si pero' con tutto quello che si puo' dire su Cruz, bisogna essere onesti e dire che il suo lavoro lo sa fare ed ha fatto di BA una delle soc piu' profittevoli a livello europeo (sul come poi si puo' discutere).
comunque si, nessuna sorpresa non essendo riuscito a sostituire Walsh. anzi forse il Covid ha anche prolungato la sua permanenza.
Non sono (sorpresa) d'accordo. Se guardiamo alla crescita di BA, le basi sono state gettate sotto la gestione di Keith e Nick Swift: l'acquisto di BMI, per esempio (50 slot a prezzo politico con LH che s'accolla il deficit pensionistico di BMI); le JV atlantiche e siberiane, iniziate appunto sotto di loro; il piano di rilancio di LGW. Alex ha vissuto della rendita di questi cambi. A lui do' il merito di aver voluto, e fortemente, Club Suite e di aver appoggiato il refresh dei 747 Mid-J (leggenda vuole che fosse un business case preparato da una strategist, invero molto ma molto brava, che lui ha visto e ha voluto portare avanti).
Per contro, secondo me, ha toppato e alla grandissima in queste cose:
- L'app. Chi non c'era magari non se la ricorda, ma il primo atto di Alex s'e' risolto col licenziamento dell'app team, un anno di progetto che ha portato a una release (quando prima ne facevano una ogni tre mesi), passaggio da prima travel app su app store a penultima, perdite complessivamente ignote e il ritorno del team in house
- Buy on Board. Partito praticamente senza testing, con un partner che non sapeva fare demand forecasting (il tool per farlo l'ha messo insieme Operational Research) e con un danno di NPS non indifferente
- il nuovo 'Club Service', introdotto con £150m di spesa e buttato via in meno di tre mesi causa manifesta impossibilita' di fare suddetto coso
- Scioperi dei piloti e di Mixed Fleet, teoricamente le due categorie meno scioperabili
- Morale a livelli mai visti, con le "speak up survey" sparite o nemmeno uscite
- Nomine di manager Band 1 quantomeno discutibili. Klaus, fotocopia in Bianco e Nero di un manager; Troy Warfield, chiamato a occuparsi di brand quando ci capisco piu' io; la successora di Maria da Cunha in HR, di cui nemmeno ricordo il nome, trombata dopo manco due enni. Andrew Brehm o Brem o comesichiama, (inter nos il primo che secondo me saltera').
- Riorganizzazioni senza capo ne' coda, tipo LHR, LGW, o worldwide airports, coi soliti noti che arrivano 'al potere', distruggono tutto e se ne vanno.
- Il floppissimo del business plan 2017 (quello con i vari pillars e gli obiettivi numerici) che 3/4 dell'azienda ha detto di non capire e di non saper seguire, con relativa defestrazione di Geoff Van Klaveren
- l'altrettanto flop dell'altro business plan, "most admired airline in the world", quello con l'evento di Twickenham a seguito del quale non e' cambiata una cippa
- l'ultimo flop del centenario, risoltosi in 4 nuove livree fatte praticamente come volontariato da Engineering e nient'altro.
mi hanno parlato molto bene di Sean Doyle, persona in gamba e definito un genietto, sopratutto sembra che non sia affatto arrogante che è la cosa che più veniva rimproverato ad Alex... tu hai lavorato direttamente o indirettamente con Sean Doyle ?
So che faccia abbia, l'ho visto in giro, ma il lato commerciale-strategico non l'ho mai toccato in BA (cosa buona, altrimenti avremmo chiuso nel 2018!). Mi dicono, gente che ha lavorato al mio stesso tempo e che ha lavorato con lui, lo stesso che dici tu. Pero' allo stesso tempo pare che si sia preso un paio di denunce in Lingus? Qualcosa a che fare con IR?
Ti straquoto!!! Secondo me Alex Cruz è uno dei migliori top managers nel mondo dell'aviazione, a livello di conoscenza del settore forse non ha eguali ma ha due limiti caratteriali (orgoglio e supponenza), poi va da sé che all'interno di BA si era creato molte antipatie ma è pure vero che non si può trasformare una compagnia aerea ed essere amato nello stesso momento...
Alex conosce il settore come le sue tasche ed e' estremamente intelligente. L'ho incontrato un paio di volte, i miei capi mi avevano offerto come agnello sacrificale quando aveva chiesto di capire cosa facesse il mio dipartimento e come poteva aiutarci a migliorare; sapeva tutto della parte di Operations su cui stavo lavorando, sapeva persino su quali progetti infrastrutturali stavamo lavorando assieme a HAL.
Pero', e questo e' il pero' che lo rende inadatto a fare il CEO, non sa tollerare critiche, pensieri discordanti o menti indipendenti. Non sa motivare, non sa parlare, non sa ascoltare, non sa articolare una visione, creare una cultura decente, prendere il rispetto della gente e portarla con se' sul tragitto. Ha di sicuro cambiato BA e preso delle decisioni dure... Ma non e' per questo che non e' amato. Nella mia azienda stiamo facendo cio' che ho fatto con BA nel 2017/18 (reorg, riduzione organici, tutti riapplichiamo per il proprio lavoro). Il modo, il sostegno, l'umanita' che stanno usando e' anni luce avanti rispetto a quello di BA, e non sto parlando di soldi: parlo di semplice decenza.