Los Roques (Venezuela), agosto 2002.
In una bella e piccolissima posada con sole 7 camerette, praticamente era come essere tutti nello stesso appartamento, ci sono due graziose A/V romane Alitalia, di cui una appena sposata. Evito accuratamente di discutere FCO vs. MXP, tanto il tema è un altro. Tra qualche mese gli MD11 su cui vola verranno messi fuori flotta e la sposina vuole a tutti i costi evitare di essere abilitata sul 777, è stanca del lungo raggio e ha una sola soluzione: DEVE RIMANERE INCINTA.
Ogni mattina a colazione, ogni sera all' aperitivo, la collega la interroga con aria seriosa: avete fatto? Qualche volta la sposina scuote la testa, preoccupata per il proprio futuro. Il neo-sposo si aggira stravolto come Marcello Mastroianni in "Ieri, oggi e domani", dopo un paio di giorni noi altri maschietti decidiamo di non far più finta di niente e in terrazza gli diamo pacche sulle spalle, conforto morale, gli facciamo preparare lo zabaione...
Le nostre mogli/fidanzate si occupano di lei e la rincuorano e consigliano. Io faccio da ambasciatore e ricordo alla sposina che certe pratiche, magari meno romantiche, sono però in grado di far decollare l' aereo anche in caso di engine failure. La parola magica è "rotation".
A dir la verità manderemmo lo sposo volentieri in panchina, la moglie è davvero carina, ma al mantenimento di un pupo col DNA non si scappa.
Alla fine è stata come una festa di nozze goliardica che è durata una settimana, dopo il caffè li mandavamo subito a "lavorare".
Temo che, dato lo sforzo profuso dal legittimo consorte, la sposina abbia evitati il triplo, ma sia incappata in una gravidanza trigemellare.