Alitalia: si fa avanti l'ipotesi Atlantia


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Forse ha ragione chi dice che le alleanze così come sono non hanno futuro
 
Aerei: Alitalia, il piano di Toto gradito al Mise ma snobbato da FS, Delta e Atlantia
Pubblicato: 21 Maggio 2019

A meno di un mese dalla scadenza fissata per la presentazione dell’offerta vincolante da parte della cordata guidata da FS, il Gruppo Toto presenta la sua offerta.
Offerta che, pur trovando un certo gradimento ai piani alti del ministero dello Sviluppo economico di fatto non viene presa in considerazione da FS, Atlantia e Delta. Secondo quanto riportato da Milano Finanza, una lettera del gruppo Toto su Alitalia sarebbe stata inviata direttamente a FS manifestando l’interesse a partecipare all’operazione di salvataggio e rilancio della compagnia.
Toto, affiancato dall’advisor Natixis, sarebbe disponibile con una cifra tra 300 e 400 milioni di euro, circa 200 dei quali derivanti dall’operazione conclusa negli Stati Uniti tra la controllata US Wind ed Edf renewables North America per la cessione dei diritti di concessione e costruzione del più grande parco eolico offshore al mondo, ha aggiunge MF.
L’ipotesi Toto però ha suscitato forti riserve, come riportato da Il Sole 24 Ore: “Innanzitutto le FS, la società statale che conduce le operazioni per mettere in campo un’offerta vincolante per Alitalia. Pur non avendo fatto dichiarazioni ufficiali su Toto, il gruppo guidato da Gianfranco Battisti non ritiene Toto un partner adeguato e capace di sostenere l’impegno finanziario necessario. Il gruppo ha un fatturato di 398 milioni (nel 2017, ultimo bilancio disponibile) e i debiti finanziari netti (522,3 milioni) superano i ricavi”.
Inoltre Toto ha un contenzioso e debiti verso l’Anas, Gruppo FS. Pesano poi anche i trascorsi con Air One, l’aviolinea che Toto vendette a Cai-Alitalia nel 2008 liberandosi di 600 milioni di debiti finanziari netti e incassando 450 milioni.
“Obiezioni a Toto sono venute anche da Delta, il partner industriale americano, una delle tre maggiori compagnie del mondo. In base agli accordi Delta si riserva di dare l’approvazione una volta che sia completata la cordata di investitori e sia chiarita la governance, cioè i patti tra gli azionisti – ha svelato anche il Sole 24 Ore oggi – Se Delta dovesse tirarsi indietro l’edificio della “Newco” crollerebbe come un castello di carte al primo alito di vento”.
La presenza di Toto avrebbe anche la contrarietà del gruppo Atlantia-Benetton, candidato con la controllata Aeroporti di Roma in particolare a entrare nell’assetto azionario della nuova Alitalia.

https://www.ferrovie.info/index.php...to-al-mise-ma-snobbato-da-fs-delta-e-atlantia
 
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Offerta che, pur trovando un certo gradimento ai piani alti del ministero dello Sviluppo economico di fatto non viene presa in considerazione da FS, Atlantia e Delta.

Finalmente hanno trovato qualcuno all'altezza!

"...Il gruppo ha un fatturato di 398 milioni (nel 2017, ultimo bilancio disponibile) e i debiti finanziari netti (522,3 milioni) superano i ricavi”.

Appunto.
 
Aerei: Alitalia, il piano di Toto gradito al Mise ma snobbato da FS, Delta e Atlantia
Pubblicato: 21 Maggio 2019

A meno di un mese dalla scadenza fissata per la presentazione dell’offerta vincolante da parte della cordata guidata da FS, il Gruppo Toto presenta la sua offerta.
Offerta che, pur trovando un certo gradimento ai piani alti del ministero dello Sviluppo economico di fatto non viene presa in considerazione da FS, Atlantia e Delta. Secondo quanto riportato da Milano Finanza, una lettera del gruppo Toto su Alitalia sarebbe stata inviata direttamente a FS manifestando l’interesse a partecipare all’operazione di salvataggio e rilancio della compagnia.
Toto, affiancato dall’advisor Natixis, sarebbe disponibile con una cifra tra 300 e 400 milioni di euro, circa 200 dei quali derivanti dall’operazione conclusa negli Stati Uniti tra la controllata US Wind ed Edf renewables North America per la cessione dei diritti di concessione e costruzione del più grande parco eolico offshore al mondo, ha aggiunge MF.
L’ipotesi Toto però ha suscitato forti riserve, come riportato da Il Sole 24 Ore: “Innanzitutto le FS, la società statale che conduce le operazioni per mettere in campo un’offerta vincolante per Alitalia. Pur non avendo fatto dichiarazioni ufficiali su Toto, il gruppo guidato da Gianfranco Battisti non ritiene Toto un partner adeguato e capace di sostenere l’impegno finanziario necessario. Il gruppo ha un fatturato di 398 milioni (nel 2017, ultimo bilancio disponibile) e i debiti finanziari netti (522,3 milioni) superano i ricavi”.
Inoltre Toto ha un contenzioso e debiti verso l’Anas, Gruppo FS. Pesano poi anche i trascorsi con Air One, l’aviolinea che Toto vendette a Cai-Alitalia nel 2008 liberandosi di 600 milioni di debiti finanziari netti e incassando 450 milioni.
“Obiezioni a Toto sono venute anche da Delta, il partner industriale americano, una delle tre maggiori compagnie del mondo. In base agli accordi Delta si riserva di dare l’approvazione una volta che sia completata la cordata di investitori e sia chiarita la governance, cioè i patti tra gli azionisti – ha svelato anche il Sole 24 Ore oggi – Se Delta dovesse tirarsi indietro l’edificio della “Newco” crollerebbe come un castello di carte al primo alito di vento”.
La presenza di Toto avrebbe anche la contrarietà del gruppo Atlantia-Benetton, candidato con la controllata Aeroporti di Roma in particolare a entrare nell’assetto azionario della nuova Alitalia.

https://www.ferrovie.info/index.php...to-al-mise-ma-snobbato-da-fs-delta-e-atlantia
Se l'articolo di MF ha fondamento sarebbe la dimostrazione che DL è intrressata alla gestione e non a mettere un fiche per tirare avanti un anno e intanto organizzarsi per il passaggio di AZ a LH.
 

Ne parlano anche altre testate

La compañía mexicana Interjet formalizó dos acuerdos con las aerolíneas Qatar Airways y Alitalia, con lo que buscan abrir el mercado mexicano tanto a la península arábiga como a Italia.

http://a21.com.mx/index.php/aerolin...-acuerdos-con-qatar-airways-y-alitalia?page=1
 
Se l'articolo di MF ha fondamento sarebbe la dimostrazione che DL è intrressata alla gestione e non a mettere un fiche per tirare avanti un anno e intanto organizzarsi per il passaggio di AZ a LH.

Stavo giusto riflettendo sulla stessa cosa. In questo buio, una barlume di lucidità lo trovo in questo stop. Sperem!
 
Stavo giusto riflettendo sulla stessa cosa. In questo buio, una barlume di lucidità lo trovo in questo stop. Sperem!
Il punto è sempre quello che vi dicevo mesi fa, o giggino e soci abdicano e consegnano a DL le chiavi preparandosi a supportarne i duro lavoro di ristrutturazione, oppure vince la linea giggino di totale controllo politico/carrozzone statale. L'eventuale no a Toto va visto in questa direzione e cioè di avere un socio ricattabile dalla politica sulle proprie concessioni autostradali viste le diverse dimensioni rispetto al colosso dei Benetton.
 
Delta puo' salire fino al 49% rischiando di avere un controllo di facciata ma le mani legate come accadde ad Etihad.
 
Il punto è sempre quello che vi dicevo mesi fa, o giggino e soci abdicano e consegnano a DL le chiavi preparandosi a supportarne i duro lavoro di ristrutturazione, oppure vince la linea giggino di totale controllo politico/carrozzone statale. L'eventuale no a Toto va visto in questa direzione e cioè di avere un socio ricattabile dalla politica sulle proprie concessioni autostradali viste le diverse dimensioni rispetto al colosso dei Benetton.
Perdonami, ma non ti capisco. La politica non si è mai sognata di consegnare la chiavi di AZ a chicchessia, comprese AF ed EY che hanno investito ben altre cifre rispetto ai 150 M€ offerti da DL. E lungi dall'abbandonare questi usi e costumi, l'attuale governo ha persino messo in campo un ingresso diretto dello stato nell'azionariato attraverso il MEF e le FS, cosa che i precedenti non si erano azzardati a fare.
Quale sarebbe la ratio in base alla quale per chiunque (LH in testa) esiste un'AZ unica e indivisibile dove non si deve tagliare assolutamente nulla, mentre per DL il governo potrebbe essere disponibile a sostenere tutti i costi politici ed economici associati ad una vera ristrutturazione?
 
Perdonami, ma non ti capisco. La politica non si è mai sognata di consegnare la chiavi di AZ a chicchessia, comprese AF ed EY che hanno investito ben altre cifre rispetto ai 150 M€ offerti da DL. E lungi dall'abbandonare questi usi e costumi, l'attuale governo ha persino messo in campo un ingresso diretto dello stato nell'azionariato attraverso il MEF e le FS, cosa che i precedenti non si erano azzardati a fare.
Quale sarebbe la ratio in base alla quale per chiunque (LH in testa) esiste un'AZ unica e indivisibile dove non si deve tagliare assolutamente nulla, mentre per DL il governo potrebbe essere disponibile a sostenere tutti i costi politici ed economici associati ad una vera ristrutturazione?
Se il governo non cede salta la baracca, DL è l'unica disposta a tenerli a bordo ma vuole patti chiari fin dall'inizio. Ed è l'unica disposta a cuccarsi tutta la baracca con un numero di esuberi nell'ordini di 2-3000. Se DL si ritira tocca mandare AZ in liquidazione e ti trovi con il doppio di esuberi.
Certo nella mente di giggino non ho dubbi che pensi pure a una AZ pubblica con Toto al 45% e usata come un carrozzone statale in pieno stile 5s, ma persino FS si sfilerebbe in una ottica del genere.
 
Giggino e le (non troppo) velate minacce ai Benetton ieri
Luigi Di Maio richiamando il gruppo di Ponzano Veneto: «Non consiglio di lanciare queste sfide al governo da parte dei Benetton, perché abbiamo un tavolo molto serio al ministero delle Infrastrutture per la revisione delle concessioni perché la ferita del Ponte Morandi è ancora aperta. Nessuno pensi che si entra in Alitalia per comprare il silenzio del Governo su altri dossier».
https://www.nextquotidiano.it/alitalia-offerte-toto-benetton/
 
E sti cazzi aggiungerei! Che razza di gente
Screenshot-20190522-160224-Il-Sole-24-Ore.jpg
 
E sti cazzi aggiungerei! Che razza di gente
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Giggino sta sparando le ultime cartucce, se non gli va di "fortuna" fra 15 giorni si trova Salvini premier di un governo di cdx con una valanga di suoi passati nelle fila dell'ex alleato in cambio di ricandidatura fra quatto anni. E a vedere il meglio del m5s forse è la soluzione migliore per l'Italia che finiscano nell'oblio visto che non ne hanno veramente un'idea di come governare.
 
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