Alitalia: raggiunta intesa bipartisan per il prestito ponte


malpensante

Bannato
6 Novembre 2005
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bel paese là dove 'l sì suona
Alitalia, via all'intesa bipartisan

Prestito da 100 milioni. Berlusconi: per Air France parlerò con Sarkozy


Un vertice tra Enrico Letta e Gianni Letta L'ipotesi di un decreto per varare il finanziamento da 100 milioni a favore della compagnia, ma a tassi di mercato
ROMA — Un decreto bipartisan per allungare la vita a Alitalia forse attraverso una linea di credito, probabilmente, da 100 milioni, a tassi di mercato che il Tesoro attiverebbe a favore della compagnia, a brevissimo termine. Sotto la lente dell'Ue. Il governo Prodi lo emanerebbe la prossima settimana. Il governo Berlusconi lo dovrebbe convertire entro i successivi 60 giorni.
È questo il patto uscito dall'incontro tra il sottosegretario Enrico Letta, insieme con il direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli e il sottosegretario all'Economia, Massimo Tononi, e i consiglieri di Berlusconi, Gianni Letta e Bruno Ermolli. In una parola l'esecutivo uscente manterrebbe in vita Alitalia, escludendone il commissariamento, purché il governo entrante s'impegni a privatizzare al più presto. Il tempo così guadagnato servirebbe a trovare una soluzione. Francese.

Berlusconi starebbe seriamente provando a convincere Air France a tornare al tavolo, al punto da offrire la propria mediazione con l'Eliseo: «È un'ipotesi di cui si può discutere e di cui sarò lieto di discutere una volta che avrò l'incarico e che sarò a Palazzo Chigi anche con il presidente francese Nicolas Sarkozy» ha detto ieri. Ma l'ipotesi francese sarebbe fortemente osteggiata dal Carroccio. «Alitalia deve fare una sola cosa — ha detto ieri il leghista Roberto Maroni —: liberare gli slot a Malpensa». La condizione è tra le più indigeste per Air France-Klm: si tratta di mettere a disposizione i diritti di traffico che prima erano operati su Malpensa e che l'Enac (organismo che regola l'aviazione civile) ha trasferito a Fiumicino. Per i francesi significa concedere a un avversario, tipo Lufthansa, di farle concorrenza in Italia. Da Malpensa. Letta e Letta si vedranno la prossima settimana. In mancanza di aperture di Air France- Klm, si tornerà all'ipotesi del commissariamento, che in teoria aprirebbe le porte alla cordata italiana, al momento però molto debole. Mancherebbe infatti il completamento di un'alleanza internazionale: Lufthansa non sarebbe disposta a fare da socio di minoranza. Quanto alla russa Aeroflot, ieri ha detto di non essere interessata a un «rientro in gara». Ma di questo parleranno oggi in Sardegna Berlusconi e il presidente russo Vladimir Putin.

Antonella Baccaro

18 aprile 2008

Corriere della Sera
 
Alitalia: Pdl e Pd al lavoro per una soluzione bipartisan

17 marzo 2008

È durato circa un'ora l'incontro a Palazzo Chigi tra il sottosegretario alla presidenza del consiglio Enrico Letta, Bruno Ermolli e Gianni Letta sulla questione Alitalia. Ermolli e Gianni Letta hanno lasciato palazzo Chigi senza commentare, ma secondo quanto si è appreso si lavorerà a un'ipotesi bipartisan per garantire la continuità aziendale, necessaria per completare la privatizzazione in tempi brevi.

La soluzione Air France è tutt'ora sul tappeto, non è decaduta, ma dal momento che Berlusconi ha più volte detto che potrebbe intervenire anche una cordata italiana è probabile che il Pdl prospetti anche altre soluzioni. È quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, al termine dell'incontro.
Che l'ipotesi di Air France sia « tutt'ora sul tappeto» lo aveva già detto lo stesso Silvio Berlusconi, il quale ha promesso, che una volta avuto l'incarico, ne parlerà direttamente con il presidente francese Nicolas Sarkozy. Ancor prima di essere insediato, il presidente del Consiglio in pectore assicura dunque il suo impegno per risolvere la vicenda dell'ex compagnia di bandiera e annuncia che la prossima settimana ci sarà un incontro con il Governo in modo tale da esaminare le varie possibilità che sono sul tavolo. Ma già questa sera, il futuro dell'aviolinea è stato oggetto di un incontro tra il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Letta e il braccio destro del Cavaliere, Gianni Letta. E comunque tutte le ipotesi «restano in piedi», anche quella di Aeroflot: il leader del Pdl lo ha tenuto a precisare, mentre in queste ora sta per incontrare Wladimir Putin con il quale, molto probabilmente, affronterà anche il tema di una possibile alleanza tra la compagnia russa e l'aviolinea italiano.

Dai sindacati arrivano intanto segnali di disponibilità: il leader della Cisl Raffaele Bonanni dichiara di essere pronti a discutere a condizione però che «ci siano più aerei in volo, che Malpensa sia maggiormente considerata e che ci sia più attenzione ai livelli occupazionali». «Il tempo c'è sempre -ha poi aggiunto - se serve a migliorare le condizioni del volo italiano e il benessere dell'azienda». Secondo il leader della Cisl, «Spinetta se ne è andato dal tavolo delle trattative perchè era inutile discutere con elezioni imminenti».

Il Sole 24Ore
 
messaggio

Senza offendere nessuno ,
il solito brodino all italiana .
Il bello è che si è gia' bevuto tante volte.
Contenti loro
 
Alitalia: Pdl e Pd al lavoro per una soluzione bipartisan
Dai sindacati arrivano intanto segnali di disponibilità: il leader della Cisl Raffaele Bonanni dichiara di essere pronti a discutere a condizione però che «ci siano più aerei in volo, che Malpensa sia maggiormente considerata e che ci sia più attenzione ai livelli occupazionali». «Il tempo c'è sempre -ha poi aggiunto - se serve a migliorare le condizioni del volo italiano e il benessere dell'azienda». Il Sole 24Ore
E completo l'ultima frase "...e salvaguardare i privilegi e le rendite che negli anni noi sindacalisti abbiamo ottenuto e che non abbiamo intenzione di mollare".
Peccato che questo sia incompatibile con la prima di frase. Vuoi più aerei in volo e attenzione ai livelli occupazionali? Comincia a rinegoziare tutti i contratti, mentre il management rinegozia quelli con i fornitori e forse ci saranno più aerei in volo...

Il sindacato: una delle principali cause di recessione e mancata crescita del nostro paese!
 
meglio brodino di cui si conosce il gusto.. che provare caviale o champagne se non si è certi del gusto che hanno... o sbaglio?
 
Comincia a rinegoziare tutti i contratti, mentre il management rinegozia quelli con i fornitori e forse ci saranno più aerei in volo...

Il sindacato: una delle principali cause di recessione e mancata crescita del nostro paese!

quoto: c'è solo il rischio che qualcuno voglia farci la cresta

In un altra grossa azienda parastatale ho beccato impiegati dell'ufficio acquisti con... Rolex, scarpe di prada.. Porta BV e portafogli di LV e vestiti tutti griffati... a pensar male si fa peccato.. ma quasi sempre ci si azzecca.. (ovviamente sono tutti ricchi di famiglia)
 
notizie del genere mi fanno nauseare. Se si considera che questi soldi non torneranno mai indietro vuol dire che oggi ogni italiano ha regalato di nuovo 1,67€ a quel cesso di compagnia aerea. Ottimo! E pensare che con 100M di € sai quante strade gestite dall'ANAS potevano essere riparate dalle buche?
 
Tutto ciò che è bene per AZ ben venga!!!
certo, anche i nostri soldi no?
perchè non facciamo una bella petizione popolare volontaria allora?
tiè, pigliatevi 10€ a testa da ogni cittadino italiano e fatela andare avanti lo stesso. eccheccacchio, come posso essere italiano e non avere una compagnia di bandiera?
anzi, fate così: ad ognuno che versa l'obolo, dedicate una parte dell'aereo "questa toppa sul sedile 21a è stata gentilemente offerta dal sig..."

se proprio devo farmi coglionare, preferisco esserne io l'artefice.
 
Alitalia, un intervento delle banche si aggiungerebbe al prestito ponte

ROMA - Al prestito ponte da 100-150 milioni che il governo, con il consenso della nuova maggioranza, potrebbe concedere la prossima settimana ad Alitalia, si potrebbe affiancare un intervento delle banche tra 1 e 2 miliardi di euro: una 'cura' analoga a quella adottata per la Fiat. A ipotizzarlo sono indiscrezioni raccolte da alcune agenzie di stampa.

Grazie all'intervento delle banche, in forma di ricapitalizzazione che andrebbe anche a rimborsare immediatamente il prestito ponte, il nuovo governo avrebbe il tempo (circa 1 anno) e la possibilità per approfondire le diverse opzioni, prima fra tutte quella dell'ingresso del gruppo Air France-Klm.

Le banche sarebbero garantite a loro volta sull'operazione con la disponibilità dei sindacati ad accettare azioni di risanamento sulla falsariga del piano presentato dal presidente di Air France Jean-Cyril Spinetta a suo tempo. Proprio per tale motivo infatti sarebbero stati contattati anche i sindacati.

Di un decreto legge che autorizzi la concessione ad Alitalia di un prestito ponte si è parlato ieri nel corso di un incontro tra il sottosegretario Enrico Letta, Gianni Letta e Bruno Ermolli, incaricato da Silvio Berlusconi di verificare le possibilità di una 'cordata italiana'.

La Repubblica
 
DA GOVERNO E BANCHE "OSSIGENO" PER ALITALIA
Il prestito ponte da 100-150 milioni che il Governo, con il consenso della nuova maggioranza, potrebbe concedere la prossima settimana ad Alitalia, rappresenta solo una 'boccata d'ossigeno' alla quale potrebbe seguire un intervento delle banche tra 1-2 miliardi di euro: una 'cura' analoga a quella adottata per la Fiat. Queste le indiscrezioni raccolte dall'Agi. Grazie all'intervento delle banche, in forma di ricapitalizzazione, il nuovo Governo avrebbe calma e tempo (circa 1 anno) per approfondire le diverse opzioni, prima fra tutte quella dell'ingresso del gruppo Air France-Klm. (AGI) - Roma, 18 apr. -
 
ROMA - Al prestito ponte da 100-150 milioni che il governo, con il consenso della nuova maggioranza, potrebbe concedere la prossima settimana ad Alitalia, si potrebbe affiancare un intervento delle banche tra 1 e 2 miliardi di euro


Molto, molto difficile. La maggior parte delle banche in questo momento fatica a trovare soldi per le proprie esigenze e per prestarli ai normali clienti, quelli che presumibilmente restituiranno i prestiti. Mi sembra molto difficile che qualcuno abbia voglia di gettare i soldi nello sciacquone. Le banche quotate in Borsa si attirerebbero pure l' odio dei soci di minoranza e verrebbero molto penalizzate nelle quotazioni.

Facciamo la conta: dopo le fusioni sono rimaste IntesaSanPaolo, UniCredit, Monte Paschi, Ubi Banca, Banco Popolare e altre frattaglie.
Di queste UniCredit sicuramente non darà un euro, Monte Paschi e Banco Popolare non hanno un euro, IntesaSanPaolo sta dalla parte di Toto e Ubi Banca è la più prudente.

Se ci fosse un piano lacrime e sangue forse le cose sarebbero leggermente differenti, ma i Governi italiani, dopo tutti gli aumenti di capitale Alitalia accompagnati da piani mirabolanti e mai attuati, hanno credibilità zero e l' attuale crisi bancaria rende AZ il cliente da evitare per definizione.