongiungimento tra Aifrance e Cai-Alitalia? Sarebbe bello riguardassero Enel e il nucleare.
 
sono Moratti e Berlusconi a menare le danze su LIN.
Le danze saranno menate da Mayrhuber: se chiederà la chiusura di Linate, sa che dovranno scegliere fra accontentare LH o restare con MXP point-to point per sempre.

Può darsi che LH voglia prima vedere il completamento del terzo terzo e del raddoppio di Castellanza.

Qui lo dico, qui lo nego, per fare un hub LH a MXP bisogna controllare il numero di voli da LIN... a CDG, il resto conta meno, per fare un hub basta il feed che attualmente Air Dolomiti fa a Monaco. Contano i pax di VCE, BLQ e FLR, che da LIN non sono mai passati, non quelli di BDS.
 
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Le danze saranno menate da Mayrhuber: se chiederà la chiusura di Linate, sa che dovranno scegliere fra accontentare LH o restare con MXP point-to point per sempre.

Può darsi che LH voglia prima vedere il completamento del terzo terzo e del raddoppio di Castellanza.

Qui lo dico, qui lo nego, per fare un hub LH a MXP bisogna controllare il numero di voli da LIN... a CDG, il resto conta meno, per fare un hub basta il feed che attualmente Air Dolomiti fa a Monaco.

Concordo al 100%.

Non c'è storia, il comando ce l'ha Wolfgang.

Se Moratti e le sue floride casse comunali vogliono rimanere col cerino in mano, prego.
 
ALITALIA: GALAN, PARTITI SI FACCIANO DA PARTE. DA VENEZIA E DA MALPENSA

(ASCA) - Venezia, 8 dic - ''Politicanti e partiti si facciano da parte, sia a Malpensa che a Tessera''. Cosi' Giancarlo Galan, presidente della regione Veneto, su Alitallia.

''Meglio tardi che mai. Mi riferisco alla recentissima campagna pro aeroporto Marco Polo interpretata dal sindaco Cacciari. Meglio tardi che mai - puntualizza Galan - nel senso che non dimentico di essere rimasto a lungo il solo impegnato a difendere e a tutelare l'autonomia imprenditoriale che ha fatto del nostro aeroporto uno tra i migliori scali europei. Piu' di un anno fa ho detto che Malpensa non e' questione che ci riguarda, anche se c'e' da augurarsi che il sistema aeroportuale italiano funzioni bene non solo a Tessera, ma ovviamente anche a Milano e a Roma''.

Il governatore veneto aggiunge che ''cio' che mi scandalizza sono piuttosto questi ripetuti interventi a gamba tesa da parte della classe politica su cio' che deve o non deve fare Cai. Purtroppo, devo constatare che ci sono esponenti politici sia lombardi che veneti intenzionati a dare ordini all'imprenditoria privata, riportando cosi' in auge ''sistemi'' e ''arroganze'' che hanno nel corso del tempo portato alla rovina l'Alitalia''. ''Insomma, a ognuno il suo - conclude Galan -: l'imprenditore faccia l'imprenditore in piena autonomia e il politico rispetti sempre e ovunque l'autonomia dell'imprenditore. E questo, sia a Malpensa sia a Tessera''.
 
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