da ilsecoloXIX.it
Enac lascia a terra la nuova Alitalia
28 novembre 2008| Eugenio Agosti
Cai non decollerà, come previsto, il primo dicembre. Lo stop è stato comunicato ieri dall’Enac, che ha ammesso di non conoscere ancora la nuova data dell’ingresso in esercizio del vettore che subentrerà ad Alitalia. «Per quanto riguarda le licenze di trasporto pubblico passeggeri ed il certificato di operatore aereo, le istruttorie sono terminate», ha chiarito l’ente nazionale per l’aviazione civile, «ma l’emissione avverrà solo con l’evidenza dell’effettiva disponibilità delle risorse finanziare necessarie per l’operazione. Deve inoltre essere finalizzata la documentazione relativa al passaggio di proprietà degli aeromobili tra la vecchia e la nuova compagnia».
Ma c’è di più, spiega Franco Pronzato, consigliere di amministrazione di Enac spesso in polemica con i vertici dell’ente sulla vicenda Alitalia: «Le lettere di assunzione in gran parte non sono partite, i due rami della Cai dedicati a voli e slot non sono ancora stati certificati e lo stesso vale per il capitolo della movimentazione che la società vuole gestire in proprio, mancano inoltre le firme sui contratti con le società aeroportuali». Il risultato, secondo, Pronzato, è che «ben che vada si andrà a metà dicembre».
Il dossier Alitalia (ieri Meridiana ha chiesto e ottenuto di poterlo esaminare) è in dirittura d’arrivo almeno sul fronte dell’esame Antitrust, come specificato dal presidente Antonio Catricalà: «Da lunedì in poi ogni giorno è utile, la settimana prossima noi chiuderemo, ci impegneremo anche sabato e domenica». Lapidario, Catricalà, sulla scelta di Cai che pone come condizione essenziale il via libera dell’Antitrust all’acquisto di Alitalia:«La nostra valutazione è una condizione per loro, non per la legge».
Inevitabile la reazione dei sindacati alla notizia dello slittamento dell’operazione. Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugltrasporti, in una lettera inviata al commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, chiedono «il mantenimento degli accordi e dei contratti collettivi di lavoro attualmente vigenti in tutte le aziende del gruppo Alitalia, fino alla definitiva cessione degli asset operativi».
E a proposito di Fantozzi, scoppia la polemica sui suoi presunti compensi.
«Si parla di circa 16 milioni di euro mentre i dipendenti non percepiranno liquidazione e una cospicua parte della tredicesima», è partito all’attacco il deputato dell’Udc Luciano Ciocchetti, e ci ha pensato l’Italia dei Valori con Antonio Di Pietro e Stefano Pedica a rincarare la dose: «Non dichiara la cifra perché sa che si solleverebbero l’opinione pubblica, i piloti, i dipendenti e tutte quelle persone che non arrivano più alla fine del mese. Oggi inoltre un socio Cai, il signor Salvatore Ligresti, è stato iscritto nel registro degli indagati per ipotesi di corruzione. Questa è la Cai che non vogliamo».
omissis