Cai non presenta (ma poi presenta) l'offerta per Alitalia

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Ti ringrazio ma....perché non riesco a mettere le faccetticons ?

fatemi scherzare un po', sono quattro anni che stiamo scoppiando, non se ne vede l'uscita, e secondo me il bello, cioè il brutto, deve ancora cominciare ( anche se a molti è già andata malissimo, sempre grazie alle nostre illuminate menti manageriali )
 
Ormai il copione è il seguente:
Notaro e Berti fanno gli s......
Colaninno e Sabelli si offendono e sbattono la porta.
Berlusconi chiama Colaninno e Sabelli e dice: non dai su...lo so che sono s......ma non andate via.
Fantozzi dice la cassa sta finendo.
Riggio dice togliamo la licenza.
Claudia dice: osserviamo la situazione con molta attenzione.
I Confederali firmano.
Colaninno e Sabelli fanno la proposta.
Berti e Notaro continuano a fare gli s....
Improvvisamente la casa non finisce.
La licenza rimane.
Altro giro altro regalo.
Vengano siori vengano.
Non ho parole.
Altro che dignità.
Ciao
d.
 
Ma senza un'eventuale firma degli autonomi significherebbe che chiamerebbero ogni singolo navigante per chiedere se sara' disposto a lavorare per CAI?
 
L'ora è decente, i bambini sono a letto allora ne approfitto per qualche strofa da me appena buttata giù:

"La cassa sta finendo,
Alitalia se ne va,
la fine è ormai distante,
chissà se reggerà!
Nel cielo i suppostoni,
continuano a volar,
è il solito rituale,
l'Italia è questa qua!

La cassa sta finendo...oh oh oh oh
"Ad Libitum"
(Musica Fratelli Righeira -Testo riadattato billypaul)
 
ALITALIA: SIGLE AUTONOME RIBADISCONO NO FIRMA CON CAI

(ANSA) - ROMA, 31 OTT - "Anpac, Unione Piloti, SDL, Avia e
Anpav in merito all'esito dell'incontro oggi tenuto presso la
Presidenza del Consiglio dei ministri tra Governo, vertici Cai e
organizzazioni sindacali - è scritto in una nota congiunta -
confermano il giudizio negativo sul metodo del confronto odierno
e sui contenuti dei documenti proposti per la firma".
"Nello specifico - si legge nel comunicato - si stigmatizza
l'evidente non conformità dei testi di stesura predisposti e
ritenuti 'immodificabili' da Cai con quanto concordato e
sottoscritto con l'azienda e con il Governo nel mese di
settembre a Palazzo Chigi. Ciò comporta, tra l'altro, un deciso
aggravio delle penalizzazioni in capo ai lavoratori sia in
termini contrattuali che occupazionali, negando altresì ogni
possibile prospettiva di lavoro alle migliaia di precari che
operano nel settore. A questo proposito ancora nulla si è
concretizzato da parte del ministero del Lavoro in merito alle
annunciate misure previdenziali orientate a favorire la gestione
delle eccedenze di personale".
"Gravissima inoltre - scrivono le cinque sigle - risulta la
permanenza tra i criteri di esclusione dall'assunzione in Cai di
quelli relativi a madri che accudiscono figli minori o a
dipendenti che assistono un familiare con un disagio grave e
protetti da specifiche leggi dello Stato. Altrettanto
incomprensibile la discriminazione relativa a coloro che già
usufruiscono del part-time, istituto che può anche essere
utilizzato quale forma solidaristica tra i lavoratori senza
oneri aggiuntivi per l'azienda".
I sindacati quindi "ribadiscono tutte le loro perplessità
rispetto al percorso fin qui effettuato che vede Cai, a fronte
dell'estrema flessibilità e produttività fornita dalle
scriventi all'interno degli Accordi di Palazzo Chigi, proseguire
in una continua reiterazione di ulteriori richieste ultimative
continuate anche durante la fase di stesura contrattuale.
Anpac, Unione Piloti, SDL, Avia e Anpav confermano la loro
indisponibilità a sottoscrivere stesure contrattuali difformi
rispetto agli accordi di costituzione dei Contratti Collettivi
di Lavoro del personale Cai, dipendenti e dirigenti/comandanti,
già condivisi e sottoscritti tra le parti e siglati dal
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e dai
ministri Altero Matteoli e Maurizio Sacconi".
Le cinque organizzazioni "terranno nella giornata di
lunedì prossima una assemblea informativa di tutti i lavoratori
coinvolti nel progetto Cai". (ANSA).
 
Ormai il copione è il seguente:
Notaro e Berti fanno gli s......
Colaninno e Sabelli si offendono e sbattono la porta.
Berlusconi chiama Colaninno e Sabelli e dice: non dai su...lo so che sono s......ma non andate via.
Fantozzi dice la cassa sta finendo.
Riggio dice togliamo la licenza.
Claudia dice: osserviamo la situazione con molta attenzione.
I Confederali firmano.
Colaninno e Sabelli fanno la proposta.
Berti e Notaro continuano a fare gli s....
Improvvisamente la casa non finisce.
La licenza rimane.
Altro giro altro regalo.
Vengano siori vengano.
Non ho parole.
Altro che dignità.
Ciao
d.


Al copione manca Ciok che insiste con la ricapitalizzazione del Tesoro...

:cool::cool:
 
riflessione proprio superficiale,se volete,anche un po`cruda,
ma che una compagnia aerea che deve mandare migliaia di passeggeri in giro per il mondo con aerei tecnologicamente complessi e cose connesse

debba fare i conti ed essere confrontata
con i problemi
" relativi a madri che accudiscono figli minori o a
dipendenti che assistono un familiare con un disagio grave e
protetti da specifiche leggi dello Stato"

mi fa veramente allibire
 
Ultima modifica:
ALITALIA: SIGLE AUTONOME RIBADISCONO NO FIRMA CON CAI

(ANSA) - ROMA, 31 OTT - "Anpac, Unione Piloti, SDL, Avia e
Anpav in merito all'esito dell'incontro oggi tenuto presso la
Presidenza del Consiglio dei ministri tra Governo, vertici Cai e
organizzazioni sindacali - è scritto in una nota congiunta -
confermano il giudizio negativo sul metodo del confronto odierno
e sui contenuti dei documenti proposti per la firma".
"Nello specifico - si legge nel comunicato - si stigmatizza
l'evidente non conformità dei testi di stesura predisposti e
ritenuti 'immodificabili' da Cai con quanto concordato e
sottoscritto con l'azienda e con il Governo nel mese di
settembre a Palazzo Chigi. Ciò comporta, tra l'altro, un deciso
aggravio delle penalizzazioni in capo ai lavoratori sia in
termini contrattuali che occupazionali, negando altresì ogni
possibile prospettiva di lavoro alle migliaia di precari che
operano nel settore. A questo proposito ancora nulla si è
concretizzato da parte del ministero del Lavoro in merito alle
annunciate misure previdenziali orientate a favorire la gestione
delle eccedenze di personale".
"Gravissima inoltre - scrivono le cinque sigle - risulta la
permanenza tra i criteri di esclusione dall'assunzione in Cai di
quelli relativi a madri che accudiscono figli minori o a
dipendenti che assistono un familiare con un disagio grave e
protetti da specifiche leggi dello Stato. Altrettanto
incomprensibile la discriminazione relativa a coloro che già
usufruiscono del part-time, istituto che può anche essere
utilizzato quale forma solidaristica tra i lavoratori senza
oneri aggiuntivi per l'azienda".
I sindacati quindi "ribadiscono tutte le loro perplessità
rispetto al percorso fin qui effettuato che vede Cai, a fronte
dell'estrema flessibilità e produttività fornita dalle
scriventi all'interno degli Accordi di Palazzo Chigi, proseguire
in una continua reiterazione di ulteriori richieste ultimative
continuate anche durante la fase di stesura contrattuale.
Anpac, Unione Piloti, SDL, Avia e Anpav confermano la loro
indisponibilità a sottoscrivere stesure contrattuali difformi
rispetto agli accordi di costituzione dei Contratti Collettivi
di Lavoro del personale Cai, dipendenti e dirigenti/comandanti,
già condivisi e sottoscritti tra le parti e siglati dal
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e dai
ministri Altero Matteoli e Maurizio Sacconi".
Le cinque organizzazioni "terranno nella giornata di
lunedì prossima una assemblea informativa di tutti i lavoratori
coinvolti nel progetto Cai". (ANSA).

AFD...chi la finisce prima con questa pantomima insopportabile.
Voi, Colaninno o SB ?
 
Colaninno a proposito del no degli autonomi:

Dopo una giornata di passione Cai, la Compagnia Aerea Italiana, ha presentato l'offerta vincolante al commissario di Alitalia, Augusto Fantozzi, per l'acquisizione di beni e asset. Cai si aspetta una risposta entro la prossima settimana. Lo ha deciso il cda della società, che si è riunito sotto la presidenza di Roberto Colaninno, dopo la firma dei contratti da parte di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Resta il no delle cinque sigle autonome Sdl, Avia, Anpac, Anpav e Up. Dalla loro mancata firma secondo Colaninno «non sorgeranno problemi perché hanno firmato le quattro sigle confederali». Il presidente Cai ha detto che, in merito all'offerta, «la risposta di Fantozzi arriverà entro la prossima settimana». Resta inoltre in piedi la condizione vincolante del via libera da parte dell'Unione europea che attesti l'assenza di aiuti di Stato in merito al prestito ponte da 300 milioni di euro (decisione attesa per il 12 novembre) e dell'autorità garante per la concorrenza e il mercato, che dovrebbe arrivare nella seconda metà di novembre. Secondo indiscrezioni riportate dai media francesi, il 12 novembre dovrebbe essere anche il giorno in cui Cai annuncerà la scelta del partner straniero: in corsa sempre Air France e Lufthansa, mentre sembra più lontana l'ipotesi di British Airways, con la quale però non sono stati sospesi i contatti. Ora la Cai ha una trentina di giorni per mettere a punto tutto i dettagli della nuova compagnia aerea: il commissario Fantozzi ha infatti detto di avere liquidità fino al primo dicembre.

corriere.it
 
Nel frattempo :

31/10/08
Alitalia
New:Brussels, (BRU) to Venice, Marco Polo (VCE)
New:Rome, Leonardo Da Vinci (Fiumicino) (FCO) to Dakar, Yoff (DKR)
Cancelled:Rome, Leonardo Da Vinci (Fiumicino) (FCO) to Brussels, (BRU)
Cancelled:Rome, Leonardo Da Vinci (Fiumicino) (FCO) to Dubai (DXB)
Cancelled:Rome, Leonardo Da Vinci (Fiumicino) (FCO) to Lisbon, Portela (LIS)
Cancelled:Rome, Leonardo Da Vinci (Fiumicino) (FCO) to Mexico City, Juarez International (MEX)
Cancelled:Rome, Leonardo Da Vinci (Fiumicino) (FCO) to Milan, Malpensa (MXP)
Cancelled:Rome, Leonardo Da Vinci (Fiumicino) (FCO) to Thessaloniki, Makedonia (SKG)
Cancelled:Rome, Leonardo Da Vinci (Fiumicino) (FCO) to Berlin, Tegel (TXL)
Cancelled:Rome, Leonardo Da Vinci (Fiumicino) (FCO) to Vienna, Schwechat International (VIE)
Cancelled:Rome, Leonardo Da Vinci (Fiumicino) (FCO) to Valencia (VLC)
Cancelled:Rome, Leonardo Da Vinci (Fiumicino) (FCO) to Zurich (ZRH)
Cancelled:Milan, Malpensa (MXP) to Belgrade, Nikola Tesla (BEG)
Cancelled:Milan, Malpensa (MXP) to Marseille, Provence (MRS)
Cancelled:Milan, Malpensa (MXP) to Naples, Capodichino (NAP)
Cancelled:Milan, Malpensa (MXP) to Trieste, Ronchi Dei Legionari (TRS)


[ http://www.theairdb.com/news/2008-10-31-alitalia.html ]
 
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Nel frattempo :

31/10/08
Alitalia
New:Brussels, (BRU) to Venice, Marco Polo (VCE)
New:Rome, Leonardo Da Vinci (Fiumicino) (FCO) to Dakar, Yoff (DKR)
Cancelled:Rome, Leonardo Da Vinci (Fiumicino) (FCO) to Brussels, (BRU)
Cancelled:Rome, Leonardo Da Vinci (Fiumicino) (FCO) to Dubai (DXB)
Cancelled:Rome, Leonardo Da Vinci (Fiumicino) (FCO) to Lisbon, Portela (LIS)
Cancelled:Rome, Leonardo Da Vinci (Fiumicino) (FCO) to Mexico City, Juarez International (MEX)
Cancelled:Rome, Leonardo Da Vinci (Fiumicino) (FCO) to Milan, Malpensa (MXP)
Cancelled:Rome, Leonardo Da Vinci (Fiumicino) (FCO) to Thessaloniki, Makedonia (SKG)
Cancelled:Rome, Leonardo Da Vinci (Fiumicino) (FCO) to Berlin, Tegel (TXL)
Cancelled:Rome, Leonardo Da Vinci (Fiumicino) (FCO) to Vienna, Schwechat International (VIE)
Cancelled:Rome, Leonardo Da Vinci (Fiumicino) (FCO) to Valencia (VLC)
Cancelled:Rome, Leonardo Da Vinci (Fiumicino) (FCO) to Zurich (ZRH)
Cancelled:Milan, Malpensa (MXP) to Belgrade, Nikola Tesla (BEG)
Cancelled:Milan, Malpensa (MXP) to Marseille, Provence (MRS)
Cancelled:Milan, Malpensa (MXP) to Naples, Capodichino (NAP)
Cancelled:Milan, Malpensa (MXP) to Trieste, Ronchi Dei Legionari (TRS)

mah!
 
Berlusconi si gioca l'ultima carta
'Ora di fare tutti un passo indietro'

A Lufthansa resterebbe lo sfruttamento di Malpensa
di ETTORE LIVINI

MILANO - Prima il no di piloti e hostess. Poi i dubbi dei soci Cai, arrivati a un passo dall'addio ad Alitalia in assenza di un ok a 360° dei sindacati confederali ai nuovi contratti di lavoro. La partita della Magliana ha rischiato ieri per qualche ora di trasformarsi in un boomerang da incubo per il governo, già alle prese con le proteste di piazza contro la riforma Gelmini. E solo un frenetico giro di telefonate tra Silvio Berlusconi e Roberto Colaninno e la diplomazia di Gianni Letta hanno consentito di evitare in zona Cesarini uno stop ai negoziati che avrebbe messo a terra in meno di 48 ore gli aerei della compagnia.

Il pressing e le promesse del Cavaliere, che sulla partita Alitalia ha giocato un bel pezzo della sua credibilità, hanno convinto tutti a fare un passo indietro. Cgil, Cisl, Uil e Ugl - che con il governo hanno più di un tavolo aperto - hanno sottoscritto sia il lodo Letta che tutti i contratti già concordati un mese fa. E la loro firma ha convinto anche i soci più riottosi della Cai - Riva e Aponte in testa - a dare mandato a Colaninno per presentare al commissario Augusto Fantozzi un'offerta formale, allontanando lo spettro di un fallimento che per qualche ora era parso quasi inevitabile. Insomma i soci Cai vanno avanti e dicono "basta ai ricatti".

La strada però è ancora in salita. E le trattative concitate di ieri non sono riuscite a sciogliere tutti i nodi per il salvataggio. Il primo, ovviamente, è quello di convincere piloti e hostess a firmare l'intesa con Cai. L'esecutivo, attraverso un Letta un po' sorpreso dall'improvviso irrigidimento delle parti, si sarebbe impegnato a fare da mediatore. Ma Colaninno & C. - in assenza di accordi - sarebbero pronti a tirar dritto, arruolando il personale per far volare gli aerei delle nuova Alitalia tramite contratti individuali.

Il secondo problema, forse l'ostacolo più alto, è l'ok definitivo della Ue, condizione vincolante posta da Cai per chiudere l'operazione. I venti soci del gruppo - già alle prese con qualche problema di finanziamento - non hanno alcuna intenzione di farsi carico dei 300 milioni di prestito ponte garantito dal governo alla Magliana, un onere che la cordata non può accollarsi. I legali sono però da mesi al lavoro per trovare una soluzione di discontinuità che separi per sempre i destini e i debiti della vecchia Alitalia (300 milioni compresi) - destinati a gravare sulle spalle dello stato e dei cittadini - dalla parte sana dell'azienda. Cai prenderà una nuova licenza, rileverà asset e non rami d'azienda, assumerà formalmente i singoli dipendenti, che dovrebbero essere costretti a insinuarsi al passivo della "bad company" per recuperare il loro Tfr.

Per completare il quadro finanziario del Progetto fenice, poi, mancano l'accordo per rilevare le attività Air One - alcuni soci della cordata avrebbero espresso dubbi sul valore attribuito a questi asset - e la definizione del prezzo d'acquisto della nuova Alitalia. Banca Leonardo, advisor di Fantozzi, non avrebbe ancora presentato alcuna stima ufficiale sui business, anche se le prime valutazioni indicano cifre inferiori ai mille miliardi circolati come indiscrezioni nei giorni scorsi. Anche perché la crisi del trasporto aereo sta deprezzando giorno dopo giorno il valore degli aerei in portafoglio ad Alitalia. E i soci della Cai - dopo la dimostrazione di buona volontà data ieri con l'ok all'offerta anche senza la firma di tutte le parti sociali - sono convinti che sul prezzo da pagare non sarà difficile trovare un accordo.

L'ultimo dilemma da sciogliere è quello dell'alleanza internazionale. Ma qui i giochi sembrano fatti. Air France e Lufthansa avrebbero raggiunto un tacito accordo per spartirsi i cieli dell'Europa del sud. Parigi dovrebbe entrare in Cai con una quota vicina al 20%. I tedeschi punteranno su Austrian e sulla Malpensa, dove intendono posizionare - se ce ne saranno le condizioni - il loro quarto hub. Questo armistizio non dichiarato potrebbe però creare qualche grattacapo proprio al governo Berlusconi. Air France e la Cai stanno spingendo per aprire il meno possibile i cieli lombardi ai tedeschi e avrebbero preteso impegni precisi dal premier. La Lega (che sull'argomento ha già mandato sotto il governo in aula una volta, votando un ordine del giorno Pd) è però pronta a fare le barricate per difendere Malpensa. E ha già chiesto assieme al sindaco di Milano Letizia Moratti e al governatore Roberto Formigoni quella liberalizzazione dei trattati bilaterali che consentirebbe a Lufthansa di riposizionare una serie di voli intercontinentali a Milano. Probabile che anche in questo caso il Cavaliere sia costretto ad affidarsi al paziente lavoro diplomatico di Letta per evitare che la partita Alitalia, già arrivata ieri a un soffio da un collasso dagli effetti imprevedibili per l'esecutivo, si trasformi di nuovo in una corsa ad ostacoli per la maggioranza.
Repubblica.it (1/11/08)
 
Da www.repubblica.it

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E' una condizione "irrinunciabile" dell'offerta del gruppo di Colaninno
Lunedì le assemblee di piloti e steward. Un mese per decidere

Alitalia, la condizione della Cai: "Non accollateci il prestito ponte"

ROMA - Tra le condizioni irrinunciabili dell'offerta Cai per Alitalia ce n'è uno che forse rappresenta meglio le reali preoccupazioni di Colaninno e soci. L'offerta di Cai, infatti (che è irrevocabile fino al 30 novembre) è valida solo se il governo italiano riuscirà a "ottenere provvedimenti da parte della Commissione europea con cui si attesti che eventuali aiuti di Stato, ai sensi dell'art. 87 e seguenti del Trattato CE, istituiti a beneficio del Gruppo AZ prima della stipula del contratto, non comportino a carico dell'Acquirente alcun obbligo di restituzione". Insomma, il "sì" che Berlusconi ha quasi estorto ieri sera a Colaninno, si basa anche sull'assicurazione che nessuno potrà chiedere indietro alla Cai i 300 milioni del famoso "prestito ponte" che il governo ha concesso alla compagnia di bandiera. Insomma: Cai prende tutto, ma non quel prestito soprattutto nella misura in cui potrebbe trasformarsi in un pesantissimo fardello debitorio.

Secondo molti osservatori, ieri si è rischiata la rottura quasi più per i 300 milioni che per le mancate firme di piloti e assistenti di volo. Almeno nel senso che, una volta avute assicurazioni su quello e su qualche altro punto, la Cai ha detto che si poteva andare avanti anche con le sole firme dei confederali più Ugl. Questo pur tenendo conto che le altre quattro sigle (Anpac, Up, Avia e Sdl) rappresentano la maggioranza degli oltre 12mila lavoratori interessati.

L'offerta, comunque, è arrivata: unica e inscindibile per tutto il gruppo con i suoi beni e i suoi contratti. Tra le altre condizioni c'è anche "l'ottenimento da parte della competente Autorità Antitrust di un provvedimento che confermi la compatibilità dell'operazione ai sensi della normativa vigente".

Ma una compagnia aerea senza piloti non ha molto senso e, quindi, a meno di pensare che vada a finire con la Cai che assume uno per uno tutti quelli necessari senza passare per un accordo con i loro sindacati, c'è da credere che, in qualche modo, la trattativa con le sigle che non hanno firmato verrà riallacciata nei prossimi giorni. C'è un mese di tempo, infatti, per arrivare a un'intesa. Piloti e steward, comunque, hanno fatto sapere che lunedì sottoporranno ai loro iscritti il racconto di quanto è accaduto in queste settimane, i documenti proposti dalla Cai e il "lodo Letta" che ha raccolto le adesioni di Cgil-Cisl-Uil e Ugl. Molto del prosieguo di questa storia dipenderà dalle risposte delle assemblee.

(1 novembre 2008)
 
«Avevamo firmato un'intesa e loro non ne hanno tenuto conto»

«Gli aerei chi li pilota? I portabagagli?»

Massimo Notaro, leader dell'Unione piloti: da noi nessun ripensamento, decideremo le azioni da compiere


ROMA — «Cosa faremo? Lo decideremo nei prossimi giorni. Non abbiamo voglia di litigare, ma possiamo farlo... Intanto vediamo se ci sarà Cai, se ci sarà Alitalia...».

Ma guardi che Cai ha già presentato l'offerta... quindi...
Massimo Notaro, leader dell'Up, il secondo sindacato dei piloti, apprende così la notizia della decisione assunta ieri sera alle 20 dai soci di Roberto Colaninno. «Ah, hanno fatto l'offerta? Bene, allora vuol dire che possono fare a meno del 90% dei piloti che noi con Anpac rappresentiamo. Li faranno volare con i bagaglisti gli aerei. Gli faccio tanti auguri».

E voi che farete, un ripensamento a questo punto è possibile?
«Neanche per sogno ci sarà un ripensamento. Io non ci parlo più con quelli che non rispettano ciò che firmano. Avevamo firmato un'intesa e loro non ne hanno tenuto conto. Incredibile».

Ce l'ha con qualcuno in particolare?
«Beh, noi avevamo scritto a Colaninno una lettera privata per spiegargli la situazione. L'unica risposta è stata che ce la siamo trovata pubblicata sui giornali. E poi parla di "rapporto fiduciario"?».

Ma cosa c'era di così inaccettabile nelle proposte di Cai?
«I criteri di selezione per esempio. Questi signori si prendono 225 milioni di ammortizzatori sociali dalle tasche degli italiani, e li applicano con criteri discriminatori».

Faccia un esempio.
«Non sono assumibili le madri lavoratrici e tutti coloro che assistono i disabili, per esempio. Loro le chiamano "rigidità"...».

Alla fine che cosa farete?
«Aspettiamo lunedì, andiamo in assemblea».

Scioperi, blocchi, boicottaggi?
«Vedremo, adesso scusi, sono un po' stanco».

A. Bac
01 novembre 2008
Il Corriere della Sera
 
Ultima modifica:
«Il nostro lavoro è stressante e non abbiamo gli stipendi di 15-20 anni fa»

«Ci prendono in giro, meglio Air France»

Alexia Barbiero, hostess di Alitalia: «I francesi avevano presentato un'offerta che tutelava la nostra dignità»


ROMA - «Due mesi di prese in giro, nient'altro che una buffonata. Ora siamo punto e a capo. Senza certezze». Volo Az 188, il Vienna-Fiumicino delle 21 e 45. Alexia Barbiero, hostess Alitalia da 17 anni, saluta i passeggeri che sbarcano e poi si dirige alla «navetta» che dal Leonardo da Vinci la porta a casa. Al varco equipaggi alcuni colleghi davanti alle bacheche sindacali la informano che la trattativa con Cai è saltata dopo che le sigle autonome hanno lasciato palazzo Chigi sbattendo la porta. «Era nell'aria — dice per nulla stupita l'assistente di volo —. C'era troppa incertezza nei criteri di assunzione, troppa discrezionalità a favore del datore di lavoro e nessuna garanzia per chi, come me, a questa compagnia ha regalato un bel pezzo di vita».

Insomma meglio falliti che con la Cai?
«E' innegabile che la speranza di molti è che questa trattativa non vada avanti. Sappiamo che le nuove assunzioni non supereranno le 12.500, mentre l'attuale personale Alitalia vede impiegate oltre 19 mila persone. La riduzione dello stipendio inoltre è drastica...».

E voi fate un lavoro pesante...
«Stamattina mi sono svegliata alle 5 e 30 e rincaserò verso le 23. Questa è la normalità dei turni di servizio, sia mia che dei miei colleghi. La gente ha un'idea sbagliata del nostro lavoro. Che è tremendamente stressante, faticoso. E che certo non ha le vantaggiose remunerazioni di 15 o 20 anni fa».

Avesse una bacchetta magica, che compratore vorrebbe per Alitalia?
«Io continuo a fare il tifo per Air France. Avevano presentato l'offerta migliore, tutelando la nostra dignità: esuberi contenuti e un piano di sviluppo capace di garantire, forse anche a breve termine, un ritorno alla competitività della compagnia».

Ora che futuro vede?
«Pieno di preoccupazione. So che domani sono di riserva. Ma non so che futuro avrà Alitalia».


Alessandro Fulloni
01 novembre 2008

Il Corriere della Sera
 
Il veto è rotto

di Dario Di Vico


È una prova di coraggio. La Cai, la cordata di imprenditori capeggiata da Roberto Colaninno, ha deciso di andare avanti nonostante il veto di piloti e hostess. E' una novità importante e insieme una sfida. Le antiche regole del consociativismo italiano fino a ieri prevedevano il contrario: in simili casi ci si fermava. Senza il consenso di tutte, ma proprio di tutte, le organizzazioni di rappresentanza si lasciava cadere la penna e ci si alzava dal tavolo. Stavolta no ed è importante che le tre grandi centrali sindacali più l'Ugl di Renata Polverini abbiano deciso di non far mancare la loro firma. Abbiano varcato il Rubicone.

Le richieste di piloti e hostess sono semplicemente irragionevoli: non è possibile infatti che una società privata consenta 300 distacchi sindacali a tempo pieno, che permetta alle associazioni dei dipendenti di metter bocca sulle carriere e persino sulla politica degli acquisti. L'Anpac, l'Up e le altre sigle avevano firmato il contratto proposto dalla Cai— che riconosce la dirigenza ai comandanti—ma per rimettere tutto in gioco è bastato che a Fiumicino si facesse largo l'idea che il governo, dopo aver offerto aiuto alle banche, alla fine non avrebbe fatto fallire la compagnia di bandiera. È la nazionalizzazione dell’Alitalia l'obiettivo non dichiarato di piloti e hostess ed è perciò importante che i sindacati confederali abbiano scelto, seppur tra contraddizioni e ripensamenti, la privatizzazione.

Vedremo se i lavoratori dell'Alitalia aderiranno al contratto offerto loro dalla Cai e vedremo anche se Anpac e Up si spingeranno fino a bloccare aerei e scali. Il paragone con Ronald Reagan e con la storica battaglia contro i controllori di volo suona forse esagerato, ma sarebbe un errore sottovalutare il valore politico e civile del braccio di ferro che si aprirà nelle prossime ore. La verità è che il nostro è un Paese incredibile. Una porzione di mondo in cui è facilissimo distruggere, quasi impossibile costruire. Si parli della razionalizzazione della spesa scolastica, della lotta all'assenteismo o della chiusura del ciclo del consociativismo aereo, la dura realtà è che siamo un Paese che non vuole fare veramente i conti con la crisi.

Continuiamo a prendere sotto gamba il crollo dei mercati finanziari e la lunga recessione che ci si prepara. Non vogliamo prendere atto che se l'America cade ha la capacità di riprendere a correre in poco tempo, ma se è l'Italia ad ammalarsi gravemente non esistono sufficienti anticorpi né animal spirits in grado di risollevarla. Gli storici argomenteranno che non possediamo un autentico spirito nazionale e che ciò rappresenta un nostro sempiterno handicap. Ma forse siamo già oltre, stanno venendo meno sentimenti come la solidarietà e la generosità che erano stati una componente fondamentale delle nostre migliori stagioni. Nella commedia tricolore c'è sempre qualcuno che pur di non rinunciare a una quota minima dei suoi privilegi preferisce mandare tutto a monte, dare un calcio al tavolo. Senza accorgersi che così prende a calci il futuro.


01 novembre 2008
Il Corriere della Sera
 
ILSOLE24ORE.COM

Nuovi criteri di assunzione

1 NOVEMBRE 2008


L'accordo sui criteri di assunzione presentato da Cai al tavolo sindacale di ieri, dopo 35 giorni di trattativa, prevede l'assunzione a tempo pieno di 12.500 dipendenti di Alitalia (in amministrazione straordinaria) e di AirOne. Si tratta, complessivamente, di 1.550 piloti, 3.300 assistenti di volo e 7.650 tra operai, impiegati, quadri e dirigenti. Un perimetro, secondo Anpac, Up, Anpav e Avia, le sigle che non hanno sottoscritto l'intesa, che rappresenta la somma dell'operativo Alitalia e AirOne ridotto del 30%, se si considerano i vettori, o del 46% se si calcola invece il numero dei piloti Alitalia di cui la newco farà a meno. Più in particolare i 1.550 piloti saranno assunti sulla base del criterio «full time equivalent », il che significa che entro l'inizio della nuova gestione il totale degli assunti tra il personale tecnico di volo sarà 1.689; con il 9% in part time.

L'azienda guidata da Roberto Colaninno propone una nuova selezione del personale sulla base del piano industriale e garantendo, per piloti e assistenti di volo, il criterio dell'anzianità maturata in Alitalia, in AirOne o in Volare. Esclusi tutti i dipendenti che, nel corso della cassa integrazione straordinaria matureranno i requisiti per il prepensionamento, tra i criteri di selezione sono previsti precisi profili professionali per piloti e comandanti, mentre per il personale di terra assume un ruolo cruciale quello della localizzazione.

Il piano Cai prevede una «struttura multibase», con un network disegnato attorno agli aeroporti di Milano, Roma, Venezia, Torino, Napoli, Catania. Da qui la scelta di indicare come prioritario nelle selezioni il luogo di residenza dei dipendenti rispetto alle sede/ base di destinazione. Anche per il personale di terra, come per piloti e assistenti, varrà l'anzianità aziendale, e si terrà conto dei carichi familiari, garantendo la precedenza ai genitori con minori con handicap grave (legge 104/1992), ai nuclei monoreddito o a quelli con minori in famiglia. Garantita anche la clausola di salvaguardia per le lavoratrici in astensione obbligatoria e i lavoratori «temporaneamente non idonei» nei casi di limitazione all'impiego: Cai non includerà questi dipendenti negli eventuali tagli cui dovesse essere costretta a far ricorso.

Un capitolo a parte è previsto per i contratti a termine. Nel periodo di passaggio alla nuova gestione, è prevista la possibilità di assunzioni flessibili per fronteggiare eventuali periodi di riqualificazione del personale in mobilità (o in cassa integrazione) ed eventuali esigenze produttive. Ma per tutto il personale selezionato dall'attuale «bacino di mobilità o di cassa integrazione », Cai non chiederà alcun periodo di prova.

Se per le componenti di categoria di Cgil, Cisl,Uil e Ugl l'accordo è stato accolto con la clausola di garanzia del giudizio «insindacabile» del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, in caso di controversie interpretative, per tutte le rappresentanze dei piloti il testo non rispetta l'accordo che era stato raggiunto il 26 settembre a Palazzo Chigi. Per il numero uno dell'Unione piloti, Massimo Notaro, il risultato «è un progetto nano da un punto di vista etico e morale. Da quando, trentacinque giorni fa, abbiamo firmato l'intesa ha spiegato abbiamo solo perso tempo ». Secondo Fabio Berti dell'Anpac l'impegno preso a settembre prevedeva che per tutto ciò che non era stabilito dall'accordo quadro occorreva fare riferimento al contratto di Air One «sapendo aggiunge Berti che è uno dei più vantaggiosi per le aziende in assoluto. Ma non è stato così, si è fatto un lavoro diverso».

Netta la denuncia sui criteri di assunzione. Secondo il presidente di Avia, Antonio Di Vietri, sono state escluse «le madri lavoratrici e tutti coloro che assistono i disabili». E se per il presidente di Anpav Massimo Muccioli «non c'è stata discussione e trattativa seria per il perseguimento degli accordi di Palazzo Chigi », per Fabrizio Tomaselli, dell'Sdl, da parte di Cai è stata affermata «la volontà assoluta di affermareun nuovo tipo di relazioni industriali che è: faccio quello che mi pare e il sindacato è solo notaio di quello che faccio e dico». Il presidente dell'Anpac Berti punta il dito anche contro la Uil:«Ci voglionoescludere ma noi e l'Up rappresentiamo il 90% della categoria. Si sta ponendo un problema sulla rappresentanza sindacale che oggi riguarda Alitalia e che domani riguarderà tutto il Paese».

D.Col.
 
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