«Avevamo firmato un'intesa e loro non ne hanno tenuto conto»
«Gli aerei chi li pilota? I portabagagli?»
Che modo di parlare infimo e classista...non vado oltre altrimenti rischio la querela.
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«Avevamo firmato un'intesa e loro non ne hanno tenuto conto»
«Gli aerei chi li pilota? I portabagagli?»
ILSOLE24ORE.COM
Bruxelles, antitrust, prezzo: ultime incognite per i soci
di Gianni Dragoni
Il punto più delicato dell'offerta è il prezzo. La società non lo ha reso noto, salvo ricordare che il lavoro svolto ha consentito di «raccogliere (...) oltre venti gruppi imprenditoriali, disposti ad investire oltre un miliardo di euro per ristrutturare e rilanciare il comparto aereo del Paese intorno ad Alitalia e Air One ».L'offerta iniziale non vincolante ha indicato un valore di 3-400 milioni per le attività di Alitalia, in parte da pagare con l'accollo di debiti, in parte minore (circa 100 milioni) per cassa. Quest'offerta non assegnava alcun valore agli slot di Alitalia negli aeroporti europei, che alcuni esperti calcolano invece in almeno 6-700 milioni, se non di più. Da qualche giorno circola la stima di un valore di 900-1.000 milioni attribuito all'intera Alitalia dagli advisor del venditore, Rothschild (per Fantozzi) e Banca Leonardo (per il Governo). Se questa stima fosse confermata, Cai dovrebbe migliorare la sua offerta.
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Air France e la Cai stanno spingendo per aprire il meno possibile i cieli lombardi ai tedeschi e avrebbero preteso impegni precisi dal premier.
se le cose stanno davvero così tanto valeva vendere ai francesi ad aprile,almeno il conto (debiti) lo pagavano loro.....![]()
siVale ancora la stessa ripartizione del personale tra le 6 basi che si è letta qualche giorno fa? Qualcuno la può ripostare?
si
(ANSA) - ROMA, 27 OTT - Ecco, secondo il progetto, come saranno
distribuite le assunzioni nelle seguenti basi operative: a Torino 225
dipendenti (48 piloti, 100 assistenti di volo, 77 lavoratori di terra); a
Venezia 189 in totale (48 piloti, 100 assistenti di volo e 41 lavoratori
terra); a Napoli 404 (95 piloti, 200 assistenti di volo, 109 terra),
Catania 310 (48 piloti, 100 assistenti volo, 162 terra); Roma Fiumicino
9082 (978 piloti, 2.100 assistenti volo; 6004 terra); Milano Malpensa
1.343 (333 piloti, 710 assistenti colo, 310 terra), Inoltre sono previsti
447 assunti in vari scali di cui 394 handling, 40 con incarichi tecnici, 9
incaricati per le vendite e 4 per il call center. (ANSA).
solo 4 persone al call center? a questi fumeranno le orecchie fra un pò:clown:
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1/11/2008 (7:37) - TRATTATIVA ALITALIA - IL RETROSCENA
Berlusconi a Colaninno: "Ora firmi"
La spinta del premier:
«Il governo vi è venuto incontro.
Sta a voi mostrare coraggio»
AUGUSTO MINZOLINI
ROMA
L’ultima spinta, quella vera, Silvio Berlusconi l’ha data insieme a Gianni Letta al presidente di Cai, Roberto Colaninno, dopo aver insistito per tutto il giorno con i soci che fanno parte della cordata che sta per rilevare Alitalia, chiamandoli ad uno ad uno. Il premier era fuori di sé. La riapertura del «caso» Alitalia in una situazione che vede il governo già impegnato sul fronte della crisi economica e della scuola, lo aveva davvero reso furioso. E nel colloquio a tre si è sfogato contro questo Paese che non vuole modernizzarsi, riformarsi, che rischia di essere troppo arcaico e lento per tenere il ritmo degli altri Paesi.
«L’Italia - ha spiegato ai suoi interlocutori - è il Paese dei veti e dei ricatti. E’ una situazione inaccettabile. Succede sulla scuola e adesso qualcuno vuole riaprire il caso Alitalia. Sempre con le stesse logiche. Caro Colaninno devi andare avanti. Non è pensabile che una compagnia come Alitalia che ha il suo valore - le ultime valutazioni che sono state fatte lo dimostrano - debba fallire solo per il “no” dei piloti. Noi vi siamo venuti incontro come governo. Non poco. Ora siete voi che dovete mostrare il coraggio necessario. Se i sindacati confederali accetteranno, come chiedete, di firmare il contratto, voi dovete presentare l’offerta. Farete la compagnia con chi ci sta. I piloti non ci stanno? Assumerete voi chi volete. Mettete da parte i dubbi e andate fino in fondo. A questo punto non potete assolutamente tirarvi indietro».
Messa così era difficile per Colaninno e per gli altri soci Cai tirarsi indietro. Anche se da quelle parti da qualche settimana i timori di fare un buco nell’acqua avevano fatto aumentare in qualcuno la tentazione di mollare tutto, magari usando come alibi l’atteggiamento poco collaborativo dei piloti. «Ho parlato con Colaninno una decina di giorni fa e non mi sembrava più entusiasta come all’inizio di questa avventura - racconta il presidente della Commissione Trasporti, Mario Valducci -. L’idea di dover tentare un’operazione difficile con il sindacato dei piloti che voleva ancora mettere bocca sulla gestione dell’azienda non gli andava a genio. Ora, magari con l’aiuto di qualcuno, la Cai ha dimostrato di avere quel pizzico di decisionismo indispensabile in questi frangenti: se il sindacato dei piloti non firmerà, li chiameranno ad uno ad uno proponendogli l’assunzione e vedrete che il 70% dirà di sì».
Quindi, ieri sera dopo una giornata pesante, in cui in consiglio dei ministri aveva tirato le orecchie a Gianfranco Rotondi per aver partecipato a Ballarò («ha rotto l’embargo») e aveva calmato con le buone ma anche con una certa fermezza l’irritazione di Renato Brunetta nei confronti di Giulio Tremonti (il giorno prima il ministro dell’Economia aveva mandato un suo funzionario a “controllare” l’andamento delle trattative per la firma del protocollo di intesa per il contratto del pubblico impiego), il premier è riuscito a tirare un sospiro di sollievo: «L’Alitalia sopravviverà anche dopo la mezzanotte di oggi». La giornata di ieri, infatti, è stata un susseguirsi di momenti delicati. Racconta un ministro impegnato nella trattativa: «Diciamoci la verità, piloti e hostess li avevamo già persi. Da giorni avevamo capito che sarebbero andati alla rottura. L’importante per noi era portare alla firma tutti i sindacati confederali per convincere Cai a presentare l’offerta. Solo che ieri pomeriggio la Cgil - al solito - ha accettato all’inizio di firmare solo un documento e non il contratto ponendo questioni tecniche. Un atteggiamento determinato, almeno questa volta, non da una logica politica, ma dal rispetto dei soliti rituali sindacali. Roba del secolo scorso. Questo ha fatto irrigidire Cai che da settimane era assalita da dubbi. Per cui abbiamo corso il rischio che saltasse il tavolo solo perché qualcuno voleva ripetere i minuetti di un tempo. Poi alla fine ha prevalso il buonsenso».
Appunto, ieri per ore si è andati avanti con alti e bassi, rasentando più volte il ciglio del precipizio. Tant’è che nell’opposizione gente come Di Pietro, il leader di Rifondazione Ferrero e l’ex dc Vietti, già indicavano nel governo e in particolare in Berlusconi il responsabile dell’ipotizzato fallimento della compagnia. «La famosa cordata Berlusconi - aveva tuonato per tutto il pomeriggio l’ex pm - altro non era che un maldestro tentativo di accaparrarsi i beni dell’Alitalia alle spalle dei lavoratori. Adesso che la trattativa è fallita il governo faccia un bagno di umiltà e rimetta all’asta l’Alitalia». C’è, insomma, chi ha quasi tifato per la rottura, considerandola un obiettivo positivo. E’ un atteggiamento che appartiene alla politica italiana e che ieri, a fine giornata, è stato oggetto di una riflessione amara del Cavaliere con alcuni dei suoi consiglieri. «C’è chi non vede l’ora - ha fatto presente - di strumentalizzare i problemi, addirittura i drammi di questo Paese, a fini politici. E c’è chi nella difesa dei propri privilegi non si rende neppure conto della crisi che stiamo attraversando. Ci vorrebbe un po’ di ottimismo e, invece, c’è chi è pronto a pronunciare dei “no” irresponsabili a costo di far fallire un’azienda. E chi fomenta la piazza su temi delicati come la scuola per coprire le proprie contraddizioni».
E ora tocca all’Ue e al partner straniero: superato lo scoglio del contratto e delle modalità di assunzione con i sindacati, il nuovo «D-Day» del piano Fenice dovrebbe essere il 12 novembre. In quella data, infatti, si attende il responso della Ue sul prestito ponte da 300 milioni, varato ad aprile dal Tesoro. Secondo indiscrezioni riportate dai media francesi, il 12 novembre dovrebbe essere anche il giorno in cui Cai annuncerà la scelta del partner straniero: in corsa sempre Air France e Lufthansa, mentre sembra più lontana l’ipotesi di British Airways, con la quale però non sono stati sospesi i contatti. Cai ha una trentina di giorni per mettere a punto tutto i dettagli: il commissario Augusto Fantozzi, ha infatti detto di avere liquidità fino al primo dicembre. Ma alcuni adempimenti sono già stati compiuti: è il caso della domanda per il certificato di operatore aereo che la società presieduta da Roberto Colaninno ha già presentato il 23 ottobre, e quello per la licenza di esercizio di vettore aereo consegnata all’Enac il giorno dopo.
«Avevamo firmato un'intesa e loro non ne hanno tenuto conto»
«Gli aerei chi li pilota? I portabagagli?»
Massimo Notaro, leader dell'Unione piloti: da noi nessun ripensamento, decideremo le azioni da compiere
ROMA — «Cosa faremo? Lo decideremo nei prossimi giorni. Non abbiamo voglia di litigare, ma possiamo farlo... Intanto vediamo se ci sarà Cai, se ci sarà Alitalia...».
Ma guardi che Cai ha già presentato l'offerta... quindi...
Massimo Notaro, leader dell'Up, il secondo sindacato dei piloti, apprende così la notizia della decisione assunta ieri sera alle 20 dai soci di Roberto Colaninno. «Ah, hanno fatto l'offerta? Bene, allora vuol dire che possono fare a meno del 90% dei piloti che noi con Anpac rappresentiamo. Li faranno volare con i bagaglisti gli aerei. Gli faccio tanti auguri».
E voi che farete, un ripensamento a questo punto è possibile?
«Neanche per sogno ci sarà un ripensamento. Io non ci parlo più con quelli che non rispettano ciò che firmano. Avevamo firmato un'intesa e loro non ne hanno tenuto conto. Incredibile».
Ce l'ha con qualcuno in particolare?
«Beh, noi avevamo scritto a Colaninno una lettera privata per spiegargli la situazione. L'unica risposta è stata che ce la siamo trovata pubblicata sui giornali. E poi parla di "rapporto fiduciario"?».
Ma cosa c'era di così inaccettabile nelle proposte di Cai?
«I criteri di selezione per esempio. Questi signori si prendono 225 milioni di ammortizzatori sociali dalle tasche degli italiani, e li applicano con criteri discriminatori».
Faccia un esempio.
«Non sono assumibili le madri lavoratrici e tutti coloro che assistono i disabili, per esempio. Loro le chiamano "rigidità"...».
Alla fine che cosa farete?
«Aspettiamo lunedì, andiamo in assemblea».
Scioperi, blocchi, boicottaggi?
«Vedremo, adesso scusi, sono un po' stanco».
A. Bac
01 novembre 2008
Il Corriere della Sera
cassa integrazione per tutti e per tutti i giorni
Faccia un esempio.
«Non sono assumibili le madri lavoratrici e tutti coloro che assistono i disabili, per esempio. Loro le chiamano "rigidità"...».
e gli aerei chi li vola fino a dicembre?
gli XM sono già in cigs totale dal primo novembre