Siparietto notturno con Notaro e Berti dal Corriere di oggi:
il negoaziato alitalia a una svolta - I piloti: «Non abbiamo mollato»
Berti: Air France? Merito nostro. Notaro: eravamo irriducibili, adesso le cose cambiano
ROMA — Il comandante Fabio Berti, gran capo dell'Anpac, è stanco, ha le occhiaie, il nodo della cravatta allentato, il ciuffo storto e alle otto della sera non è davvero più il «comandante piacione » (Maria Corbi, ieri, sulla Stampa) visto in giro sui tiggì. Però, sorride. Gli hanno appena letto un lancio dell'agenzia Ansa: per l'Alitalia c'è, di nuovo, l'interesse di Air France. «Capito perché abbiamo fatto bene a non mollare subito?...». Ci mettiamo seduti. Arriva anche Massimo Notaro, il presidente dell'Unione piloti, l'altro irriducibile. Pure lui di buon umore. «Allora, facciamo così: se questa storia dovesse diventare una fiction televisiva, e se davvero Berti ha detto a Klaus Davi di somigliare a Raoul Bova, io voglio essere interpretato da Jack Nicholson...». Berti, rilassato: «Sull'argomento, mi sono già espresso: chi s'azzarda a scrivere questa roba, si becca una querela».
Chiacchiere, battute, sigarette. Mentre arriva pure un'altra notizia: Palazzo Chigi convoca i sindacati. «Beh, se convoca anche noi — dice Notaro — è chiaro che andiamo ». A fare cosa? A firmare? Abbassano la testa. Notaro tossisce, Berti comincia a raccontare la telefonata avuta, in mattinata, con Silvio Berlusconi. «Mi chiama e mi fa, diritto, senza indugi: guardi che la situazione è grave, la Cai è l'unica soluzione, lei cerchi di essere ragionevole... ». Naturalmente, la cosa interessante sarebbe capire il tono usato dal premier, anche se è piuttosto agevole immaginare quale possa essere stato (se non brusco, almeno deciso). Berti, comunque, sostiene di avergli risposto così: «Io, signor presidente, sono consapevole di quanto grave sia la situazione, sto facendo tutto il possibile, ma questo, ecco, io spero proprio che lo stia facendo anche lei».
Adesso però parliamo meglio di Air France. Berti, la scena comincia ad affollarsi... «È evidente che sul dopo chiusura della trattativa si stagliano un paio di ipotesi: quella francese e quella tedesca. Che, strategicamente, non sono uguali». Perché? «Perché Air France progetta su Roma, Lufthansa su Milano ». E siccome il piano di Cai è impostato su Milano... «A me sembra assai più probabile l'ipotesi tedesca». Ecco, questo è strano: va bene l'atmosfera non più tesa, nervosa, polemica dei giorni scorsi; solo che ora, mentre Berti si sbilancia sulle future alleanze di Cai, immaginando gli scenari del dopo trattativa, Notaro addirittura già parla — i tempi dei verbi, nelle vicende sindacali, hanno un peso rilevante — al passato. «Vede, in fondo noi siamo stati irriducibili perché...». Sono le dieci, è notte. Dove state andando? «A Palazzo Chigi».
Fabrizio Roncone
25 settembre 2008