Alitalia: si fa avanti l'ipotesi Atlantia


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Ragazzi, sono in boarding AZ109 e credetemi, in vita mia non ho mai vista tanta approssimazione e isteria da parte dell equipaggio; andremo in delay stante che sono stati fatti salire TUTTI i passeggeri con TUTTI i trolley; caos a bordo, una hostess che sbrocca e se la prende con le colleghe chiedendo in mezzo alla cabina “ma le colleghe dove stanno?!?!?!” . Gente che da fondo aereo risale controcorrente con i trolley, capitanati da altra hostess (pursuer) che dice “quelli coi trolley follovmì!”.
Incredibile e triste assai, a cominciare dal cartello Alitalia-Etihad al gate; blackout totale nel boarding , ognuno fa il caxxo che vuole .
Peccato. Sembra quasi un “si salvi chi può”.
 
Ragazzi, sono in boarding AZ109 e credetemi, in vita mia non ho mai vista tanta approssimazione e isteria da parte dell equipaggio; andremo in delay stante che sono stati fatti salire TUTTI i passeggeri con TUTTI i trolley; caos a bordo, una hostess che sbrocca e se la prende con le colleghe chiedendo in mezzo alla cabina “ma le colleghe dove stanno?!?!?!” . Gente che da fondo aereo risale controcorrente con i trolley, capitanati da altra hostess (pursuer) che dice “quelli coi trolley follovmì!”.
Incredibile e triste assai, a cominciare dal cartello Alitalia-Etihad al gate; blackout totale nel boarding , ognuno fa il caxxo che vuole .
Peccato. Sembra quasi un “si salvi chi può”.
Mese scorso "si salvi chi può" per il volo vuoto su GVA, oggi "si salvi chi può" perchè il volo è pieno e c'è casino. Trovo un po' ingiusto che generalizzi. Esiste una procedura di filtro trolley che a FCO viene quasi sempre rispettata, ma che ahimè negli scali periferici non seguono. AMS a quanto pare non ha recepito, e l'equipaggio dopo dieci, venti, MILLE volte con lo stesso problema, sbrocca (non lo giustifico, sia chiaro). Tutto questo "follovmi" viene fatto, tra l'altro, proprio per evitare ritardi. Ti arrabatti, perchè se aspetti qualcuno dello scalo, stai fresco.
 
Mese scorso "si salvi chi può" per il volo vuoto su GVA, oggi "si salvi chi può" perchè il volo è pieno e c'è casino. Trovo un po' ingiusto che generalizzi. Esiste una procedura di filtro trolley che a FCO viene quasi sempre rispettata, ma che ahimè negli scali periferici non seguono. AMS a quanto pare non ha recepito, e l'equipaggio dopo dieci, venti, MILLE volte con lo stesso problema, sbrocca (non lo giustifico, sia chiaro). Tutto questo "follovmi" viene fatto, tra l'altro, proprio per evitare ritardi. Ti arrabatti, perchè se aspetti qualcuno dello scalo, stai fresco.

Allora amico mio, sono un collega e lo sai bene, figurati se mi possa far piacere “sparare” sul lavoro di altri colleghi; ma porca pupazzo, arriviamo a FCO con un’ora e mezza di ritardo , la hostess , sempre la stessa de “...ma ‘e colleghe ‘ndo stanno?” , farfuglia in italiano e si rende ridicola in inglese , la gente non capisce una sega e vi sono dozzine di connections che stanno saltando, l’aereo con tutta calma che fa?
PARCHEGGIA AI REMOTI!!!!
Con un’ora e mezza di ritardo, caxxo!
Così forse chi riusciva ancora a saltare dal B20 al B24 se la prende in quel posto, perché aspettiamo COBUS, aspettiamo si riempa, due chilometri di perimetro per gli arrivi e il danno finale è fatto!
Ah, scendendo non mi son trattenuto da un “almeno -ci scusiamo per il ritardo- potevate dirlo!”.
E il capo cabina, candido candido: “Ah...mi sembrava l’avessimo detto...”
E neppure scusa per NON averlo detto.
Riesco a prendere l’ultimo treno per Napoli che domani è il gran giorno; ma la gente, caro as/vv? urlava di tutto e di più .
E stavolta l’ho capita e non condannata.
Scusami.

Ps: puoi facilmente verificare tutto ovviamente!
 
Italian minister: Alitalia needs ‘healthy’ investors

Helen Massy-Beresford

May 22, 2019

Italy’s economic development minister said the choice of a new investor to help rescue bankrupt*Alitalia would be independent of any other dossier, in a reference to the Atlantia transport and infrastructure holding company that is said to be interested in taking part.*

Alitalia’s special administrators and the Italian government are working toward a new*June 15 deadline*for the presentation of a firm bid from railway company Ferrovie dello Stato, which is set to lead the relaunch alongside Atlanta-based*Delta Air Lines*and the Italian state.*

But deputy prime minister and economic development minister Luigi Di Maio said that, just before the extension of a*previous end-April deadline*for Ferrovie dello Stato to present its detailed bid and business plan, offers from other investors were coming in.*

Italian media have been reporting that Atlantia, which is controlled by the Benetton family, is interested in the carrier. Di Maio’s May 21 comments at an economic forum organized by news agency ANSA were a reference to speculation that Atlantia could seek to win back the government’s favor by investing in Alitalia after the August 2018 collapse of the Morandi bridge in Genova, which the company holds the concession to run. The bridge collapse killed 43 people.*

“Alitalia is a market-led operation and we want healthy investors—investors who are approaching the dossier with a healthy attitude. The important thing is that those who take part in Alitalia aren’t having strange ideas about other dossiers,” Di Maio said in a video posted on the ANSA website.

“No one should think that buying into Alitalia could buy the government’s silence on other dossiers,” Di Maio said, adding the circumstances surrounding the Morandi collapse would be investigated anyway.*

Alitalia*filed for bankruptcy*two years ago,*and the process to relaunch the carrier—at the heart of a multimodal transport strategy that is also set to boost tourism in Italy—has been a long and complex process with repeated delays and deadline extensions.

The €900 million ($1 billion) bridge loan that has kept Alitalia flying since its bankruptcy is due to be paid back at the end of June.

Fonte: ATW online


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Alcune indiscrezioni raccolte da questo articolo vorrebbero nel caso si riuscisse ad organizzare la cordata per la New Alitalia che la casella di AD venga occupata da Giuseppe Giordo.

Riporto l’articolo:


......... Sempre nello stesso numero di “Ore 12 Economia” c’è però spazio per le previsioni su altre nomine pubbliche, e tra queste spunta anche Guido Crosetto, che lasciato il Parlamento è impegnato da presidente a rilanciare l’Aiad, l’associazione delle industrie dell’aerospazio e difesa). Con quest’ultimo, in corsa per la carica di numero uno di Leonardo c’è anche Giuseppe Giordo, di recente uscito dal gruppo ceco dell’industria aeronautica Aero Vodochody, “Ore 12 Economia” prevede che Giordo salga al comando dell’Alitalia se il Governo riuscirà a condurre in porto il salvataggio della compagnia aerea e a proporre un piano di rilancio.


http://www.lanotiziagiornale.it/de-...dopo-uscita-dal-gruppo-finmeccanica-leonardo/
 
Alcune indiscrezioni raccolte da questo articolo vorrebbero nel caso si riuscisse ad organizzare la cordata per la New Alitalia che la casella di AD venga occupata da Giuseppe Giordo.

Riporto l’articolo:


......... Sempre nello stesso numero di “Ore 12 Economia” c’è però spazio per le previsioni su altre nomine pubbliche, e tra queste spunta anche Guido Crosetto, che lasciato il Parlamento è impegnato da presidente a rilanciare l’Aiad, l’associazione delle industrie dell’aerospazio e difesa). Con quest’ultimo, in corsa per la carica di numero uno di Leonardo c’è anche Giuseppe Giordo, di recente uscito dal gruppo ceco dell’industria aeronautica Aero Vodochody, “Ore 12 Economia” prevede che Giordo salga al comando dell’Alitalia se il Governo riuscirà a condurre in porto il salvataggio della compagnia aerea e a proporre un piano di rilancio.


http://www.lanotiziagiornale.it/de-...dopo-uscita-dal-gruppo-finmeccanica-leonardo/

Stanno già pensando ad un CUF-FCO 4xD, oltre che LHR e CDG 3xW?
 
Stanno già pensando ad un CUF-FCO 4xD, oltre che LHR e CDG 3xW?

Se ho capito bene, non è Crosetto ad essere in corsa per Alitalia, quanto semmai Giordo.

Non so, in Alenia pare abbia lavorato bene.....ma il trasporto aereo mi pare sia un altra cosa.
 
Alitalia, Toto si rifà avanti lettera a Fs incontro il 29

Domenica 26 Maggio 2019

Carlo Toto ci riprova. Nonostante i segnali di non gradimento giunti da Fs e Delta Airlines, l’imprenditore abruzzese chiede di sedersi al tavolo negoziale. «Riteniamo», scrive, «che il nostro gruppo possa dare un contributo essenziale per il successo del progetto di rilancio di Alitalia». Con una lettera del 23 maggio, firmata dall’ad Lino Bergonzi, il gruppo si candida «come partner industriale di riferimento». Nelle 14 righe della missiva indirizzata a Gianfranco Battisti, numero uno di Ferrovie, Toto chiede un incontro avendo «maturato rilevanti esperienze nel settore aereo, con la costituzione e lo sviluppo della principale compagnia privata».Il riferimento è ad Airone, venduta nel 2009 all’Alitalia dei “capitani coraggiosi”, con una coda di contenzioso in piedi ancora oggi dovendo pagare un debito residuo di 31,8 milioni. Poiché è impensabile che Toto sia stato colto da un attacco di ingenuità acuta, proponendosi nuovamente nonostante le ostilità che si sono manifestate, la spiegazione più plausibile è che questa nuova iniziativa sia ispirata da ambienti vicini a Luigi Di Maio e Danilo Toninelli, per sollevare una sorta di “ambiente da gara” capace di modificare i rapporti di forza nella trattativa con il vertice di Atlantia.

L’idea sarebbe una manovra per il post elezioni europee, costruire un secondo pretendente e indebolire la capacità contrattuale dei Benetton. È difficile immaginare un esito positivo per Toto, ma resta il fatto che un primo risultato la sua lettera l’ha già conseguito: Battisti ha convocato l’interlocutore per un incontro a Romamercoledì 29. Sull’esito del confronto si prevede fumata nera. Eppure il gruppo abruzzese sventola velleità pretenziose perchè «dispone di competenze distintive - come si legge nella lettera di Bergonzi a Battisti - che gli consentono di competere con successo in diversi settori industriali sui mercati internazionali». Toto fa sapere a Fs che «sta attualmente analizzando alcune opportunità di investimento in settori industriali di nostro interesse, allo scopo di massimizzare la creazione di valore per gli azionisti, anche attraverso una allocazione proattiva del portafoglio di business». r. dim.

https://www.ilmessaggero.it/economia/news/alitalia_toto_fs-4516834.html
 
Alitalia, Toto si rifà avanti lettera a Fs incontro il 29

Domenica 26 Maggio 2019

Carlo Toto ci riprova. Nonostante i segnali di non gradimento giunti da Fs e Delta Airlines, l’imprenditore abruzzese chiede di sedersi al tavolo negoziale. «Riteniamo», scrive, «che il nostro gruppo possa dare un contributo essenziale per il successo del progetto di rilancio di Alitalia». Con una lettera del 23 maggio, firmata dall’ad Lino Bergonzi, il gruppo si candida «come partner industriale di riferimento». Nelle 14 righe della missiva indirizzata a Gianfranco Battisti, numero uno di Ferrovie, Toto chiede un incontro avendo «maturato rilevanti esperienze nel settore aereo, con la costituzione e lo sviluppo della principale compagnia privata».Il riferimento è ad Airone, venduta nel 2009 all’Alitalia dei “capitani coraggiosi”, con una coda di contenzioso in piedi ancora oggi dovendo pagare un debito residuo di 31,8 milioni. Poiché è impensabile che Toto sia stato colto da un attacco di ingenuità acuta, proponendosi nuovamente nonostante le ostilità che si sono manifestate, la spiegazione più plausibile è che questa nuova iniziativa sia ispirata da ambienti vicini a Luigi Di Maio e Danilo Toninelli, per sollevare una sorta di “ambiente da gara” capace di modificare i rapporti di forza nella trattativa con il vertice di Atlantia.

L’idea sarebbe una manovra per il post elezioni europee, costruire un secondo pretendente e indebolire la capacità contrattuale dei Benetton. È difficile immaginare un esito positivo per Toto, ma resta il fatto che un primo risultato la sua lettera l’ha già conseguito: Battisti ha convocato l’interlocutore per un incontro a Romamercoledì 29. Sull’esito del confronto si prevede fumata nera. Eppure il gruppo abruzzese sventola velleità pretenziose perchè «dispone di competenze distintive - come si legge nella lettera di Bergonzi a Battisti - che gli consentono di competere con successo in diversi settori industriali sui mercati internazionali». Toto fa sapere a Fs che «sta attualmente analizzando alcune opportunità di investimento in settori industriali di nostro interesse, allo scopo di massimizzare la creazione di valore per gli azionisti, anche attraverso una allocazione proattiva del portafoglio di business». r. dim.

https://www.ilmessaggero.it/economia/news/alitalia_toto_fs-4516834.html
Giggino e Tony mi sa che sono a serio rischio saluti...
 
Cortesemente, come gia spiegato varie volte per la migliore navigabilita' e leggibilita' del forum oltre alla fonte si prega di postare l'intero articolo e non solo il link. Grazie.


​Alitalia-Atlantia, M5S adesso vuole chiudere

Il mercato, solitamente cauto, lunedì ha cominciato a crederci, premiando i titoli di Atlantia in Borsa. Così come ci sperano al Tesoro e a Palazzo Chigi. E adesso, paradossalmente, dopo la debacle ai seggi, sono proprio i 5Stelle ad avere fretta di mettere in sicurezza Alitalia. Temporeggiare non serve più, visto che nemmeno ha pagato elettoralmente. Inoltre il salvataggio della compagnia va definito in poco più di due settimane, ovvero entro il 15 giugno, data entro la quale Ferrovie deve presentare la sua proposta definitiva per l’acquisizione. E sul tavolo, di là dei tentativi di depistaggio, tra i possibili partner c’è solo la carta Atlantia. Del resto il corteggiamento al gruppo dei Benetton da parte di Fs è iniziato da tempo e, se possibile, si è intensificato nelle ultime ore.

Nulla di ufficiale s’intende, ma i contatti, ai massimi livelli, non si sono mai raffreddati o interrotti. Piuttosto verranno accelerati visto che proprio al Mise intendono chiudere il dossier. In gioco, al di là delle pregiudiziali ideologiche da superare, ci sono 11 mila posti di lavoro (oltre 20 mila se si pensa a tutto l’indotto) che rischiano di essere dimezzati in caso di un ulteriore rinvio. L’avanzata della Lega, favorevole all’arrivo del gruppo Atlantia - società che garantirebbe, ovviamente insieme a Fs, i livelli occupazionali e un assetto stabile ad Alitalia - rischia di spiazzare ancora una volta il vice premier Luigi Di Maio, già in sofferenza per la crisi improvvisa di Mercatone Uno (1.800 posti a rischio) e per la vicenda, carica di incognite, delle nozze tra Fca e Renault, con i francesi che hanno già fatto la voce grossa a fronte di un silenzio imbarazzato del leader grillino. Così l’apertura del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli del 3 maggio scorso può trasformarsi in qualcosa di concreto. Di certo, come più volte ripetuto dal gruppo di Ponzano Veneto, spetterà al governo fare un passo avanti ufficiale, eliminando tutti i paletti, politici e tecnici, che hanno impedito fino ad oggi alla trattativa di decollare. Dalle garanzie sull’avvio della Gronda di Genova a quelle sulle concessioni autostradali.

Per la verità, lo spostamento del termine al 15 giugno per la presentazione dell’offerta vincolante da parte dell’ad di Fs Gianfranco Battisti, slittamento voluto proprio da Di Maio poco prima della consultazione elettorale, va proprio in questa direzione. Probabilmente i 5Stelle pensavano di poter negoziare da una posizione di maggior forza o comunque di trovare delle alternative. Invece si trovano a rincorrere se vogliono sul serio far partire la cordata italiana. Non è un mistero, tra l’altro, che anche il colosso Delta, che rileverebbe una quota del 15% (la stessa percentuale che finirebbe in mano al Mef), ha quasi perso la pazienza dopo mesi di discussioni. A tenere la trattativa viva è rimasta di fatto solo Fs, regista dell’operazione, che ha continuato a limare il piano industriale, condividendo in maniera non ufficiale proprio con Atlantia gli obiettivi strategici: incremento dei voli intercontinentali, potenziamento della flotta sul lungo raggio, focalizzazione sulle sinergie treno-aereo e sviluppo di Fiumicino.

Bisognerà adesso vedere se Altantia deciderà di impegnare 300 milioni e di avviare una grande operazione di sistema in una cornice di regole chiare e trasparenti. I nodi da sciogliere, oltre a quello politico che è in mano al premier Giuseppe Conte chiamato a trovare una sintesi, riguardano anche la governance della Nuova Alitalia e la strategia per attaccare il mercato. Ma di questo se ne riparlerà solo dopo il via libera formale dei 5Stelle e l’ok, posto che arrivi, dei Benetton.


 
Nel frattempo, salta fuori che per garantire la continuità industriale di AZ vengano prelevati 650 milioni di euro dal fondo che dovrebbe fare da "materasso" per mitigare eventuali impennate del costo di luce e gas... (da repubblica.it)

MILANO - "Non usate i soldi delle bollette degli italiani per il salvataggio di Alitalia, c'è il rischio di un aumento delle tariffe di luce e gas per i consumatori". L'Autorità per l'Energia, Reti e Ambiente non usa giri di parole nel criticare il Governo per quanto contenuto nel "decreto Crescita", in via di conversione. In particolare, negli articoli 37 e 50, dove l'esecutivo sostenuto da Lega e Cinquestelle ha previsto che verranno prelevati 650 milioni dalle bollette per garantire la continuità industriale della compagnia aerea.

Peccato che i fondi vengano presi dal fondo istituito per "evitare ripercussioni a famiglie e imprese" nel caso di forti aumenti tariffari. In buona sostanza, i consumatori pagano una piccola cifra in bolletta che va a costituire una riserva. A cosa serve? Viene restituita ai clienti in quei trimestri in cui il prezzo dell'elettricità o del metano sale in modo considerevole, ben oltre le medie. Come scrive l'Autorità, i soldi messi da parte servono "alla mitigazione degli effetti per i clienti finali, in caso di forti oscillazioni dei costi di generazione o di approvvigionamento dell'energia".

Si tratta di un fondo che solitamente mette da parte tra 1,5 e 2 miliardi. Togliendone 650 milioni, c'è il rischio che non sia poi sufficiente per "mitigare" gli effetti di un rincaro dei prezzi. Il che comporterebbe come conseguenza un aumento delle tariffe in bolletta per i consumatori finali. Soprattutto perché, il decreto Crescita prevede che il trasferimento dei 650 milioni avvenga per tutto il periodo necessario per il rilancio di Alitalia. In pratica, potrebbe riproporsi anche nei prossimi anni. Ecco perché l'Autorità ha anche chiesto al governo di cambiare il testo degli articoli in questione, appprovando una modifica che sancisca il carattere di "una tantum" del prelievo "con riferimento esclusivo all'anno 2019" e "introducendo un termine di restituzione delle somme disponibili".

Una battaglia che l'Autorità guidata da Stefano Besseghini continuerà a portare avanti anche nei prossimi mesi, indipendentemente dall'esito dell'iniziativa e dal fatto che le critiche saranno accolte o meno: "Nell'esercizio delle loro competenze e in aderenza al proprio mandato istituzionale, continuerà a dtereminare i corrispettivi a copertura degli oneri generali perseguendo, in via prioritaria, la tutela dei clienti e l'efficiente funzionamento del settore elettrico".
 
Ma se ci sono in cassa ancora 400 e passa milioni di €, che bisogno c'é di fare questa porcata (perché tale é)?
O fosse che fosse che dentro il salvadanaio c'è molto di meno di quanto annunciato?
 
Stato
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