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Passaporto sanitario o vaccinale: è l'idea giusta per poter viaggiare senza tamponi né quarantena?

Stiamo tutti aspettando il momento in cui si potrà riprendere a viaggiare senza più tutte le restrizioni attuali, soprattutto perché vorrà dire che avremo superato la fase più difficile dell'attuale pandemia.
Ma la strada per il completamento della campagna vaccinale appena iniziata è ancora lunga, e non avrà gli stessi tempi nei vari Paesi. Anche per questo sta emergendo sempre più forte l'idea di un passaporto sanitario o vaccinale.
Il primo dovrebbe certificare e standardizzare il test Covid-19 effettuato così come l'eventuale vaccinazione già avvenuta, mentre il secondo sarebbe dedicato esclusivamente al vaccino. Formule diverse che dovrebbero, possibilmente in formato digitale, aiutare la ripresa della mobilità internazionale e del turismo.
Vi raccontiamo in questo articolo qual è lo stato dell'arte sull'argomento, dalle compagnie aree alle decisioni di singoli Paesi, dal dibattito nell'Unione Europea ai passaporti sanitari digitali al momento attivi o in sperimentazione.

Un vaccino per viaggiare?

Ad intervenire sulla questione è stato recentemente anche il massimo esperto di immunologia degli Stati Uniti, Antony Fauci, in prima linea nella gestione della pandemia, secondo il quale il vaccino contro il Covid-19 potrebbe diventare una condizione necessaria per viaggiare.
Se il governo federale difficilmente potrà imporre l'obbligo vaccinale, questo potrebbe però essere imposto da singoli Stati o da altre autorità. Nell'intervista rilasciata a Newsweek Fauci, che avrà un ruolo ancora più centrale nell'amministrazione Biden, ha dichiarato che è possibile che la vaccinazione contro il Covid-19 possa diventare obbligatoria in alcuni contesti e anche per viaggiare, come d'altra parte succede già in molti Paesi per la febbre gialla.

Compagnie aeree

La prima delle compagnie aeree a muoversi in tal senso è stata, già dallo scorso novembre, l'australiana Qantas.
Il CEO Alan Joyce ha infatti dichiarato che ai passeggeri della linea aerea potrebbe essere richiesto il certificato di vaccinazione anti COVID-19 prima di salire a bordo.
Non si tratta ovviamente ancora di niente di ufficiale (d'altra parte la campagna vaccinale in Australia non è ancora partita), ma la fonte è la più autorevole possibile e dimostra le intenzioni della compagnia. Joyce ha dichiarato che "stiamo cercando di modificare le nostre regole di volo per richiedere ai viaggiatori internazionali di farsi vaccinare prima di salire sull'aereo". Il CEO di Qantas crede che questa politica sarà adottata dalla maggior parte delle compagnie aeree: "penso che sarà una richiesta comune. Parlando con i miei colleghi in tutto il mondo, ritengo si farà fronte comune in questo senso. Quello che stiamo valutando è come avere un passaporto per le vaccinazioni in versione elettronica”.

Dopo la presa di posizione di Qantas, anche il CEO della statunitense Delta, Ed Bastian, intervistato da NBC News, ha invitato i clienti a vaccinarsi prima possibile, perché questo potrebbe presto diventare un requisito necessario per poter viaggiare, una decisione che potrebbe arrivare dalle autorità internazionali ma anche da singole compagnie.
Korean Air e Air New Zealand hanno invece dichiarato che potrebbe ugualmente richiedere la vaccinazione, ma solo su indicazione e guida delle autorità governative.

Le iniziative degli Stati

Vediamo come diversi Paesi hanno affrontato l'argomento e chi ha anticipato i tempi.
In alcuni casi (Polonia, Israele) un passaporto sanitario è già stato lanciato, per ora su base nazionale per permettere l'accesso libero a servizi, ma altri si sono occupati degli arrivi internazionali.

Cipro
L'isola è stata la prima nell'Unione Europea ad annunciare di accettare senza restrizioni turisti vaccinati per il Covid-19 a partire da marzo.

Grecia
Anche la Grecia si è mossa con molto anticipo: accoglierà senza bisogno di test o quarantena tutti i visitatori in possesso di un documento di vaccinazione contro il Covid-19, come ribadito dal ministro del Turismo greco Harris Theoharis.
La vaccinazione, sostiene il ministro, avrà un impatto positivo diretto su due livelli. Da un lato renderà i cittadini, e soprattutto i più vulnerabili, più sereni e sicuri, consentendo alle attività economiche di riprendere gradualmente il loro ritmo normale. Dall'altro le vaccinazioni creeranno un clima di ottimismo “e questo si rifletterà sulle prenotazioni turistiche dei mercati che più ci interessano, come l’Italia, la Germania, il Regno Unito e la Francia"

Seychelles
Le Seychelles accoglieranno turisti vaccinati da tutto il mondo. Lo ha annunciato il ministro degli Affari esteri e del turismo, Sylvestre Radegonde, nel corso di una conferenza stampa congiunta con la ministra della Salute Peggy Vidot.
Per essere riconosciuti come vaccinati, i visitatori dovranno essere in grado di dimostrare di aver assunto la dose completa del vaccino, ovvero due somministrazioni, oltre due settimane dopo la seconda dose. Attualmente è ancora previsto che, oltre a presentare il certificato di vaccinazione, si debba esibire anche un tampone negativo ottenuto meno di 72 ore prima del viaggio.
La campagna vaccinale nel Paese prevede di raggiungere i tre quarti della popolazione adulta locale entro la metà di marzo, creando quindi le condizioni per l'immunità di gregge in tempi molto rapidi.

Mauritius
Anche Mauritius ha avviato la sua campagna di vaccinazioni, e l’ente del turismo dell’isola prevede che nel prossimo futuro ai visitatori vaccinati verrà concesso l'accesso libero, mentre ai visitatori non vaccinati sarà richiesto di osservare i 14 giorni di quarantena.
Il requisito della quarantena resterà (per i non vaccinati) almeno fino a quando l'isola non raggiungerà l'immunità di gregge.

Moldavia
Già operativa dal 13 gennaio la norma che prevede l’ingresso nella Repubblica di Moldavia, senza bisogno di quarantena, a chiunque abbia ricevuto la vaccinazione COVID-19, pur provenendo da una zona "rossa", ovvero ad alto rischio contagio.

Ungheria e Islanda
Particolare la politica di Ungheria e Islanda, che invece parlano di "passaporto di immunità", permettendo l'ingresso a chi si sia in passato già contagiato con il Covid-19 e risulti ora negativo.
La politica è già attiva in Ungheria (presentando sia il test di positività che quello successivo di negatività, non più vecchio di sei mesi), una delle poche eccezioni alla chiusura delle frontiere, ed è invece allo studio in Islanda.

Il dibattito nell'Unione Europea dopo la proposta greca

La proposta è arrivata dal premier greco Kyriakos Mitsotakis: un passaporto sanitario comune a tutta la UE per i vaccinati Covid-19.
L'idea, esposta con una lettera alla Commissione Europea, è che un passaporto vaccinale "standardizzato" consentirebbe alle persone vaccinate di viaggiare liberamente, provando così a rilanciare l'industria turistica, pesantemente colpita dagli effetti della pandemia.
La presidente della Commissione, Ursula von der Layen, si è detta convinta che il passaporto vaccinale reciprocamente riconsciuto sia fondamentale da un punto di vista sanitario, ma che la questione se il certificato possa essere utlizzato per accedere a determinati servizi o per viaggiare è invece propriamente politica e non sanitaria. La difficoltà sorge anche dal fatto che la salute è tra le competenze esclusive dei singoli Stati, per cui la Comunità Europea può offirere solo linee guida e coordinamento.
Anche il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, si è detto favorevole: "È un tema delicato in molti Paesi ma va affrontato. Penso che anche fuori dalla Ue ci stiano pensando".
Uno dei problemi, evidenziati dal vice-presidente della Commissione Maros Sefcovic, è il rischio discriminazione nei confronti di chi non è vaccinato: "in nessuna circostanza vogliamo creare una situazione in cui le persone che non vogliono o che non possono essere vaccinate, ad esempio per ragioni mediche, vengano limitate nei loro diritti e nelle loro libertà". Per Clément Beaune, segretario di stato francese incaricato degli affari europei, è "scioccante" che all'inizio della campagna vaccinale alcuni possano avere più diritti di altri. Sulla stessa lunghezza d'onda la ministra degli esteri belga, Sophie Wilmès, secondo la quale "il certificato non può violare le libertà individuali o la mobilità transfrontaliera" o "portare alla discriminazione tra i cittadini europei quando l'accesso ai vaccini non è generalizzato".
Tra i Paesi UE, oltre alla Grecia, sembrano favorevoli all'ipotesi del certificato in fuzione turistica anche Malta e Portogallo, mentre per Francia e Germania i tempi non sono ancora maturi, soprattutto considerando la percentuale minima di popolazione già vaccinata.
Nella riunione di domani, giovedì 21 gennaio, il confronto tra i Paesi UE sul tema riprenderà, ma non è detto che, viste le posizioni ancora così distanti, si raggiunga un accordo.
In vista di questo appuntamento, comunque, il direttore generale della IATA, Alexandre de Juniac, ha inviato una lettera aperta alla presidente Ursula von der Leyen, in cui sollecita l’UE ad accogliere la richiesta della Grecia: “un certificato di vaccinazione paneuropeo riconosciuto reciprocamente sarebbe un passo importante per dare ai governi la fiducia necessaria per aprire in sicurezza i loro confini e ai passeggeri la sicurezza di volare senza la barriera della quarantena“.

L'OMS chiede di aspettare

L'Organizzazione Mondiale della Sanità si è detta per il momento contraria, raccomandando di "non introdurre requisiti di prova della vaccinazione o immunità per i viaggi internazionali".
La motivazione sono che "ci sono ancora incognite critiche sull'efficacia della vaccinazione nel ridurre la trasmissione" e che "la disponibilità dei vaccini è ancora limitata".

La posizione di Assoviaggi

L'associazione di categoria delle agenzie di viaggio italiane, Assoviaggi-Confesercenti, ha così commentato, attraverso una nota del suo presidente Gianni Ribecchi: “occorre proseguire dibattito su certificazione europea vaccinazione, fondamentale per programmare ripartenza filiera turistica. È una questione che va assolutamente affrontata, a livello politico e giuridico, si tratta di una decisione necessaria per programmare la ripartenza dell’intera filiera gravemente danneggiata dalla pandemia, o sarà una debacle definitiva per l’industria turistica”.
La ricetta, in questo caso, è che in attesa di una più estesa disponibilità di vaccini per tutti è prioritario aprire corridoi turistici sicuri per far ripartire il turismo: “attivare corridoi sicuri e di libera circolazione delle persone, laddove vi siano le condizioni oggettive che lo permettono e applicando tutti i protocolli di sicurezza necessari con tamponi in partenza e al ritorno dal soggiorno, è una soluzione opportuna e necessaria e che combatte, inoltre, i furbetti delle vacanze che aggirano controlli e restrizioni in vigore”.
Il riferimento è alla polemica scoppiata attorno al caso di Natale e Capodanno, con turisti italiani trovati presenti in numero non esiguo il località esotiche come Maldive o Dubai, nonostante il divieto di viaggi per turismo fuori dall'Unione Europea e il conseguente impegno delle agenzie di viaggio a non vendere pacchetti last minute per queste destinazioni.

 
Benissimo il passaporto vaccinale ma allora mettete anche la possibilità di fare il vaccino a pagamento, altrimenti una persona non anziana in buona salute verrà vaccinata a fine anno (se va bene).
Attualmente non c’è assolutamente produzione sufficiente per fare quello che dici. Mancano per i normali piani vaccinali, immaginarsi per quelli che vorrebbero saltare la fila a pagamento.
 
Attualmente non c’è assolutamente produzione sufficiente per fare quello che dici. Mancano per i normali piani vaccinali, immaginarsi per quelli che vorrebbero saltare la fila a pagamento.
Ma se non si dà la possibilità di vaccinarsi... non si può mettere l'obbligo del passaporto relativo...
Delle decisioni vanno prese e devono essere coerenti, perlomeno tra loro.

Vaccinare oggi il docente che lavora in DAD e non il manager che ha bisogno di seguire i suoi contatti all'estero o il trentenne che ha bisogno di cure specialistiche... sarà, per sparare esempi a caso, perfettamente corretto.. ma io la mano sul fuoco per sostenere questa correttezza non la metto.

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So di andare OT, ma potresti elencare ciò che "non avrebbe azzeccato" il Commissario?
Con piacere...tempi produzione e prezzi mascherine l'anno scorso, tempi vaccinazioni, aperture scuole, consegne banchi "speciali" per le scuole, bandi assunzioni personale, giusto cosí per citarne alcune...a marzo dovevamo avere 15 milioni di persone vaccinate, adesso forse 6 milioni, forse non ci stanno neanche i richiami per chi si è già vaccinato...Fine off topic.
 
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Con piacere...tempi produzione e prezzi mascherine l'anno scorso, tempi vaccinazioni, aperture scuole, consegne banchi "speciali" per le scuole, bandi assunzioni personale, giusto cosí per citarne alcune...a marzo dovevamo avere 15 milioni di persone vaccinate, adesso forse 6 milioni, forse non ci stanno neanche i richiami per chi si è già vaccinato...
Aaahh ho capito! Continua pure ad informarti su "il tempo" e stai sereno.
 
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Aaahh ho capito! Continua pure ad informarti su "il tempo" e stai sereno.
Quali sono le tue fonti? La tabella dei tempi vaccazioni é andata a farsi benedire il giorno dopo che l'ha annunciata o mi sbaglio? Se vuoi te ne posto cento altri articoli di tutte le testate nazionali o annunci del governo stesso. Se siamo arrivati a difendere l'operato di Arcuri mamma mia come stiamo messi!
 
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Il vaccino Astrazeneca dovrebbe venire autorizzato all' uso solo per persone con età inferiore a 55 anni, se sarà cosi si apre la possibilità di iniziare la vaccinazione di massa per le persone piu' giovani di età in tempi piu' brevi del previsto.

 
Quali sono le tue fonti? La tabella dei tempi vaccazioni é andata a farsi benedire il giorno dopo che l'ha annunciata o mi sbaglio? Se vuoi te ne posto cento altri articoli di tutte le testate nazionali o annunci del governo stesso. Se siamo arrivati a difendere l'operato di Arcuri mamma mia come stiamo messi!
Diciamo che l’errore è fidarsi troppo delle case farmaceutiche, questo non va fatto e basta. Ma è una ingenuità generalizzata a livello europeo e forse mondiale, frutto della troppa pressione popolare e mediatica e quindi della voglia di risolvere tutto e subito coi vaccini. Ora si scopre, ma io l’ho sempre pensato, che non è così e bisogna tornare coi piedi a terra. Prudenza avrebbe voluto di tenersi un margine di errore prima di fare grandi annunci sulla base di quelli delle case farmaceutiche. Ma come ho detto vale per tutti.
 
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Quali sono le tue fonti? La tabella dei tempi vaccazioni é andata a farsi benedire il giorno dopo che l'ha annunciata o mi sbaglio? Se vuoi te ne posto cento altri articoli di tutte le testate nazionali o annunci del governo stesso. Se siamo arrivati a difendere l'operato di Arcuri mamma mia come stiamo messi!
Principalmente "Open.online" e "Il fatto Quotidiano", poi il corriere online ed altre testate meno conosciute che di solito raccolgono articoli di testate più note, ma queste ultime, giusto per farmi un'idea.
Finché vedo che l'Italia è al primo posto nelle vaccinazioni, me la ridi ricordando i titoloni delle teste tipo quella da te citata che dicevano "Italia ultima nei vaccini", "prima di settembre 21 non si inizierà", "il piano vaccini è inesistente" ecc.
Chiudo l'OT con un piccolo esempio proprio su fatti di queste ore:
La giunta Fontana&Moratti invia all’Iss dati sballati sui contagi in Lombardia, che finisce in zona rossa per una settimana, con danni stimati in 600milioni per le attività produttive. Roba da chiedere i danni e i ristori non al suo governo, ma agli incapaci del famoso “modello lombardo” targato Lega-FI-FdI. Titoli sui giornali di destra contro Fontana&Moratti? Zero. Repubblica parla affettuosamente di “pasticcio”, poi intervista la Moratti per un’intera pagina piena di balle. Titolo del Corriere: “La Lombardia torna arancione. Dati errati” (da chi?), “tensione esecutivo-Regione” (chi ha sbagliato? Boh). La Stampa è ancor più gentile: “Scontro fra Palazzo Chigi e Fontana”, “Fra Roma e Milano la guerra dei numeri” (giusti quelli di Roma, sbagliati quelli di Milano, ma fa niente). Insomma, pari e patta. Immaginate se l’errore l’avesse commesso la Raggi: edizioni straordinarie in formato 60 per 30. Come quando la Raggi fu indagata per abuso e falso: decine di prime pagine e titoloni cubitali. Ora il Fatto scopre che per abuso e falso è indagato Zingaretti. Ma non si deve sapere. Corriere: 7 righe a pag. 10. Repubblica: 9 righe a pag. 3. Messaggero: due colonnini in cronaca locale a pag. 40. Stampa: zero tituli.
 
Mi riferivo a questo... se metti un passaporto vaccinale, e gli unici vaccinati sono gli ospiti delle RSA, suona un po' anacronistico.
Magnate tranquilli, non esiste e non esisterà a breve nessun obbligo di passaporto vaccinale, semplicemente perché lo stesso passaporto non esisterà probabilmente mai. Non vi allarmate per niente.
 
Magnate tranquilli, non esiste e non esisterà a breve nessun obbligo di passaporto vaccinale, semplicemente perché lo stesso passaporto non esisterà probabilmente mai. Non vi allarmate per niente.
Il libretto con le vaccinazioni, esiste da almeno 50 anni, ed è già obbligatorio oggi per il trasferimento di lunga durata in alcuni paesi...
Poi c'è il problema che essendo quello Italiano cartaceo, in alcuni paesi, ad esempio Usa, non è sempre accettato...
Ma esiste, e visto che riporta tutte le vaccinazioni di una persona, credo proprio includerà anche il vaccino covid
 
Il libretto con le vaccinazioni, esiste da almeno 50 anni, ed è già obbligatorio oggi per il trasferimento di lunga durata in alcuni paesi...
Poi c'è il problema che essendo quello Italiano cartaceo, in alcuni paesi, ad esempio Usa, non è sempre accettato...
Ma esiste, e visto che riporta tutte le vaccinazioni di una persona, credo proprio includerà anche il vaccino covid
mi risulta sia cartaceo ovunque e sia internazionale, no? mi riferisco quel bel foglietto giallo sempre in mezzo ai maroni quando cerchi il passaporto
 

un articolo che spiega perchè, qualora ce ne fosse bisogno, almeno a livello europeo non potrà esistere nessun pass per vaccinati. A livello mondiale è un tale caos che questo in realtà è un non problema ancora.
 

un articolo che spiega perchè, qualora ce ne fosse bisogno, almeno a livello europeo non potrà esistere nessun pass per vaccinati. A livello mondiale è un tale caos che questo in realtà è un non problema ancora.

a me sembra un articolo che solleva solo impedimenti "socialisti" legati all'inequalità dell'accesso ai vaccini. Questo è sicuramente un problema ma dire no al passaporto sanitario solo perchè alcuni stati/categorie di persone avranno accesso al vaccino più lentamente di altre mi sembra una sciocchezza: cominciamo a rendere la vita semplice a chi ha avuto la fortuna di poter accedere al vaccino, ferma restado la possibilità di viaggiare a tutti gli altri seppur a condizioni più "svantaggiose" (tamponi, quarantene, fare una giravolta e farla un'altra volta ecc ecc), sarà pur un miglioramento no??
 
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