Alitalia: si fa avanti l'ipotesi Atlantia


Stato
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E' un ragionamento simile a quello che ha fatto Chris Grayling - noto testa di minchia a capo del ministero dei trasporti britannico - circa il rinnovo delle concessioni per i treni: chi vuole la concessione per i treni tra Londra e Manchester per 6 anni deve farsi carico degli oneri pensionistici tra qua e il duemilamai.

Risultato: Virgin, Arriva, SNCF, insomma tutti i grossi player si sono ritirati. Scommettere sul fatto che Atlantia sia pronta a prendersi il morto per mantenere la concessione Autostrade e' rischioso, perche' presuppone che Atlantia non si levi. Oltretutto, noi pensiamo che AZ perda sui 400mEuro quest'anno, l'anno prossimo e via dicendo; il fatto e' che puo' perderne molti di piu'. BMI, ai tempi belli del petrolio a 150 dollari/barile, perdeva 300 milioni di sterline in un anno pur essendo grossa il 50% di AZ.
Devi considerare che Autostrade senza la concessione vale quasi nulla, detto questo sopravvalutate il potere di giggino e soci nella situazione attuale dove alle europee va bene se beccano il 20% con Salvini fra il 30 e il 35%.
 
Alitalia tra la ricerca di un partner e "l'affaire Olbia"

17/04/2019 08:59

Il vicepremier Di Maio ottimista: "Lasciamo lavorare Fs e commissari". Oggi il vertice al Mise per trovare l'accordo sulla continuità territoriale, dopo il no di Air Italy alle proposte di coesistenza

“Quando arriveranno i fatti parleremo e diremo l’ultima parola. Sono giorni importanti, il modo migliore per far lavorare bene i commissari e Ferrovie dello Stato è evitare di intervenire”. E’ così che, da Abu Dhabi, il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ha commentato lo stato dell’arte del dossier Alitalia, spiegando di non aver notizie di un imminente vertice di governo sulla ex compagnia di bandiera e che "buone notizie potraanno arrivare nei prossimi giorni".

La politica si sfila dunque, per il momento, per permettere agli attori coinvolti di mettere a punto un piano per il rilancio della compagnia, con le trattative con Delta in fase avanzata e la ricerca di un secondo partner industriale, dopo che easyJet si è sfilata definitivamente, così come Atlantia.

Nel frattempo, sul tema della continuità territoriale con la Sardegna, è previsto per oggi un vertice convocato dal sottosegretario Armando Siri al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a Roma, sul tema dell'operatività dei voli su Olbia, con il presidente regionale Solinas. All'incontro sono stati invitati a partecipare i vertici di Alitalia e Air Italy. I due vettori hanno già partecipato a un incontro, ieri a Cagliari, dove hanno ascoltato la proposta di Solinas per consentire a entrambi di volare su Olbia, senza compensazione economica, anche perché Air Italy è sul punto di abbandonare la Sardegna a favore dello scalo di Malpensa. Ma Air Italy ha declinato l'offerta. Proprio oggi è anche la data prevista per la partenza del nuovo regime di continuità territoriale sulle tratte che interessano lo scalo gallurese, che prevedono maggiore frequenza di voli e tariffe differenziate.

http://guidaviaggi.it/notizie/196731/alitalia-tra-la-ricerca-di-un-partner-e--l-affaire-olbia-
 
Alitalia tra la ricerca di un partner e "l'affaire Olbia"

17/04/2019 08:59

Il vicepremier Di Maio ottimista: "Lasciamo lavorare Fs e commissari". Oggi il vertice al Mise per trovare l'accordo sulla continuità territoriale, dopo il no di Air Italy alle proposte di coesistenza

“Quando arriveranno i fatti parleremo e diremo l’ultima parola. Sono giorni importanti, il modo migliore per far lavorare bene i commissari e Ferrovie dello Stato è evitare di intervenire”. E’ così che, da Abu Dhabi, il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ha commentato lo stato dell’arte del dossier Alitalia, spiegando di non aver notizie di un imminente vertice di governo sulla ex compagnia di bandiera e che "buone notizie potraanno arrivare nei prossimi giorni".

La politica si sfila dunque, per il momento, per permettere agli attori coinvolti di mettere a punto un piano per il rilancio della compagnia, con le trattative con Delta in fase avanzata e la ricerca di un secondo partner industriale, dopo che easyJet si è sfilata definitivamente, così come Atlantia.

Nel frattempo, sul tema della continuità territoriale con la Sardegna, è previsto per oggi un vertice convocato dal sottosegretario Armando Siri al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a Roma, sul tema dell'operatività dei voli su Olbia, con il presidente regionale Solinas. All'incontro sono stati invitati a partecipare i vertici di Alitalia e Air Italy. I due vettori hanno già partecipato a un incontro, ieri a Cagliari, dove hanno ascoltato la proposta di Solinas per consentire a entrambi di volare su Olbia, senza compensazione economica, anche perché Air Italy è sul punto di abbandonare la Sardegna a favore dello scalo di Malpensa. Ma Air Italy ha declinato l'offerta. Proprio oggi è anche la data prevista per la partenza del nuovo regime di continuità territoriale sulle tratte che interessano lo scalo gallurese, che prevedono maggiore frequenza di voli e tariffe differenziate.

http://guidaviaggi.it/notizie/196731/alitalia-tra-la-ricerca-di-un-partner-e--l-affaire-olbia-

Mai un giornalista che gil faccia notare che ripete esattamente le stesse cose (con simpatiche variazioni sul tema, tipo quella della coda di investitori) da mesi e il risultato è che AZ, sic stantibus rebus, non passa l'estate?
 
Anche su Il Messaggero la stessa tiritera:

Alitalia-Atlantia, il pressing di Conte: vertice per convincere Benetton a rientrare in partita

Mercoledì 17 Aprile 2019 di Umberto Mancini

Alitalia-Atlantia, il pressing di Conte
L’obiettivo è di guadagnare tempo per evitare che il salvataggio di Alitalia finisca in un vortice fatale. La missione del premier Giuseppe Conte, che ad ore convocherà un vertice ad hoc, è quasi impossibile. Da un lato deve convincere Atlantia a rientrate nella partita, offrendo garanzie industriali sull’operazione; dall’altro deve superare le perplessità, anzi l’ostilità, dei 5Stelle che ben sapendo che la società del gruppo Benetton è l’ultima carta spendibile, non cederanno facilmente. Anche perché negli ultimi mesi, pur con toni sempre più deboli, hanno continuato a minacciare di voler togliere la concessione autostradale, facendo così pagare a caro prezzo il crollo del Ponte Morandi. Al momento il premier può contare quindi solo sulla sponda della Lega, che però ha già fatto capire che Atlantia, in assenza di alternative valide, sarebbe ben accetta. Se non altro perché Cdp e le altre società che sono articolazioni della Cassa fino ad oggi hanno fatto muro. Così come Poste, Leonardo e Fincantieri: tutte scomparse dai radar non appena il dossier è diventato pubblico.

APPROFONDIMENTI
Proprio l’appoggio di Matteo Salvini, che ieri ha sfidato nuovamente l’alleato Luigi Di Maio a trovare una soluzione dopo mesi di impasse, può risultare però un pericoloso boomerang per il premier. Da qui la necessità di un vertice per trovare la quadra o quanto meno provare a mettere in fila le questioni da risolvere: dal prestito ponte da 900 milioni del Tesoro che va restituito a giugno, al faro acceso dall’Europa sui presunti aiuti concessi, ai dubbi legittimi di Ponzano Veneto che non vede - e lo ha detto ufficialmente - l’utilità di andare avanti su questa strada. All’origine del no secco di Atlanta ci sono non solo ragioni di tipo industriale, ma anche aspetti legati alla possibile futura governance. Fs e Atlantia avrebbero infatti ciascuna il 35%, mentre Delta e Mef il 15%. Gli interrogativi da sciogliere sono tanti: da chi piloterà la compagnia a chi sceglierà strategie e manager. Per non parlare del piano industriale che le Fs stanno mettendo punto senza aver consultato i potenziali partner. E senza affrontare l’aspetto più politico della questione, ovvero gli ostacoli eretti dai grillini.

LO SLALOM
Del resto, Conte sa benissimo che in gioco ci sono migliaia di posti di lavoro e che senza un partner privato Fs, regista dell’operazione, sarà costretta a fare un passo indietro. Per questo a Palazzo Chigi si starebbe pensando di spostare di un mese la data ultima entro cui chiudere l’operazione: da fine aprile a fine maggio. E di farlo mettendo a punto un escamotage tecnico, un po’ come accaduto con la Tav, per «comprare» altro tempo e dare ad Atlantia la possibilità di riflettere ancora se vale la pena mettere sul tavolo 300 milioni per rilevare il 35% della NewCo. Lo scoglio, come detto, è anche politico e di opportunità, e non è detto che venga superato con un semplice slittamento dei termini a dopo le elezioni europee. Per questo il pressing sulle grandi partecipate dello Stato quotate prosegue incessante: senza Atlantia e in assenza di un piano B la prospettiva della liquidazione diventa più concreta. «Vogliamo chiudere entro breve il dossier Alitalia - ha ribadito ieri Conte - nonostante sia molto complesso. Faremo un tavolo a Palazzo Chigi». Probabilmente prima di Pasqua. Curiosa la frenata di Di Maio. «Non mi risulta - ha detto poco dopo - un vertice a breve». E Salvini incalzante: «Aspetto i fatti». «Mi fa piacere - la replica del vicepremier grillino - che tutti vogliano vedere i fatti, peccato che quelli che vogliono vederli parlano soltanto». La compagnia, intanto, ha diffuso i conti del primo trimestre, annunciando una crescita dei ricavi da passeggeri dell’1,4%.

https://www.ilmessaggero.it/pay/edicola/alitalia_atlantia_conte_oggi_ultime_notizie-4434338.html
 
Mai un giornalista che gil faccia notare che ripete esattamente le stesse cose (con simpatiche variazioni sul tema, tipo quella della coda di investitori) da mesi e il risultato è che AZ, sic stantibus rebus, non passa l'estate?

Il giornalismo, in Italia, e' morto. Specialmente quando l'"esperto" in aviazione e' quel Barbieri con i suoi sgub sulle prenotazioni dei voli...
 
Anche su Il Messaggero la stessa tiritera:

Alitalia-Atlantia, il pressing di Conte: vertice per convincere Benetton a rientrare in partita

[omissis]
Per questo a Palazzo Chigi si starebbe pensando di spostare di un mese la data ultima entro cui chiudere l’operazione: da fine aprile a fine maggio. E di farlo mettendo a punto un escamotage tecnico, un po’ come accaduto con la Tav, per «comprare» altro tempo e dare ad Atlantia la possibilità di riflettere ancora se vale la pena mettere sul tavolo 300 milioni per rilevare il 35% della NewCo.

[omissis]
https://www.ilmessaggero.it/pay/edicola/alitalia_atlantia_conte_oggi_ultime_notizie-4434338.html
Ma davvero questi credono di poter lanciare la nuova nuova nuova Alitalia con 800 milioni di capitale sociale? Con quei soldi non arriva a luglio.
Oggi, malcontati, deve restituire allo stato 1050 mio fra prestito ponte e interessi; la quota convertita dal tesoro non porta cassa (viene liberata abbassando l'importo del rimborso, nei fatti serve a nulla) per cui post rilancio AZ si troverebbe con 650 milioni versati dai soci (MEF escluso) e 900 mio di prestito ponte da restituire, pari a un cash flow negativo di 250 mio. Contando che in cassa oggi dovrebbe avere sui 500 mio, al termine dell'operazione rimarrebbe con 250 mio con cui affrontare l'estate.
 
Ma davvero questi credono di poter lanciare la nuova nuova nuova Alitalia con 800 milioni di capitale sociale? Con quei soldi non arriva a luglio.
Oggi, malcontati, deve restituire allo stato 1050 mio fra prestito ponte e interessi; la quota convertita dal tesoro non porta cassa (viene liberata abbassando l'importo del rimborso, nei fatti serve a nulla) per cui post rilancio AZ si troverebbe con 650 milioni versati dai soci (MEF escluso) e 900 mio di prestito ponte da restituire, pari a un cash flow negativo di 250 mio. Contando che in cassa oggi dovrebbe avere sui 500 mio, al termine dell'operazione rimarrebbe con 250 mio con cui affrontare l'estate.
Suppongo che l'idea sia passare attraverso l'ennesima newco, che formalmente rileverebbe da SAI in AC gli asset graditi a prezzo da amico. Nella vecchia scatola ormai svuotata, rimarrebbero i debiti, a partire dalla quota di prestito ponte non restituita.
I nuovi soci potrebbero ad esempio valutare 200 M€ gli asset di AZ ed utilizzare i rimanenti 600-800M per tentare un improbo rilancio della compagnia.
Saremmo comunque ai limiti del possibile, ma suppongo che il progetto sia questo.
 
Suppongo che l'idea sia passare attraverso l'ennesima newco, che formalmente rileverebbe da SAI in AC gli asset graditi a prezzo da amico. Nella vecchia scatola ormai svuotata, rimarrebbero i debiti, a partire dalla quota di prestito ponte non restituita.
I nuovi soci potrebbero ad esempio valutare 200 M€ gli asset di AZ ed utilizzare i rimanenti 600-800M per tentare un improbo rilancio della compagnia.
Saremmo comunque ai limiti del possibile, ma suppongo che il progetto sia questo.

Non passerebbe il vaglio dei tribunali comunitari (come già accaduto in passato) perché di fatto sarebbe un aiuto di stato. Il prestito ponte deve essere restituito (o rimborsato dalla newco alla oldco) pena sanzioni pesanti. E se pensano di avere un appoggio dai parlamentari europei sovranisti di prossima elezione non hanno capito una cippa, essendo per l'appunto sovranisti difenderanno gli interessi di Austria, Germania, Olanda ecc.
 
Non passerebbe il vaglio dei tribunali comunitari (come già accaduto in passato) perché di fatto sarebbe un aiuto di stato. Il prestito ponte deve essere restituito (o rimborsato dalla newco alla oldco) pena sanzioni pesanti. E se pensano di avere un appoggio dai parlamentari europei sovranisti di prossima elezione non hanno capito una cippa, essendo per l'appunto sovranisti difenderanno gli interessi di Austria, Germania, Olanda ecc.
Anche se fosse dichiarato aiuto di stato, credo che il problema riguarderebbe SAI, non la newco. Per cui suppongo che la UE imporrebbe all'Italia di recuperare i soldi del prestito da SAI, dove probabilmente troverebbero le briciole. E i nostri prodi allargherebbero le braccia sconsolati nei confronti di Bruxelles, sostenendo che ci hanno provato ma che i soldi non c'erano più.
 
Anche se fosse dichiarato aiuto di stato, credo che il problema riguarderebbe SAI, non la newco. Per cui suppongo che la UE imporrebbe all'Italia di recuperare i soldi del prestito da SAI, dove probabilmente troverebbero le briciole. E i nostri prodi allargherebbero le braccia sconsolati nei confronti di Bruxelles, sostenendo che ci hanno provato ma che i soldi non c'erano più.

Per quanto i burocrati di Bruxelles non siano particolarmente brillanti, potrebbero non crederci. E con la potenza di fuoco lobbystica di LH, AF/KL e FR+U2, il risultato non mi appare del tutto scontato. Per altro i commissari continuano a ripetere che in qualche modo il prestito ponte deve essere rimborsato.
 
Per quanto i burocrati di Bruxelles non siano particolarmente brillanti, potrebbero non crederci. E con la potenza di fuoco lobbystica di LH, AF/KL e FR+U2, il risultato non mi appare del tutto scontato. Per altro i commissari continuano a ripetere che in qualche modo il prestito ponte deve essere rimborsato.
Sarebbe chiaro a tutti che è la 1543a porcata in grazia di AZ. A Bruxelles le hanno digerite quasi tutte senza problemi, non credo che a questo giro farebbero le barricate. Basta che la cosa stia almeno formalmente in piedi. D'altra parte se è passata per vera la teoria che l'investimento di Poste (allora statali al 100%) non era auto di stato, può passare qualsiasi cosa.
 
Per quanto i burocrati di Bruxelles non siano particolarmente brillanti, potrebbero non crederci. E con la potenza di fuoco lobbystica di LH, AF/KL e FR+U2, il risultato non mi appare del tutto scontato. Per altro i commissari continuano a ripetere che in qualche modo il prestito ponte deve essere rimborsato.
Probabilmente puntano sul fatto che anche LH non ci sentiva alla voce restituzione del prestito ponte.
Comunque il punto chiave è sempre quello che vi dicevo da tempo, e cioè chi controlla la baracca, se i privati DL in primis (a quel punto ai Benetton può stare anche bene di far sponda a Salvini e sbertucciare giggino e soci), e potendo gestire AZ e ristrutturarla non ci sono problemi ad aumentare l'investimento. Solo che la storia insegna che un minuto dopo che hanno firmato i nuovi partner industriali diventano incapaci, approfittatori, sfruttatori dei lavoratori ecc ecc. Ergo se anche il governo spergiurasse di starne fuori vogliono essere sicuri che sia così e i metodi sono solo 2, o la maggioranza blindata oppure una sorta di pareggio, patti chiari sulla governanace e fiato corto a livello di cassa impedendo al governo di portare avanti lo status quo.
 
Il giornalismo, in Italia, e' morto. Specialmente quando l'"esperto" in aviazione e' quel Barbieri con i suoi sgub sulle prenotazioni dei voli...
Si chiama Berberi, potresti pentirti dell'errore quando vincerà il premio Pulitzer :D
 
Parentesi in tema di prestito ponte:
... che poi oggi mi è venuto in mente che forse da qualche parte al MEF, in qualche conto pubblico, nel marasma di numeri che compongono la finanza pubblica, questo 10% di interesse attivo che lo Stato ha sul prestito starà pure facendo la sua porca figura migliorando di un cicinin i nostri conti.
Cioè, non solo non rivedremo mai più quei soldi, ma ci ritroveremo un deficit al 2,71% invece che 2,7% a causa di questa frottola che ci stanno raccontando da mesi. :very_drunk:
 
Parentesi in tema di prestito ponte:
... che poi oggi mi è venuto in mente che forse da qualche parte al MEF, in qualche conto pubblico, nel marasma di numeri che compongono la finanza pubblica, questo 10% di interesse attivo che lo Stato ha sul prestito starà pure facendo la sua porca figura migliorando di un cicinin i nostri conti.
Cioè, non solo non rivedremo mai più quei soldi, ma ci ritroveremo un deficit al 2,71% invece che 2,7% a causa di questa frottola che ci stanno raccontando da mesi. :very_drunk:
Oggi i mercati scommettono sull'IVA al 25% o una mediazione con IVA al 24% e IMU rimessa anche sulla prima casa.
 
Parentesi in tema di prestito ponte:
... che poi oggi mi è venuto in mente che forse da qualche parte al MEF, in qualche conto pubblico, nel marasma di numeri che compongono la finanza pubblica, questo 10% di interesse attivo che lo Stato ha sul prestito starà pure facendo la sua porca figura migliorando di un cicinin i nostri conti.
Cioè, non solo non rivedremo mai più quei soldi, ma ci ritroveremo un deficit al 2,71% invece che 2,7% a causa di questa frottola che ci stanno raccontando da mesi. :very_drunk:

Temo sia anche peggio, perché essendo un prestito, quindi di fatto un attivo dello stato, anche la somma erogata non rientra in deficit e disavanzo (per ora).
 
Stato
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