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Hai pagato questa cifra per il test? Anche volendolo fare privatamente nella maggior parte dei centri privati in costo è intorno agli 80 euro

Per circa un mesetto le autoritá degli EAU hanno accettato solo i test fatti da alcuni laboratori da loro autorizzati (107 in tutto il mondo, 4 in italia) a prezzo fisso. Quando sono partito la norma era cambiata (ma ormai ai cambi giornalieri di policy degli EAU ci sono abituato) ma:
1- fare il test in italia per un non residente come me é comunque una menata (i centri convenzionati invece te lo fanno e basta)
2- avevo giá prenotato (e pagato) in uno dei centri convenzionati
 
Per circa un mesetto le autoritá degli EAU hanno accettato solo i test fatti da alcuni laboratori da loro autorizzati (107 in tutto il mondo, 4 in italia) a prezzo fisso. Quando sono partito la norma era cambiata (ma ormai ai cambi giornalieri di policy degli EAU ci sono abituato) ma:
1- fare il test in italia per un non residente come me é comunque una menata (i centri convenzionati invece te lo fanno e basta)
2- avevo giá prenotato (e pagato) in uno dei centri convenzionati
Piccola precisazione, la regola valeva per gli tutti EAU tranne che a Dubai, purtroppo i giornali hanno fatto il disastro.
 
Dal 1 settembre l'Ungheria richiude le frontiere

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Forte riduzione dei voli da parte di Wizz Air. molto efficiente la loro comunicazione: prima una mail spiegando la situazione e che stavano valutando cosa fare, poi dopo un giorno le mail con le cancellazioni e la solita modalità di rimborso (120% di credito o rimborso cash)
 
Il Corriere riporta che col nuovo DPCM in preparazione la Grecia, che ha avuto un deciso miglioramento nel numero dei contagiati, verrà tolta dall' elenco dei Paesi soggetti al tampone obbligatorio all' ingresso in Italia. Restano confermati Spagna, Malta, Croazia e alcune regioni della Francia.
 
Il Corriere riporta che col nuovo DPCM in preparazione la Grecia, che ha avuto un deciso miglioramento nel numero dei contagiati, verrà tolta dall' elenco dei Paesi soggetti al tampone obbligatorio all' ingresso in Italia. Restano confermati Spagna, Malta, Croazia e alcune regioni della Francia.
Giusto martedì una collega di mia moglie è tornata dalla grecia infettando tutto lo studio...
 
Risultati preliminari di una ricerca (secondo me di parte, ma comunque molto interessante) condotta da Air Canada e YYZ airport sulla quarantina:

Air Canada Coronavirus Study Finds 14-Day Quarantine is Ineffective and Keeps People Locked Away Unnecessarily
Preliminary results from a major study looking at the effectiveness of airport COVID-19 testing on arrival has found that mandatory 14-day quarantine rules are locking people up unnecessarily with zero positive cases detected after day seven of self-isolation. The study commissioned by Air Canada in partnership McMaster HealthLabs (MHL) and Toronto Airport also found that just 1 per cent of arriving passengers tested positive for the novel Coronavirus after three ‘gold standard’ PCR swab tests.

“We are further encouraged in our belief in the effectiveness of testing, including self-administered testing, by the preliminary results from our partnership with MHL and the GTAA (Greater Toronto Airports Authority)”, commented Air Canada’s chief medical officer, Dr Jim Chung, after the results were published on Thursday.

“The preliminary results suggest a shorter, test-based strategy may be an available and safe alternative to the 14-day quarantine,” Dr Chung continued. The Canadian government currently forces all new international arrivals into quarantine, while a number of countries including the UK make people coming from ‘high risk’ countries self-isolate for 14-days.


Out of 13,000 tests so far completed on returning international travellers, less than 1 per cent have tested positive for COVID-19. Of the less than 1 per cent who did test positive, more than 80 per cent were detected during the initial test which is completed shortly after landing and before the passenger has left Toronto airport.


The remaining 20 per cent of positive cases were detected on day seven, while zero positive cases were detected by day 14.


Air Canada has been inviting international arriving passengers to volunteer for the study during their inbound flight and the final results will be subject to independent data analysis by the Dalla Lana School of Public Health at the University of Toronto. The study has so far been running for nearly four weeks.


The International Air Transport Association (IATA) has urged governments to scrap what it describes as “ineffective” quarantine rules and would instead like to see countries adopt mass pre-departure COVID-19 testing using rapid screening technologies that can provide results in just 15-minutes.

 
(secondo me di parte, ma comunque molto interessante) c
Risultati preliminari di una ricerca (secondo me di parte, ma comunque molto interessante) condotta da Air Canada e YYZ airport sulla quarantina:



Sulla base di studi analoghi la Francia ha ridotto pochi giorni fa la quarantena da 14 a 7 giorni.
 
Quanto può ''resistere'' il settore con numeri del genere senza più aiuti di Stato?

Bisognerà vedere i risultati di Q3 per avere un'idea di quanto denaro le varie compagnie aeree brucino per settimana. Di sicuro ci sono compagnie, tipo Virgin e Norwegian, che avranno problemi tra qui e Natale. Per gli altri il problema non è tanto ora, quanto il 2021. IAG, per esempio, aveva fatto dei calcoli sulla posizione cash basandosi, se non sbaglio, su un "worst case scenario" Q3 e Q4 al 50% del 2019; la realtà è molto peggiore delle previsioni. Ciò avrà ripercussioni sul loro cash burn e, quindi, sui soldi a disposizione nel 2021 (lo stesso accadrà per AF/KLM e LH mi sa).

L'anno prossimo sarà peggio, torno a dire. Il mercato riaprirà, certo, ma a singhiozzo e con interruzioni locali in base a lockdown vari e cambiamenti delle policy; aggiungiamoci la crisi, il fatto che la gente non ha soldi da spendere per andare in vacanza e le aziende zero fiducia nel mandar in giro i dipendenti e ci troveremo in una posizione in cui le compagnie aeree dovranno volare di più di quanto non facciano ora, ma a load factor da perdita assicurata. E siccome "la crisi sarà finita" e i vari Recovery Fund spesi, ci saranno meno risorse/aiuti governativi. E anche i mercati vorranno comprare meno titoli aeronautici.
 
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Bisognerà vedere i risultati di Q3 per avere un'idea di quanto denaro le varie compagnie aeree brucino per settimana. Di sicuro ci sono compagnie, tipo Virgin e Norwegian, che avranno problemi tra qui e Natale. Per gli altri il problema non è tanto ora, quanto il 2021. IAG, per esempio, aveva fatto dei calcoli sulla posizione cash basandosi, se non sbaglio, su un "worst case scenario" Q3 e Q4 al 50% del 2019; la realtà è molto peggiore delle previsioni. Ciò avrà ripercussioni sul loro cash burn e, quindi, sui soldi a disposizione nel 2021 (lo stesso accadrà per AF/KLM e LH mi sa).

L'anno prossimo sarà peggio, torno a dire. Il mercato riaprirà, certo, ma a singhiozzo e con interruzioni locali in base a lockdown vari e cambiamenti delle policy; aggiungiamoci la crisi, il fatto che la gente non ha soldi da spendere per andare in vacanza e le aziende zero fiducia nel mandar in giro i dipendenti e ci troveremo in una posizione in cui le compagnie aeree dovranno volare di più di quanto non facciano ora, ma a load factor da perdita assicurata. E siccome "la crisi sarà finita" e i vari Recovery Fund spesi, ci saranno meno risorse/aiuti governativi. E anche i mercati vorranno comprare meno titoli aeronautici.
Allego un video fatto da un francese (l'equivalente di Dragoni di Notre Dame), per i non francofoni, ci sono i diagrammi facilmente comprensibili.
 
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Quanto può ''resistere'' il settore con numeri del genere senza più aiuti di Stato?
Il settore, come altri, dovrà dimensionarsi per un mercato più piccolo. Anche dopo la fine dell'emergenza, difficilmente i numeri torneranno quelli di prima. Sia perchè la crisi imporrà alle aziende un drastico taglio dei voli aziendali (che in non pochi casi erano un benefit surrettizio), sia perchè la crescente coscienza ambientalista renderà volare sempre più costoso, con conseguente riduzione dei viaggi price sensitive.
Fino ad ora un po' tutti quanti si sono comportati come se la situazione nel settore aereo fosse transitoria, a partire dagli stati che stanno sovvenzionando le compagnie di bandiera a suon di miliardi. Ma lo strabismo tra il dimensionamento delle compagnie ancora pre-covid (che i tagli compenseranno solo in parte) e il mercato reale, non potrà essere eterno.
 
Se ci fosse certezza economica (aka il mio lavoro non finisce domani) e non ci fossero restrizioni / quarantene, secondo me, saremmo quasi a livello 2019. Non ho dati a supportare la mia tesi, solo "guts feelings" derivanti da discussioni con persone che conosco (Italia, USA, America Latina) solo 1 è paranoica per quanto riguarda i viaggi tramite mezzi pubblici.

edit: fino a qualche mese fa i miei colleghi USA erano tra i più "timorosi", alcuni di loro non sono nemmeno mai usciti di casa fino ad estate inoltrata... ad un certo punto hanno cominciato ad uscire, visitare parchi, trascorrere weekend con i figli al di fuori delle mura di casa... hanno imparato ad accettare la situazione, semplicemente seguendo le norme di distanziamento e mascherine.
 
Se ci fosse certezza economica (aka il mio lavoro non finisce domani) e non ci fossero restrizioni / quarantene, secondo me, saremmo quasi a livello 2019. Non ho dati a supportare la mia tesi, solo "guts feelings" derivanti da discussioni con persone che conosco (Italia, USA, America Latina) solo 1 è paranoica per quanto riguarda i viaggi tramite mezzi pubblici.

edit: fino a qualche mese fa i miei colleghi USA erano tra i più "timorosi", alcuni di loro non sono nemmeno mai usciti di casa fino ad estate inoltrata... ad un certo punto hanno cominciato ad uscire, visitare parchi, trascorrere weekend con i figli al di fuori delle mura di casa... hanno imparato ad accettare la situazione, semplicemente seguendo le norme di distanziamento e mascherine.

Di sicuro, come dice il buon O'Leary, c'e' della domanda soppressa, se non altro per turismo. Ma allo stesso tempo c'e' il problema soldi: io sono fortunato perche', a Dio piacendo, il ramo della mia azienda non soffre (serviamo il lato marittimo e il cargo viaggia che e' un piacere, mentre non siamo esposti a crociere/traghetti). Ma, esclusi quelli che lavorano in ambiti tecnici, sono praticamente l'unico: tutto il resto delle mie conoscenze ha avuto ore - e paga - ridotte anche del 40%, e poi ci sono i licenziamenti. Volare, in questo caso, e' l'ultimo dei desideri.

Parlando di traffico business, finche' non cambiano le assicurazioni e le policies aziendali nessuno riprendera'. Il traffico derivante dalle fiere, poi, e' morto e sara' morto per un bel po'. Gia' girano voci che saloni enormi come quello nautico di Busan o quello di Shanghai del 2021 verranno segati...
 
Tenendo presente le stime per il recupero, dato "100" il volume pre-CoViD, con una distribuzione più o meno lineare penso si vada delineando una cosa così:
2020 -> 40
2021 -> 50 (+ 25% YoY)
2022 -> 65 (+ 30% YoY)
2023 -> 80 (+ 23% YoY)
2024 -> 100 (+ 25% YoY)

Può essere?
 
Di sicuro, come dice il buon O'Leary, c'e' della domanda soppressa, se non altro per turismo. Ma allo stesso tempo c'e' il problema soldi: io sono fortunato perche', a Dio piacendo, il ramo della mia azienda non soffre (serviamo il lato marittimo e il cargo viaggia che e' un piacere, mentre non siamo esposti a crociere/traghetti). Ma, esclusi quelli che lavorano in ambiti tecnici, sono praticamente l'unico: tutto il resto delle mie conoscenze ha avuto ore - e paga - ridotte anche del 40%, e poi ci sono i licenziamenti. Volare, in questo caso, e' l'ultimo dei desideri.

Parlando di traffico business, finche' non cambiano le assicurazioni e le policies aziendali nessuno riprendera'. Il traffico derivante dalle fiere, poi, e' morto e sara' morto per un bel po'. Gia' girano voci che saloni enormi come quello nautico di Busan o quello di Shanghai del 2021 verranno segati...

Come giustamente puntualizzato, mi riferivo al leisure. Io stesso sono stato ad orario ridotto (16 ore su 40) da inizio Aprile a metà Settembre e molti miei colleghi (incluso il mio ex capo) sono stati licenziati...

Però questo si sta trasformando in un circolo vizioso: Caio vive a NYC e lavora da Starbucks perde il lavoro perchè Tizio che lavora per Fedex (quindi rischio perdita di lavoro, ad ora, virtualmente inesistente) a Memphis non può farsi una vacanza a Manhattan senza farsi 14 giorni di quarantena, come imposto da Cuomo.
Tizio perde il lavoro e non può più permettersi la pay-tv quindi disdice. Ci sono N Tizio nella stessa situazione quindi Sempronio, che lavora nel customer care di Verizon perde il lavoro perchè non ci sono più customers.
E Sempronio a sua volta smette di comprare altro... e la catena non si fermerà mai.
 
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Secondo me bisogna tenere conto anche di un altro fattore:
questa situazione ha accelerato molto lo sviluppo dello smartworking e del lavoro a distanza in generale, e solo in parte si tornerà indietro una volta finita l' emergenza.
Questo cambiamento fa parte dello sviluppo tecnologico in atto e ci sarebbe stato comunque, ma con tempistiche molto più dilatate, permettendo in qualche modo alla società di adattarsi.

A emergenza finita invece ci troveremo con

* migliaia di persone che continueranno a lavorare da casa (buona parte ha già ripreso o riprenderà a lavorare in ufficio, ma tante aziende manterranno almeno una parte dei giorni lavorativi in smartworking)

* tante riunioni continueranno a svolgersi online, anzi probabilmente la percentuale aumenterà invece di diminuire. Per esperienza diretta le ritengo molto migliori di quelle "fisiche", è molto più facile garantire la presenza e adattarsi agli orari, ad esempio evitando inutili spostamenti che renderebbero impossibile la presenza in orario.

* Il rapporto fornitore/cliente che fino a poco tempo fa spesso richiedeva la presenza fisica si sta abituando al rapporto a distanza

* Gli interventi tecnici sul posto in questi mesi si sono ridotti all'essenzialissssssimo, mantenendo comunque il supporto ai clienti. Quando i responsabili dei costi tireranno le somme e vedranno i risparmi in viaggi/vitto/alloggio, penso che anche in futuro le trasferte verranno limitate a quelle effettivamente necessarie

I settori viaggi/ristorazione/ecc sicuramente non torneranno ai livelli pre-covid, anche a prescindere dalla crisi economica in atto che va ovviamente aggiunta ai punti elencati.
 
Secondo me bisogna tenere conto anche di un altro fattore:
questa situazione ha accelerato molto lo sviluppo dello smartworking e del lavoro a distanza in generale, e solo in parte si tornerà indietro una volta finita l' emergenza.
Questo cambiamento fa parte dello sviluppo tecnologico in atto e ci sarebbe stato comunque, ma con tempistiche molto più dilatate, permettendo in qualche modo alla società di adattarsi.

A emergenza finita invece ci troveremo con

* migliaia di persone che continueranno a lavorare da casa (buona parte ha già ripreso o riprenderà a lavorare in ufficio, ma tante aziende manterranno almeno una parte dei giorni lavorativi in smartworking)

* tante riunioni continueranno a svolgersi online, anzi probabilmente la percentuale aumenterà invece di diminuire. Per esperienza diretta le ritengo molto migliori di quelle "fisiche", è molto più facile garantire la presenza e adattarsi agli orari, ad esempio evitando inutili spostamenti che renderebbero impossibile la presenza in orario.

* Il rapporto fornitore/cliente che fino a poco tempo fa spesso richiedeva la presenza fisica si sta abituando al rapporto a distanza

* Gli interventi tecnici sul posto in questi mesi si sono ridotti all'essenzialissssssimo, mantenendo comunque il supporto ai clienti. Quando i responsabili dei costi tireranno le somme e vedranno i risparmi in viaggi/vitto/alloggio, penso che anche in futuro le trasferte verranno limitate a quelle effettivamente necessarie

I settori viaggi/ristorazione/ecc sicuramente non torneranno ai livelli pre-covid, anche a prescindere dalla crisi economica in atto che va ovviamente aggiunta ai punti elencati.

Mi sembra un pò troppo pessimistico.
Sicuramente a emergenza passata o in risoluzione (fine 2021?) ci sarà una contrazione di medio-lungo periodo.
Ma per quanto riguarda il business, gli interventi dei tecnici dovranno sempre essere fatti, a meno che ogni paese si specializzi in ogni disciplina tecnica e si doti di relativo know how tecnologico. Per la parte gestionale e commerciale, a mio avviso e soprattutto per certi paesi, il rapporto diretto ci sarà sempre e sarà richiesto dai clienti (anche perchè business si fa anche in paesi dove fare una video call è problematico per problemi di rete, limitazioni delle autorità locali etc). Magari ci saranno meno riunioni in presenza ma penso la riduzione sarà non sopra il 25% in termini di trasferte e missioni.
Lato turismo, sicuramente ci sarà molta gente con meno soldi del pre covid. Ma ci sarà anche tanta gente che non ha avuto diminuzioni di reddito e dopo due anni di casa - ufficio, vorrà partire spesso per riassaporare la vita di prima.
Non dico "business as usuale" ma nemmeno non ci si sposterà piu.
 
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