ITA: turbolenze nel CdA, Altavilla si dimette


Ita, dossier sulla trattativa esclusiva Mef-Certares in mano al ministro Giorgetti

Per Ita Airways entro donani il neo ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, dovrà decidere se prorogare la trattativa in esclusiva con Certares, in partnership commerciale con Delta e Air France-Klm, per la vendita del 50% più un’azione della newco al fondo Usa. La trattativa è partita dopo che il governo Draghi lo scorso 31 agosto ha scelto Certares a discapito della cordata Msc-Lufthansa per cercare di privatizzare la newco, nata dalle ceneri della vecchia Alitalia. Da Parigi Air France-Klm ha fatto sapere che il negoziato col Mef, azionista unico di Ita, va avanti. Il Gruppo franco-olandese ha archiviato il terzo trimestre con un utile netto di 460 milioni di euro. Salvo una decisione clamorosa da parte del Mef, la trattativa esclusiva dovrebbe essere rinnovata anche per dare a Certares più tempo per analizzare “l’enorme” mole di dati di Ita a cui ha avuto accesso recentemente. Inoltre sono previsti almeno altri due incontri tra la stessa Certares e Ita, ossia altre due “expert session” per approfondire i diversi temi sul tavolo, come quello delle rotte.

Nel mentre Giorgetti decide come mandare avanti la trattativa con francesi e olandesi, nella newco è scontro tra il presidente, Alfredo Altavilla, e il consiglio di amministrazione. Siamo oramai alla guerra legale perchè i dissidi in Cda si sono spostati in tribunale. Altavilla ha infatti citato in giudizio la compagnia, sei consiglieri, tutti espressione del Mef, e l’amministratore delegato, Fabio Lazzerini, dopo che la settimana scorsa durante il cda gli sono state strappate le deleghe operative. Una decisione considerata illegittima da Altavilla in quanto la revoca delle deleghe spetterebbe all’Assemblea dei soci (Mef). Secondo alcuni addetti ai lavori la distribuzione delle deleghe è competenza dell’Assemblea, non del cda. Le deleghe ad Altavilla sono state date con una delibera assembleare, per cui formalmente e tecnicamente sono un tema da assemblea da azionisti e non da cda, spiegano. Però in base al codice civile, il consiglio di amministrazione “determina il contenuto, i limiti e le eventuali modalità di esercizio della delega”, può sempre “impartire direttive agli organi delegati e avocare a sé operazioni rientranti nella delega”. L’atto di citazione da parte degli avvocati di Altavilla è stato presentato al Tribunale di Roma. La prima udienza dovrebbe esserci a febbraio dell’anno prossimo.

Fonte: https://www.fortuneita.com/2022/10/...a-mef-certares-in-mano-al-ministro-giorgetti/
Spettacolo indegno di fronte al Paese, situazione vergognosa comq la si voglia vedere, soprassiedo sulle perdite a rotta di collo e auspico che una volta per tutte la questione finisca in qualche tribunale per dare uno stop a tutto questo.
 
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Spettacolo indegno di fronte al Paese, situazione vergognosa comq la si voglia vedere, soprassiedo sulle perdite a rotta di collo e auspico che una volta per tutte la questione finisca in qualche tribunale per dare uno stop a tutto questo.
La cosa triste è che il MEF manda avanti i consiglieri di amministrazione ma non vuole intervenire come azionista sostituendo il Presidente, la cosa è squisitamente legale visto che ormai è palese che finirà tutto a carte bollate.
 
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Ita Airways, esposto alla Guardia di Finanza sul dossier dei veleni. L'ipotesi di turbativa d'asta
La compagnia aerea, in via di privatizzazione, ha chiesto un parere pro veritate all'avvocato Nicola Apa. In base alla consulenza è stato preparata la denuncia ai finanzieri. Nel dossier ci sono le email che due dirigenti - favorevoli alla cordata tra Msc e Lufthansa - si sono scambiati, poi acquisite da una società di indagini forensi (la bit4law di Bologna)
01 NOVEMBRE 2022AGGIORNATO ALLE 09:51

ROMA - I legali di Ita Airways sono pronti a depositare un esposto alla Guardia di Finanza. La compagnia aerea sospetta che il processo di privatizzazione abbia subìto delle continue e gravi interferenze, di cui si sarebbero resi protagonisti un gruppo di suoi dirigenti ed ex dirigenti.

Le due cordate
Parliamo di dirigenti ed ex dirigenti che - sempre secondo Ita Airways - avrebbero parteggiato per una specifica cordata in corsa per l'acquisto del vettore: Msc Group della famiglia Aponte e Lufthansa. Parliamo di dirigenti ed ex dirigenti che avrebbero osteggiato, di conseguenza, la cordata che fa capo al fondo statunitense Certares (con Air France e Delta come partner commerciali).

Prima di decidere per l'esposto, Ita Airways ha commissionato un parere pro veritate all'avvocato Nicola Apa. Nell'assegnare l'incarico al legale, Ita Airways ha chiesto se la condotta di questi dirigenti ed ex dirigenti potesse configurare, teoricamente, una turbativa d'asta.

I tre lunghi dossier
L'avvocato Apa, incaricato del parere pro veritate, ha preso visione di tre lunghi dossier che una società di Bologna - la bit4law - ha preparato per Ita Airways. Questa società (bit4law), tra le altre cose svolge attività di digital forensics.

In questo caso particolare, Ita ha incaricato la società di "eseguire copia forense dei dati contenuti all'interno della piattaforma Cloud Microsoft Office". In parole più semplici, Ita ha chiesto una copia dei messaggi email che un suo dirigente e un suo ex dirigente si sono scambiati tra loro e con altre persone (interne ed esterne alla compagnia).

La società bit4law si è fatta carico di "conservare i dati e di estrarre le comunicazioni email secondo modalità idonee alla produzione in ambito giudiziario".

Dopo aver letto le email, l'avvocato Apa ha scritto il suo parere. Il parere esamina i comportamenti di dirigenti ed ex dirigenti prima e dopo il 9 marzo 2022, quando Certares ha presentato la manifestazione d'interesse per Ita Airways, entrando in competizione diretta con Msc e Lufthansa.

La data del 9 marzo è rilevante perché la manifestazione d'interesse di Certares segna l'inizio della gara vera e propria. L'avvocato Apa ha esaminato la giurisprudenza, dunque le precedenti sentenze della Corte Costituzionale su queste materie.

La possibile lesione della concorrenza
Quindi scrive: "La Suprema Corte ha considerato come la turbativa può realizzarsi anche nel complesso procedimento che porterà alla gara, del quale sono protagonisti gli stessi concorrenti, o fuori della gara medesima, assumendo rilievo la sola lesione della libera concorrenza che la norma penale intende tutelare a garanzia degli interessi della pubblica amministrazione”.

In altri termini, il legale non attribuisce un rilievo particolare alla data del 9 marzo 2022 perché la turbativa, teoricamente, può prendere forma anche "fuori dalla gara" e prima della gara vera e propria.
Il fatto che Certares si sia aggiudicato il diritto di trattativa in esclusiva con il ministero dell'Economia, che vende Ita, anche questo non sana le possibili eventuali violazioni di legge. Scrive il legale che il possibile eventuale reato può derivare "dal mero turbamento della competizione, non essendo necessario che il reo abbia conseguito (o fatto conseguire) l’aggiudicazione della gara".

Sulla base di questo parere, è stato preparato l'esposto che avrà come destinataria la Guardia di Finanza in ragione del rapporto funzionale che lega questo corpo al ministero dell'Economia, azionista unico di Ita Airways.

Fonte: https://www.repubblica.it/economia/...ni_lipotesi_di_turbativa_dasta-372375125/amp/
 
Ita, il Mef gela Certares e cerca un rilancio. Nuovo siluro ad Altavilla
Il ministro Giorgetti interrompe la trattativa esclusiva con il fondo Usa, finora favorito. Tornano in pista Msc e Lufthansa. Ma la loro offerta va corretta in modo radicale. Dossier dei veleni, esposto alla Finanza
31 OTTOBRE 2022AGGIORNATO 01 NOVEMBRE 2022 ALLE 09:23

ROMA - Arrivano due novità, e in un giorno solo, per Ita Airways. Il nuovo ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti interrompe, intanto, la trattativa in esclusiva con il fondo Certares per la vendita del nostro vettore. Trattativa che il governo Draghi ha iniziato il 31 agosto.

Sempre ieri il ministero dell’Economia scrive alla compagnia aerea chiedendo che Alfredo Altavilla sia rimosso anche dal ruolo di semplice presidente.

La cordata di Aponte
La decisione di Giorgetti, che non prolunga il negoziato esclusivo con Certares, sembra riaprire i giochi. La cordata alternativa, che schiera l’Msc Group della famiglia Aponte e Lufthansa, ha l’occasione — forse l’ultima — per ritentare l’assalto a Ita Airways, in un clima più favorevole.

Già ad agosto Giorgetti ha criticato la decisione del governo Draghi di puntare su Certares perché il fondo d’investimento Usa è solido, ma non è certo una compagnia aerea. Per Ita, Giorgetti sogna un’alleanza con un altro vettore (come Lufthansa) che rappresenti una guida, un forte partner industriale.

Obiettivo 100 per cento
Ora, le convinzioni di Giorgetti sono rilevanti. Ma davvero Msc Group e Lufthansa possono rilanciarsi? Msc Goup e Lufthansa puntano al 100% di Ita. In prima battuta il 60% delle azioni finirebbe a Msc mentre un altro 20% andrebbe ai tedeschi di Lufthansa. Entro due anni, poi, Msc Group oppure Lufthansa vogliono anche l’ultimo 20%, rimasto intanto in capo al ministero dell’Economia.

Questa loro strategia contrasta con la linea del governo Meloni, che desidera conservare allo Stato un peso significativo nella nuova Ita privatizzata. Quindi, le strade sono chiare: se davvero ambiscono alla compagnia italiana, Msc Group e Lufthansa devono proporre una acquisizione molto meno drastica.

Il Dpcm di marzo
Non solo. Msc Group e Lufthansa devono correggere svariati altri punti della loro offerta (sulle nuove assunzioni di lavoratrici e lavoratori, sul ruolo degli aeroporti strategici di Linate, Malpensa e Fiumicino). Queste correzioni renderebbero la proposta di Msc Group e di Lufthsansa finalmente coerente con il decreto che regola la cessione di Ita. È il Dpcm di marzo, unica bussola vincolante da seguire in questa storia.

Viceversa Certares è disposto a lasciare al governo italiano una serie di carte importanti: il 49% delle azioni di Ita, due posti su 5 nel consiglio di amministrazione, il presidente, il diritto di veto su una serie di decisioni strategiche.

Gli americani esitano
Queste concessioni al socio pubblico — gradite al governo Meloni — confermano Certares nel ruolo di favorito, malgrado la doccia fredda di ieri, malgrado abbia perso il diritto a negoziare in esclusiva. Certo, anche Certares deve rompere gli indugi. Il fondo è stato protagonista, negli ultimi giorni, di un colpo di freno.

Intanto non ha mai chiesto al ministero il rinnovo della trattativa in esclusiva, né ha fornito garanzie vere sul ruolo dei suoi alleati, Air France e Delta. Queste esitazioni preoccupano il ministero, che reclama chiarezza.

Certares, ora, deve mostrare al governo Meloni la determinazione a chiudere l’affare e coinvolgere molto di più Air France e soprattutto Delta, di cui si auspica un investimento diretto nell’azionariato di Ita. Se le richieste del governo Meloni non venissero esaudite, allora i giochi si riapriranno per davvero.

Fonte: https://www.repubblica.it/economia/...oroga_governo_meloni_mef_giorgetti-372418188/
 
Ita, il Mef gela Certares e cerca un rilancio. Nuovo siluro ad Altavilla
Il ministro Giorgetti interrompe la trattativa esclusiva con il fondo Usa, finora favorito. Tornano in pista Msc e Lufthansa. Ma la loro offerta va corretta in modo radicale. Dossier dei veleni, esposto alla Finanza
31 OTTOBRE 2022AGGIORNATO 01 NOVEMBRE 2022 ALLE 09:23

ROMA - Arrivano due novità, e in un giorno solo, per Ita Airways. Il nuovo ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti interrompe, intanto, la trattativa in esclusiva con il fondo Certares per la vendita del nostro vettore. Trattativa che il governo Draghi ha iniziato il 31 agosto.

Sempre ieri il ministero dell’Economia scrive alla compagnia aerea chiedendo che Alfredo Altavilla sia rimosso anche dal ruolo di semplice presidente.

La cordata di Aponte
La decisione di Giorgetti, che non prolunga il negoziato esclusivo con Certares, sembra riaprire i giochi. La cordata alternativa, che schiera l’Msc Group della famiglia Aponte e Lufthansa, ha l’occasione — forse l’ultima — per ritentare l’assalto a Ita Airways, in un clima più favorevole.

Già ad agosto Giorgetti ha criticato la decisione del governo Draghi di puntare su Certares perché il fondo d’investimento Usa è solido, ma non è certo una compagnia aerea. Per Ita, Giorgetti sogna un’alleanza con un altro vettore (come Lufthansa) che rappresenti una guida, un forte partner industriale.

Obiettivo 100 per cento
Ora, le convinzioni di Giorgetti sono rilevanti. Ma davvero Msc Group e Lufthansa possono rilanciarsi? Msc Goup e Lufthansa puntano al 100% di Ita. In prima battuta il 60% delle azioni finirebbe a Msc mentre un altro 20% andrebbe ai tedeschi di Lufthansa. Entro due anni, poi, Msc Group oppure Lufthansa vogliono anche l’ultimo 20%, rimasto intanto in capo al ministero dell’Economia.

Questa loro strategia contrasta con la linea del governo Meloni, che desidera conservare allo Stato un peso significativo nella nuova Ita privatizzata. Quindi, le strade sono chiare: se davvero ambiscono alla compagnia italiana, Msc Group e Lufthansa devono proporre una acquisizione molto meno drastica.

Il Dpcm di marzo
Non solo. Msc Group e Lufthansa devono correggere svariati altri punti della loro offerta (sulle nuove assunzioni di lavoratrici e lavoratori, sul ruolo degli aeroporti strategici di Linate, Malpensa e Fiumicino). Queste correzioni renderebbero la proposta di Msc Group e di Lufthsansa finalmente coerente con il decreto che regola la cessione di Ita. È il Dpcm di marzo, unica bussola vincolante da seguire in questa storia.

Viceversa Certares è disposto a lasciare al governo italiano una serie di carte importanti: il 49% delle azioni di Ita, due posti su 5 nel consiglio di amministrazione, il presidente, il diritto di veto su una serie di decisioni strategiche.

Gli americani esitano
Queste concessioni al socio pubblico — gradite al governo Meloni — confermano Certares nel ruolo di favorito, malgrado la doccia fredda di ieri, malgrado abbia perso il diritto a negoziare in esclusiva. Certo, anche Certares deve rompere gli indugi. Il fondo è stato protagonista, negli ultimi giorni, di un colpo di freno.

Intanto non ha mai chiesto al ministero il rinnovo della trattativa in esclusiva, né ha fornito garanzie vere sul ruolo dei suoi alleati, Air France e Delta. Queste esitazioni preoccupano il ministero, che reclama chiarezza.

Certares, ora, deve mostrare al governo Meloni la determinazione a chiudere l’affare e coinvolgere molto di più Air France e soprattutto Delta, di cui si auspica un investimento diretto nell’azionariato di Ita. Se le richieste del governo Meloni non venissero esaudite, allora i giochi si riapriranno per davvero.

Fonte: https://www.repubblica.it/economia/...oroga_governo_meloni_mef_giorgetti-372418188/
Dopo la pagliacciata dei litigi e delle due cordate interne ci si meraviglia che i due possibili compratori la vogliano gratis dopo aver incassato anche l'ultima ricapitalizzazione pubblica e con mani libere di prendersi slot e quant'altro possa esserci rimasto di interessante?
 
Dopo la pagliacciata dei litigi e delle due cordate interne ci si meraviglia che i due possibili compratori la vogliano gratis dopo aver incassato anche l'ultima ricapitalizzazione pubblica e con mani libere di prendersi slot e quant'altro possa esserci rimasto di interessante?
lo preventivai almeno uno o due mesi fa; quando non resteranno che le ceneri forse uno si porta a casa l'urna. A gratis.
 
È stato il capo della direzione Valorizzazione del patrimonio pubblico del ministero dell’Economia, Filippo Giansante, a firmare la lettera al Cda di Ita Airways, con la richiesta di aggiungere la questione della revoca delle deleghe al presidente, Alfredo Altavilla, all’ordine del giorno dell’assemblea dei soci della compagnia aerea, prevista per martedì 8 novembre. Giansante, collaboratore di fiducia del direttore generale del Tesoro, Alessandro Rivera, aveva firmato anche la lettera di conferma della decisione con cui 6 consiglieri dimissionari, assieme all’Ad della compagnia, Fabio Lazzerini, avevano revocato il 12 ottobre scorso le deleghe ad Altavilla. Una mossa controversa non solo dal punto di vista formale (le deleghe erano state assegnate al presidente su indicazione dell’assemblea), ma anche dal punto di vista dell’opportunità, visto il momento di passaggio tra il governo Draghi e quello Meloni. La lettera spedita ieri sembra ora una nuova forzatura.


Ad Altavilla, infatti, era stato imputata la volontà di frenare le trattative per la cessione di Ita Airways al fondo Certares. È significativo che già il 31 agosto scorso l’attuale ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, aveva espresso contrarietà alle trattative esclusive con il fondo Usa, decise dal Tesoro in maniera autonoma – si dice – anche rispetto al presidente del Consiglio uscente, Mario Draghi. La decisione, aveva detto Giorgetti, “ci ha colti di sorpresa, siamo preoccupati perché quell’offerta (di Certares) non prevede un partner industriale: manca una delle parti fondamentali della strategia, un futuro per la compagnia italiana e per i suoi lavoratori“. Proprio Giorgetti, ieri, appena arrivato alla guida del ministero dell’Economia e delle finanze, ha deciso di non rinnovare l’esclusiva concessa lo scorso 31 agosto a Certares per le trattative con il Tesoro.


Una decisione, questa, che ha rimesso in gioco la cordata avversaria, costituita da Msc, il colosso marittimo guidato da Gian Luigi Aponte, cui sarebbe spettato il 60 per cento della nuova compagine azionaria, e dalla compagnia aerea tedesca Lufthansa, che avrebbe avuto solo il 20 per cento, alla pari con il Tesoro. L’offerta di Msc-Lufthansa aveva il pregio di non prevedere ulteriori esborsi per il Tesoro. Mentre quella del fondo Certares comporterebbe un’ulteriore spese per le casse pubbliche di 670 milioni. Secondo alcune fonti, le posizioni di Rivera e di Giansante sarebbero già state in forse: ora, con la lettera spedita ieri al Cda, i due alti dirigenti potrebbero aver irritato ulteriormente il nuovo ministro.

 
I giornalisti hanno pane per i loro denti con la telenovela infinita. Nel seguente articolo pare che il Governo attuale non sarebbe contrario ad una forte presenza di capitale privato ma mi sembra molto strano siccome i membri di Fratelli d'Italia si erano più volte espressi contrari alla cessione.


TRASPORTI
1 novembre 2022 - 22:39
Ita Airways, così si riapre la corsa a due. Le nuove condizioni del Tesoro
di Leonard Berberi

È l’assenza di una solidità industriale della soluzione Certares, a due mesi dall’avvio della trattativa, ad aver portato alla riapertura del dossier sulla privatizzazione di Ita Airways e quindi a far rientrare in gara di Msc-Lufthansa. Il giorno dopo la decisione del ministero dell’Economia di cessare gli obblighi di esclusiva concessi dal 31 agosto al fondo Usa si registrano il silenzio di Certares (che continua a lavorare sui dati dell’aviolinea), la presa d’atto del suo partner commerciale Air France-Klm («Stiamo riesaminando le opzioni sul mercato italiano e aspettiamo informazioni dal governo di Roma», dice un portavoce) e l’interesse da parte di Lufthansa ma solo per una «vera privatizzazione» di Ita.

Le criticità
Nei prossimi giorni, come ricorda LaPresse, il Mef guidato da Giancarlo Giorgetti farà il punto sul dossier. A quanto si apprende verrà chiesto a Certares, Msc-Lufthansa e Indigo Partners — fondo Usa proprietario di alcune low cost come Wizz Air che si era detto interessato in primavera — di rifarsi avanti con una nuova proposta. Chi segue l’iter racconta che la riapertura della gara non arriva a sorpresa. Il fondo Usa, viene sottolineato, non ha presentato nemmeno una sua bozza di business plan per il rilancio del vettore, così come nessuno dei due alleati commerciali (Air France-Klm e Delta Air Lines) vuole entrare nell’azionariato: una criticità perché Certares non ha esperienza diretta nel settore.


Le quote
Non sembrano aver convinto le proposte commerciali, come il maggiore contributo ai ricavi previsto da circuito di vendite di American Express Gbt. Dall’altro lato il Mef vuole capire se la soluzione di Msc-Lufthansa sia migliore (o migliorabile). Dalle cordate il ministero vuole anche capire chi intende investire sull’hub di Ita al Nord (Linate), chi garantisce gli aspetti occupazionali, le migliori attività cargo e le sinergie con gli altri pezzi della mobilità. Il 31 agosto il Tesoro, guidato dal precedente governo, aveva apprezzato le concessioni di Certares in termini di azionariato (49,99% allo Stato) e governance (presidente scelto dal dicastero e due consiglieri del Mef su cinque nel cda). Ma le cose sono cambiate e, dicono fonti al Corriere, potrebbe andare bene anche un pubblico al 20% (è l’ipotesi Msc-Lufthansa).

L’assemblea dei soci
Il ministro Giorgetti vuole riportare la calma dentro Ita dopo le liti. All’assemblea dei soci dell’8 novembre sarà dato l’ok ai 400 milioni di euro di aumento di capitale e saranno convalidate le dimissioni dei sei consiglieri del Cda. In parallelo sarà revocato l’incarico di presidente ad Alfredo Altavilla, a cui peraltro viene dato atto di aver fatto decollare in poco tempo la compagnia. Nella stessa seduta verrà poi fissata un’assemblea straordinaria per deliberare la riduzione del board dagli attuali 9 membri a 3 o 5.

Fonte: https://www.corriere.it/economia/az...f444d172-5a2a-11ed-b1b9-61dd73ac3c0d_amp.html
 
Ultima modifica:
I giornalisti hanno pane per i loro denti con la telenovela infinita. Nel seguente articolo pare che il Governo attuale non sarebbe contrario ad una forte presenza di capitale privato ma mi sembra molto strano siccome i membri di Fratelli d'Italia si era più volte espressi contrari alla cessione.
Al netto dei desiderata dei politici, c'è un fattore fuori dal controllo del governo: il tempo. Dopo i 400 M€ che verranno iniettati a breve nelle casse della compagnia, rimarranno solo altri 250 M€ autorizzati dalla UE. Per andare oltre, servirebbe un nuovo ok di Bruxelles, stavolta non facile da ottenere.
Senza avere uno straccio di dati, non è facile quantificare il tempo che resta a ITA con i fondi disponibili. Se facciamo fede all'urgenza paventata dal management per ottenere i 400 M€, una nuova carenza di liquidità potrebbe verificarsi tra circa un anno, quando presumibilmente andrebbero versati gli ultimi 250 M€. Con questi, forse si riuscirebbe a reggere l'inverno 23/24 fino all'infornata di liquidità tipica della primavera/estate, per cui il momento critico potrebbe arrivare verso Settembre/Ottobre 2024. Questo nel migliore di casi. Se però i conti dovessero essere peggiori e i 250 M€ non fossero sufficienti per scavallare l'inverno, i guai probabilmente arriverebbero a inizio 2024.
E' vero che la cecità di gran parte della nostra classe politica potrebbe vedere nei mesi "coperti" nulla più che un'opportunità per continuare a sfruttare la compagnia per fini personali, tuttavia trovarsi tra le mani da gestire un fallimento che più annunciato non si poteva, potrebbe essere imbarazzante.
E appena 2 anni e mezzo, 3 al massimo, dopo aver ricevuto da Bruxelles l'ok per la nascita di ITA con l'iniezione di 1.35 MLD€, sarebbe alquanto problematico inventare qualsiasi ragione credibile per ottenerne altri. Specie a fronte degli utili che già ora hanno ripreso a macinare numerose compagnie.
Riassumendo, chi ha in mano ITA, sa di avere in mano una bomba ad orologeria. Questo lo sanno bene sia la Meloni che Giorgetti. E dubito che entrambi siano disposti a fare crociate per una causa che, numeri alla mano, probabilmente sarebbe persa. Tantomeno di questi tempi è ipotizzabile una guerra all'ultimo sangue con Bruxelles in nome di ITA.
D'altra parte a Salvini la compagnia interessa poco per ragioni geografiche, mentre quello che dice Silvio viene ormi soppesato attraverso la lente di una senescenza sempre più evidente.
Nell'affare ITA, i nuovi governanti avranno modo di dimostrare il loro senso dello stato, ammesso che ne abbiano, facendo la scelta migliore per la compagnia, che probabilmente significa cedere a LH (l'unica major europea che si è dimostrata capace di sviluppare anche le controllate oltre a se stessa) e MSC.
E cedere sul serio, non al 50.1%.
Sullo sfondo resta sempre l'aspetto geopolitico, con gli USA che vedono come fumo negli occhi qualsiasi rafforzamento della Germania e spingono l'Italia verso un apparentamento con la Francia. Vedremo se i politici stavolta avranno le paxxe per fare la cosa giusta, magari dopo un po' di inevitabile teatrino.
 
Intanto abbiamo assistito a mille scadenze e proroghe, intenti, promesse, false certezze; e ogni giorno del calendario in cui prosegue questa agonia significa una ulteriore perdita, economica e di credibilità.
Il teatrino non solo sarà inevitabile, è solo il terzo o il quarto o l’ennesimo atto della parodia.
Dove gli spettatori continuano a pagare il biglietto ogni giorno da 30 anni…
 
Intanto abbiamo assistito a mille scadenze e proroghe, intenti, promesse, false certezze; e ogni giorno del calendario in cui prosegue questa agonia significa una ulteriore perdita, economica e di credibilità.
Il teatrino non solo sarà inevitabile, è solo il terzo o il quarto o l’ennesimo atto della parodia.
Dove gli spettatori continuano a pagare il biglietto ogni giorno da 30 anni…
....e una decina di pagine del thread (...quante altre ne seguiranno?..) dove la "sostanza" e' sempre stata una sola...con buona pace di tutti noi.
 
Al netto dei desiderata dei politici, c'è un fattore fuori dal controllo del governo: il tempo. Dopo i 400 M€ che verranno iniettati a breve nelle casse della compagnia, rimarranno solo altri 250 M€ autorizzati dalla UE. Per andare oltre, servirebbe un nuovo ok di Bruxelles, stavolta non facile da ottenere.
Senza avere uno straccio di dati, non è facile quantificare il tempo che resta a ITA con i fondi disponibili. Se facciamo fede all'urgenza paventata dal management per ottenere i 400 M€, una nuova carenza di liquidità potrebbe verificarsi tra circa un anno, quando presumibilmente andrebbero versati gli ultimi 250 M€. Con questi, forse si riuscirebbe a reggere l'inverno 23/24 fino all'infornata di liquidità tipica della primavera/estate, per cui il momento critico potrebbe arrivare verso Settembre/Ottobre 2024. Questo nel migliore di casi. Se però i conti dovessero essere peggiori e i 250 M€ non fossero sufficienti per scavallare l'inverno, i guai probabilmente arriverebbero a inizio 2024.
E' vero che la cecità di gran parte della nostra classe politica potrebbe vedere nei mesi "coperti" nulla più che un'opportunità per continuare a sfruttare la compagnia per fini personali, tuttavia trovarsi tra le mani da gestire un fallimento che più annunciato non si poteva, potrebbe essere imbarazzante.
E appena 2 anni e mezzo, 3 al massimo, dopo aver ricevuto da Bruxelles l'ok per la nascita di ITA con l'iniezione di 1.35 MLD€, sarebbe alquanto problematico inventare qualsiasi ragione credibile per ottenerne altri. Specie a fronte degli utili che già ora hanno ripreso a macinare numerose compagnie.
Riassumendo, chi ha in mano ITA, sa di avere in mano una bomba ad orologeria. Questo lo sanno bene sia la Meloni che Giorgetti. E dubito che entrambi siano disposti a fare crociate per una causa che, numeri alla mano, probabilmente sarebbe persa. Tantomeno di questi tempi è ipotizzabile una guerra all'ultimo sangue con Bruxelles in nome di ITA.
D'altra parte a Salvini la compagnia interessa poco per ragioni geografiche, mentre quello che dice Silvio viene ormi soppesato attraverso la lente di una senescenza sempre più evidente.
Nell'affare ITA, i nuovi governanti avranno modo di dimostrare il loro senso dello stato, ammesso che ne abbiano, facendo la scelta migliore per la compagnia, che probabilmente significa cedere a LH (l'unica major europea che si è dimostrata capace di sviluppare anche le controllate oltre a se stessa) e MSC.
E cedere sul serio, non al 50.1%.
Sullo sfondo resta sempre l'aspetto geopolitico, con gli USA che vedono come fumo negli occhi qualsiasi rafforzamento della Germania e spingono l'Italia verso un apparentamento con la Francia. Vedremo se i politici stavolta avranno le paxxe per fare la cosa giusta, magari dopo un po' di inevitabile teatrino.
Non conosciamo i dati reali di ITA quindi possiamo fare solo delle previsioni o delle stime ma aggiungo un punto che è l'angle del rinnovamento della flotta, se devono pagare depositi e rate di leasing per i nuovi aeromobili secondo me il problema della liquidità arriverà molto prima tenendo conto che hanno bruciato minimo 700M nel primo anno di vita con le rotte che dovevano essere quelle più redditizie senza depositi e canoni di leasing.

Se io fossi nel nuovo governo rinnoverei totalmente tutto il consiglio di amministrazione in quanto questi giochi di potere sono imbarazzanti.
 
Non conosciamo i dati reali di ITA quindi possiamo fare solo delle previsioni o delle stime ma aggiungo un punto che è l'angle del rinnovamento della flotta, se devono pagare depositi e rate di leasing per i nuovi aeromobili secondo me il problema della liquidità arriverà molto prima tenendo conto che hanno bruciato minimo 700M nel primo anno di vita con le rotte che dovevano essere quelle più redditizie senza depositi e canoni di leasing.

Se io fossi nel nuovo governo rinnoverei totalmente tutto il consiglio di amministrazione in quanto questi giochi di potere sono imbarazzanti.
e pensi che altri membri di un nuovo CDM possono far cambiare l'andazzo?
 
questi secondo me non possono continuare - almeno con nuovo consiglio d'amministrazione si cancellano le attuali lotte di potere dove hanno fatto tutti una pessima figura.
sarebbe interessante capire il criterio del MEF che ha scelto l'attuale CDM....e nel caso, quello eventuale futuro...a me pare che all'interno del Governo non ci sia sta grande discontinuita'...che ne pensi?
 
sarebbe interessante capire il criterio del MEF che ha scelto l'attuale CDM....e nel caso, quello eventuale futuro...a me pare che all'interno del Governo non ci sia sta grande discontinuita'...che ne pensi?
Non entro nelle logiche politiche ma penso che rimuovere l'attuale CDA - visto anche le tempistiche allungate - sia una scelta di buon senso come anche cancellare il bonus per la vendita a Presidente Esecutivo ed AD visti anche i risultati disastrosi che hanno portato.
 
Non entro nelle logiche politiche ma penso che rimuovere l'attuale CDA - visto anche le tempistiche allungate - sia una scelta di buon senso come anche cancellare il bonus per la vendita a Presidente Esecutivo ed AD visti anche i risultati disastrosi che hanno portato.
Non è scontato che costi zero fare piazza pulita e annullare le delibere precedenti sui compensi.
 
Nel contratto di assunzione dovrebbe passare il messaggio che se lavori col culo - dati alla mano - i danari (del bonus) non ti spettano, altrimenti anche tutti noi potremmo aspirare ad essere AD.
 
Intanto che a Roma continuano a recitare la versione avio-italiana del Trono di Spade, la portoghese TAP, di dimensioni simili a ITA, nel Q3 ha incassato 1.1 MLD€, generato un utile operativo di 152.7 M€ e un utile netto di 111.3 M€.
Umiliante il confronto con ITA, dove hanno fatto festa per aver raggiunto un revenue di 500 M€, superiore del 2736648484% rispetto al business plan segreto. Tanto per capire quanto siamo a fondo.
Ricordo che anche TAP è in fase di privatizzazione. Voi se foste AF o LH, dove investireste? Direi che ci siamo capiti.