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Ecco come (forse) Cdp con Poste Vita e Inail metterà un piedino in Alitalia con le Ferrovie
di Michele Arnese
Fatti e indiscrezioni su QuattroR, il fondo italiano partecipato da Cassa depositi e prestiti, Inail, Poste Vita e Cassa Forense che le Ferrovie contano di coinvolgere nell’operazione Alitalia. Tutti i dettagli
Ricapitalizzare, Ristrutturare, Riorganizzare e Rilanciare. Quattro R, proprio il nome del fondo partecipato dalla Cassa depositi e prestiti che – secondo le indiscrezioni di Start Magazine – entrerà nel capitale di Alitalia affiancando le Ferrovie italiane e, forse, una compagnia estera (Delta, come si dice da tempo, o Lufthansa?).
Il fondo QuattroR è controllato al 60% da Quattro Partner srl (società costituita da un team di manager e consulenti) e partecipato dalla Cassa depositi e prestiti (Cdp, controllata dal ministero dell’Economia) oltre che da Inail, Poste Vita e Cassa Forense.
“QuattroR SGR SpA – si legge sul sito – è una società di gestione del risparmio, controllata dal management, che inizia ad operare a fine 2016. La Sgr gestisce un fondo di oltre €700 mln specializzato in investimenti in aziende italiane in temporaneo squilibrio finanziario”.
La sgr QuattroR è presieduta da Andrea Morante e guidata dall’amministratore delegato Francesco Conte. Morante è ceo di Sergio Rossi, ex ceo di Pomellato ed ex banker di Credit Suisse e Morgan Stanley, mentre Conte ha lavorato in Bain & Co, BC Partners e LBO Italia.
Finora il fondo ha investito in società come Fagioli (trasporti), Ceramiche Ricchetti e Trussardi.
Il 5 aprile 2017 la sgr annunciò il primo fondo da 711 milioni di euro dedicato al rilancio delle aziende italiane di medie e medio-grandi dimensioni caratterizzate da solidi fondamentali ma in
una situazione di temporanea crisi. “Tra gli investitori del Fondo vi sono: Cassa depositi e prestiti, Inail, Inarcassa, Cassa Forense”, si legge nel comunicato dell’epoca.
Il modus operandi del Fondo QuattroR – riportavano le cronache di due anni fa – “sarà quello di ricercare società italiane (nomi noti, si assicura) di taglia tra 50 milioni e miliardo. Le aziende oggetto d’investimento dovranno avere un conto economico sostenibile (ebitda positivo), ma difficoltà dal punto di vista finanziario o patrimoniale. Non è prevista una specializzazione settoriale (gli unici mondi off-limit sono immobiliare e finanziario): i requisiti richiesti per l’investimento sono che le aziende-oggetto abbiano un marchio riconoscibile, o tecnologie che le rendono leader nel loro campo d’azione”.
Ma Alitalia non ha un Ebitda positivo, fanno notare ambienti delle fondazioni bancarie azioniste di Cdp.
Quindi vedremo che cosa succederà.