Notevole il livello di strafottenza raggiunto dalle autorità (roba che nemmeno in URSS), mi aspettavo la prassi usata di solito in caso di disastri troppo grandi da nascondere: aspettare qualche anno, emettere un comunicato con una causa superficiale e di circostanza, punire un capro espiatorio e continuare tutto come prima.Leggere “Disclosure may endanger national security and social stability” da parte della CAAC è qualcosa di incredibile. Black list s-u-b-i-t-o.
Purtroppo anche quel minimo di regole condivise da quasi tutto il mondo negli ultimi decenni, sta rapidamente lasciando il posto alle convenienze particolari. L'unica regola del futuro sarà la legge della giungla. Che difficilmente porterà a qualcosa di buono.
Notevole il livello di strafottenza raggiunto dalle autorità (roba che nemmeno in URSS), mi aspettavo la prassi usata di solito in caso di disastri troppo grandi da nascondere: aspettare qualche anno, emettere un comunicato con una causa superficiale e di circostanza, punire un capro espiatorio e continuare tutto come prima.
Una cosa vomitevole della vicenda e' stato vedere come, nei mesi successivi all'incidente, sui social cinesi venivano censurate le informazioni o rumors sensati mentre erano lasciati liberi di accumulare milioni di visualizzazioni i video di "influencer" e sedicenti esperti di aviazione che propinavano teorie di complotto in cui più o meno implicitamente davano la colpa agli USA (del tipo: Boeing poteva sabotare l'aereo prima della consegna, una spia forse ha installato un bug nel software dell'autopilota, ...).
Non mi sorprende più di tanto…In Cina quando la verità fa male, la risposta è il silenzio. Tipico modus operandi di fronte a situazioni che possano mettere in difficoltà settori industriali….i nomi di Liu Xiaobo, Ai Wiwei o quella blogger di Whuan di cui non ricordo il nome che denunciò la gestione Covid vi dicono qualcosa? immaginate il danno di immagine se l’ipotesi del suicidio fosse vera…
Io non voglio buttarla in politica, si sa che la Cina è un paese totalitario e tanto vale. Ma in questo campo, quello della safety, l'insabbiamento è qualcosa di ingiustificabile.
Se si insabbia l'incidente, non scopriremo mai le root causes. Se non le scopriamo, allora può succedere di nuovo. E altra gente può morire.
Insabbiando l'incidente, il messaggio che si da urbi et orbi è che la Cina non vuole notizie "scomode". Ciò che ne consegue è che verranno a mancare gli incentivi per riportare i near misses, le situazioni di pericolo, le situazioni che potenzialmente possono portare a un disastro. Una cultura come questa porta a disastri in una maniera incredibilmente veloce.
Un caso fuori dal mondo dell'aviazione, Chernobyl. Il reattore aveva dei difetti di design che avevano già portato a un incidente in precedenza, ma erano stati insabbiati. Aggiungici le pressioni di ottenere un determinato traguardo - cosa tipica di un totalitarismo - e voilà.
Il mio pensiero era rivolto alla situazione globale, da cui un po' alla volta nel tempo discendono i comportamenti delle varie branche governative.Non concordo con questa visione "e non ci sono più neppure le mezze stagioni". Recenti incidenti e close calls in Brasile, negli Emirati, in Pakistan, hanno seguito le norme internazionali e le regole di base della just safety culture. Persino il caso di AZAL si sta muovendo, almeno in Kazakhstan, su quei binari.
La differenza la sta facendo la Repubblica Popolare Cinese. Lo facessero, per dirne una, i nigeriani verrebbero immediatamente bannate tutte le compagnie aeree autorizzate dall'ente locale.
China announces MU5735 report will not be made public
anche chi ha ucciso JFKNon ho riletto tutto il thread, ma essendo il costruttore dell' aereo americano, immagino che alle indagini abbiamo partecipato anche rappresentanti del costruttore, adesso i cinesi in maniera criminale non vogliono pubblicare il rappporto ma chi lato americano ha partecipato alle indagini potrebbe parlare e raccontare al mondo le vere ragioni di questo incidente.
Il mio pensiero era rivolto alla situazione globale, da cui un po' alla volta nel tempo discendono i comportamenti delle varie branche governative.
Dopo il covid sembra scattato una specie di "libera tutti", in cui vari soggetti statali (ovviamente i più forti), si sono sentiti in diritto di infrangere regole ritenute sacre dal 1945, a partire da quello di potersi annettere territori altrui manu militari. Putin ha cominciato la danza e Trump a parole si è detto disposto ad accodarsi con Canada e Groenlandia. Se perfino la nazione "faro" delle regole, ci sputa allegramente sopra, ridisegnando qualsiasi rapporto bilaterale nell'ottica del bullo vs bullizzato, diventa difficile aspettarsi da altri paesi, già di loro più autoritari, che rispettino qualsivoglia convenzione se ritengono che vada contro i loro interessi. E le CAA non sono altro che un riflesso dei rispettivi governi. Non credo che il problema sarà limitato alla Cina. Anche nel caso dell'incidente in India, il sospetto che nei giorni scorsi ci sia stata una battaglia sotterranea tra chi voleva inviare le scatole nere negli USA e chi non voleva farle uscire dallo stato per poter decidere cosa divulgare e cosa no, è molto forte. E sembra che abbiano vinto questi ultimi. D'altra parte se sempre più paesi si percepiscono in guerra virtuale (peraltro sempre meno) contro il resto del mondo, diventa prioritario massimizzare in positivo tutto ciò che fa lo stato, nascondendo la polvere sotto il tappeto.
In Cina gli aerei sono sicurissimi e i piloti sono i migliori del mondo. Se non ci credi è un problema tuo, ma in nessun caso deve diventare un LORO problema. Quanto ai morti, sappiamo bene che ogni guerra ha i suoi caduti. Pace all'anima loro e avanti verso l'inevitabile vittoria.
In una situazione così in bilico, spero solo che Xi abbia l'intelligenza di non far seguire i fatti alle minacce di prendersi Taiwan con la forza. E' chiaro che potrebbe farlo anche domani, ma il rischio è un conflitto aperto con gli USA dalle conseguenze imprevedibili.
Non ho scritto che tutte le CAA abbiano abiurato ai loro doveri. Ho scritto che nel muro di quelle poche regole condivise, vedo crepe sempre più evidenti.Ma non è per niente vero.
L’NTSB continua a fare il suo eccellente lavoro, persino in Pakistan le autorità sono andate ad ammettere che quello che s’è spalmato a Karachi aveva comprato la licenza. I qatarioti sono andati a contraddire Al Baker nel caso del 77W di Miami.
Questa azione dei cinesi è senza precedenti, e non ci sono difese, non si può intentare un "eh ma il piddì" perchè nessuno, in questi tempi, ha mai fatto qualcosa del genere.
Torno a dire, lo facesse qualunque altro paese ci sarebbe un ban immediato da parte di EASA per tutte le compagnie certificate da quell'ente.
Ma te le immagini le reazioni cinesi? La metterebbero subito in caciare contro il 'nemico del popolo' e nel mondo attuale il primo a metterla in caciara e a urlare piu' forte viene creduto da troppa gente.Non ho riletto tutto il thread, ma essendo il costruttore dell' aereo americano, immagino che alle indagini abbiano partecipato anche rappresentanti del costruttore e del NTSB, adesso i cinesi in maniera criminale non vogliono pubblicare il rappporto ma chi lato americano ha partecipato alle indagini potrebbe parlare e raccontare le vere ragioni di questo incidente che i cinesi vogliono tenere nascoste.